( da Sorrisi & Canzoni TV ) 1) SUPER SUPERMAN - MIGUEL BOSE' 2) SOLI - ADRIANO CELENTANO 3) IO SONO VIVO - POOH 4) COGLI LA PRIMA MELA - ANGELO BRANDUARDI 5) TU SEI L'UNICA DONNA PER ME - ALAN SORRENTI 6) BALLA - UMBERTO BALSAMO 7) SPLENDIDO SPLENDENTE - RETTORE 8) GLORIA - UMBERTO TOZZI 9) E LA LUNA BUSSO' - LOREDANA BERTE' 10) FORSE - PUPO 11) COMPRAMI - VIOLA VALENTINO 12) RING MY BELL - ANITA WARD 13) FINE DI UN VIAGGIO - LE ORME 14) I WAS MADE FOR LOVIN' YOU - KISS 15) GOOD TIMES - KISS =================== 33 giri ===================
1) BANANA REPUBLIC - LUCIO DALLA E FRANCESCO DE GREGORI
Siamo alla fine di ottobre e la classifica dei dischi più venduti, sia
tra i 45 che tra i 33, non registra novità degne di rilievo rispetto
alla bella stagione finita ormai da tempo. Vediamo appaiate ai primi due
posti le canzoni che hanno dettato legge nei mesi estivi e al quinto il
solito Alan Sorrenti che con la sua TU SEI L'UNICA DONNA PER ME ha
superato se stesso e il suo record precedente stabilito da FIGLI DELLE
STELLE. Le uniche vere novità vengono da Branduardi e dagli Chic, entrati
in classifica da poche settimane. Qualcosa sicuramente uscirà fuori dalla quindicesima Mostra Internazionale di Venezia, che apre le porte ad ospiti di gran richiamo per il pubblico giovane, mischiando un po' i generi. Dal Banco Del Mutuo Soccorso che presenta NIENTE ad Antonello Venditti che porta a Venezia un brano inedito, BUONA DOMENICA. Due reginette della disco (Amii Stewart e Anita Ward) e Amanda Lear, sebbene un po' in ribasso rispetto ai livelli di un paio di anni fa. E poi Anna Oxa (IL PAGLIACCIO AZZURRO), Umberto Tozzi, Rino Gaetano, Julio Iglesias e i Roxy Music. Gondola d'Oro per Renato Zero e per Iglesias. Gondola d'Argento a Michele Zarrillo, secondo dietro a Goran Kuzminac. Ma c'è posto anche per il sempre valido Santino Rocchetti (PER FAVORE ANGELA NO), per i Dr. Hook (quelli di SYLVIA'S MOTHER) che si ripresentano con WHEN YOU'RE IN LOVE WITH A BEAUTIFUL WOMAN, una canzone a metà tra il jerk e il pop molto nostalgica e commerciale e per un'irruenta Lene Lovich che presenta SAY WHEN, uscito in Italia in contemporanea al long playing, quasi alla chetichella. Anche se dicono si tratti di uno dei migliori album dell'annata. La Wea e l'Ariston, escluse dalla Mostra, indicono una conferenza stampa in cui snocciolano i nomi proposti e bocciati da Gianni Ravera, organizzatore dello spettacolo. I nomi sono Leif Garret, Nicolette Larson e Michele Pecora (in orbita con ERA LEI) per la Wea, ,mentre sarebbero scesi in campo per l'Ariston la Rettore, Kim & The Cadillacs e i Gibson Brothers. Sei buonissimi nomi che stranamente non hanno trovato spazio. Ravera dice di non conoscere Michele Zarrillo (lo stesso che poi vorrà al Festival di Sanremo del 1981) e Vincenzini della Wea gli risponde che non ci fa certo una bella figura ad ignorare il vincitore di Castrocaro 1977, organizzato dallo stesso Ravera!! Comunque, sicuramente da questa rosa di grossi nomi uscirà nuova linfa per la classifica dei Top Ten a 33 e 45. A proposito di Umberto Tozzi, c'è in atto una querelle tra il cantautore torinese ed il music maker inglese Jonathan King, un personaggio straordinario che meriterebbe un capitolo a parte. J. King ha lanciato la versione inglese di GLORIA e ne ha approfittato lo stesso Tozzi usando il testo scritto da King e avvalendosi della forte campagna pubblicitaria e della potenza della CBS. Jonathan King accusa la potente etichetta di boicottaggio via etere della sua versione a favore di quella del cantante italiano facendo leva sulla sudditanza delle radio britanniche verso la stessa. Ora a contendersi la vetta della hit inglese ci sono due versioni. Jonathan King accusa Tozzi di cantare in un pessimo inglese. Ma lui come l'avrebbe cantata in italiano?
Un nome nuovo (per così dire) nella classifica è quello di Donatella
Rettore, che dopo numerosi tentativi nel campo musicale come cantautrice
impegnata e due partecipazioni a Sanremo (1974 e 1977) capisce che la
sua vera identità di artista è nel campo del rock all'italiana. Ma
facciamo un po' di cronistoria di questa cantante (classe 1956) da
Castelfranco Veneto. Viola Valentino, ex indossatrice, è ora moglie di Riccardo Fogli, il quale dopo un periodo di sbandamento a causa di una "pazza idea" per Patty Pravo (per la quale ha lasciato i Pooh) è tornato da chi ha saputo aspettare e perdonare. La sua carriera è iniziata per caso. Giancarlo Lucariello, produttore di Riccardo, diede vita ad un gruppo chiamato Fantasy, nel quale si "nascondevano" autori come Luigi Lopez e Carla Vistarini (sorella di Mita Medici), Toni Cicco (ex Formula Tre ed attualmente sulla scena col nome di Cico), Danilo Vaona e la stessa Viola che era la voce leader del pezzo d'esordio dal titolo CANTANDO, che divenne un successo nell'estate 1978. Quest'anno Lucariello ha proposto alla bella Virginia Minetti (suo vero nome) un brano scritto da Renato dei Profeti (al secolo Renato Brioschi) e da Popi Minellono. Il brano si chiama COMPRAMI ed è subito un successo. Voce che si fonde col ritmo disco del brano, non eccelsa ma neanche da buttare via. Toni bassi e caldi ma soprattutto una presenza fisica non indifferente ed un'eleganza che proviene dal suo passato di modella professionista.
Anita Ward, agitando un campanello virtuale (RING MY BELL) è risucita a
farsi largo tra le nuove interpreti della discomusic mondiale.
Ma proprio il fatto di essersi legata ad un filone in esaurimento tanto
farà che la sua carriera non avrà lunga vita.
Viene da Memphis e si è fatta le ossa cantando brani d'opera nelle
chiese metodiste. E siccome negli Usa tutto è competizione e contest, in
men che non si dica diventa Miss Coro della Cappella (!!), cosa che da
noi, oltre a lasciarci indifferenti, scatenerebbe subito battute di
dubbio gusto.
Incide anche un album con la cantante lirica americana Leontyne Price,
che qui da noi è una perfetta sconosciuta.
Nel 1976 è ospite in un programma della CBS per il bicentenario degli
USA. Gli Chic, notissimi in Italia grazie al brano LE FREAK, si rifanno sotto con un bell'album dal titolo RISQUE' da cui viene estrapolato il singolo GOOD TIMES, che sì, è puro disco-funky, ma è anche di raffinitassima matrice. Nile Rodgers e Bernard Edwards non sono certo diventati dei guru della discografia mondiale per puro caso. Oltre ad essere grandi solisti (basso elettrico e chitarra elettrica) e menti creative, sono profondi conoscitori della musica R&B, funky e pop. Di loro ci mettono il gusto del jazz e della fusion. I testi delle canzoni altro non sono che inviti al ballo mentre la parte musicale è di alta levatura. La prima facciata del 33 comprende l'extended version di GOOD TIMES, MY FEET KEEP DANCING e la ballata lenta A WARM SUMMER NIGHT. Sicuramente a livello musicale sono ormai un gradino sopra la produzione ultima di Barry White, che purtroppo ha esaurito la vena compositrice e li si può affiancare a nomi del funk-jazz come Quincy Jones o George Benson. In Italia vengono a ritirare il disco d'oro (ormai scese a cinquecento mila copie vendute rispetto al milione degli anni sessanta) per l'album e il singolo C'EST CHIC (LE FREAK).
La copertina è tutta verde e trattandosi di una mela, la scelta è
azzeccata. Nel disegno si vedono due gelati su un tavolino e una
staccionata saltata da due bambini. Un salto nel buio che poi tanto buio
non è, visto che il prato oltre la staccionata è sempre rigogliosamente
verde. Una simbologia che sta a significare che non sempre quello che
sta al di là della sicurezza quotidiana può fare paura e la "prima
volta" non siginifica cogliere un frutto proibito. La mela, per
l'appunto.
Nella custodia interna ci sono i versi "Danzala la vita tua, ridila la
tua allegria", una frase della canzone che dà il titolo all'album e al
45 giri. Ogni disco di Branduardi è contraddistinto da una specie di
motto derivante da frasi tratte da una canzone contenuta in esso. Una
tradizione che continua. La sua è una musica antica, che poco lascia al
gusto corrente del pubblico. Le sue sono ballate, madrigali. E lui è un
menestrello medievale. Lo aiuta anche il suo personaggio,
particolarissimo e anticonvenzionale. Questo disco arriva dopo quasi due
anni dal precedente, LA PULCE D'ACQUA.
Un album dedicato in gran parte all'universo femminile, tranne IL
SIGNORE DI BAUX, canzone nata dal ricordo di un viaggio in Provenza e
dalla visione di un castello a 30 chilometri dal mare e, stranamente,
coperto di salsedine.
Uno dei gruppi hard rock più noto del panorama musicale americano, i
Kiss, si "sputtanano" improvvisamente con un singolo poco heavy e molto
disco. Il gruppo di New York, da sempre nel panorama più estremo dell'
hard rock, con tanto di fiamme e fuochi nei loro concerti, cede alle
lusinghe della commercialità più trita. I loro estimatori si sentono
traditi ma in compenso la loro popolarità, in ribasso negli ultmi tempi,
risale vertiginosamente. Una boccata d'aria per Gene Simmons e gli altri
tre pazzi.
I WAS MADE FOR LOVIN' YOU è fatta su misura per le discoteche, sebbene
si senta a mille chilometri di distanza la loro matrice di gruppo rock.
DINASTY sarà l'album più venduto della storia dei gruppo e l'immagine
dello stesso diventa improvvisamente sinonimo di merchasiding. Adesivi
prismatici, bambolotti raffiguranti i quattro componenti, ognuno con la
loro "maschera di scena", e il logo KISS che tutti quanti conosciamo
diventa, in quel periodo, famoso quasi quanto quello della Coca Cola.
Un momento magico per la band che non toccava livelli di popolarità
decenti dal periodo d'oro 1974/1976. I primi quattro album del gruppo,
tutti usciti tra il 1974 e il 1975, contribuiscono a creare la leggenda
dei Kiss.
Il bilancio di una serie di concerti fortunati nati sotto il segno della
reciproca libertà, un documentario-film ed un album già primo in
classifica. Tutto questo ha un titolo: BANANA REPUBLIC, che tra l'altro
è l'unica canzone inedita del disco insieme a QUATTRO CANI, che non si
riferisce a coloro che hanno popolato gli stadi! (a Milano erano in
60.000). Ad ogni tappa la folla convenuta riservava loro ovazioni da
...stadio ! E non poteva essere altrimenti.
Comunque sebbene sia stata una tournée fortunata non sono mancati i
grandi costi e insieme hanno raggranellato molto meno di quanto
avrebbero potuto fare ognuno per conto proprio. Personale tecnico,
affitto di stadi, costi di distribuzione: un apparato imponente e
costoso che ha avuto i suoi costi non certamente indifferenti e tutto
quello che hanno "perso" durante il tour devono recuperarlo sotto forma
di royalties discografiche. Il sodalizio dei due ha radici lontane e lo
sperimentano nel 1976 quando Dalla e De Gregori si esibiscono in uno
spettacolo comune nelle maggiori città italiane. Poi nel 1978 il singolo
a sorpresa MA COME FANNO I MARINAI. Riempire gli stadi in Italia (anno
1979) non è molto facile. Bisogna essere veramente carismatici. Anche
se dagli Usa arrivano filmati di artisti che si esibiscono di fronte a
migliaia di persone. Beh, l'Italia non è l'America o almeno non lo è per
tutti. I grandi pienoni si sono visti quasi esclusivamente al
FestivalBar, durante la serata finale.
A conclusione di una stagione memorabile sul fronte delle tournée, come
quella iniziata il 15 di luglio e terminata a metà settembre, esce
l'album VIVA dal quale viene estrapolato il brano del momento, IO SONO
VIVO. A pochi giorni dalla sua messa in commercio questo disco, come
tutti i precedenti dei Pooh, ha subito raggiunto i vertici delle
classifiche. Un successo per un'estensione di tempo davvero rara per un
gruppo che nasce dal beat e che riesce a riciclarsi ogni volta senza
colpo ferire grazie ad una formula molto particolare e personale.
Un genere che ha fatto scuola negli ultimi anni. Di quanti complessi
nati e poi morti si è detto "hanno un suono alla Pooh"?
I dieci brani del disco sono tutti molto immediati, curati fino
all'estremo, con lo scrupolo maniacale per i suoni che ha sempre
contraddistinto il gruppo. Come sempre i quattro alfieri del pop
all'italiana hanno composto tutto da soli, curando particolarmente le
parti vocali (lo si sente per esempio ne L'ULTIMA NOTTE DI CACCIA).
IO SONO VIVO è un brano che colpisce subito per l'immediatezza e per
l'ottima incisione. Il capitolo conclusivo dei disco è, per l'appunto,
VIVA, brano strumentale che se fosse stato inciso da qualche solone
delle musica anglossassone, la critica italiana avrebbe gridato al
miracolo. Ma loro sono i Pooh... e allora, chi se ne frega. Molto ricco
il materiale in omaggio, tra cui un album con i testi e le fotografie
dei quattro. Da un annetto circa, sebbene il suo nome circoli regolarmente nelle classifiche di vendita (PROVINCIA e BUONANOTTE), sembra che Drupi abbia perso un po' dello sprint iniziale. Cambia casa discografica lasciando la forte Ricordi per la Real Music, propria etichetta discografica. Forse un passo un po' più lungo della gamba che fa perdere visibilità al bravo cantante pavese il quale, come promoter di se stesso non è certo irresistibile. Comunque, il suo LP dal titolo PROVINCIA è sicuramente interessante anche perchè affronta tematiche particolari, dall'alcolismo alle chiacchiere maligne che si fanno spesso nei piccoli centri, senza cadere nella retorica. Ma il fatto per cui ci occupiamo in questa sede di Drupi, pur non avendo un disco tra i primi 20 in classifica, è che sta vivendo un momento di grandissima popolarità nell'est europeo. Direte "vabbe'...e sai che ci vuole a fare successo da quelle parti... la musica angloamericana era vietata dai governi comunisti". Ma si dà il caso che la sua popolarità in Polonia e in Cecoslovacchia fa assistere a scene di vera e propria Drupimania collettiva! A Grudziadz in agosto, ad esempio, ci sono dei feriti durante gli incidenti provocati dal pubblico che faceva ressa per entrare. A Praga 15.000 persone al palazzo dello sport e il suo disco ha raggiunto le 200 mila copie vendute in un mese. A Varsavia sono arrivati ad invitarlo per tenere una conferenza sulla lingua italiana, il console americano in loco è andato a fargli i complimenti. Tutto questo ha suscitato sorpresa tra gli stessi polacchi che, comunque, hanno desiderio di respirare aria nuova, di vivere in un contesto europeo e questo anche per merito del Papa (che il 3 ottobre si reca in Usa allo Yankee Stadium dove lo attendono 75 mila persone) e di Walesa, i quali, contemporaneamente ma separatamente, stanno lavorando molto per far cadere il regime comunista. Drupi, nella sua semplicità, raggiunge risultati che altri cantanti quali Celentano (per fare un esempio) sebbene siano famosissimi nei paesi dell'Est, non hanno mai raggiunto. E questa notizia, stranamente, non è quasi mai apparsa sulla stampa italiana del periodo. George Harrison, sempre impegnato e attivo sul fronte della solidarietà verso il prossimo, ha donato i diritti d'autore del suo ultimo singolo dal titolo FASTER al fondo contro la lotta al cancro, associazione che porta il nome di Guntar Nilsson, il pilota svedese che morì di cancro nel 1978. Il disco è anche disponibile in versione picture, dove da un lato riporta l'immagine dello sfortunato pilota. Anche George Benson ha devoluto gli introiti di alcuni concerti effettuati in California per la stessa causa. Cambia solo il nome della fondazione, questa dedicata a Minnie Riperton, cantante di colore spentasi a luglio. La morte della Riperton si somma a quella improvvisa di Van McCoy (THE HUSTLE), altra stella della musica nera, scomparso per un attacco cardiaco a pochi giorni di distanza. Roberto Vecchioni è nei guai. Il giudice istruttore di Marsala gli ha mandato una comunicazione giudiziaria per informarlo che è accusato di spaccio di sostanze stupefacenti. Il caso si riferisce ad un episodio avvenuto durante una serata alla Festa dell'Unità di Marsala, nel 1977, quando il cantautore avrebbe offerto uno spinello ad un ragazzo quattordicenne. Per le ammissioni dello stesso ragazzo, Vecchioni venne arrestato il 18 di agosto. Poi il ragazzo ritrattò ma il processo non fu mai archiviato e l'iniziativa del giudice di Marsala va letta proprio in questa chiave. Da questa vicenda personale, Vecchioni trasse poi l'ispirazione per scrivere la canzone SIGNOR GIUDICE, un attacco alla magistratura e al sistema giudiziario. Dalla serie "Quando i giudici (per la sinistra) erano cattivi". Disco d'Oro per Raffaella Carrà per la quale si dà una festa, patrocinata dalla CBS, per le vendite eccezionali dell'album APPLAUSO, accolto benissimo in Italia, in alcune nazioni europee e in tutta l'America latina. Un "applauso" meritato per Raffaella, ottima showgirl, che da anni si esprime a livelli mondiali, costantemente sulla breccia. E si sa quanto sia più difficile durare nel tempo che arrivare al successo. Disco d'Oro anche per i New Trolls che conoscono una rinascita grazie al cambio di scuderia, alla sterzata data alla produzione e ad un team capitanato da Sergio Bardotti. QUELLA CAREZZA DELLA SERA e il 33 ALDEBARAN guadagnano il prestigioso premio.
E un Disco d'oro alla carriera per Domenico Modugno, che di dischi d'oro
ne ha fatto indigestione. Ma questo è un premio speciale, che festeggia
venticinque anni di carriera. Se fosse vivo, ora sarebbero 50. Un bel
traguardo, non c'è che dire.
C'è però da fare una considerazione: a quell'epoca 25 anni di carriera
erano davvero un evento.
Durare così tanto non era certo da tutti. Oltre lui, solo Claudio Villa.
Ma ora che anche i cantanti della penultima generazione hanno sulle
spalle tanti e tanti anni, 25 anni sono davvero nulla. 25 anni di
carriera discografica c'è l'ha Anna Oxa, 26 Vasco Rossi. Ivana Spagna
dal 1971, Alice lo stesso. Per non parlare di Baglioni e di Ron che
incidono dal 1968-1969. Lo stesso dicasi per la Mannoia (1968) e Renato
Zero (1968) - Vogliamo citare Mina e Celentano (1958)? O Peppino Di
Capri (1957)? Insomma, ora venticicinque anni fanno ridere. Christian Calabrese
 
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