Settimana 17 Aprile 1977
( da Settimana TV )

1. AMARSI UN PO' - LUCIO BATTISTI (NUMERO UNO)
2. HONKY TONK TRAIN BLUES - KEITH EMERSON (RICORDI)
3. TU MI RUBI L'ANIMA - COLLAGE (SAAR)
4. BELLA DA MORIRE - HOMO SAPIENS (RIFI)
5. SOLO - CLAUDIO BAGLIONI (RCA)
6. MONICA - SANTO CALIFORNIA (YEP)
7. FURIA - MAL (RICORDI)
8. ALLA FIERA DELL'EST - ANGELO BRANDUARDI (POLYDOR)
9. LOVE IN C MINOR - CERRONE (MALLIGATOR)
10. MIELE - GIARDINO DEI SEMPLICI (CBS)
11. MA PERCHE' - MATIA BAZAR (ARISTON)
12. PIU' - ORNELLA VANONI (VANILLA)
13. I WISH - STEVIE WONDER (TAMLA MOTOWN)
14. DON'T LEAVE ME THIS WAY - THELMA HOUSTON (TAMLA MOTOWN)
15. IF YOU LEAVE ME NOW - CHICAGO (CBS)

Non succedono spesso cose del genere ma, quando accadono, sono piccoli avvenimenti. Un "trovatore" appassionato di madrigali, nell'epoca d'oro della Discomusic fa abbastanza effetto. Angelo Branduardi conosce, dopo il cambio di casa discografica, l'ebbrezza della vetta nelle Hit Parade e non soltanto in Italia. Spopola anche in Francia, Germania, Olanda. ALLA FIERA DELL'EST è una novella della tradizione ebraica e tutto il disco si articola prendendo spunti da antiche favole europee. Un disco comunque colto e ben articolato, con citazioni che vanno dalla poesia tedesca del Duecento a quella bretone e, al posto della musica elettronica, trovano spazio strumenti come il flicorno e il fagotto. Un prodotto del genere, come è facilmente intuibile, non ha avuto una gestazione facile. Quanti produttori, in un periodo di crisi discografica, avrebbero avuto voglia di sperimentare un filone completamente nuovo per il mercato italiano? Musica rinascimentale e medioevale, quando la gente voleva Donna Summer! "No, non mi sembra il caso", dissero alla Polygram. Per scommessa, è il caso di dirlo, nasce questo LP anche grazie all'ostinazione di un grande produttore, David Zard. E così il bravo Branduardi apre un ciclo, una triade, che si concluderà nel 1979 con COGLI LA PRIMA MELA.

Dispiace ribadire sempre le solite cose, si rischia di diventare monotoni, ma anche questa volta la storia si ripete. E ormai un classico: esce il nuovo disco (45 e 33) e strappa d'incanto le redini delle classifiche italiane a chiunque sia in testa (in questo caso ai Pink Floyd e al loro ANIMALS). Si sta parlando naturalmente di Mister Battisti, che sboccia come un fiore primaverile con la sua AMARSI UN PO' e IO TU NOI TUTTI. Ogni volta è così: Lui chiama all'adunata il pubblico e questi risponde in massa, incrollabile nella fede in questo personaggio che nulla concede di sè se non la sua musica. Il disco, registrato negli studi della RCA ad Hollywood, è uno dei piu' belli. Scorre che è una meraviglia, dalla prima all'ottava canzone. Il lato B (se vogliamo chiamarlo così) del singolo era niente di meno che SI', VIAGGIARE, con un'introduzione memorabile. L'intero album spazia da sonorità "disco" a ballate (SOLI o UN ANNO DI PIU') dove la voce di Lucio non è mai coperta dagli strumenti ma svetta personalissima. Il disco sarà il più venduto dell'anno e rimarrà primo per circa 4 mesi. Un'altra novità è offerta da un brano strumentale eseguito da uno dei maggiori musicisti contemporanei nella musica pop, Keith Emerson, del disciolto gruppo Emerson, Lake & Palmer. Interpreta HONKY TONKY TRAIN BLUES, sigla TV del programma "Odeon", noto per aver portato il nudo sui teleschermi italiani. E' un pezzo abbastanza difficile, certamente non orecchiabile, ma che pur non essendo commerciale riesce addirittura ad arrivare primo in classifica. Merito anche della forza d'urto della trasmissione televisiva, molto anticonvenzionale. Il binomio è perfetto: un brano particolare (anni '20), belle immagini e successo popolare.

Popolare come sicuramente sono i 4 complessi reduci dal Festival di Sanremo, ribattezzato per l'occasione, il festival dei complessi. Tre gruppi ai primi tre posti. Oltre ai Matia Bazar, Il Giardino Dei Semplici, i vincitori Homo Sapiens, i Santo California e i Collage erano in gara anche gli Albatros (capitanati da Toto Cutugno) e La Strana Società. A parte i Matia Bazar, che provenienti da un repertorio progressive (quando ancora si facevano chiamare Jet e Antonella non era ancora nelle loro fila) hanno uno stile ben preciso e riconoscibile, i restanti gruppi in classifica fanno parte dello stesso filone pop-melodico al quale appartengono anche i Cugini Di Campagna, La Bottega Dell'Arte e chi più ne ha più ne metta. Canzoni senza troppe pretese ma orecchiabili al punto da riuscire sempre ad acciuffare le prime posizioni delle classifiche. I vincitori, toscani (3 di Pisa ed uno di Prato), sono stati scoperti da Herbert Pagani. I loro compositori "fissi" sono Renato Pareti e Roberto Vecchioni e il loro grande successo risale ad un anno e mezzo prima, quando lanciarono TORNERAI TORNERO' che ebbe svariate versioni in altre lingue. Un piccolo passo falso (sebbene la canzone fosse veramente molto bella) con PECOS BILL ed eccoli trionfanti a Sanremo, con BELLA DA MORIRE, un classico nel suo genere. Ed è anche la prima volta che un complesso vince Sanremo.

I Collage arrivano secondi con TU MI RUBI L'ANIMA, che andrà avanti per tutta l'estate come succederà ad un'altra piccola pietra miliare nella storia del pop melodico fine settanta: MIELE dei Giardino Dei Sermplici, gruppo napoletano prodotto da Bigazzi e Toto Savio (produttori e parolieri per quasi tutta la CBS-CGD: da Ranieri a Marcella, dai Camaleonti alla nuova stella Umberto Tozzi).

Al terzo posto è ancora Napoli: i ragazzi dei Santo California, che con MONICA fanno cinquina. Cioè, cinque brani in classifica su cinque, dalla loro prima apparizione nell'estate 1975. Merita una menzione il bravo Leano Morelli che, sebbene non si trovi ai primissimi posti, ha presentato una canzone molto bella dal titolo IO TI PORTEREI. Da notare che i brani sanremesi ingranano tardi rispetto all'evento musicale, circa un mese dopo la fine del Festival.

Ornella Vanoni, discografica di sè stessa, da quando ha fondato la sua etichetta, la Vanilla, sforna ottimi dischi con ottimi testi anche se certe volte un pò difficili per la massa. Con l'album PIU' ed il rispettivo singolo dallo stesso titolo mette d'accordo chi la vuole raffinata e chi la preferisce invece piu' spontanea. La voce che canta insieme alla Vanoni è quella del peso massimo Gepy. Tutto l'album è interessante sebbene siano lontane le vette toccate appena un paio d'anni prima con i due album LA VOGLIA DI SOGNARE o LA VOGLIA LA PAZZIA L'INCOSCIENZA E L'ALLEGRIA. Sigla di una trasmissione radiofonica si è poi imposta per virtù propria.

Un'altra vecchia conoscenza è tornata in classifica e lo ha fatto grazie ad un cavallo, FURIA. Lui è Mal e sebbene il mercato per minori di 13 anni sia già abbastanza inflazionato (da gennaio in qua ci sono già state tre hit da primissimi posti come SEI FORTE PAPA', JOHNNY BASSOTTO e OBABALUBA), gli riesce il colpaccio. FURIA è un successo straordinario, tanto che la Ricordi gli conferirà il disco d'oro per le vendite. Lo stesso Mal non aveva tanto creduto a questa operazione commerciale. Pensava di non avere grosse speranze di vendite. In pochissimo tempo è diventato l'idolo dei bambini, lui che qualche anno prima lo era stato delle ragazzine, innamorate della sua mascella volitiva e della sua pronuncia anglosassone che faceva molto sexy. Il tempo passa anche per Mal.

Altri due brani in classifica sono IF YOU LEAVE ME NOW dei Chicago e la bellissima I WISH di Stevie Wonder. Il gruppo statunitense è arrivato al decimo album della carriera iniziata nel 1969, quando era chiamato semplicemente CHICAGO X. Questo disco sembrava nato sotto un cattiva stella per il semplice fatto di non essere balzato subito al numero uno della classifica USA, come sempre puntualmente accadeva per i loro precedenti lavori. Invece è arrivato di filato nelle classifiche di tutto il mondo grazie al singolo, una ballata melodica molto distante dalle classiche sonorità pop jazz che contraddistinguono il complesso. Questa settimana la fase è in discesa, ma non c'è da preoccuparsi perchè sono presenti nelle charts dal mese di gennaio.

Altro discorso per l'eclettico Stevie Wonder: dopo la bellissima ISN'T SHE LOVELY, dedicata alla figlia neonata, canzone che aveva sbancato le charts nella precedente stagione, è la volta di un altro brano "bomba", I WISH. Entrambi sono tratti dall'album capolavoro SONGS IN THE KEY OF LIFE. Lui è l'autore di tutte le canzoni del disco nel quale spicca anche un altro pezzo notissimo e molto battuto dai DJ: SIR DUKE. Nel libretto che accompagna il doppio album, oltre ai testi, è interessante leggere il lunghissimo elenco di amici e collaboratori che hanno contribuito alla riuscita del disco suonando, facendo i cori o anche magari portandogli solo una tazza di caffè. Nomi quali James Taylor, Carole King, David Bowie, Roberta Flack, Diana Ross ed altri. La spiritualita costante di Stevie Wonder e il suo personale ringraziamento a Dio per averlo fatto nascere è presente anche in questo celebratissimo disco, per via di un brano funky, HAVE A TALK WITH GOD. C'è anche una canzone cantata in 3 lingue: inglese, spagnolo e zulu. Insomma, c'è un po' di tutto e tutto è perfetto. Non per niente gli varrà 4 premi Grammy.

Continua il momento magico del gruppo di Mestre delle Orme il quale ha raggiunto un successo a tutti i livelli di pubblico, come non accadeva più dai tempi di GIOCO DI BIMBA. Il loro ultimo singolo, CANZONE D'AMORE, è stato un successo e l'essere arrivati al numero uno della classifica dei quarantacinque giri ne è la conferma (specie l'essersi battuto con brani di grande richiamo quali LINDA, MARGHERITA e DADDY COOL). Ora è la volta del trentatrè giri VERITA' NASCOSTE, in classifica già da parecchie settimane (circa 18) e dal quale sono usciti brani molto trasmessi dalle radio private e nazionali come REGINA AL TROUBADOUR e SE IO LAVORO. REGINA AL TROBAUDOUR altri non è che la droga, così come AMSTERDAM è dedicata anch'essa ad uno dei problemi più gravi dell'intero decennio. AMSTERDAM intesa come crocevia di sfigati fricchettoni in cerca di emozioni forti (e letali). E' un disco abbastanza vicino e si rifà al periodo di UOMO DI PEZZA, per la voglia di semplicità ritrovata e per il desiderio di fare dischi un po' meno per compiacere i critici e un pò di più per divertire se stessi e il pubblico.

Dando un sguardo a quegli artisti che non disdegnano l'attività teatrale, troviamo Giorgio Gaber che porta sulle scene con grosso successo di pubblico lo spettacolo LIBERTA' PROVVISORIA, Herbert Pagani è invece impegnato in METROPOLIS, nel quale si occupa di un ipotetica città del futuro dalle dimensioni immense (a questo impegno affianca parallelamente quello di pittore con una mostra surreale ispirata alla piéce). Infine troviamo Massimo Ranieri impegnato in un uno spettacolo durante il quale presenta 15 canzoni del repertorio napoletano, ancora non affrontate in passato, con brani risalenti anche al seicento. E' la sua seconda sortita in questo teatro cantato e recitato dopo il successo ottenuto 3 anni prima con NAPULAMMORE. Il titolo di questo spettacolo è invece MACCHIE 'E CULORE.

Un occhiata alle uscite recenti e troviamo il disco dei Goblin legato alla colonna sonora del film SUSPIRIA, il primo disco solista di Peter Gabriel affrancatosi dai Genesis, DIESEL di Eugenio Finardi e l'ultimo di George Harrison, primo per la propria etichetta Dark Horse nel quale c'è il suo commento personale all'annosa questione riguardante il plagio di MY SWEET LORD, dal titolo THIS SONG. Non ha grossissimo successo in Italia, all'estero si vende abbastanza bene. Ma la cosa non preoccupa assolutamente il buon vecchio George.

In USA sono rientrati in classifica due vecchi LP dei Beatles, SGT. PEPPER'S e YELLOW SUBMARINE. Una miniera inesauribile di soldi. Pensate che per un qualsiasi comune mortale basterebbe un minimo dello 0,001% dei proventi dei Beatles per vivere tranquillamente senza lavorare per tutta la vita e la prossima.

Christian Calabrese