Settimana 17 Giugno 1978
( Musica & Dischi )

1. TU - UMBERTO TOZZI (CGD)
2. SOTTO IL SEGNO DEI PESCI - A.VENDITTI (PHILIPS)
3. STAYIN' ALIVE - BEE GEES (RSO)
4. CIME TEMPESTOSE - KATE BUSH (EMI)
5. HEIDI - ELISABETTA VIVIANI (RCA)
6. UFO ROBOT - ACTARUS (FONIT CETRA)
7. GENERALE - FRANCESCO DE GREGORI (RCA)
8. NIGHT FEVER - BEE GEES (RSO)
9. TARZAN LO FA - NINO MANFREDI (FONIT CETRA)
10. ONE FOR YOU ONE FOR ME - F.LLI LA BIONDA (BABY)
11. RIVERS OF BABYLON - BONEY M. (DURIUM)
12. PENSIERO STUPENDO - PATTY PRAVO (RCA)
13. TANTI AUGURI - RAFFAELLA CARRA` (CBS)
14. FIGLI DELLE STELLE - ALAN SORRENTI (EMI)
15. FOLLOW ME - AMANDA LEAR (POLYDOR)
16. LOLA - CHRISMA (POLYDOR)
17. LET'S ALL CHANT - MICHAEL ZAGER BAND (EMI)
18. LIU` - ALUNNI DEL SOLE (RICORDI)
19. GUAPA - BUS CONNECTION (BUS)
20. LOVE IS LIKE OXYGEN - SWEET (POLYDOR)

Parlare dei Bee Gees e de "La Febbre Del Sabato Sera" mi sembra un po' banale. Non parlarne, un eccesso di snobismo o di fiducia nel prossimo, nel quale si ripone una fiducia smisurata credendo che sappia già tutto dell'argomento in questione. Sarebbe invece il caso di tracciare alcune linee su una delle più belle colonne sonore degli ultimi 30 anni. LA FEBBRE DEL SABATO SERA è basato su un articolo ("The Tribal Rites of Saturday Night") di un importante magazine americano che focalizzava l'attenzione di cosa era diventata la moda delle sale da ballo negli ultimi 4 anni in Usa, raggiungendo proporzioni di fenomeno di massa che coinvolgeva tutti gli strati sociali; la colonna sonora firmata dai Bee Gees. Quello che doveva essere un normale disco, cominciato a registrare a Le Chateau Studios, ad un'ora da Parigi nel marzo del 1977 dopo una telefonata ai fratelli Gibb da parte del loro manager, cambiò forma e progetto. Sarebbe diventato una colonna sonora per un film in lavorazione dedicato al mondo delle discoteche. Il gruppo aveva passato i precedenti mesi nel lussuosissimo resort di Robert Stigwood (della famosa RSO, Robert Stigwood Organization) dove avevano già cominciato a scrivere i primi pezzi, uno dei quali era STAYIN' ALIVE.

Ma i Bee Gees non erano, fino a poco tempo prima, artisti avvezzi alla discomusic. La loro conversione avvenne durante un tour americano. Orchestra di 30 elementi, melodie raffinate, parti vocali molto ben distribuite ma, a detta dei fratelli, mancava un qualcosa. La loro musica "mancava di grinta, di nervo". Troppi anni a cullarsi su brani bellissimi come FIRST OF MAY o WORDS. Decidono così di svecchiarsi e al primo lancio fanno centro. Il bersaglio si chiama YOU SHOULD BE DANCING ed è centrato alla fine del 1976. SATURDAY NIGHT FEVER è uno dei piu' grandi successi in vinile di tutti i tempi. Carta canta: sono in classifica in tutto il mondo (e non è un modo di dire). Nonostante questo enorme successo non stanno fermi: è in uscita un film e una colonna musicale questa volta non loro. E' dei Beatles. Il film si chiama SGT PEPPER'S LONELY HEARTS CLUB BAND ed è naturalmente tratto dal capolavoro beatlesiano di 11 anni prima. Sono gli unici in quel momento a poter fare una cosa del genere senza essere tacciati di sacrilegio. Nelle classifiche di tutto il mondo, come si è detto, sono loro a farla da padroni. Loro o la RSO, casa per la quale incidono, che ha in scuderia altri cantanti i quali si sono affidati ai Bee Gees, come Yvonne Ellman (IF I CAN'T HAVE YOU).

Ad esempio, erano 5 mesi che artisti della suddetta casa discografica erano costantemente in testa alle classifiche americane. A rompere le uova nel paniere ci si è messo Paul McCartney, che ha interrotto il dominio australiano con il brano WITH A LITTLE LUCK. Per la sesta volta dallo sciolgimento dei Beatles vede un suo singolo al primo posto delle vendite. Un buon modo di festaggiare il suo 36° compleanno, il 18 giugno. In patria però non ha eguale fortuna e gli si preferiscono i Boney M.

I Boney M ritornano con un canzone a metà tra ANNA DAI CAPELLI ROSSI e BANDIERA ROSSA. Il brano è RIVERS OF BABYLON. Se Donna Summer e Roberta Kelly sono le portabandiera del Munich Sound, i Boney M hanno contributo, e ne sono i massimi esponenti, alla nascita del Frankfurt Sound. Tre donne e un uomo, provenienti dai Caraibi (l'asse Germania-Giamaica è una costante della discomusic europea). Il gruppo nasce dall'idea di un ex cantante di scarso successo, Frank Farian, divenuto discografico. Sono prossimi al lancio del loro terzo album, NIGHTFLY TO VENUS, il quale conterrà anche una versione riarrangiata di HOMO, un brano degli italiani UT, gruppo tra il progressive e il pop smielato. Il loro nome ha un significato ben preciso: Boney, in slang australiano è colui che fa "violenza con dolcezza" (sessualmente parlando); M invece sta per Munich (Monaco). Direte voi: ma se nascono a Francoforte, perchè Monaco? Questo non è dato a sapersi. Forse, penso io, perchè la Hansa è pur sempre una casa discografica bavarese. Comunque, RIVERS OF BABYLON starà 16 settimane in testa alle classifiche tedesche e risulterà il secondo singolo meglio venduto in quel d'Inghilterra. E non è poco. Si parlava poc'anzi del produttore Farian: un'altra sua "invenzione" furono gli Eruption, anche loro giamaicani, i quali esplosero proprio nel 1978 con la canzone I CAN'T STAND THE RAIN, alla 23° posizione questa settimana. La voce della cantante Precious Wilson è la molla del successo, una vera eruzione come recita il loro nome.

Scoperta da David Gilmour dei Pink Floyd, che le diede la possibilità di incidere un disco, notato solo da un certo tipo di critica (nel 1975, THE MAN WITH THE CHILD IN THE EYES) Kate Bush trova il successo internazionale con l'album THE KICK INSIDE e con la canzone pilota partecipante anche al FestivalBar dal titolo WUTHERING HEIGHTS, preso in prestito dal romanzo delle sorelle Bronte, con una voce sul filo dell'impossibile. In questo periodo è in Giappone al 7° Festival di Tokio. Canta MOVING e arriva al primo posto in quel paese nel giro di pochissimo tempo.

A tempo di record si registra la presenza dell'ultimo lavoro del cantautore romano Antonello Venditti, col titolo SOTTO IL SEGNO DEI PESCI. Venditti lascia Roma e la RCA per l'avventura milanese con la Philips (Phonogram). Aprirei una parentesi perchè la storia è abbastanza curiosa: la separazione dalla casa discografica che l'ha tenuto a "battesimo" avviene dopo aver mal digerito il tiepido entusiasmo a seguito del 33 giri del 1976 ULLALA'. Accusa la casa discografica di non averlo appoggiato quanto avrebbe dovuto e se ne va imitato da un altro transfuga, ben famoso, cioè Claudio Baglioni. Insieme chiedono alla RCA tutta una serie di arretrati, ferie non godute, contributi previdenziali e liquidazione, in quanto il rapporto tra autori e casa discografica sarebbe stato di lavoro subordinato. Per quanto riguarda Baglioni c'è da dire che tra il 1969 e il 1972 gli hanno fatto fare veramente un po' di tutto. Dalle canzoni per altri (Rita Pavone, Mia Martini, Valeria Mongardini) alle prestazioni vocali per le compilations sanremesi; cantava brani di altri cantanti legati ad altre case discografiche e impossibilitati a presenziare nelle suddette compilation musicali per diritti che all'epoca sembravano il più delle volte inesigibili. Chiusa la parentesi giudiziaria, continuiamo col parlare del disco di Venditti. La title track si apre con l'apporto di un riff di pianoforte riconoscibile sin dalle prime note. C'è poi SARA, che tratta dell'argomento aborto, BOMBA O NON BOMBA dove satireggia sul difficile momento in cui l'Italia versava in quegli anni di terrorismo. Un Venditti più ottimista che mostra anche il lato comico, fino ad ora tenuto nascosto per introversione del personaggio. L'album segna una svolta nella carriera del cantautore per quel che riguarda le vendite e il gradimento del pubblico. Non più cantautore "arrabbiato" legato ad un certo mondo, ma personaggio pubblico che vede rafforzata la propria popolarità anche dopo una lunghissima serie di concerti, più di cento.

ONE FOR YOU, ONE FOR ME, altro successo della premiata ditta F.lli La Bionda e spesso utilizzano altre sigle (D.D. Sound, ad esempio, che nella realtà è un gruppo di strumentisti reclutati nell'area di Monaco di Baviera) diventa numero uno perfino in India dopo essere passato praticamente nelle radio e nelle classifiche di tutta Europa. I La Bionda sono dei siciliani trapiantati a Milano da tantissimo tempo e i loro nomi sono Michelangelo e Carmelo. Nati come autori, poi anche arrangiatori e da circa 5 anni autori anche delle loro canzoni. Dopo un periodo progressive (il loro primo LP del 1973) sono passati ad un repertorio più leggero ottendendo parecchio successo (OGNI VOLTA CHE TU TE NE VAI del 1975) per poi passare alla Baby Records e cominciare il periodo legato alla discomusic. Uno dei maggiori successi è di qualche mese prima e si intititola ONE, TWO, THREE, GIMME SOME MORE. Se una volta studiavano con cura quasi maniacale il mercato internazionale e i suoi movimenti, ora ne determinano le svolte.

Personaggio che deve parecchio ai fratelli La Bionda è Amanda Lear, la quale è stata prodotta e lanciata in Italia da loro. Questo singolo che si trova in classifica dal titolo FOLLOW ME è tratto da un album molto fortunato dal titolo SWEET REVENGE. Del singolo in questione si può dire che in qualche modo ricalca alcune sfumature e sonorità dei brani del periodo glam di Bowie, Lou Reed e dei Roxy Music (dei quali è stata anche ragazza-copertina). Toni bassissimi, voce buttata lì quasi per caso, non molto spazio alla discomusic. Chicca del miglior periodo della cantante.

Parliamo un po' di HEIDI? Ancora abbarbicata alle vette della Hit Parade (lei che di vette se ne intende). Prende voce per merito di Elisabetta Viviani, neo mamma della figlia di Gianni Rivera, proprio in quei giorni. Raggiunge 300 mila copie vendute del disco edito dalla RCA, senza contare la marea di pupazzetti, figurine, fumetti, patatine e tutto il merchandysing intorno ad una delle prime produzioni giapponesi, a catalizzare l'attenzione dei bambini d'Italia. Non contenta, Heidi si guadagna anche le copertine dei maggiori settimanali nazionali. Eppure Heidi non è un personaggio nuovo della letteratura, dato che la sua apparizione risale a cento anni prima, per la penna fantasiosa della scrittrice Johanna Spyri. Ma si può dire che praticamente prima del cartone animato la sua popolarità era molto meno accentuata. In fondo, un romanzo che tratta di una ragazzina che vive sui monti con le caprette come uniche amiche, un pastorello come compagno inseparabile e un nonno pedante ma saggio, farebbe venire il latte alle ginocchia anche ad un leghista di prima ora della Franciacorta per tanto è melensa e poco attraente.
(cover del disco per gentile concessione di www.robozzy.com)

La Raffa nazionale è di nuovo in pista, dopo un paio d'anni di assenza dai teleschermi. Era andata a far danni in Spagna, Grecia, Inghilterra, Germania, Francia e Sudamerica. Dove, a dispetto delle cassandre malevole e invidiose, è diventata una star. Ad esempio oggi, 17 giugno 1978 è al dodicesimo posto in classifica in UK con DO IT AGAIN, la versione in lingua inglese di A FAR L'AMORE COMINCIA TU. In Italia Raffaella Carrà è in classifica con TANTI AUGURI ("com'è bello far l'amore da Trieste in giù"), una boncompagnata che come al solito colpisce nel profondo dell'animo l'italiano medio, facendo uscire allo scoperto il suo lato più rustico e facilone (anche chi scrive conosce bene quest'aspetto degenerante) anche perchè ce lo presenta la Carrà, alla quale solitamente è concesso quello che ad altri sarebbe impensabile senza incorrere in una lapidazione sommaria. La canzone è la sigla di "MA CHE SERA", trasmissione condotta insieme a tre personaggi simpaticissimi e purtroppo scomparsi, cioà Bice Valori, suo marito Paolo Panelli e il bravissimo Alighiero Noschese.

L'ex compagna di avventura della Carrà nello spettacolo MILLELUCI quattro anni prima, cioè Mina, prepara il suo ritorno dal vivo dopo l'ultimo concerto risalente a sei anni prima. E naturalmente sceglie la Bussola di Bernadini dove dal 24 di giugno sarà protagonista per 14 serate. Ne approfitta per festaggiare il suo 20° anniversario con la musica leggera e lanciare il suo terzo disco dal vivo. Il 45 giri dell'estate si chiama ANCORA ANCORA ANCORA e ha un retro che non si può considerare un lato B. E' il rifacimento in chiave disco della sua canzone CITTA' VUOTA. Entrabi i brani saranno richiestissimi.

Altra prima donna è Patty Pravo. Chi l'aveva vista nello spettacolo di Natale trasmesso dalla Rai aveva fatto fatica a riconocerla. Capelli dritti sulla testa, magrezza fassiniana e un PENSIERO STUPENDO per la testa. Scritto da un prolifico (all'epoca) Ivano Fossati è in classifica da mesi mentre è in rampa di lancio il nuovo album intitolato MISS ITALIA, che segna un ritorno alla casa madre RCA dopo un periodo alla Ricordi e un album non molto fortunato (GRAND HOTEL). Sempre pronta a mettersi in gioco, a stupire, a bruciare mode e uomini in un baleno, proprio come usava quando era la Ragazza del Piper per antonomasia.

Per il loro decennale da professionisti gli Alunni Del Sole si regalano un successo di grandi proporzioni, quella LIU' che arriverà a vincere anche il FestivalBar. LIU' ci offre un gruppo maturo ed affiatato, conscio del proprio appeal verso il pubblico che lo segue e sicuro della bontà del prodotto presentato. Non sono canzoni dalla grande ricerca musicale. Sono semplicemente "canzoni", senza tante storie: interpretate come sanno fare i fratelli Morelli (cioè bene), dalle vocalità e dai risvolti riconoscibilissimi, la qual cosa potrebbe far pensare ad una stasi nel discorso musicale del gruppo dal 1972 ad oggi (1978). Cioè da quando hanno cambiato modo di fare musica, portandosi su sonorità pop melodiche tipiche del momento ma sempre di livello superiore rispetto ad altri complessi. A partire dai testi.

Dicevamo del FestivalBar che vede anche la partecipazione fuori gara di Umberto Tozzi (perchè aveva vinto l'anno precedente) primo in classifica con una ritmatissima e azzeccata TU. Sessanta brani musicali vengono proposti ai 35 mila juke boxes sparsi nel territorio nazionale. Di questi sessanta brani 15 non si votano, essendo fuori gara ed oltre Tozzi, in questa categoria troviamo i Bee Gees, Mina, I Pooh, Ornella Vanoni e Patty Pravo. Ne restano 45 divisi in gruppi. La serie Azzurra comprendente artisti come Gianni Bella (NO), Anna Oxa (FATELO CON ME), Alan Sorrenti, reduce dal clamoroso successo di FIGLI DELLE STELLE (questa settimana al 14 posto con DONNA LUNA), Fred Bongusto con CARISSIMO MAESTRO DI PADOVA. La serie Arancione è composta dalle sigle-colonne sonore (vero boom dicografico delle ultime due stagioni). La serie Rosa, per gli stranieri (Boney M, Iglesias, Kate Bush, Grace Jones sono alcuni nomi). E infine, la serie Verde, dedicata ai divi del futuro (Enzo Carella, Filipponio ed altri). Lo slogan sarà : "Il FestivalBar ha 15 anni, la tua età. Piena di musica e di colori: votaAzzurro,Verde,Rosa". Audience televisivo alle stelle (allora era ancora l'italianissimo INDICE DI GRADIMENTO) e valanga di soldi provenienti dai diritti percepiti dalle televisioni straniere che non rinunciano a trasmettere quella che sembra davvero la manifestazione più importante dell'estate e dell'anno. Anche l'album doppio in cui vengono riuniti 24 motivi della rassegna avrà un grosso successo. Il FestivalBar sembra davvero aver raccolto ideologicamente lo scettro abbondonato da un Festival di Sanremo ancora in minore. Oggi si potrebbe dire la stessa identica cosa. Corsi e ricorso storici.

Christian Calabrese