La classifica della settimana è, come prevedibile, monopolizzata dai
pezzi sanremesi, a parte quelle due-tre canzoni rimaste in lizza dopo la
piena festivaliera. Un festival fortunato e tragico nel contempo.
Fortunato perchè le vendite dei brani in gara che si registrano saranno
tra le più alte nella storia delle manifestazioni del genere. Tragico
per la morte di Luigi Tenco di cui non vogliamo parlare. Anzitutto
perchè sarebbe scontato, poi perchè nel corso degli anni si sono dette
tante di quelle parole che sarebbe superfluo continuare. Ci si può
limitare a dire che una pistolettata ha ucciso il giocattolo "Sanremo"
che appare agli occhi di tutti non più come una semplice gara di canzoni
ma qualcosa di più macchinoso per la quale si può anche morire.
Occupiamoci invece della parte più strettamente musicale e "pettegola"
del festival e della settimana in generale. Allora, come si sa, il
festival è stato vinto dalla coppia Iva Zanicchi-Claudio Villa con la
canzone NON PENSARE A ME. Che è anche una delle migliori che Villa abbia
mai inciso in tutta la sua carriera ma è in classifica soltanto per il
fatto di aver vinto il festival. Si potrebbe dire "per dovere di
cronaca".
L'Italia festivaliera è ancora legata alla tradizione, difende i vecchi
idoli ed ha paura di muoversi verso il nuovo, verso il beat, le chitarre
elettriche. Ascolta e applaude come nota di colore ma non li assimila
quando è il momento di scegliere. In fondo gli umori del pubblico non
potevano cambiare a soli 25 giorni dalla vittoria di Villa a Scala
Reale. Il pubblico votante è composto da 40-50 enni . Quei signori (e
signore) difficilmente avrebbero votato per un Antoine o per un gruppo
come i Rokes. Ecco perchè a vincere sono sempre i soliti nomi legati
alla tradizione ma a vendere sono ben altri.
NON PENSARE A ME, di Testa e Sciorilli, è una canzone cucita su misura
per il reuccio, con la stessa abilità con la quale un sarto cuce un
vestito per un cliente. Una canzone di facile presa, di livello
superiore a quelle che normalmente Villa canta (sempre a metà tra lo
stornello e la melodia di altri tempi). La Zanicchi la canta con più
classe e moderazione, senza pigiare il piede sugli acuti nei quali Villa
abbonda e gigioneggia. L'esecuzione della cantante di Ligonchio assume
altre fattezze. Atmosfera più raccolta, da night club e non da mercati
generali. Agli acuti di Claudio Villa si contrappongo le chitarre dei
complessi e le voci non educate al "bel canto", come invece è la sua, e
così lui si ritrova da solo a fronteggiare i giovani. La notte del 28,
all'uscita del Casinò municipale erano in parecchi ad attendere il neo
vincitore. Tra gli applausi moltissimi fischi del pubblico giovane in
evidente contrasto con le giurie sanremesi.
Villa ha però ben altri problemi che vincere o non vincere il festival.
In pochi giorni passa dal luminosissimo teatro sanremese al deprimente e
grigio Palazzo di Giustizia. Claudio Pica, ovvero Claudio Villa è
accusato di evasione fiscale per un ammontare di 32 milioni e 700 mila
lire. Non pochi soldi, per l'epoca. È accusato di avere omesso il
pagamento di sei rate di imposte dirette nel 1961 per quel totale di
milioni detto sopra. Fin qui non c'è nulla di penale perchè chi non paga
le tasse va incontro semmai ad una multa. Ma Villa era andato oltre.
Aveva "venduto" tutti i suoi beni in maniera da risultare nullatenente.
In realtà le vendite non erano tali perchè le proprietà venivano
acquistate da società discografiche di cui lo stesso Claudio era
intestatario.
Bel colpo per chi si atteggia a paladino della giustizia cantando
BANDIERA ROSSA alle feste dell'Unità! O che va a cantare GRANADA in Cina
nello stesso periodo in cui Mao inizia quella cosa denominata
rivoluzione culturale.
Villa non è amato dai giovani che comunque si rapportano a lui con
manifestazioni incivili, come quelle alla Sei Giorni ciclistica milanese
il 18 febbraio. Conclusa la manifestazione sportiva il Palazzetto dello
Sport aveva in programma l'esibizione del cantante vincitore del
Festival di Sanremo. All'apparire di Claudio Villa il finimondo. Fischi,
urli, parolacce. In un primo momento era parso che Villa stesse al gioco
replicando a tono ai ragazzi che lo stavano fischiando dicendo loro,
riferendosi ai fischi, "questi sì che sono trionfi!"
Poi ha cominciato ad attaccare con gli stornelli in romanesco che non si
sono sentiti a causa del livello stratosferico raggiunto dai fischi.
Visto che non riusciva a farsi ascoltare con gli stornelli ci riprova
con GRANADA ma quando si accorge che la voce seppur potente nulla poteva
contro i fischi, si rivolge al pubblico dando del "coglione", inserendo
la parola nel testo della canzone, che miracolosamente tutti
recepiscono. Finisce con Villa in piedi su un cartellone pubblicitario a
prendere a male parole il pubblico e a fargli il segno dell'ombrello
mentre i ragazzi da sotto gli tiravano di tutto. Esce scortato dai
carabinieri mentre delirando dice che "I giovani sono con lui e che il
beat è finito". Uno spettacolo vergognoso ma anche divertente, se si
vuole, soprattutto se si cerca di immaginare Claudio Villa in quella
situazione, uomo che sa fronteggiare di tutto con una spavalderia e
sicumera tipica del trasteverino d'altri tempi, quello senza paura, a
metà tra Rugantino e il personaggio che Celentano interpreta nel film ER
PIÙ. Un atteggiamento coerente al personaggio che Villa ha saputo tenere
fino alla fine e per questo gli va reso onore. Un grande piccolo uomo.
Non dimentichiamo che questo festival ha fior di cantanti stranieri in
gara. La coppia Sonny & Cher, ma anche Cher da sola, la quale canta una
canzone scritta da Gianni Meccia (MA PIANO) che sembra proprio fatta per
lei, con un ritmo moderato e sinuoso che si fa strada nell'orecchio
dell'ascoltatore. E poi tra gli altri, Dionne Warwick (DEDICATO
ALL'AMORE), i Bachelors (PROPOSTA e PER VEDERE QUANTO E' GRANDE IL
MONDO), Los Bravos (UNO DI NOI), gli Hollies (NON PREGO PER ME), Gene
Pitney (LA RIVOLUZIONE e GUARDATI ALLE SPALLE), Marianne Faithfull
(C'E' CHI SPERA) e i quasi "italiani" Rokes ed Antoine.
Ci saranno canzoni che sebbene non tocchino la cima della classifica
saranno ricordate negli anni come, ad esempio, accadrà alla Vanoni e alla
sua canzone LA MUSICA È FINITA, scritta da Umberto Bindi e Franco
Califano (con l'ausilio di Nisa) ma che tutti conoscono se non altro per
il primo capoverso "Ecco, la musica è finita, gli amici se ne vanno".
Ma facciamo una carrellata sul diciassettesimo festival in generale.
Le canzoni in gara e gli interpreti sono:
- "Bisogna saper perdere, Lucio Dalla e The Rokes
- "Canta ragazzina, Bobby Solo e Connie Francis
- "C'è chi spera", Ricky Maiocchi e Marianne Faithfull
- "Ciao amore ciao", Luigi Tenco e Dalida
- "Cuore matto, Little Tony e Mario Zelinotti
- "Dedicato all'amore", Peppino Di Capri e Dionne Warwick
- "Devi aver fiducia in me", Roberta Amadei e Carmelo Pagano
- "Dove credi di andare", Sergio Endrigo e Memo Remigi
- "E allora dai", Giorgio Gaber e Remo Germani
- "E' più forte di me", Tony Del Monaco e Betty Curtis
- "Gi", Fred Buongusto e Anna German
- "Guardati alle spalle", Nicola Di Bari e Gene Pitney
- "Il cammino di ogni speranza", Caterina Caselli e Sonny &
- "Io per amore", Pino Donaggio e Carmen Villani
- "Io, tu e le rose", Orietta Berti e Les Compagnons de la Chanson -
- "La musica è finita", Ornella Vanoni e Mario Guarnera
- "La rivoluzione", Gianni Pettenati e Gene Pitney
- "L'immensità", Don Backy e Johnny Dorelli
- "Ma piano" (per non svegliarti), Nico Fidenco e Cher
- "Nasce una vita", Jimmy Fontana e Edoardo Vianello
- "Non pensare a me", Iva Zanicchi e Claudio Villa
- "Non prego per me", Mino Reitano e The Hollies
- "Per vedere quanto è grande il mondo", Wilma Goich e The Bachelors
- "Pietre", Gian Pieretti e Antoine
- "Proposta", I Giganti e The Bachelors
- "Quando dico che ti amo", Anna Rita Spinaci e Les Surfs
- "Quando vedrò" Los Marcellos Ferial e The Happenings
- "Sopra i tetti azzurri del mio pazzo amore", Domenico Modugno e Gidiuli
- "Una ragazza", Donatella Moretti e Bobby Goldsboro
- "Uno come noi", Milva e Los Bravos
I debuttanti e i veterani del Festival, cioè chi non ha mai partecipato
sia perché artisticamente è nato in quel momento o perché non aveva mai
preso parte prima e gli abituèe sanremesi:
Debuttanti: Roberta Amadei, Antoine, The Bachelors, Los Bravos, Cher,
Les Compagnons De la Chansons, Dalida, Tony Del Monaco, Peppino Di
Capri, Don Backy, Marianne Faithfull, Nico Fidenco, Anna German,
Gidiuli, I Giganti, Bobby Goldsboro, Mario Guarnera, The Hollies, Ricky
Maiocchi, Los Marcellos Ferial, Donatella Moretti, Carmelo Pagano,
Gianni Pettenati, Gian Pieretti, Mino Reitano, Memo Remigi, The Rokes,
Sonny e Cher, Anna Rita Spinaci, Luigi Tenco, Carmen Villani, Dionne
Warwick, Mario Zelinotti
I veterani: Orietta Berti, Fred Bongusto, Caterina Caselli, Betty
Curtis, Lucio Dalla, Nicola di Bari, Pino Donaggio, Johnny Dorelli,
Sergio Endrigo, Jimmy Fontana, Connie Francis, Giorgio Gaber, Remo
Germani, Wilma Goich, The Happenings, Little Tony, Milva, Domenico
Modugno, Gene Pitney, Bobby Solo, Les Surfs, Ornella Vanoni, Edoardo
Vianello, Claudio Villa, Iva Zanicchi.
Sul festival non manca uno scritto dall'Unione Sovietica, dove ci si
compiace della vittoria dell'amico Claudio Villa, al quale l'organo del
governo URSS dedica elogi. E ci si compiace per la sconfitta delle
canzoni urlate da scimmie capellute e pelose (con un chiaro riferimento
ai Rokes e a Lucio Dalla). Vittoria quindi delle canzoni buone su quelle
cattive. Ma si sa che l'URSS aveva strane concezioni del buono e del
cattivo.
Non mancano gli screzi tra cantanti. Ad esempio tra Domenico Modugno
(che tenta un rilancio) e il francese Christophe. Dopo avere sentito
l'esecuzione in sala della sua canzone (SOPRA I TETTI AZZURRI DEL MIO
PAZZO AMORE) dal cantante d'oltralpe, Modugno va dagli organizzatori
dicendo di non essere soddisfatto del partner affibbiatogli e che
avrebbe preferito Carmelo Pagano, un cantante con una voce molto potente
in forza alla RCA, scoperto da Teddy Reno. Christophe, come sappiamo,
non è certo il primo venuto. Il 1966 è stato il suo anno. LES
MARIONETTES e ALINE tradotte anche in italiano hanno avuto una buona
accoglienza in Italia e molta in patria. Il cantante si è presentato a
Sanremo senza conoscere il testo e questo ha già fatto innervosire
Modugno. Ha provato leggendo le frasi su pezzi di carta tenuti nascosti
nel palmo della mano. Il Mimmo nazionale va dagli organizzatori dicendo
"o lui o io". La mattina dopo, Christophe, venuto a conoscenza del
fatto, alza i tacchi (e la macchina) e se ne va. Agevolando non poco il
compito agli organizzatori del festival (Ravera in primis) che non
sapevano come risolvere questa grana. Al suo posto viene chiamato tale
Gidiuli, un ragazzo leccese che di nome fa Giuseppe e che fa parte della
SAAR, cioè della casa che distribuisce sia Christophe che altri cantanti
francesi che incidono su AZ Vogue.
Gidiuli canta professionalmente dal 1965 quando al Cantagiro partecipò
nel girone dei giovani, vinto da Luciana Turina. Poi niente o quasi fino
all'improvvisa chiamata dei suoi produttori. Ma non è fortunato perchè
la canzone di Domenico Modugno non arriva in finale. Per la prima volta
nella sua carriera Modugno fallisce un festival. E la debacle porta giù
anche il povero Gidiuli che dopo quel festival non avrà altre occasioni
per rifarsi.
Comunque Modugno non è il solo artista facente parte della
generazione precedente a venire eliminato. Stessa sorte la subiranno
Betty Curtis, Connie Francis, Edoardo Vianello, Nico Fidenco, I
Marcellos Ferial, Fred Buongusto e Peppino Di Capri. Molti sapranno
tornare a galla nel decennio successivo. Altri non si risolleveranno più
commercialmente. Milva viene eliminata. Ha tentato la carta beat
spalancando il suo forno-bocca per un genere di pane non adatto a
cuocere nella sua fornace. Ognuno faccia le cose che sa fare. Viene
eliminato anche Bobby Solo nonostante la sua canzone sia molto bella ma
forse un po' troppo "da grande" per un ragazzo di ventidue anni. CANTA
RAGAZZINA, nella quale si danno dei consigli ad una ragazzina in materia
di cuore. Il consiglio è di non fermarsi a piangere e a pensare, che
tanto tutto passa, anche l'amore e alla fine si resta sempre da soli. La
vita passa in un baleno, meglio non pensare se non ci si vuole ritrovare
soli la sera, così com'è successo a lui (e a lei, Connie Francis). A
parte che è una canzone tipicamente femminile e in bocca a Bobby Solo
non sta molto bene. Poi, è un discorso da donna matura a di un'altra
donna, una ragazzina, alle prese con il primo amore. Comunque la
inciderà Mina insieme a L'IMMENSITÀ e diverrà un bel successo.
Altri ad essere eliminati saranno la Caselli, che canta una canzone
dalla linea protestataria dal titolo IL CAMMINO DI OGNI SPERANZA,
accoppiata col duo meraviglia Sonny e Cher. I due faranno di tutto per
farsi ricordare ma in maniera negativa, dal salire sul palco semi
ubriachi allo scordarsi delle parole. Cher riuscirà nell'en plein a
farsi eliminare anche da sola, senza Sonny, con MA PIANO, cantata in
coppia col gelido Nico Fidenco.
Altre grane. Questa volta per la cantante Donatella Moretti che è stata
citata per inadempienza contrattuale dalla RCA. Il contratto scadeva il
22 settembre scorso e un'apposita clausola prevedeva il rinnovo tacito
qualora la RCA non l'avesse disdetto tre mesi prima. Alla scadenza la
cantante si era rifiutata di rinnovarlo passando alla Parade. Il 31
gennaio la RCA chiederà il sequestro del disco inciso con la Parade e
dei proventi della cantante. Anch'essa verrà eliminata dalla kermesse
presentando, in coppia con l'americano Bobby Goldsboro (famoso in
patria, assolutamente sconosciuto da noi all'epoca), UN RAGAZZO, scritta
da Pallavicini, Pallesi e Magoni.
Ennesimo dramma per Dalida, trovata avvelenata da barbiturici il 27
febbraio in una stanza d'albergo di Parigi.
Verso le 23 di domenica 26 febbraio Dalida ingerisce una notevole
quantità di barbiturici e viene ritrovata soltanto dopo circa 24 ore,
quando la conciergerie dell'albergo, allarmata dal fatto che la cantante
non è scesa dalla sua camera per tutto il giorno, manda degli addetti a
bussare. Dalida ha i nervi scossi dalla morte di Tenco, al quale era
legata da profondo affetto. È stata la prima a vedere il cantante
riverso per terra, morto. Il giorno 24 febbraio, nella trasmissione LA
FIERA DEI SOGNI presentata da Mike Bongiorno, Dalida presenta proprio
CIAO AMORE CIAO e alla fine dell'esibizione scoppia a piangere. Molti
pensano ad una trovata pubblicitaria di dubbio gusto. Invece, il suo
malessere aveva profonde radici. Come si è visto. Sarà uno dei tanti
suicidi che la cantante italo francese, nata al Cairo, cercherà di
portare a segno fino alla riuscita, nel 1987.
A Sanremo, come si è detto, arrivano gli Hollies,direttamente da
Manchester. La loro storia è simile a quelle degli altri complessi. Un
giorno del 1963 Graham Nash e Allan Clarke, compagni di scuola, decidono
di formare un complesso e cominciano a battere ogni locale nel quale ci
sia spazio per un beat leggero. Insieme ad altre tre componenti riescono
ad evitare la lunga gavetta che di solito è d'obbligo per i complessi.
Si presentano alla Parlophone per ottenere un provino e vengono
immediatamente scritturati. Il loro primo disco nelle classifiche di
vendita si chiama AIN'T THAT JUST LIKE ME ed è uno dei più venduti di
tutto il 1963. Nel 1966 si sono fatti conoscere anche in Italia con la
canzone STOP STOP STOP incisa anche da Rita Pavone e BUS STOP. La storia
di un amore che si consuma giorno dopo giorno nella fila delle persone
che aspettano l'autobus, sotto la pioggia di Manchester. La canzone che
hanno presentato a Sanremo è stata scritta dall'ancora ignoto Lucio
Battisti. Verrà esclusa dalla finale (stessa sorte per i Los Bravos) e
non avrà successo di vendita (e sinceramente non lo meritava). Serve
perlomeno a far conoscere Mino Reitano, di ritorno dalla Germania, dove
è stato per un lungo periodo di tempo, due anni, lui sì a fare la
gavetta. Ma il suo momento non è ancora arrivato.
QUANDO DICO CHE TI AMO
Un dixie-beat, cioè un ritmo a metà tra il revival anni '20 e il beat.
Il "la" lo avevano lanciato i New Vaudeville Band con WINCHESTER
CATHEDRAL ed è logico che qualcuno si fosse accodato.
Avrebbe dovuto cantarlo l'autore, Tony Renis, ma per ragioni assurde non
è stato ammesso come cantante e l'interpretazione è affidata
all'esordiente Annarita Spinaci ed ai pigmei Surfs.
Tony Renis viene escluso perchè dichiarato "finito" come cantante dagli
organizzatori del festival. In effetti è molto tempo che non incappa
nella giusta canzone. Un po' per il servizio militare che lo ha tenuto
assente dalla scena per un anno e mezzo, un po' per quel suo modo di
comporre passato improvvisamente di moda con l'avvento del beat. Tony
Renis si trova effettivamente spiazzato. Non ci sono molte persone a
scommettere su di lui.
Annarita Spinaci riesce ad ottenere un momento di popolarità per la
buona interpretazione che dà alla canzone, quasi jazzistica. Ma non ha
il giusto appeal per diventare una cantante di successo (un po' come la
brava Donatella Moretti) e ritorna ad essere una cantante... di contorno,
così come vuole il suo nome. La canzone diventa subito famosa perché è
simpatica, per la trovata del basso tuba iniziale e per quella frase nel
testo (di quelle che fanno la differenza nelle canzoni) che dice "è la
pura, sacrosanta verità". Arriva seconda a soli due punti dalla
vincitrice. Se almeno quattro dei 15 concittadini anconetani di Annarita
Spinaci, sentendo il richiamo del campanile avessero votato per lei (e
sarebbe stata cosa normale) avrebbe potuto aggiudicarsi la 17esima edizione
del Festival ma caso strano e atipico nelle votazioni canore non le
hanno dato neanche un voto.
Al Midem di Cannes la canzone di Tony Renis ha segnato un record di
vendita con 5000 dollari di anticipo sui diritti di autore nei mercati
esteri, battendo il record che era toccato a E SE DOMANI tre anni prima.
L'IMMENSITÀ
E' questa una delle canzoni più vendute del festival, a cui va l'oscar
dell'onestà per il testo scritto da Don Backy, specialmente se si vuole
porre l'accento sul verso "per me che sono nullità". Scherzi a parte,
si deve però dire che la canzone è copiata pari pari da I PUT A SPELL ON
YOU che non era proprio sconosciuta, giacchè ne sono state fatte anche
due versioni in italiano nel corso del 1966. l'originale era degli anni
'50 e fu riportato nelle classifiche inglesi dall'Alan Price Set. Lui
non fa mistero di questo. Dice che l'ispirazione gli è proprio venuta
ascoltando il 45 giri dell'Alan Price Set l'estate prima.
Però assomiglia troppo da vicino anche ad una vecchia canzone di Gorni
Kramer intitolata UN GIORNO TI DIRÒ.
La canzone diventa il pretesto per girare "L'immensità - La ragazza del
Paip's", del regista Oscar De Fina, in verità piuttosto banale e sconnesso
e giustificato solo dalla presenza di molti cantanti: oltre a Don Backy (nei
panni del protagonista, Dario) Caterina Caselli, Nicola Di Bari, Patty Pravo,
Riky Maiocchi e i Motowns.
In quello stesso 1967, pubblica il suo primo libro dal titolo piuttosto
fantasioso di: "Io che miro il tondo" per la Feltrinelli.
Comunque a Roma il disco più venduto risulta essere PIETRE nella
versione di Antoine. Così come a Torino e Venezia. A Milano CUORE MATTO
di Little Tony e a Firenze e Napoli PROPOSTA dei Giganti.
RITA PAVONE-TEDDY RENO
Pace fatta tra Rita e Teddy sul set del film attualmente in lavorazione
NON STUZZICATE LA ZANZARA.
Il film riprende esattamente dal punto in cui è stato interrotto il
primo RITA LA ZANZARA e ad affiancarla c'è sempre Giancarlo Giannini. Il
lancio è previsto per il periodo pasquale.
I vecchi dissapori sepolti e il matrimonio (per ora) artistico tra la
cantante e il talent scout sembra tornato ottimale. Rita era stanca dei
ritmi ai quali il suo manager la sottoponeva ma in realtà la crisi
avvenuta prima delle feste, ufficialmente per cause di lavoro, era
dovuta a motivi di gelosia, come lei confesserà dopo qualche anno. La
loro storia d'amore era già cominciata ma nascosta ai media per pudore.
Un uomo di quarant'anni che si innamora della sua protetta di venti, che
oltretutto gli consente di guadagnare pacchi di milioni, è sempre un po'
sospetto.
In più ci sarebbero i genitori di lei sempre presenti e sicuramente non
consenzienti.
Comunque l'amore fa bene alla Pavone (sembra un titolo di una canzone).
In questo periodo riesce a trovare la giusta pettinatura, il giusto
abbigliamento e il giusto trucco per valorizzare al massimo il suo viso
sicuramente non da bomba sexy.
Teddy Reno si appresta a riprendere in mano la sua gallina dalle uova
d'oro e, come prima cosa, seguirà la cantante a Londra dov'è attesa da
una serie di impegni televisivi e dove CUORE, la canzone incisa in
Italia 4 anni prima, è tra le prime 30 in classifica col titolo
originale HEART. Mentre la versione inglese di SOLO TU (YOU ONLU YOU) è
arrivata alla ventunesima posizione. Alcuni giornali musicali inglesi
come il NME e il Record Mirror hanno dedicato a Rita ampio spazio
parlandone come d'una cantante a metà tra Brenda Lee e Judy Garland.
Lei, che di Brenda Lee era una fanatica.
BEACH BOYS
Tra i complessi americani che riescono a fronteggiare l'avanzata
britannica negli stessi Stati Uniti e nel mondo ci sono i Beach Boys. In
italiano potremmo tradurli come "tipi da spiaggia", per rifarsi ad un
film e ad una canzone di discreto successo dei primissimi anni sessanta
(di Dorelli). In realtà i beach boys sono quei ragazzi che nelle
spiaggie californiane passano il loro tempo a surfare e a rimorchiare
ragazze (più a surfare, forse).
L'importanza di questo gruppo nel panorama mondiale è stata riconosciuta
dalle posizioni raggiunte nelle charts mondiali con pezzi come DON'T
WORRY BABY (tradotta in italiano dagli Equipe 84 col titolo SEI GIA' DI
UN ALTRO), BARBARA ANN, CALIFORNIA GIRLS, SURFIN' USA e I GET AROUND.
Il loro repertorio alterna canzoni piacevoli ed allegre a brani di
livello artistico invidiabile come ad esempio l'ultimo GOOD VIBRATIONS.
Al primo ascolto non riesci a capire bene cosa vogliano dimostrare.
Effetti particolari e tecnica eccellente per un brano che non sembra poi
valere più di tanto. Dopo un po' entri nel meccanismo e se non sei un
tarato mentale o un incompetente capisci che è davvero bello. Non è
beat, non è rock, non è pop. È il sound dei fratelli Wilson, tutt'altra
cosa. Il loro è un sound molto caldo, creativo, raffinato, con falsetti
contrapposti alla voce più bassa e nasale del solista. Scommetto che la
tecnica vi ricorda non poco quella dei Giganti. Ma, in fondo, a qualche
fonte bisogna pure ispirarsi.
Comunque, già dalle prime note di una loro canzone puoi sicuramente
dire: questi sono i Beach Boys. Sono inconfondibili. Come succede per i
Mamas e Papas. Il suono californiano di quel periodo è
riconoscibilissimo ed inconfondibile.
Tornando ai Beach Boys, il loro
tour inglese ha registrato ovunque il tutto esaurito. Nello stesso
periodo in cui erano alle prese col tour avevano in contemporanea tre
album tra i primi dieci nella classifica inglese dei 33. Sulla scena non
si atteggiano a personaggi. Si limitano a suonare e a cantare come
meglio sanno fare. Si vestono in modo del tutto normale, cosa abbastanza
singolare per il periodo. I loro capelli sono corti e il loro aspetto da
ragazzi della porta accanto. Dei classici, sani e robusti ragazzi
americani. Brian Wilson è il cervello del gruppo. Scrive, arrangia e
suona nei loro dischi e non è mai presente sul palco, che abbandona nel
1965 dedicandosi completamente alla composizione. Chiuso in se stesso
come un riccio ma capace di regalare canzoni dolci e sensibili, sa
cogliere gli aspetti semplici e gustosi della vita popolando i suoi
testi di eroi dal sorriso aperto. Specie nel primo periodo il gruppo era
diventato portabandiera di una musica disimpegnata dove i personaggi
delle canzoni si destreggiano tra macchine sportive all'ultima moda,
cover girls e divertimento sfrenato.
Brian è un perfezionista al limite del maniacale. Solamente GOOD
VIBRATIONS ha avuto un lungo periodo di gestazione, durato quasi sette
mesi. Hanno ripetuto centinaia di volte la parte di ciascuno strumento e
di ciascuna voce per ottenere il giusto impasto. Poi hanno cucito e
perfezionato tutto insieme.
Il disco avrebbe dovuto uscire nella primavera del 1966 ma i continui
rinvii hanno portato la casa discografica a stampare come singolo GOD
ONLY KNOWS, tratto dal superpremiato album PET SOUNDS, mentre loro
provavano e riprovavano GOOD VIBRATIONS.
Niente deve essere lasciato al caso e i risultati gli hanno dato
sicuramente ragione. Non per niente sono il complesso preferito dai
Beatles, che li ammirano apertamente.
Mentre si godono il successo di GOOD VIBRATIONS la casa discografica
americana ha rispolverato i primi LP del gruppo sul mercato europeo.
SURFER GIRL è quello che ha più successo. È datato 1964, molto
differente dal suono odierno (1967) dei Beach Boys, e le canzoni incluse
nell'album sono tutte tipicamente surf-sound. È in uscita anche il loro
nuovo singolo dal titolo HEROES AND VILLAINS, un altro successo.
GIANNI MORANDI
Il 9 febbraio Morandi si presenta al CAR di Arma di Taggia rinviato di
due settimane per l'attesa del bimbo (poi perduto) dalla moglie Laura
Efrikian. Per tutta la giornata davanti alla caserma Revelli una folla
di ragazzine aspetta il famoso milite (altro che ignoto!) ma dovranno
pazientare fino alle 20.30, quando Morandi arriverà a bordo di una
Giulia Super con una scorta di due macchine, tanto che si pensa debba
entrare un generale di Corpo d'Armata e non un semplice soldatino del
CAR. Le tre vetture, appena vista la folla davanti alla caserma fanno
dietro front e si dirigono verso Sanremo. Due emissari della RCA
chiederanno di parlare col comandante della Revelli per dire che Morandi
si presenterà in caserma entro la mezzanotte e nel frattempo andrà ad
accompagnare la moglie in un appartamento a Sanremo dove abiterà per
tutto il tempo del CAR in quel di Arma di Taggia. Da questo momento il
servizio militare di Gianni Morandi sarà dato in pasto alle cronache dei
settimanali come se si attingesse a lettere dal fronte. Non ci sarà
settimana in cui ci salveremo del faccione di Morandi alle prese con
un'esercitazione, col basco o sugli attenti. Sinceramente è una
esagerazione, sembra quasi un dramma nazionale. Addirittura un giornale
scandalistico riporta in copertina Morandi mentre cade schiacciato dal
peso dello zaino! Come Gesù sotto la croce al Calvario? E che
penseranno tutti gli altri militari italiani che non sono nessuno ma che
faranno il servizio di leva nello stesso periodo di Morandi senza tutte
le agevolazioni del caso? Tutti quelli che hanno dovuto lasciare il
lavoro e le famiglie senza le mogliettine che li seguono passo passo
permettendosi appartamenti nelle vicinanze delle caserme in cui l'eroe
presta servizio? Ma soprattutto senza lasciarsi alle spalle il conto in
banca di un Gianni Morandi. A loro nessuno dedica copertine. Andranno ad
ingrossare la schiera dei famosi militi ignoti.
MIDEM DI CANNES
Bernard Chevry organizza per la prima volta il Midem di Cannes che avrà
negli anni a venire, fino agli inizi degli ottanta, grande importanza e
rilievo nel panorama musicale europeo e non solo. In pratica le case
discografiche più importanti presentano la loro merce, quella nella
quale credono di più. Una specie di grande fiera internazionale della
canzone nella quale si concludono affari importanti, passaggi di case
discografiche, acquisizione di diritti per canzoni da tradurre. Si fanno
affari che di solito necessitano di mesi e mesi spesi in viaggi tra un
paese e l'altro. Una grande idea per un mercato in continua espansione,
che però noi italiani non consideriamo tale. Nel senso che il Midem è sì
importante ma forse troppo professionale per il mondo della musica
italiana sempre in balia di intrallazzetti da cortile e personaggi
piccoli piccoli. A questo Midem esplode la poesia e la dolcezza del
brasiliano Roberto Carlos che la CBS italiana vorrà nelle sue file a
tutti i costi. Verrà Donovan, che malauguratamente precederà il povero
Ricky Maiocchi e francamente, dopo aver sentito MELLOW YELLOW come si fa
a volere ascoltare C'È CHI SPERA? Il re del folk-rock ha scatenato
migliaia di proposte da tutti i discografici ma il menestrello più
famoso del mondo si è richiuso in camera guardato a vista dal suo
manager. Il quale asserisce che Donovan ha tanti di quegli impegni che
sarebbe stupido se andasse a prendersene altri. Si, va bene. Ma allora
che ci è andato a fare al Midem?
I grandi della canzone francese sono tutti lì: dalla Hardy a Jacques
Dutronc, a Gilbert Becaud ad Antoine.
Poi ancora George Fame, Sandie Shaw, Amalia Rodriguez, Petula Clark
(prima in classifica in UK con THIS IS MY SONG, un valzerone scritto da
Chaplin per il suo film LA CONTESSA DI HONG KONG), Adamo, Udo Jurgens e
così via. Ogni casa allestisce uno stand in cui può infilare le canzoni
o i cantanti che vuole senza subire raccomandazioni e pressioni che
generalmente affliggono i veri festival italiani. Il Festival di Sanremo
sta al Midem come una sagra paesana al Festival dei Due Mondi di
Spoleto.
CROCIERA BEAT
In un mondo in cui tutto deve essere necessariamente beat, poteva
mancare una crociera con questa denominazione? Certo che no. Dedicata ad
una fascia di età che va dai 15 ai 25 anni in realtà sarà appannaggio di
attempate signore con smanie di giovanilismo e commendatori che con la
scusa del viaggio di lavoro portano in crociera i figli o l'amante che
si cala nelle vesti di segretaria. E intanto loro si mostrano ai Piper
Market sfoggiando cravattini liberty e pantaloni a vita bassa attillati.
Lo sbaglio sta nell'aver creduto che le madri italiane avrebbero mandato
a frotte i loro figli/e a farsi una settimana di relax in promiscuità,
da soli/e senza che nessuno potesse controllarli. Ma quando mai? In più
i pochi ragazzi presenti (alcune scolaresche con professori) erano
trattati con sufficienza dai divetti imbarcati che li consideravano
invadenti.
La crociera durerà sette giorni e farà tappa a Tunisi, Cannes,
Barcellona, Tangeri, Southampton (naturalmente non in quest'ordine!) ma
la meta sarà Londra, culla della musica beat.
A Londra, in una discoteca di Oxford Street, i cantanti italiani fanno
fiasco. I pochi inglesi che sono presenti se ne vanno sorridendo,
scuotendo la testa di fronte ai surrogati delle loro canzoni. Rimangono
i croceristi con la pancetta e le vene varicose a seguire l'esibizione
senza senso dei soliti cantanti che hanno sulla nave. Difatti, a cosa è
servito uno spettacolo simile? Se almeno fossero stati presenti i
rappresentanti delle case discografiche inglesi, ma loro non erano
neppure a conoscenza dell'evento. I giornali hanno completamente
ignorato l'avvenimento risparmiando così ai cantanti i salaci commenti
dei tabloid britannici.
Aderiscono le case RCA, CGD/CBS e ARISTON. I partecipanti sono Caterina
Caselli, Patty Pravo (forte del suo primo successo RAGAZZO TRISTE),
Dino, Sergio Leonardi, Ricky Maiocchi, i Roll's 33, i Profeti, i
Primitives. A Cannes sale a bordo Nino Ferrer e a Londra George Fame e
Marianne Faithfull reduce da Sanremo. Hanno luogo anche manifestazioni
alternative alla musica. Ad esempio vengono proiettati in anteprima due
film musicali come NON STUZZICATE LA ZANZARA (della Wertmuller,
protagonista Rita Pavone) e IO NON PROTESTO, IO AMO (con la Caselli
presente) e una serie di tavole rotonde nel corso delle quali vengono
discussi temi quali la religione, la droga, il sesso. Un defilè di moda
giovane, un concorso di Miss Beat. Insomma, di tutto e di più. L'idea di
fondo era buona, ma mancava la materia prima, cioè il pubblico
interessato a tutto questo. Dopo aver conquistato la terra (Cantagiro) e
il cielo (CantaEuropa) ora la canzone se ne va per mare.
Fin che la barca va... tanto per restare in tema.
Christian Calabrese