Intervista a Don Backy
( a cura di Christian Calabrese )
Allora , Don.. vogliamo cominciare con la tua ultima novità? Un libro. Un libro che tratta di.... Il libro si intitolerà "Questa è la storia..." uscirà in dicembre e sarà un racconto sulla mia avventura musicale, che andrà dal 1955 al 1969. La particolarità è che sarà corredato da foto storiche, documenti, lettere di grandi personaggi (Riva, Gaber, Celentano, ecc.), minute di canzoni epocali e altro materiale interessantissimo da consultare. Sappiamo che questo non è il tuo primo libro. Se non andiamo errati, il primo risale addirittura al 1967: "Io che miro il tondo" (titolo che parafrasa la canzone "IO CHE GIRO IL MONDO"). Quanti libri hai scritto in tutto? E quale ti ha dato maggiore soddisfazione? In effetti sono il primo cantautore ad aver pubblicato un libro - quello per Feltrinelli, nel 1967. Ne ho scritti 5 (se accorpiamo la trilogia sul Clan), altrimenti sono 8. Altri li ho nel cassetto, in attesa.
Nella tua vita artistica hai fatto veramente di tutto, dall'attore, allo scrittore, al disegnatore, all'industriale del disco. Non pensi che tutte queste cose abbiano fatto storcere un pò il naso a colleghi o alla gente comune: "ma quante cose vuole fare questo Don Backy?" e che in certo qual modo ti abbiano penalizzato? Solo mentalità provinciali possono pensare questo. Ho sempre considerato - e considero - lo scrivere e cantare canzoni, la mia professione primaria. Per me le altre, sono sfide soprattutto con me stesso. Non mi pare che - riuscendo a realizzarle - esse debbano essere motivo di scandalo. Perchè poi? Chiedo: Ero bravo in Banditi a Milano o in Satyricon? (ho vinto la "Noce d'oro" miglior attore). E' divertente il mio fumetto "Clanyricon"? E' bella la mia favola "Sognando"? E allora? Perchè dovrei rinunciare a godere, esprimendomi con queste mie peculiarità? I colleghi facessero pure il loro dischetto "pensato" magari per tre quattro anni. Glielo impedisce qualcuno? Secondo te è vero quel detto che in Italia, a colui che ha successo, prima o poi gliela fanno pagare? Secondo da che parte politica è schierato. Ancora non è chiaro?
Una cosa che mi ha sempre incuriosito: in una canzone, COME ADRIANO (tra l'altro troppo vicina a NORWEGIAN WOOD dei Beatles) si sente la frase "no, non si può imitare, non puoi toccare chi sta più su"? Ma cos'è? L'apologia al Re degli Ignoranti? E' una frase di una piaggeria vergognosa se non indotta dal "Boss". E' un peccato di presunzione ed onnipotenza dello stesso se cercata e voluta, quasi a voler far vedere chi comanda. Era solo per significare che - volendo imitare i capostipite di un certo genere - non si fa altro che banalizzare se stessi. "E se non so cosa fare, imito quelli che lo fan già...". Ti pare che fosse il mio caso? (stile, arrangiamenti, gusto, tematiche, completamente agli antipodi dalle sue). Se analizzata bene (la canzone) è piuttosto chiara. Un omaggio a Adriano (Perchè scegliere quale soggetti, i Procol Harum, i Rolling Stones, gli stessi Beatles ecc. ampiamente saccheggiati in stile, in Italia da gruppi che poi ho strapazzati proprio in "Serenata" (non a caso retro di "Come Adriano")?). Nessuna imposizione, nè piaggeria. Il brano è volutamente occhieggiato da Norwegian, proprio per sottolineare quel che volevo dire (puoi copiare i Beatles?). Altrimenti sarei stato più "originale" e avrei certamente potuto e saputo. Non ero così fesso da pensare che il brano non sarebbe stato riconoscibile. E' evidente che non riuscii a rendere chiara la mia idea. Dopo la famosa grana col Clan, hai fondato un'etichetta discografica, l'Amico (sicuramente un omaggio alla tua canzone). Guardando ora alla produzione di quel periodo, è abbastanza evidente il salto di qualità rispetto al periodo precedente. Come lo spieghi? Da LE 4 STAGIONI DI DON BACKY a tutti quei 45 giri-libro, alla grafica più moderna e agli arrangiamenti migliori (quasi sinfonici, in certi casi). Sentivo l'esigenza di voltare pagina esprimendo concetti più impegnativi nelle canzoni (ne sono testimonianza, "Fantasia" (1970), la stessa "Sognando" (1971) e tutti gli album a seguire). Fosse stato per me, avrei cominciato nel '66 con l'dea di scrivere una "Opera beat n°1", la quale prevedeva canzoni cantate da noi del Clan (Adriano, Milena, Gino, io stesso), arrangiate in maniera "operistica". La cosa non si realizzò e con la Amico, trasformai il progetto nell'Lp "Le quattro stagioni". Sono quindi indiscutibilmente il primo ad aver pensato un album con tutte canzoni nuove e - addirittura - a tema unico. Ne parlo (con foto documentali attestanti quanto affermo) nel mio libro "Questa è la storia..." Aver intitolato LE 4 STAGIONI DI DON BACKY un disco (e aver dato alle canzoni il nome dei mesi) non ti sembra una cosa un pò presuntuosa? Quasi come se tu ti mettessi nel mezzo tra Vivaldi e Dio. Un delirio di onnipotenza? Credo di aver già risposto attraverso la domanda precedente. Delirio di onnipotenza? Accidenti!! E perchè? Solo per mostrare apprezzamento per un titolo? Una copia (anche se solo del titolo), non fa altro che dimostrare l'amore di chi copia, nei confronti del copiato. Un omaggio, una citazione evidente insomma e - secondo me - collocato su un prodotto appartenente comunque alla categoria musica. Con tutto il dovuto rispetto al grande Vivaldi, per me vige questo concetto: "Sarebbe stato meglio che John Lennon si fosse vantato di essere riuscito ad avere il mio cappellino, piuttosto che io di avere il suo". Anche il titolo del mio nuovo Cd è un omaggio al grande Totò, infatti lo sento molto anche su di me: "Signori si nasce e io lo nacqui". Dopo l'Amico, sei passato alla CGD. E' il 1970. Non partecipi al Sanremo di quell'anno perchè Celentano dice "o io o lui", ma partecipi al Cantagiro. Cantagiro senza vincitori, perchè così pretende lo stesso Celentano, pena la sua partecipazione. Cosa incredibile, considerando che è la seconda volta che riesce nell'intento: nel '67 fu la stessa cosa. Non vuole la classifica finale ed è facile capire il perchè: se non avesse vinto lui sarebbe stato un grosso smacco. Quindi, meglio evitare. Tutti i cantanti devono sottostare ai capricci del despota. Riesce a litigare con tutti: da Nino Ferrer a Fabrizio Zampa. E' il solito capataz. Hai rapporti con lui in quell'occasione o vi evitate accuratamente?
Al Cantagiro del '70 io c'ero con Cronaca. In quell'occasione, nessun rapporto, nonostante i fotografi fossero a caccia dello scoop di fotografarci insieme. Non mi sono interessato minimamente alla classifica o a quel che lui avesse imposto. Per me era morto e sepolto ormai da un paio di anni. Del resto, credo viaggiasse su un treno [n.d.r - Celentano viaggiava effettivamente su un treno personale sul quale pochi "eletti" erano ammessi. Tra questi, I Camaleonti, appassionati di carte come lui], forse "quello dei desideri" (di vincere una mano di poker prima o poi). L'effetto che mi fece il Cantagiro quell'anno? Una cosa ormai stanca e malinconica, che si trascinava obsoleta tra qualche reminiscenza di antichi fasti e contestazioni fresche. Interessante solo per qualche partita di pallone giocata in notturna nei giorni di riposo. Per il resto, rimando tutti al mio libro "Questa è la storia...". Se ne sapranno delle belle sulla sua presunta genialità... Come l'hai vissuto quel Cantagiro? Eri contento di essere passato alla CGD oppure eri dispiaciuto per la conclusione del capitolo con l'Amico? Etichetta che comunque è andata avanti per un altro paio d'anni. Considerando che l'Amico era una buona etichetta ed aveva distribuito dischi di grande successo: CANZONE, SOGNO, FRASI D'AMORE. In Cgd ci andai obtorto collo. La mia mentalità "Clan", non si adattava facilmente alla burocrazia delle case discografiche. La chiusura dei miei rapporti con la Amico - dovuta all'assunzione nel reparto distribuzione, di personaggi di cui non avevo alcuna fiducia e che avevo appena finito di contestare nella distribuzione Clan - mi lasciò molto amaro in bocca, avendo dovuto cederla dopo averla letteralmente creata con Mario Moletti (il grafico). L'etichetta fu ancora ceduta dopo un paio di anni, alla Rca, che tutt'ora la detiene, anche se inutilizzata. Forse riuscirò a recuperare il marchio. Vedremo. La Cgd aveva sicuramente altre priorità in quel momento: era scoppiato Massimo Ranieri e tutto lo staff della casa discografica di proprietà della signora Caselli-Sugar si prodigava per lui. Hai capito subito che non era aria? Non tanto per quello, perchè comunque partecipai a un Sanremo (1971) e realizzai un album (bello) intitolato e contenente "Fantasia". Purtroppo la promozione su quel brano specifico (nel quale credevo tantissimo, ma forse un po' troppo avanti), scarseggiò alquanto e non fui sostenuto nella mia volontà di cambiamento, dallo staff. Ricordo che - manifestato il mio desiderio di andarmene - venne a Roma il direttore artistico Alfredo Cerruti, a tentare di farmi desistere dal mio intento. Segno che ci tenevano. O no? Nel 1971 hai cantato una canzone a Sanremo in coppia col giovane Gianni Nazzaro, BIANCHI CRISTALLI SERENI. Che non mi sembra una canzone eccezionale, specialmente se paragonata ad altre di quel periodo come FANTASIA, che ha un testo molto più maturo, che considero il fratello maggiore di quelli che saranno poi i testi di IO PIU' TE. Di questa canzone, mi pare tu abbia detto di averla scritta per Gianni Morandi. E' vero? Sì, "Bianchi cristalli sereni" fu scritta per Gianni Morandi - così come "La mia anima". Fece il provino dei due brani (li cantava benissimo), ma un giorno venne a casa mia a dirmi che Migliacci lo sconsigliava di inciderli perchè per come li cantava... sembravo io. E lui accettò questa banalità, rinunciandoci. Incredibile!!! Riguardo alla bontà del brano, non sono d'accordo col tuo giudizio. Il vecchio Sugar (papà di Piero), ascoltato il provino di Morandi, mi disse: "Speriamo che non la canti alla finale di Canzonissima, altrimenti ci frega la vittoria" (vinse Ranieri, guarda caso). In seguito, il buon Sugar la iscrisse al festival di Sanremo e vi fece esordire Nazzaro. E il vecchio Sugar non era certo l'ultimo arrivato per capire le canzoni. Come vedi, è sempre una questione di gusti. Qualcuno ha avvicinato la strofa del brano a certe atmosfere chopeniane. Ho dovuto reinserirla nel mio repertorio e - quando la eseguo - è una di quelle di maggior impatto sul pubblico. Recentemente ha avuto alcune incisioni da grandi orchestre italiane specializzate nel ballo. Be' direi che qualche merito lo ha. O no? Certo che Fantasia era di altro tipo, ma i discografici volevano le mie canzoni "classiche", come ho già detto. Da lì sei poi passato alla Rare, figlia della Barclay. Una casa di tutto rispetto. Un solo 45 giri, sfortunatissimo: UNA ROSA, UNA ROSA, UNA ROSA E UNA ROSA. Cosa ci puoi raccontate di quell'esperienza? Era il 1972. Un'esperienza fugace. Una etichetta che produceva ben poco - e male. Credo fosse solo un fatto editoriale e comunque non ricavai nulla di positivo dall'esperienza. Nulla. Eccoci alla Love. Siamo nel 1973. Esce un disco: VIA MARCONI 44 e SOGNANDO FUMO. SOGNANDO FUMO è la prima edizione di SOGNANDO. Tra l'altro, mi sembra migliore della versione su etichetta CILIEGIA BIANCA. Sei d'accordo? E questa è la dimostrazione di quanto fosse difficile per me, incidere canzoni "diverse" dalle mie precedenti. Nessun discografico volle farmi incidere "Sognando". La etichetta Love, era solo un marchio (senza struttura) e apparteneva a Detto Mariano, il quale curò l'arrangiamento di quella versione. Ne furono stampate - forse - 200 copie e mai distribuite (ne ho io ancora un centinaio, figurati). La versione in "Sognando" (fumetto) non è che la stessa con qualche aggiunta (Adelmo Musso). Poi ce n'è un'altra più recente diversa da tutte le altre (più rock, direi)(Stefano Cenci). Un'ultima cosa su SOGNANDO: come mai l'hai riproposta tantissime volte? Perchè è una canzone che ti piace particolarmente o perchè l'ha incisa Mina? Personalmente tra la tua prima versione (quella del 1973) e quella fatta poi da Mina, preferisco la tua. Grazie! A Mina debbo l'aver portato a conoscenza del grande pubblico, questa canzone, praticamente dormiente in un cassetto fin dal 1971. Peccato che lei non l'abbia mai cantata in Tv. Caparbiamente, la cantavo anche prima che la incidesse lei. Oggi è uno dei pezzi forti del mio repertorio - insostituibile - e viene scoperta sempre da più pubblico, che la ritiene un brano scritto recentemente (pensa un po'). E poi dice che sono superato... Per Mina hai scritto anche NUDA, nel 1976. Come è nata questa improvvisa collaborazione? Vorrei ricordarti che in certe occasioni non sei stato tenero o solidale con lei. Esempio: Canzonissima 1968. Eri tra quelli che non volevano che Mina ripetesse a fine esecuzione i brani in concorso...
Ho scritto canzoni ad hoc, per due soli artisti: Mina e Mario Tessuto (Ho scritto fine). Mina mi telefonò per dirmi che aveva "visto" nel mio cassetto, una canzone adatta a lei. Non pensando minimamente a Sognando (per la quale stavo disegnando una commedia musicale a fumetti, pur di trovare un escamotage che mi consentisse di pubblicarla), scrissi Nuda, fotografando l'artista per come la vedevo io. Solo al momento di realizzare il provino di questa - nella sua sala a Milano, con la mia chitarrina - pensai di registrarle anche Sognando. Lo feci e lei impazzì... Nel 1968, me ne fregavo ampiamente che lei cantasse i motivi finali. Ebbi uno sontro con i produttori della trasmissione, perchè volevo indossare liberamente una giacca bianca, in mezzo agli intruppati in smoking nero. Furono tutti concordi che avevo ragione, e decisi finalmente a "liberarsi dalla schiavitù televisionara" e a voler costituire un "sindacato cantanti", però..., il giorno dopo. A nulla valsero le mie insistenze di pretendere di ottenere subito i nostri diritti. Il giorno dopo - alla riunione - eravamo in 7 su 40. Inizio e Fine del sindacato (e forse mia). Aspetta: hai parlato di canzoni scritte per altri... ma non vedo LA PRIMAVERA, portata alla finale di Canzonissima 1970 da una fortunatissima Marisa Sannia. Era l'anno delle accoppiate: le capitò Morandi, Ranieri e poi Claudio Villa, scandalizzando il resto delle altre concorrenti donne per la sua fortuna sfacciata! C'è mancato poco che la Vanoni non dicesse qualcosa di irripetibile davanti alle telecamere,alla terza "pescata" fortunata! Scusa della divagazione e torniamo a noi. Per canzoni scritte ad hoc (ed intendo appositamente su richiesta), sono solo quelle due citate poc'anzi (e Bianchi Cristalli Sereni per Morandi che incise). Le altre sono brani scritti per me, che hanno cantato altri. E ce ne sono molti. Tornando a LA PRIMAVERA, non ti sembra che riecheggi un pò BIANCHI CRISTALLI SERENI? Ora non so quale hai scritto prima (non parlo della data di uscita sul disco ma quella di composizione) ma per me c'è una certa somiglianza. LA PRIMAVERA mi ha sempre fatto pensare ad un madrigale trecentesco, da suonarsi col liuto, una cosa molto dolce ed antica nel contempo. Si sente molto anche una certa aria tipicamente toscana del periodo (basso medievo). Almeno a me ha sempre fatto questa impressione. Immaginatela con un arrangiamento a tema... Hai ragione sul madrigale evocato da LA PRIMAVERA, meno per la somiglianza con BIANCHI CRISTALLI SERENI. Atmosfere completamente diverse, come le tematiche. La parte iniziale della prima è un girarmonico completo. Quella di Bianchi è l'alternarsi di due soli accordi, anche se le note iniziali hanno uno spunto simile. Del resto era lo stesso periodo. Sei successivamente passato alla RCA. Arriviamo quindi al periodo 1973-1974. Un album molto bello: IO PIU' TE. Un aneddoto personale: c'è chi mi ha stressato per una vita con quel disco, una persona a me molto vicina: tutte le volte che si era in qualche festa, come succede di solito, c'era chi prendeva la chitarra e questa persona ogni volta voleva cantare IMMAGINARE o ZOO (due estratti da quel 33 giri). Questo per circa 15 anni! Fortuna voleva che, chi suonasse la chitarra conoscesse bene i due pezzi perchè piacevano anche a lui. Tornando a noi, il 33 giri era molto bello e c'erano anche dei brani scritti da Cocciante. Puoi parlarci dell'esperienza RCA? Mi scritturarono con l'intento di farmi interpretare in teatro una commedia musicale tratta da un fumetto "L'isola di Dudù Malò". Una specie di Corto Maltese. Dopo due anni circa non si era ancora arrivati a vararla. Chiesi a Melis - il direttore - di farmi almeno incidere un 33 giri nel frattempo. Egli acconsentì e io con la collaborazione di Lilli Greco e i Cyan, misi su nastro alcuni dei miei nuovi vaticini (bellissimi. Per inciso: Il mio amico Romeo, ritiene Immaginare, la più bella canzone da me scritta, quindi capisco il tuo "tormentatore"). Melis mi chiese di incidere i due brani di Cocciante "Per fargli sentire, come dovevano essere cantati", dato che - a sentir lui - il nostro non riusciva a interpretarli correttamente. E' quel che feci, per poi ritrovarmeli dentro l'album (uscito alla chetichella senza che fosse nemmeno completato). Fu questa la ragione per cui rescissi il contratto e fu questa la ragione per cui cominciai a disegnare la mia Commedia musicale a fumetti "Sognando" (andata in onda su Rai2 Tv in 12 puntate nel '78), quasi a voler dimostrare che laddove non era riuscito quel mastodonte discografico, c'ero riuscito io. Ancora una sfida, come vedi. Nel 1976 approdi improvvisamente all'Atlantic con un singolo, MADRE. 1) Perchè c'è stato il divorzio con la RCA? 2) Come ti sei trovato e sopratutto come ti è venuto in mente di provare all'Atlantic, etichetta che aveva pochissimi cantanti italiani? Ormai ero un po' in balia degli eventi. Le mie canzoni erano giudicate difficili e la credibilità di venditore andava scemando. Alla Atlantic mi portò qualcuno (forse un certo Scimè della Rare), ma credo di non aver incontrato nemmeno l'usciere dello stabile. Realizzai quel 45gg. peraltro prodotto da me stesso e loro - come al solito - non lo distribuirono nemmeno. Un altro momento fugace in attesa di rimettermi in pista da solo. Arriviamo alla Ciliegia Bianca, il tuo approdo finale. Il primo singolo è la riproposta di SOGNANDO. La busta ricalca un pò quella del periodo Amico: apribile, col testo e con un tuo disegno in copertina. Di nuovo fai le cose in proprio. Quanto costa tirare avanti con un etichetta indipendente, ora che TUTTE le case discografiche che conoscevamo, che abbiamo citato, non esistono più, estinte sia per la crisi mondiale della musica sia per essere state fagocitate dalle multinazionali? E' impresa ardua? Sopratutto se non si ha adeguata promozione radiofonica e televisiva. Ed eccomi qua, alla Ciliegia Bianca. Come si fa a tirare avanti? Non devi fare sogni più grandi di quelli che puoi permetterti e magari aumentarne il volume man mano che hai messo al sicuro quelli precedenti. Fin da subito, risparmiai acquistando il marchio (era un'edizione), che era stato commissionato da qualcuno che poi lo aveva disatteso. Quindi pagandolo meno e avendolo subito. Oggi resisto solamente perchè vendo i miei prodotti attraverso internet o ai miei concerti e la cosa mi consente di sopravvivere e - soprattutto - di fare quel che più mi piace, compresi i miei amati libri e i fumetti. Basta contentarsi e avere un po' di spirito d'iniziativa, unito a una certa dose di creatività e voglia artigianale di confezionare i propri prodotti con le proprie mani. Il resto viene da solo, credimi. Con riferimento alle note vicende con il Clan (Casa Bianca, Canzone e dintorni) credi che abbiano danneggiato o favorito la tua carriera? Non sono quelle vicende ad aver favorito o danneggiato la mia carriera. Altre sono le motivazioni e si scorgono qua e là nel corso dell'intervista. Questi due brani sono legati - anzi - al grande clamore suscitato e quindi anche a un effetto di ritorno positivo, visto che l'opinione pubblica, aveva - ed ha - capito da che parte stesse la ragione, di chi fossero le canzoni e di quanto fosse stato meschino il suo diktat di andare a eseguire un brano al posto mio. Da quel punto di vista, credo che fosse lui a subire un calo di consensi. Ti consideri più un interprete o più un autore? Le due cose - per quel che riguarda me - sono inscindibili. La mia, non è una voce da cantante puro (Villa, Ranieri, Morandi ecc.) non avrei senso ad essere un esecutore di canzoni di altri. Viceversa, credo che la mia voce si plasmi magnificamente proprio sulle cose che scrivo e canto. "Sentendole" così intensamente, penso proprio che non potrebbero essere rese meglio (dal punto di vista emotivo, ovviamente). Ti sembra giusto mandare in galera un fan che scambia un mp3? Be', considerato che escono gli assassini (vedi il recente indulto), mi pare giusto mettere in galera almeno chi scambia un mp3. Altrimenti chi ci mettiamo? ;.) Io comunque un'idea ce l'avrei... Che rapporti hai con il tuo luogo d'origine, Santa Croce Sull'Arno? Ci vai spesso? Mediamente una volta al mese. Ho ancora tutti i miei parenti e mia sorella, oltre agli amici, che vedo spesso a cene di rimpatrio. Il rapporto è di odio/amore, come in tutte le cose belle e sul mio telefonino porto l'immagine dello stemma del Comune (che è bellissimo: mezza Croce pisana e mezzo Giglio fiorentino, dato che per secoli se la sono palleggiata come provincia). Non ho mai dismesso la residenza. Ci tengo molto ad essere radicato lì.
Quando hai partecipato a Sanremo, hai mai pensato, realmente di poter vincere? Le cose, a tuo avviso, si svolgevano regolarmente? Mi pronosticavano vincente nel 1968. In coppia con Milva e, con Canzone, forse ce l'avrei fatta davvero. Poi le note vicissitudini col Clan e la prevaricazione di Adriano che mi fece estromettere. Cose strane ne ho sentite tante a quell'epoca. Al di là della bontà del brano di Endrigo, credo che fosse difficile sopravanzare la Rca [n.d.r - piccolo lapsus, giacchè Endrigo incideva per la Fonit Cetra, a quel tempo. Fonit Cetra, di proprietà della Rai]. Fui comunque il vincitore morale (2° e 3°). Il quotidiano La Notte titolò: "Don Backy vince il festival senza cantare". Fui primo in classifica con la mia versione di entrambi i brani. Delle tue due partecipazioni alla trasmissione tv SPECIALE PER VOI, hai qualche ricordo particolare, visto che hai avuto da ridire in entrambi le occasioni. Ricordiamo per sommi capi a chi non le ha viste o che se l'è dimenticate cosa successe: Don Backy fu preso di mira dai rampolli della Milano bene nella prima edizione e a quelli della Roma bene nella seconda (figli di papà, diciottenni col Jaguar che giocavano a fare i rivoluzionari). Sei arrivato a dare dell'asino ad un ragazzo del pubblico. Una trasmissione temuta da tutti i cantanti! Grossomodo le cose stanno così, ma ci sarebbero precisazioni troppo lunghe perchè la storia fosse ben chiara. Infatti le ho raccontate puntualmente nel libro "Questa è la storia..." (editore Coniglio - Rm) in uscita in dicembre. Credo valga la pena approfondire questa storia attraverso il volume. Comunque non diedi dell'asino a uno di quei ragazzi, ma dissi semplicemente (considerato che parlavano tutti insieme in confusione, per attaccarmi) "Ragliamo un asino alla volta..., Comincio io". Una o più canzoni che avresti voluto comporre. "Volare", di certo. Oggi, a chi faresti cantare le tue nuove canzoni? C'è un ragazzo "nuovo", che si chiama Giancarlo Del Duca, che ha inciso una versione di Canzone, il cui singolo è al primo posto della classifica dei più venduti ed è scaricatissima come suoneria, al quale certamente darei altri brani miei. Ha una voce potente, intonata, moderna (così come l'arrangiamento). Ragazzi così, sono utili alla musica leggera: Abbattono luoghi comuni e beceri di un "modernismo" di maniera, professato da "giovanilisti" di professione. Le canzoni belle non hanno età e i concetti - specie se condivisi e non banali - possono essere riproposti in ogni epoca. Basta vestirli con i suoni, le ritmiche e i gusti d'attualità. Non potranno fallire (vedi anche L'Immensità, dai Negramaro). Altro che balle!! Facendo una breve lista di tue canzoni, in un'ipotetica classifica, personalmente farei questa scelta: 1) L'amore 2) Immaginare 3) Fantasia 4) Amore non amore 5) Zoo 6)Via Marconi 44 Se dovessi fare tu stesso una scelta, scegliendo sei canzoni tue e sei di altri autori, come sarebbe la tua personale classifica? Non puoi chiedermi di dire quale dei miei figli è il più bello. Specie se son femmine poi. Condivido le prime 3 posizioni, ma poi farei torto a brani come "Frasi d'amore" o "Ali" o la stessa "Madre" e "Poesia"?.... No, non posso farlo. Per gli altri, dovrei andare a prendere brani di gruppi neri e singoli americani degli anni '50 e non mi va di tediarvi. Come giudichi la tua, pur breve esperienza nel reality "La talpa"? Avendone la possibilità, parteciperesti ad un'altra trasmissione similare? Non ho subito traumi irreversibili per fortuna, solo perchè ne sono uscito subito. Ho rimosso l'orrore di tutto ciò. Se mi dovessi rivedere in un obbrobrio simile, vuol dire che mi hanno dato un miliardo (di vecchie lire). Passiamo ad altri argomenti. Parliamo di politica. Tu abiti a Veltronia, città immaginaria dove tutto funziona perfettamente. Il migliore dei mondi possibili. In realtà, abiti a Roma, a sua volta una città "irreale", dove i soldi per la manutenzione dei mezzi pubblici vengono spesi per la guardie del corpo della Bellucci e dove invece di asfaltare le strade e rifare le fognature (cade una goccia di pioggia e Roma è nel caos!) si fanno le Notti Bianche. In un clima perpetuo di "alè, è sempre festa!" quando la festa in realtà non c'è, non ti senti "vagamente" preso in giro? O concordi con Mago Maghello - ovvero Walter Veltroni - di cui non posso neanche pensare male perché lo reputo un ottimo manager per agenzie di animatori turistici ma NON UN POLITICO. (a proposito, c'è un libretto in edicola che si intitola I SINDACI IN ROSSO - COME MAL AMMINISTRARE E AVERE TANTO SUCCESSO. C'è un bel capitoletto su di lui). Ma figurati!!! Intanto dormo sotto i ponti fuori dalla cerchia del raccordo in campagna. A Roma ci vado quando è necessario e solo per lavoro. Le strade fanno schifo. I giardini intorno a viale Mazzini e p.le Clodio sono un immondezzaio a cielo aperto. La festa del cinema la farei tenere a... (come si chiama quel paese?) e ci manderei anche la Bellucci, le sue guardie del corpo, Veltroni e lo staff al completo, compresa la Kidman... (cazzo..., quel paese ce l'ho proprio sulla punta della lingua, ma non mi viene in mente) e farei passare una "notte bianca" a tutti loro, in compagnia di altrettanti concittadini di mia conoscenza, da lui amministrati. Nel 1968 la città di Firenze ti ha conferito il "Fiorino D'Oro". Nel 2004, la stessa città di Firenze, per colpa di una giunta vergognosa e politicizzata all'estremo, l'ha negato ad Oriana Fallaci, una delle più grandi giornaliste che l'Italia abbia mai avuto, la Nostradamus dei nostri giorni, la Sibilla del XXI° secolo. Che effetto ti fa, alla luce di questi nuovi fatti, aver avuto questa onorificenza? Non ti verrebbe voglia di fare come John Lennon, che rispedì il titolo di Baronetto alla Regina D'Inghilterra? In effetti mi sono sentito piccolo piccolo, ma - pensando che erano altri tempi e altri uomini (visto che non sono fiorentino e nemmeno schierato politicamente da quella parte, il mio ha un piccolo valore personale in più, visto che lo si offre a soli fiorentini doc)- non lo rimanderò indietro. Se lo venderebbero come oro "da squaglio". Lunga vita ad Oriana! Negli anni settanta, la mano lunga della sinistra si è impossessata dei cantanti. In precedenza aveva fatto man bassa nel mondo del cinema, del teatro e della letteratura. In quegli anni, c'era quasi il dovere di partecipare a feste come quella dell'Unità e cose del genere. Chi non accettava, veniva sistematicamente ridicolizzato dalla critica militante o prezzolata, che scriveva anche in giornali e quotidiani insospettabili come Ciao 2001, Il Messaggero e altri. Come hai vissuto quel momento di tristissimo "intruppamento"? Credo tu non abbia mai avuto padrini politici, quindi ti sarai trovato spiazzatissimo...
Lo vado dicendo da 40 anni. La musica leggera è morta lì. Si creò volutamente un luogocomunismo, per cui le "canzoni d'amore" o che raccontavano "sentimenti", erano da considerarsi vecchie e superate, così gli autori e i cantanti che le esprimevano. Si lasciò spazio a "Anidride solforosa" (sai che limonate con la ragazza!) e cazzate del genere, paludate da termini come "protesta", "contestazione" e amenità pseudo-rivoluzionarie del tubo. Adesso "i funzionali" al sistema, fanno show miliardari in Tv. L'ho riportato sul mio libro in uscita a dicembre "Questa è la storia..." (che sembra mi faccia troppa pubblicità?) Ti riferisci forse a quel famoso proclama nel quale si invitava tutti gli italiani ad iscriversi al PCI? Geniale e divertente, se non fosse tristemente vero: "sarete temuti e rispettati. Libertà privata totale. Ampie possibilità per il futuro. Viaggi in comitiva, nessuna perdita in caso di persistenza del sistema. Guadagno in caso di rivoluzione, colloquio con i giovani ed ammirazione del ceto borghese. Ampie facilitazioni sessuali, possibilità di protesta, rapida carriera, firme di manifesti vari, impunità per delitti politici e di opinione. In casi disperati, alone di martirio." Per una manciata di voti (24.000) Prodi ha preso le redini di questo paese. Voti persi dalla CDL per essere stata così cieca (ed imbecille) di aver voluto correre all'estero divisa e non unita come invece ha fatto -giustamente - l'Ulivo. Avendo vinto con un margine così risicato ed aver constatato che l'Italia è divisa in due, dovrebbe far sì che chi ci governa fosse talmente "illuminato" da capire che non si può governare come se si avesse stravinto. Invece ci si prodiga solo in vendette e vendettine o nel tentativo di mettere le mani su più cose possibili sapendo che non ci sarà MAI PIU' un'altra occasione per poterlo rifare, visto che dopo le bugie dell'ex DC Romano Prodi ("non aumenterò le tasse", "sarà il governo dei moderati" etc.) gli italiani non li voteranno neanche con la pistola puntata alla tempia (oddio...c'è sempre qualche irriducibile, stile Tafazzi...). Come vedi il futuro di questa allegra combriccola? Dura, non dura, stramazzerà al suolo "pria che fosse tardi" oppure ce la dobbiamo tenere per tutti i cinque anni previsti? Più che "vederlo" quel futuro, io lo auspico con tutto il cuore e al più presto. Ho appena comprato un monovolume (usato), per poterci caricare gli strumenti e non certo per andare a farci i safari. Avevo un mercedes da 10 anni e ne avevo lasciato un altro che ne aveva 15. Bestia di sua madre. Ti riporto di seguito, un passo del libro a cui ho già accennato sopra (il titolo è "Questa è la storia...", ma non lo voglio dire). E' un momento tra il protagonista e il suo Genio e si riferisce alla elezione di 'sto tizio che ci ritroviamo tra le balle dopo 40 anni di disastri amministrativi: "Perché no?... Tu non ci crederai, ma un giorno accadrà che un pesce macumbero esorcizzerà tre insaccati facendogli reggere altrettanti moccoli accesi, uniti poi in un'unica fiamma...". Come al solito lui non riuscì a vedere un nesso logico in quell'astruso racconto. Timidamente - certo di andare incontro a una ennesima figuraccia con quel se stesso - azzardò: "Pesce macumbero? Insaccati?... E come andrà a finire?" "Con quella macumba propiziata dal baccalà, la mortadella vincerà le elezioni, appoggiato dai due salami. E se è riuscito a loro..." Ti va di pubblicare una foto con dedica sul nostro sito al numeroso pubblico di hitparadeitalia? Una dedica? Mi pare un po' una pratica superata. E' ovvio che quanto ho detto è certamente dedicato a coloro che leggeranno. Non trovi? Pubblica pure queste mie righe, varranno come prova della mia simpatia nei loro confronti. Hai delle ultimissime novità? Sì, Rai Trade, ha pubblicato recentemente un doppio Cd dal titolo "Don Backy ieri e oggi", contenente - nel primo - n° 24 brani di successo degli anni '60. Il secondo invece è la riproposizione di "Vivendo Cantando", da me inciso nel 1980, avvalendomi della collaborazione di grandi musicisti, tra cui: Alberto Radius, Tullio de Piscopo, Roberto Colombo, Julius Farmer, Fanny e Sante Palumbo. Il massimo della vita. Il tutto all'incredibile prezzo di 10 euro. C'è qualcosa che vorresti dire all'esercito di lettori che quotidianamente navigano sulle pagine di Hitparadeitalia?? Che Dio ve la mandi buona e senza vento!! Anche a te, placido (ma mica tanto!) Don! E alla prossima!
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Per chi volesse contattare direttamente Don Backy, può farlo tramite questa pagina. |
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