( da Sorrisi & Canzoni TV ) 1) LA RIVA BIANCA LA RIVA NERA - IVA ZANICCHI 2) PENSIERI E PAROLE - LUCIO BATTISTI 3) AMOR MIO - MINA 4) DONNA FELICITÀ - NUOVI ANGELI 5) CASA MIA - EQUIPE 84 6) SUSAN DEI MARINAI - MICHELE 7) SEMPRE SEMPRE - PEPPINO GAGLIARDI 8) WE SHALL DANCE - DEMIS ROUSSOS 9) ERA IL TEMPO DELLE MORE - MINO REITANO 10) SO CHE MI PERDONERAI - NOMADI 11) TANTA VOGLIA DI LEI - POOH 12) LOVE STORY - FRANCIS LAI 13) HO VISTO UN FILM - GIANNI MORANDI 14) LA BALLATA DI SACCO E VANZETTI - JOAN BAEZ
"Tu vivi, tu cammini, lavori e canti. Poi arriva qualcuno che ti lega mani e
piedi e ti chiude la bocca". Mai frasi furono più appropriate e opportune.
Gianni Morandi aveva appena cominciato a pronunciare le prime battute della
canzone HO VISTO UN FILM, versione italiana di HERE'S TO YOU tratta dal film
che narra le vicende di Sacco e Vanzetti e qualcuno ha pensato bene di chiudergli
la bocca. Una selva di fischi, un uragano di urla, di bottiglie lanciate sul
palco e di cubetti di porfido che per miracolo non hanno ferito seriamente
il cantante. Morandi ha cercato ostinatamente di concludere la sua esibizione
come spalla dei Led Zeppelin in quel del Vigorelli ma le molotov che arrivavano
sul palco, i mozziconi di sigaretta accesi per alimentare le fiamme con lo
scopo di colpire e fare male l'hanno impedito. Gianni, con le lacrime negli occhi
per i candelotti lacrimogeni lanciati dalla polizia non sapeva cosa fare. Era
inebetito, non capiva il motivo di tanto odio e se la sarebbe vista molto brutta
se un gruppo di agenti facendosi largo con elmetti e a colpi di sfollagente non
l'avessero preso di peso e allontanato da quell'inferno.
Non era certo Morandi il personaggio giusto per quell'ambiente, non era lui che
avrebbe dovuto aprire una serata in cui il piatto forte era l'unico concerto
italiano dei Led Zeppelin. Come si può pensare di associare una carovana un
po' anacronistica come il Cantagiro (ormai senza neanche più classifica finale
e senza quell'appeal che aveva nel decennio precedente) facendogli fare da
contorno al complesso hard rock più famoso del mondo? Avvilente per i cantanti
partecipanti, ridotti a semplici comparse e inutili in termini di spettacolo.
Troppo ostile il pubblico, che premeditamente era già pronto al linciaggio di un
genere così diverso e considerato sorpassato. La protesta ha comunque altri fini
che sono quelli politici, come al solito. Alla fine si sono contati 31 feriti e
sono stati operati una ventina di arresti. Robert Plant, cantante dei Led Zeppelin, era arrabbiato con tutti; col pubblico, con la polizia e soprattutto con gli organizzatori per la scelta della spalla non appropriata. "Sembra di essere in Vietnam, qui piovono bombe" le parole del leader della band. Milano in questo 1971 era una polveriera. Tutte le volte che un gruppo importante è venuto in tournèe nel capoluogo lombardo sono successi incidenti. A marzo per il concerto dei Ten Years After e ad aprile con i Santana furono lanciate delle bombe. Stessa musica per i Chicago a maggio: danni per milioni, feriti ed arresti. A giugno era toccato ai Grand Funk Railroad: un finimondo di devastazioni. Molotov contro la polizia fuori e dentro al velodromo. Non è un buon momento e anche le manifestazioni che dovrebbero essere aliene da violenze di tipo politico vengono coinvolte. Passando alla classifica, notiamo subito ai primi posti dei personaggi che, sebbene siano da anni nel giro, solo in questi ultimi tempi hanno avuto un successo pieno, di tipo popolare, non circoscritto ad una nicchia. Cominciando a guardare la classifica dall'alto troviamo una vera novità. Al primo posto, una cantante tradizionale che nonostante abbia al suo attivo due vittorie al festival di Sanremo, è solo da un anno che il pubblico l'ha consacrata definitivamente tra le big: Iva Zanicchi. Da questo momento si conferma cantante di grandi possibilità vocali e in grado di toccare i sentimenti più popolari con canzoni facili ma anche di confrontarsi con un repertorio più impegnativo come UN FIUME AMARO di Theodorakis (che sarà anche bella ma sembra una canzone da alpini ubriachi) e UN UOMO SENZA TEMPO, sicuramente più valida ma meno celebrata perchè meno politicamente correlata al repertorio dell'esule greco. La sua canzone per l'estate è LA RIVA BIANCA LA RIVA NERA, di sapore molto popolare, ma con una chiara condanna della guerra. La storia dei due militari, un soldato semplice ed un capitano che muoiono l'uno accanto all'altro, nonostante siano di due eserciti differenti e lo scambio di parole prima della morte, piace per la semplicità e l'immediatezza del messaggio. Intanto esce fresco di stampa un 33 giri dal titolo CARO AZNAVOUR...IVA, disco in cui l'Aquila di Ligonchio si fa conoscere come abile interprete, ricca di talento espressivo più di quanto aveva finora mostrato, abilissima nel piegare la voce alle particolari esigenze delle canzoni proposte. Se il precedente disco (dedicato a Theodorakis) aveva dato modo di far scoprire una nuova Iva e un nuovo personaggio al pubblico italiano, quest'ultimo ne è la felice conferma. Si erano incontrati a giugno durante una memorabile puntata di SENZA RETE in cui, oltre loro due erano ospiti Piero Ciampi e Astor Piazzolla. Insieme cantarono la bellissima TI LASCI ANDARE. Vocalmente e tecnicamente è fra le migliori cantanti italiane (se non europee), pregio che, non si sa il perchè, ma le viene riconosciuto sempre con gran fatica dalla critica, propensa più a giudicare i brani interpretati (non sempre eccelsi, nella sua lunga carriera) che la sua notevolissima estensione vocale. La cosa particolare di questo primo posto è che spezza la dittatura battistiana (anche se solo per una settimana ): prima PENSIERI E PAROLE, poi l'alternanza con AMOR MIO di Mina, scritta naturalmente da lui. Dopo un lungo periodo di ingiusto anonimato, Peppino Gagliardi ha trovato finalmente il momento propizio e il repertorio appropriato che lo portano al successo. Finito il periodo del beat e dei belli, l'inizio del decennio è la rivincita per quei cantanti emarginati per lungo tempo dal grande giro a causa del repertorio giudicato, qualche anno prima, troppo romantico o fuori moda per motivazioni puramente estetiche. Nicola Di Bari docet. Mentre i belli universalmente riconosciuti, come ad esempio Mal, non hanno più successo e dovranno reinventarsi un personaggio per restare a galla. Gagliardi, napoletano verace anche nei lineamenti, è sempre stato l'antidivo per eccellenza come il suo collega pugliese. Le sue canzoni, sempre di atmosfera piuttosto romantica, hanno un refrain orecchiabile, una melodia che rimanda alla tradizione napoletana e ad altri tempi. Hanno anche un'altra caratteristica, se proprio si vuole puntualizzare, cioè il difetto (o pregio) di assomigliarsi tutte in maniera clamorosa, almeno la triade composta da SETTEMBRE, SEMPRE SEMPRE e COME LE VIOLE. Anche se non è un cantante alla Sergio Bruni non si può certo definire della Novelle Vague partenopea. Il suo modo di porgere le sue canzoni (che sono quasi sempre scritte da lui stesso con la complicità del fidato Amendola) gli procurano l'appellativo di "Aznavour italiano", paragone forse un po' eccessivo anche perchè le tematiche sono diverse. Una cosa in comune ce l'hanno: l'altezza. Ma siccome il vino buono sta nella botte piccola... Toh, chi si rivede! I Nuovi Angeli! Qualcuno li dava già spacciati, artisticamente morti e sepolti e per primi i dirigenti della loro ex casa discografica, la Durium. Che ora si stanno mangiando le mani. Sì, perchè DONNA FELICITA' naviga proprio in buone acque. Ma chi è DONNA FELICITA'? Una timorosa zitella che in vacanza incontra una brigata di ragazzi allegri e si lascia trascinare dal loro giovanile entusiasmo e... da qualche altra cosa. Tutta colpa del "gioco delle noci intorno al fuoco"! Vecchioni, Pareti e Lo Vecchio confezionano questo gradevole bozzetto di stagione e il gruppo lo trasforma in un hit estivo, il primo vero grande successo della loro carriera, cominciata nel lontano 1966 circa. Ma è il 1969 che li vede raccogliere i primi seri frutti, con la canzone RAGAZZINA RAGAZZINA, versione italiana di MENDOCINO, brano legato al filone della bubblegum music americana, interpretata dal Sir Douglas Quintet. Dopo questa affermazione incidono altri singoli di scarso successo tra cui una bella versione di CARRY THAT WEIGHT dei Beatles, ma non succede niente. Ci riprovano l'estate successiva quando partecipano al Disco Per L'Estate e al Festivalbar con COLOR CIOCCOLATA ed è di nuovo un buon successo che riaccende l'entusiasmo. Cambiano casa discografica ed approdano alla Car Juke-Box, piccola etichetta, e decidono di partecipare al Disco Per L'Estate e di nuovo al Festivalbar e lo fanno con DONNA FELICITA' e i risultati sono davanti agli occhi di tutti. La loro costanza e coerenza viene premiata. Non hanno mai cercato di imitare i complessi stranieri, non si sono mai lasciati tentare da smanie underground e da suoni innovativi. L'unica differenza è che, se in cinque anni di carriera suonavano e cantavano e nessuno li vedeva, ora hanno l'agenda dell'estate e dell'autunno piena di serate. Saranno anche l'Orietta Berti dei complessi, come vengono chiamati, ma parlano la stessa lingua di chi li va a vedere e rischiano seriamente la vittoria al Festivalbar. Vittoria che invece andrà meritatamente a Demis Roussos, forte della popolarità raggiunta con la magica atmosfera del brano WE SHALL DANCE. Canzone che è una preghiera, con sonorità greche come il cantante, che le rivendica al punto di intitolare il suo primo LP da solista ON THE GREEK SIDE OF MY MIND. Nato ad Alessandria d'Egitto da genitori greci, cresciuto parlando greco in casa ed arabo nella strada, suggestionato dai canti bizantini della sua terra e rincorso dalla voce monotona dei muezzin, la sua voce non è catalogabile ma è piuttosto un misto di conflitti derivanti da mondi opposti ma conciliabili nell'animo del cantante. Il suo look dell'estate (e lo sarà per molto tempo) è un guardaroba di caffettani in cui la sua corpulenta figura trova una comoda accoglienza tanto da creargli un personaggio. In lui si riscontra la tradizione greca, la cultura francese (paese d'esordio con gli Aphrodites' Child, di produzione parigina) e la reminiscenza delle sonorità arabe. Insieme a Lucas e Vangelis ha inciso un doppio LP dalla complicatissima gestazione. Il titolo è 666 , il numero della "bestia", (il diavolo) ed è basato su un libro di Costas Ferris che a sua volta si rifà alla "rivelazione" di San Giovanni. Tre mesi di lavoro in sala di registrazione, ottantamila dollari di spesa e la controversia finale con la Polygram che accusò il gruppo di blasfemia (il brano INFINITE) e pornografia (un brano del disco è la registrazione live di un amplesso). Uscirà per la Vertigo nel 1972, quando il gruppo sarà definitivamente sciolto (settembre 1971). Un altro artista, rimasto in stand-by per parecchio tempo è Michele (Maisano il suo cognome), il bravo cantante genovese, che la natura ha dotato di una bellissima voce, dai toni caldi e profondi ma forse un pò troppo simili al collega Elvis Presley da Tupelo, Tennessee. Sembrava destinato ad un triste tramonto ma improvvisamente la partecipazione al recente Disco Per L'Estate, con la rivalutazione di tutta una generazione tenuta in disparte per troppo tempo, lo riporta alla ribalta e a farlo è la canzone SUSAN DEI MARINAI, molto spiritosa e adatta al periodo estivo, che tratta di una donna di facili costumi, amica di tutti i marinai. L'anno dopo Fausto Leali presentò una canzone simile, sulla stessa falsariga sia nel testo che nella musica, KARANY KARANUE', ma non ebbe molto successo sebbene fosse proprio carina. Tornado a Michele, esploso nel 1963 con SE MI VUOI LASCIARE, aveva conosciuto un periodo di crisi come quasi tutti i suoi contemporanei, spazzati via dalla rivoluzione musicale in atto già dal 1966. Qualche timido accenno di ripresa ogni tanto (DITE A LAURA CHE L'AMO) e di nuovo nel buio. Da tre anni non riesce ad imbroccare un motivo per risalire la china. Nel 1969 ci prova con SOLI SI MUORE ma viene letteralmente "segato" da Patrick Samson che presenta la stessa con molta più convinzione, poi è la volta di HO CAMMINATO al Disco per L'Estate dell'anno successivo e la sua partecipazione a Canzonissima (con lo stesso brano) dove viene eliminato alla prima apparizione. Peccato perchè il pezzo scritto da Mogol e da Oscar Prudente era proprio ben fatto. Malgrado tutto non si dà per vinto ed eccolo nuovamente sulla cresta dell'onda con la sua Susan, accreditata a Fabrizio De Andrè, sebbene porti le firme di altri autori. In questa estate così poco prodiga di nuovi personaggi mentre si assiste invece ad una rivalutazione meritata di alcuni, la consacrazione di due giovani valenti e dal futuro brillante fa piacere. Il primo si chiama Rosalino (Cellammare) ed è nato nel 1953 e più in là cambierà il suo nome con quello più corto di Ron. Insieme a Donatello è uno dei cantanti preferiti dalle teen agers italiane. Quei giornali musicali che si rivolgono prevalmentemente ad un pubblico femminile alternano i poster delle pagine centrali e le copertine ad entrambi gli artisti. Quando appare sul palcoscenico le ragazzine con le loro urla coprono metà della canzone, come è stato visto al Cantagiro, dove ha partecipato cantando la medesima canzone presentata al Disco Per L'Estate, IL GIGANTE E LA BAMBINA. E' sulla scena da un anno e mezzo. Ha debuttato a Sanremo in coppia con Nada nel 1970 e dopo tre singoli (col terzo, FINO A MORIRE ha vinto la manifestazione CARAVELLA DI SUCCESSI in quel di Bari nell'ottobre 1970) si fa conoscere da tutti grazie a quella canzone scritta da Gabriella Pallottino e Lucio Dalla che tratta un argomento delicato come la violenza sui bambini. Insieme allo stesso Dalla, suo scopritore, si è esibito al Piccolo di Milano e in varie località di villeggiatura, alternando il palcoscenico e cantando insieme, riscuotendo sempre un grosso successo. Rosalino nasce artisticamente una sera quasi per caso alle Rotonde di Garlasco (Pavia) imitando Celentano. Un impresario lo nota e gli procura un audizione alla RCA dove incontra Lucio Dalla e Vincenzo Micocci, patron della IT, etichetta consociata alla grande casa romana e lo mette sotto contratto per cinque anni. Dalla si offre subito... produttore. E Donatella Raffai (sì, proprio quella di CHI L'HA VISTO), che nel frattempo ha rilevato una quota del Piper di Via Tagliamento, gli cura le pubbliche relazioni. L'altro personaggio riuscito ad inserirsi nel novero dei big della canzone è Mia Martini. E' tornata a Viareggio dove aveva ottenuto la vittoria al Festival di Nuove Tendenze a giugno (insieme alla PFM) anche perchè ad organizzarlo è stato il suo produttore, Alberigo Crocetta. Nell'immenso Piper 2000 ha tenuto un recital col suo gruppo chiamato La Macchina, (già Cyan Three, complesso legato a doppio filo con il Piper romano, a Crocetta stesso e alla RCA), gruppo di Gordon Faggetter che accompagnava nel suo primo periodo Patty Pravo. Presenta il suo album di esordio, OLTRE LA COLLINA, curato per la maggior parte dei brani da Tony Mimms e Claudio Baglioni, dove c'è tutta la rabbia degli anni passati, le esperienze, la droga, la disputa contro la società e la famiglia. E fa riascoltare la canzone che le ha dato la vittoria, quel PADRE DAVVERO (De Sanctis e Pintucci) che in un primo tempo era stata censurata dalla Rai per la "crudezza del testo" e AMORE, AMORE... AMORE UN CORNO (di Coggio e Baglioni). A settembre si apriranno per lei le porte della televisione per partecipare ad uno show di Lucio Battisti, che l'ha richiesta espressamente, dal titolo TUTTI INSIEME. Dopo l'esordio a quindici anni in una trasmissione condotta da Lelio Luttazzi ed una serie di singoli a temetica tipicamente adolescenziale (IL MAGONE e ED ORA CHE ABBIAMO LITIGATO), conosce la prigione a Porto Cervo per una storia di traffico di droga. Esce da quell'amara esperienza rinnovata dentro e con voglia di rivincita. Mimì Bertè ha lasciato definitivamente il posto a Mia Martini, interprete raffinata e grande vocalist. Il Piper 2000 è stato voluto dal patron del Piper romano. Aria condizionata e moquette sono le prime cose che colpiscono oltre a quel perentorio slogan che recita "se siete vecchi non venite al Piper 2000". Mille metri quadrati di cui 500 dedicati allo spazio-ballo settecento persone di capienza. Un DJ di sicuro avvenire, sponsorizzato da Renzo Arbore, che si chiama Gianni Naso, una boutique dove si vendono camicie di seta indiane, moda dell'estate. Con sole mille lire oltre all'ingresso si può avere un regalo a scelta da scegliere tra un 33 giri (che di solito costa 2800 lire) o dei gadgets. Oltre a discoteca, il locale funge anche come palcoscenico per esibizioni dal vivo e il cast è molto agguerrito: oltre alla nuova scoperta dell'avvocato (non dimentichiamoci che in passato aveva lanciato Patty Pravo e Mal) cioè la già citata Mia Martini , si esibiscono quest'estate la Formula Tre, la Nuova Idea, i New Trolls e i Gens. Si parlava della moda: sapete qual'era il necessaire per l'estate '71 oltre alle palline clic-clac? Magliette e pantaloni militari, sandali di tutte le fogge e ombelico scoperto. Vi ricorda qualche altra estate? Che so, quella del 2003, tanto per fare un esempio.... E dicendo questo vi saluto dandovi appuntamento dopo le vacanze ! Buon divertimento e buone vacanze a tutti ! Christian Calabrese
 
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