Settimana 02 Febbraio 1968
( media tra Ciao Big e Discografia Internazionale )

1) L'ORA DELL'AMORE - I CAMALEONTI
2) DAN DAN DAN - DALIDA
3) DUE MINUTI DI FELICITA' - SYLVIE VARTAN
4) L'ULTIMO VALZER - DALIDA
5) MASSACHUSSETTS - BEE GEES
6) IL SOLE E' DI TUTTI - STEVIE WONDER
7) CANZONE PER TE - SERGIO ENDRIGO/ROBERTO CARLOS
8) SIESTA - BOBBY SOLO
9) DEBORAH - WILSON PICKETT/FAUSTO LEALI
10) SE PERDO TE - PATTY PRAVO

Settimana di transizione, questa. Convivono, seppur per poco, brani partecipanti alla Canzonissima di quell'anno, chiamata PARTITISSIMA e brani (i più lesti ad entrare) appena ascoltati a Sanremo, il XVIII°. Ma conviveranno ancora per poco, perchè come sempre accadeva, il vento sanremese spazzava tutto quello che di precedente c'era, già dalla settimana successiva allo svolgimento del Festival. Intanto diamo un'occhiata a cosa accade tra i brani in lizza.

Parlando di Partitissima non si può non parlare della vincitrice, che ha ben due brani tra i primi dieci. Lei è Dalida e il pubblico italiano ha deciso di regalarle la vittoria a mo' di risarcimento morale per ciò che gli era occorso al Sanremo del '67, e cioè la morte di Tenco e la sua successiva depressione, incluso un tentativo di suicidio.

Ma la cosa che dà da pensare è che il pubblico delle cartoline abbia voluto in qualche modo punire la favorita "designata" della competizione, cioè Rita Pavone. La quale, a sua volta, si era alienata le simpatie dei telespettatori per alcuni comportamenti eccessivi, da star capricciosa. L'eccessiva accondiscendenza degli autori e dei responsabili e della Rai stessa nel favorirla e nel permetterle esibizioni più lunghe rispetto ai suoi colleghi ed ospiti eccezionali, le ha fatto più male che bene. La parzialità della dirigenza Rai nei suoi confronti era palese.

Clamoroso fu il "caso Morandi". Con il consenso del Ministero della Difesa, aveva preso accordi con la Rai per fargli fare una rapida apparizione in tv, augurando buon anno e buona Befana nell'ultima puntata della trasmissione. Naturalmente Morandi era militare in quel di Pavia. Ma al Delle Vittorie sorsero varie difficoltà e il soldato Morandi Gianni si trovò davanti ad una situazione poco piacevole. I responsabili di Partitissima concessero sì di farlo partecipare anche senza divisa militare nelle file della despota Pavone ma a patto che fosse proprio lei a presentarlo al pubblico, come grande amico in virtù di quella puntata di Alta Pressione di 5 anni prima nella quale Morandi teneva a battesimo simbolicamente la Rita nella sua prima apparizione televisiva, in cui lui la tirava fuori da una culla. Poichè questo sarebbe stato un grosso sgarbo nei confronti degli altri colleghi, Gianni declinò l'invito tra gli strepitii della Pavone e la delusione delle sue ammiratrici che non lo vedevano in tv dal precedente 6 gennaio, in Scala Reale, quando arrivò secondo.

Per tornare a Dalida, la sua vittoria, oltre a questi fatti fu dovuta soprattutto dalla grande carica emotiva (qualche volta anche drammatica, specie nelle lacrime vere al momento di interpretare CIAO AMORE CIAO in una delle prime puntate), dal prestigio internazionale e anche perchè, in quello che fu il suo "anno horribilis" riuscì a sopperire alla depressione e alle maldicenze (nel mondo dello spettacolo cominciava a girare voce che lei non portasse granchè fortuna) con interpretazioni ad altissimo livello. La canzone vincitrice è DAN DAN DAN. Niente di chè ma per quello che abbiamo detto fino ad ora, ebbe un grande successo. L'altro brano era una cover della premiata ditta Reed-Mason, autori di punta della casa inglese Decca, artefici dei successi di Tom Jones. In italiano L'ULTIMO VALZER, in inglese THE LAST WALTZ cantata dall'allora emergente clone di Tom Jones Engelbert Humperdink. Ci fu anche una versione francese (oltre a quella della stessa Dalida) che vendette circa un milione di copie, LE DERNIERE VALSE, cantata da Mireille Mathieu.

Altri brani da Partitissima in lista sono IL SOLE E' DI TUTTI e SIESTA. La prima cantata in italiano da Stevie Wonder ebbe davvero un grandissimo successo, tale da farlo arrivare anche in vetta nel mese di novembre. Era la versione nella nostra lingua di un pezzo portato al successo in UK e USA dallo stesso interprete dal titolo A PLACE IN THE SUN. In Italia ne fece una discreta versione anche Dino, addirittura qualche mese prima dello stesso Stevie Wonder, che non ebbe molto successo anche perchè era il lato B della canzone che Dino portò al Cantagiro del '67. Poi, sull'onda della notorietà acquisita grazie all'interpetazione del cantante di punta della Tamla Motown, si pensò di reinserirla nel mercato.

SIESTA stranamente anticipava di qualche mese le atmosfere messicane e l'arrangiamento di uno dei blockbuster del 1968, DELILAH. Non è un caso difatti che la canzone di Bobby Solo ebbe più fortuna in primavera inoltrata che nel periodo che stiamo prendendo in esame oggi.

Passiamo adesso alla prima classificata. Fu un vero colpo per i Camaleonti battere nelle vendite il complesso più alla moda del momento interpretando una loro stessa creazione e cioè HOMBURG dei Procol Harum, diventata in lingua italiana L'ORA DELL'AMORE. Versi come "l'orologio della piazza ha battuto la sua ora" colpiscono di più che "The town clock in the market square stands waiting for the hour". I Camaleonti erano nel giro da circa due anni senza riuscire ad arrivare ai vertici della popolarità, nonostante due buone canzoni come NON C'E' NIENTE DI NUOVO (canzone facente parte della famigerata Linea Verde) e una riedizione rhythm'n blues di PORTAMI TANTE ROSE, brano della fine degli anni '30. Con questa prova, apriranno una serie di successi che li porteranno sino alla fine dei settanta.

SE PERDO TE è una bellissima canzone che sembra cucita su misura per Patty Pravo "nuovo corso". Non più la maschiaccia, la ragazza del Piper e reginetta del beat ma ragazza più posata sebbene sempre moderna. Una Patty molto brava che interpreta superbamente, più di quanto ci si potesse aspettare da una voce ancora poco smaliziata come la sua, una canzone molto molto bella, con un arrangiamento coi fiocchi, che a tratti sovrasta la voce della cantante. Dopo canzoni quali RAGAZZO TRISTE e QUI E LA', ora si cambia repertorio, quello cioè che la porterà ad un successo strepitoso, sterzando verso il melodico moderno. Difatti il 1968 sarà l'anno del boom della ventenne veneziana, con LA BAMBOLA e SENTIMENTO.

Passando a Sanremo, troviamo l'annosa e noiosa querelle Celentano-Don Backy. Quest'ultimo in guerra col molleggiato, accusato di aver fatto la cresta sulle royalties delle canzoni del cantautore di Santa Croce sull'Arno. La contro denuncia è una richiesta di risarcimento per duecento milioni, equivalente a quello che rappresenterebbe il denaro perso per l'improvvisa decisione di risolvere il contratto che lo legava al Clan. La questione nonostante siano passati 35 anni è ancora lì... chi avrà ragione, Celentano o Don Backy? A noi viene da pensare quest'ultimo... chissà perchè... Comunque, l'ultimo sgarbo Adriano Celentano lo fa sul palco, interpretando di malavoglia ostentata il suo pezzo (CANZONE) e ricorrendo all'uso di stratagemmi come quello di non ricordarsi le parole, tipico del repertorio buffonesco del "Celenta", o di dare la mancia al microfonista! Milva, sua partner, si sente danneggiata da questa esibizione e imputa ad Adriano la colpa di essere arrivata al secondo posto.

Al primo chi c'è? Sergio Endrigo e Roberto Carlos con CANZONE PER TE, composizione che riprende un concetto caro a Prevert già espresso nella poesia I RAGAZZI CHE SI AMANO, della quale Endrigo sembrerebbe un attento lettore (insieme al paroliere Bardotti, naturalmente). "Il nostro amore invidiato da tutti che ora non c'è più" è il concetto della canzone. Sostenuta da uno stuolo di violini e da una chitarra che ne scandisce i tempi, è comunque una bella canzone. Alla domanda di un giornalista che gli chiede se è stato finalmente capito dal pubblico, lui risponde che "è stato lui stesso ad avere capito il pubblico, scrivendo una canzone abbastanza brutta da arrivare prima".

Altra canzone in gara è quella della coppia Wilson Pickett e Fausto Leali, cioè DEBORAH. Ci voleva un festival di Sanremo per aprire la strada ad un genere che nel resto del mondo regna incontrastato da anni, e cioè il Rhythm and Blues. E ci voleva uno dei suoi massimi esponenti insieme a Otis Redding (appena deceduto in un incidente aereo nel dicembre 1967) e James Brown per farlo arrivare in classifica, nonostante che trasmissioni come Bandiera Gialla da anni esibiscano le Supremes, i Four Tops, i Temptations e compagnia bella.

Delle due versioni questa settimana è in leggero vantaggio proprio quella di Pickett ma Leali si rifarà adeguatamente fino a primavera inoltrata. Intanto dello stesso artista dell'Atlantic (Wilson Pickett) è in circolazione un nuovo singolo, I'M SORRY ABOUT THAT, già in buona posizione. Un pezzo molto bello, con una melodia molto lenta intarsiata da preziosismi di un jazz molto caldo. Pickett tiene le note lunghissime dando l'idea della richiesta di un segno di comprensione (dal titolo MI DISPIACE RIGUARDO CIO', una traduzione simil letterale).

Un gruppo straniero, i Bee Gees, è al quinto posto. Il governo di Sua Maestà Britannica si sta interessando al gruppo; ciò nonstante questi farebbero volentieri a meno di simili attenzioni. Venendo dall'Australia due dei cinque componenti (i fratelli Gibb sono inglesi) e cioè Colin Petersen e Vince Malouney, hanno il problema del permesso di soggiorno scaduto. Quindi, il gruppo potrebbe essere sfaldato e riunirsi solo a permesso di soggiorno ottenuto (per inciso: ma non si potrebbe essere così solerti anche qui in Italia?). Manifestazioni di solidarietà dei fans hanno constretto però i fiscalissimi dirigenti dell'Ufficio del lavoro inglese a fare marcia indietro.

Per restare nella prolifica Inghilterra di fine decennio, dove ogni giorno c'è una novità in campo musicale, e quindi nelle classifiche, troviamo al primo posto un gruppo nato dal nulla, completamente sconosciuto fino a due settimane prima, arrivato senza essere stato spinto da un lancio pubblicitario degno di un Numero Uno che si rispetti. La canzone è EVERLASTING LOVE, che poi verrà ripresa come L'ULTIMO AMORE dai Ricchi e Poveri al Cantagiro di quell'anno e loro sono i Love Affair.

Altro complesso misconosciuto e arrivato alla gloria in brevissimo tempo è quello dei Plastic Penny, che sbancano le charts con EVERYTHING I AM. Sono questi complessi di fine stagione beat, con una non ancora precisa collocazione che spesso sfociano nella pura bubblegum music di marca americana.

Interrogato sul recente Festival di Sanremo, Giorgio Gaber disse di aver tentato di parteciparvi e che aveva un pezzo nel quale credeva (TORPEDO BLU) ma essendo la casa discografica di parere contrario (lo volevano far partecipare con GLI OCCHI MIEI), non se ne fece più nulla. Dando un giudizio sui cantanti e sul Festival dichiarò che l'unica cosa positiva era stata la vittoria di Endrigo. Spese parole d'elogio per la Vanoni definendola bravissima, seppur con una canzone non propriamente adatta alle sue corde (CASA BIANCA), interessanti i Giganti (DA BAMBINO), piacevole Tony Renis (IL POSTO MIO), sfortunata e bravissima Iva Zanicchi (PER VIVERE). Il resto "non ha storia".

Christian Calabrese