Lamù, ragazza dello spazio: un orco in bikini
di Valerio

Titolo originale
Anno di uscita (in Italia)
Ideatore
Serie edite
Sigla

fotomontaggio sostitutivo
della cover

 

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NOTE DI REDAZIONE
Prima ancora di iniziare la nostra analisi della serie è bene specificare che la pagina è stata redatta sulla base dell'intera serie di episodi, compresi quelli mai trasmessi in Tv.

Questo particolare, che può sembrare a prima vista un dettaglio superfluo, potrebbe comportare che il contenuto delle sottosezioni (trama, personaggi, recensione, censura) descriva situazioni e circostanze diverse rispetto a quelle presentate dalla serie andata in onda sugli schermi televisivi.

Ricordiamo, infatti, che solo di recente la Yamatovideo, con la De Agostini editore, concessionaria in Italia dei diritti di distribuzione sulla serie, ha pubblicato in Dvd anche le 67 puntate che mancavano all'appello, finalmente doppiate in lingua italiana . E' grazie a tale recente scelta editoriale che ci è stato possibile inserire in elenco anche gli episodi restanti, che fino a pochi mesi fà rimanevano appannaggio esclusivo di coloro che potevano seguirli anche in lingua originale.


NOTE DI COSTUME

La saga dal pianeta Urusei

Per questa serie ha senso parlare di "saga", visti sia il numero di episodi sia quello di lungometraggi prodotti come seguito e parallelamente all'anime pubblicato. Tutto questo per la gioia e la soddisfazione prima dell'ideatrice (Rumiko Takahashi) e poi dei fans: la prima ha centrato l'idea giusta per moltiplicare i dollari sul suo conto corrente, i secondi hanno realizzato il sogno di vedere la loro beniamina impegnata in altre surrealistiche avventure.

Eccoli elencati i lungometraggi:

  • Only you
  • Beautiful Dreamer;
  • Remember My Love
  • Lum The Forever
  • Last Chapter - Boy meets Gir;
  • Itsudatte My Darling

    Lamù, una sigla in cerca d'autore


    Siamo di fronte ad uno degli enigmi televisivi più discussi dei cartoni animati degli anni 80. Questa sigla, infatti, sembra aver seguito un percorso paradossalmente inverso a quello delle normali sigle delle serie televisive. Il suo autore ha preferito il buio dell'anonimato per la sua piccola opera musicale, rinunciando pertanto ai proventi derivanti dalla pubblicazione della sigla storica della serie che in Italia (come all'estero) ha seminato simpatia e curiosità. Abbiamo ritenuto di fare giusta scelta, sintetizzando i termini della questione con queste brevi note riassuntive

    Premessa narrativa

    Giusto a titolo informativo e per quei pochi lettori che ancora non ne fossero a conoscenza, è appena il caso di accennare che in Italia i proventi derivanti dalle opere d'ingegno vengono gestiti dalla Società Italiana Autori ed Editori. In parole povere, coloro che intendono tutelare l'opera del proprio ingegno sono tenuti a registrare la loro creazione presso questo organismo per vedersi riconosciuta la formale paternità dell'opera. E' come andare all'anagrafe comunale per dichiarare un nuovo nato.

  • Lamu e la Siae: nel caso della nostra sigla il problema è che sotto questo affascinante e sensuale nome di fanciulla non esiste la melodia che tutti i numerosissimi fan della serie cercano da anni. Che si cerchi con la "U" accentata o meno, si trovano brani che con la canzone oggetto dei nostri desideri non hanno nulla a che vedere.

    Non restava che risalire a coloro che avevano trasmesso la serie. Di solito l'emittente che acquista i diritti per la trasmissione nel proprio Paese, deve curarne anche l'adattamento, cioè doppiarla ed associarvi una sigla. Bene. Tra tutte le emittenti che hanno trasmesso la serie, quelle indiziate a rivelare una verità al riguardo erano tre: Italia 7 (Network nazionale), Telecapri (NA) e Antenna 3 (MI). La prima, pur essendo l'unica a diffusione nazionale, purtroppo va scartata a priori, perché la sigla della sua edizione non era la stessa che cerchiamo.

  • Lamù in Tv: le restanti hanno significativi elementi da approfondire: Telecapri è l'emittente che risulta associata con la società che curò la registrazione della sigla in esame (la TBS), il cui nome compare nei titoli di coda della sigla (i cosiddetti Credits). Ma i responsabili dell'emittente hanno negato di saperne alcunché.

    L'altra è Antenna 3 Lombardia, che durante un programma di fascia serale pare abbia trasmesso dal vivo la versione coperta di mistero. Saperne di più è peggio che partecipare ad una "caccia al tesoro": c'è chi nega, c'è chi trincera nel silenzio o chi afferma di non ricordare. Eppure si parla di una sigla, non di un figlio illegittimo da dichiarare.

    Andate a spiegarglielo.

  • Lamù e gli esperti: si è tentato, ultima spiaggia, di intuire gli interpreti ascoltando il pezzo con strumenti digitali che consentissero di individuare l'identità del/dei "colpevoli". Così gli uditori più raffinati ed esperti, hanno emesso le loro nomination al podio della verità, ma (nemmeno a dirsi) i loro candidati hanno negato ogni paternità.

    Una domanda a questo punto cerca ardentemente la sua risposta: perché l'autore e l'interprete del brano avrebbero scelto l'anonimato?
    A quanto pare la notorietà e gli introiti della vendita del 45 giri hanno avuto minor peso della volontà di restare nascosti in ombra. Sembra una spiegazione scontata, ma è la sola che rimanga in piedi a spiegare questo accattivante enigma televisivo.

    Chi vuole "adottare" il brano si faccia avanti. Per ora resta nell'orfanotrofio delle sigle Tv.


    L'AMBIENTAZIONE
    I luoghi della serie

    La serie ha molti elementi surrealistici. Questo aspetto contribuisce a rendere difficile collocarla in uno spazio specifico. Si passa dalla nave spaziale su cui si rifugiano Lamù e l'amica di infanzia Ran, a luoghi che hanno caratterizzato la storia del Giappone.

  • Tokyo e Kyoto: sono le città più nominate nella serie, ma non manca all'appello il centro di Osaka e le isole Haaway.
  • Il liceo dove si svolgono molti episodi, denominato Tomobiki, è collocato idealmente in un'area della città di Tokyo.
  • Per la stragrande maggioranza degli episodi delle due serie si può affermare che i luoghi privilegiati sono quelli del Giappone.

    Il tempo della serie

    Ataru più volte afferma di avere 17 anni e di vivere gli eventi nell'anno 1982. Non rimane che accettare il dato con tutte le riserve necessarie, dati i molti elementi inverosimili che nella serie compaiono spesso.


    LA TRAMA

    Lamù, scesa sulla terra per colonizzarla, si ritrova contrapposta ad Ataru, surrealisticamente selezionato da un computer cosmico per lottare contro l'affascinante aliena. Dalla sfida, Lamù esce sconfitta e deve così abbandonare il pianeta.

    La sua assenza, però, dura poco, visto che viene invocata dai giovani allievi del liceo Tomobiki per liberarsi di un asfissiante tassista spaziale. Da quel giorno Lamù si offre in sposa ad Ataru Moroboshi, che però non ha nessuna intenzione di unirsi all'aliena, ma è costretto a farlo sotto le pressioni degli amici e dei familiari, desiderosi come sono di liberarsi finalmente delle sue malefatte.

    Da questo momento la serie è un'altalena costante e a volte caotica di situazioni imbevute fino all'inverosimile di surreale ironia. Elementi magici e fantascientifici si mescolano fino a rendere lo spettatore stesso vittima delle trame assurde che la serie riesce ad intrecciare.


    Personaggi

    Note di redazione

    Nel corso dei numerosi episodi che compongono la serie, compaiono decine di personaggi, terrestri e non. Nell'impossibilità di delinearne il profilo per ognuno di essi, abbiamo operato una selezione su coloro che la serie disegna in modo più specifico e approfondito.

    Lamù
    1° Voce: Rosalinda Galli
    2° Voce: Roberta Gallina
    3° Voce: Paola Quattrini

    Denti canini aguzzi a mo' di vampiro, corna leggermente sporgenti, carica elettrica non indifferente e volo senz'ali. Anche se sembra la descrizione di una creatura mostruosa, in realtà è la sintesi dei caratteri di uno tra i personaggi più affascinanti degli anni 80 in Tv.

    Lum (questo il nome originale della ragazza) è arrivata sulla Terra per colonizzarla e invece rimane "colonizzata" dal fascino strano e surreale di un terrestre di nome Ataru Moroboshi. L'aliena si adatta presto ai costumi, bizzarri a dire il vero, del popolo terrestre. La cucina giapponese le piace, anche perché le sue pietanze, preparate con una sorta di fiamma ossidrica, sono immangiabili; le sue trovate tecnologiche mettono scompiglio nella vita già disordinata dei Moroboshi, che non sono un capolavoro di normalità.

    Invaghita oltre ogni confine del suo tesoruccio, il nostro orco spaziale ne diventa l'ombra, ad alto voltaggio e senza possibilità di scampo. In una serie dove il surreale diventa quotidianità e la realtà sembra partita in vacanza premio per qualche mese, il personaggio di Lamù si inserisce come un frammento squadrato in un puzzle composto di 217 pezzi, uno per episodio. Ma Lamù non è tutta simpatìa, non è solo sferzate che carbonizzano. La ragazza ha sentimenti genuini e nobiltà d'animo che la rendono tanto aliena quanto profondamente umana. Così il segreto di questo orco viene a galla senza che nemmeno ci si sforzi troppo: non bastano due corna e due denti aguzzi per rendere alieni. I sentimenti sono quelli nostrani e la dolcezza del personaggio riempie di tenerezza l'animo dello spettatore più delle sferzate inferte al malcapitato Moroboshi.

    Finalmente conosciamo un personaggio che possa vantare ancora genitori viventi. Viene spezzato il luogo comune dell'eroe adottato dai suoi fans, trasformando il tubo catodico in un virtuale orfanotrofio dei supereroi. L'aliena i genitori li ha e sono anche visibili più di una volta, anche se relegati quasi a ruolo di comparse. Tanto basta per sapere che la serie non è ordinaria nemmeno in questo.

    Ataru Moroboshi
    1° Voce: Riccardo Rossi
    2° Voce: Fabrizio Manfredi
    3° Voce: Mino Caprio

    Nato sotto una cattiva stella: questo il significato del nome nella sua lingua originale. In effetti il giovane 17enne non è proprio un prototipo di uomo fortunato. Ma, a ben vedere, lui porge la mano alla malasorte e le apre spesso e volentieri la porta di casa. Fa parte del suo karma, direbbe Sakurambo dall'alto della sua esperienza ascetica e del suo profondo meditare.

    Professione ufficiale? Studente di liceo, per nulla diligente. Professione di fatto? Incallito corteggiatore di fanciulle, che da adorabili appartenenti al gentil sesso con lui diventano violente dispensatrici di ceffoni e abili sollevatrici di pesi massimi. Ma il corteggiatore non ama essere inseguito. Rifiuta categoricamente l''approccio altrui: così con le teppiste assetate di vendetta contro Lamù e così con Lamù stessa che gli si offre in sposa senza che lui abbia detto nulla. Sono gli scherzi della sorte.

    Ma Moroboshi non è tutto qui. Parafrasando un detto comune: può essere oro anche quello che non luccica. Nel suo caso vale proprio questa regola: il ragazzo dimostra animo gentile e nobili intenti quando le occasioni si presentano. Una per tutte? Notsomi, il fantasmino che s'è innamorato di lui guardandolo in vita dalla finestra d'ospedale (episodio 180, inedito). Ebbene per questa deliziosa fanciulla Ataru accetta di vestire abiti invernali in pieno agosto (o dintorni) solo perché la ragazza li ha cuciti per lui, sperando di consegnarli un giorno al destinatario finale. Con cuore altruista questo ragazzo accusato spesso di egocentrico dongiovannismo, dà prova di sapere compiere gesti di profonda generosità, magari non altisonanti, ma comunque nobili. L'umanità non si misura a chili. Forse per questo motivo Lamù lo preferisce così com'è anche quando può scegliere una dimensione nella quale il suo amoruccio è premuroso e affettuoso: troppo perfetto per essere umano.

    Ten
    1° Voce: Isa di Marzio
    2° Voce: Lara Parmiani
    3° Voce: Susanna Fassetta
    4° Voce: Laura Boccanera
    5° Voce: Tatiana Dessi

    Non è proprio un candido bambino alieno. Siamo più di fronte ad un pestifero lanciafiamme che indossa un pannolino tigrato, giusto per ricordare la parentela con la fanciulla-orco che l'accompagna. Con Ataru è antipatia a prima vista, nemmeno il tempo di un'amichevole presentazione, che ecco partire i primi segnali di insofferenza reciproca. Il piccolo incendiario volante accusa il giovane terrestre di faciloneria con il gentil sesso (non senza ragioni), ma viene tacciato di tramare diabolici piani contro di luiMoroboshi.

    Ne conosciamo anche la madre, che, per uno strano scherzo della sorte, gira con un bolide volante in cerca di incendi. Non sa che il primo piromane in fasce è sotto i suoi occhi, sebbene in sua presenza reciti la parte del bravo bimbo.

    Ma non esageriamo. Il piccolo Ten non è cattivo, non nutre risentimento verso altri: la sua è forte repulsione verso gli atti di libertinaggio di Ataru, che fa disperare la cuginetta. Tenta solo di difenderla, con i mezzi di cui dispone. Se poi il mezzo è una fiammata capace di incenerire quello che trova di fronte, bisogna mettersi nei suoi panni. E' pur sempre un baby-alieno.

    Il piccoletto riesce ad invaghirsi della bellezza prorompemte di Sakura che le deve ricordare lontanamente la madre pompiere. D'altronde la sacerdotessa è la sola che dimostra di comprenderlo e consigliarlo nei momenti più difficili della sua vita terrestre. A volte nemmeno le fiamme possono risolvere i problemi di un animo giovane e congelato dalle delusioni.

    L'adattamento italiano lo penalizza con la seconda voce, che gli fa smarrire la vena di vivacità esplosiva della prima voce. D'altra parte è impresa ardua mantenere costanti i nomi dei doppiatori per tanti episodi.

    Mendoh Shutaro
    1° Voce: Stefano Onofri
    2° Voce: Cristian Fassetta
    3° Voce: Fabrizio Mazzotta
    4° Voce: Gianluca Iacono
    5° Voce: Alessio Cigliano
    6° Voce: Giorgio Locuratolo
    Vanta un lignaggio nobile, come testimonia la presenza dell'anziano nonno in casa. L'essere discendente di samurai lo inorgoglisce non poco, tanto è vero che volentieri sfodera una katana (la spada dei samurai) con cui cerca (non sempre con successo) di fermare i personaggi spregevoli (leggi Moroboshi).

    I soldi non sono affatto un problema, tutta la serie è costellata di ricevimenti, feste in maschera, ritrovi studenteschi che farebbero invidia a qualunque ricco ereditiero occidentale. La sua tenuta è un bunker presidiato da un esercito di mercenari che sorvegliano ogni secondo gli angoli della sua residenza. Ma non è tutto oro (è il caso di dire) quello che luccica.

    Questo giovane capitalista ha punti deboli vistosi almeno quanto il suo conto corrente. Tanto per cominciare soffre di una forma quasi inguaribile di claustrofobia, tanto inguaribile che non basta nemmeno un viaggio nel suo passato a guarirlo. Anzi, come tutti i rimedi paradossali che la serie presenta, crea più danno di quanto ne provochi il problema da curare. Il maggior limite del giovane è senz'altro il nascisismo: un pettine ne simboleggia l'auto-stima, che solo in apparenza è tanto profonda. In realtà lui e Moroboshi sono amici e non lo sanno. O forse lo sanno e lo camuffano molto bene. Sono così simili che se non fosse per le differenze di stile, potrebbero essere figli degli stessi genitori: entrambi innamorati cronici di se stessi e alla spasmodica ricerca di conferme alla loro virilità, dui cui evidentemente dubitano.

    In questa serie, come in altre, si assiste al giochetto sentimentale degli intrecci senza via d'uscita. Al centro degli interessi generali, per chi non lo sapesse ancora, c'è Lamù, ma il suo cuore è tutto per il suo tesoruccio, il quale a sua volta è troppo distratto da Shinobu, sua ex-compagna. Mendoh fa parte integrante del groviglio di interessi: attorno a lui girano le compagne di classe, Shinobu in prima fila, ma lui è apertamente e inutilmente in attesa di attenzioni da parte della solita aliena.

    Ryoko Shutaro
    1° Voce: Monica Cadueri
    2° Voce: Laura Lenghi
    Sorella minore di Shutaro, soffre delle frequenti esclusioni da parte del fratello dalla vita sociale che conduce. Il vero problema della ragazza, purtroppo, è l'adattamento che le viene riservato nelle due parti della serie. Prima viene doppiata con un improbabile accento vagamente orientale (parrebbe cinese) e piuttosto infantile, poi, quasi per magìa, la ritroviamo con un timbro più maturo e senza dubbio più accettabile, senza inflessioni orientali. Chiudiamo la parentesi tecnica.

    La ragazza nutre un iniziale trasporto sentimentale per Ataru con conseguente disperazione da parte del contrariato "fratellone" Mendoh che si vede in casa colui che non tollera nemmeno in classe. Ma le sorprese e i colpi di scena sono i punti forti della serie.

    Da quando ha conosciuto la famiglia dei Mizunokohj si è invaghita del primo figlio Tobimaru, il quale, dal canto suo, non ha alcuna intenzione di corrispondere l'affetto della ragazza. Un vero e proprio rincorrersi di coincidenze sfortunate e di intrecci volontariamente costruiti senza alcuna via d'uscita. Se non stessimo parlando di una serie animata, sembrerebbe di trovarsi in un labirinto di situazioni incastrate come scatole cinesi.

    Shinobu
    1° Voce: Monica Cadueri
    2° Voce: Cinzia Massironi
    3° Voce: Susanna Fassetta
    4° Voce: Ludovica Marineo
    5° Voce: Laura Boccanera
    6° Voce: Maria Letizia Scifoni
    Continua la sfilata del gentil sesso, non troppo gentile a ben vedere. La ragazza inizia la serie come felice (forse) fidanzata del Moroboshi, ma la relazione ha vita breve. Arriva un ciclone spaziale a rovinarle la situazione affettiva. Inizia una rivalità piuttosto vivace, che nel corso della serie sfuma, fino a diventare addirittura complicità a serie inoltrata.

    La graziosa Shinobu ha un "debole" per il sollevamento pesi. Non fatica a scagliare voluminosi oggetti contro chi la importuna, dal suo ex Ataru al boss di quartiere che goffo e impacciato le dà la caccia senza sosta. Ma la sua aggressività incontra un limite di fronte al fascino irresistibile del giovane e nobile Mendoh Shutaro. Verso di lui puntano le attenzioni anche le sue compagne, ma lei cade sotto i riflettori della sceneggiatura sin dall'inizio. Vanta il primato di essere l'unica allieva del liceo a partecipare costantemente alle vicende della compagnia e per questo è meglio delineata delle altre giovani protagoniste.

    Nonostante i momenti in cui diventa furibonda, la ragazza possiede sani sentimenti e una sensibilità fuori del comune: ne è testimonianza l'amicizia con la volpe trasformista cui salva la vita dalle grinfie dei cani di quartiere. Ma eventi simili si moltiplicano oltre l'immaginazione se si prosegue nella serie e si osserva come si comporta con chi ha bisogno di lei.

    Non ha poi tutti i torti Ataru a rimpiangere i tempi di quiete quando poteva uscire con lei senza preoccupazioni. Ma lei proprio non ne vuol più sapere.

    Sakura
    1° Voce: Roberta Rem
    2° Voce: Serena Spaziani
    3° Voce: Monica Cadueri
    4° Voce: Renata Biserni
    5° Voce: Emanuela Baroni
    Psicologa, esorcista, nonché avvenente sacerdotessa scintoista. Pare non manchi nulla a questa ragazza, dotata di imponente personalità, per diventare una stella di prima grandezza nella serie. Ma non siamo nel contesto giusto per consacrare gli eroi: questa non è la serie degli eroi.

    La sua infermeria scolastica ha le code fuori la porta, più per ammirare le sue forme sinuose, che per farsi curare da disturbi immaginari. Persino l'inflessibile Onsen nutre più di un desiderio verso di lei. Ma ogni tentativo di avvicinarla è vano per chiunque, a parte Tsubame, giovane uscito dal cilindro di una sceneggiatura che si traveste da prestigiatore facendolo apparire e scomparire dalla serie come un coniglietto. L'unico appuntamento con lui viene descritto nell'episodio n.205: è così "scivoloso" che nemmeno passa sugli schermi Tv (inedito).

    Ma non è solo sensualità irresistibile, anzi. Sono celebri i suoi esorcismi che rasentano il folklore, che spesso hanno i loro benefici effetti. A volte si perde nelle formule di una medicina che sa di fiabesco, quando deve preparare composti chimici che siano validi elisir d'amore o di guarigione miracolosa.

    Anche lei sa difendersi bene dall'attacco dei corteggiatori indesiderati, come Moroboshi che non perde occasione per esprimerle ogni sua ammirazione.

    Rei
    1° Voce: Oreste Baldini
    2° Voce: Fabrizio Manfredi
    3° Voce: Mino Caprio
    4° Voce: Giorgio Locuratolo

    Sfiora l'esclusione per scarsa partecipazione alla serie. Compare nei primissimi episodi e poi si comporta come i temporali estivi: ne fa di tutti i colori ma sparisce presto.

    Noto come l'ex-fidanzato di Lamù, il giovane è dotato di fascino irresistibile e lo era anche per la sua ex-fidanzata, se non fosse per quel suo orribile mutarsi in mostro mangiatutto. Sembra un giochetto ideato a bella posta dagli autori: quando tutto sembra viaggiare nella giusta direzione e seguire una logica precisa, arriva l'elemento di disturbo: tutto da rifare. Per Rei questa regola è addirittura marcata come un tatuaggio indelebile nella serie. Si sale sulle più elevate cime della bellezza maschile per discendere a valle, accompagnati dai peggiori incubi notturni. Il tutto nel giro di pochi secondi.

    Si spiega così la scelta di Lamù di farla finita con questo orco mutante. Rimane il dubbio di conoscere quale dei due sia il suo vero aspetto: il mostruoso o l'affascinante? Un altro enigma irrisolto della serie.

    Ran
    1° Voce: Monica Cadueri
    2° Voce: Claudia Razzi
    3° Voce: Graziella Polesinanti
    4° Voce: Susanna Fassetta
    5° Voce: Valeria Vidale
    Amica d'infanzia di Lamù, ma senza esagerare. In questo senso la serie non manca di sano realismo, visto che esclude quasi senza appelli, la possibilità di sana amicizia a lungo termine. Non che la cosa sia impensabile o impossibile, questo no, ma almeno improbabile.

    Un errore di adattamento italiano la chiama Lan negli episodi centrali, tant'è che nasce la tentazione di tornare indietro a verificare se qualcosa è andato storto nella comprensione del nome. Manca il coordinamento tra il prima e il dopo. Nella serie la ragazza è scritta come l'abbiamo nominata.

    Sfortunate coincidenze hanno sempre reso lei colpevole al posto di Lamù delle sciagurate imprese tentate dall'amica; così i rancori del passato sono ereditati dal presente.

    L'aliena ha una venerazione per Rei, scottata com'è da quando l'amica del cuore (Lamù) glielo tolse in tenera età. E' anche l'unica persona a prescindere dalle mostruose metamorfosi del ragazzo e quindi ad accettarne i cambiamenti tanti repentini. Come capita spesso dopo aver ricevuto cocenti scottature sentimentali, ora la ragazza vede ogni scelta dell'ex-amica come un atto di aperta rivalità sentimentale. Anzi, i suoi comportamenti spesso sono dettati dalla convinzione errata di una concorrenza che non c'è, se non nei propri pensieri.

    Così Ran diventa l'esempio del sospetto che va oltre la realtà, del processo alle intenzioni dell'altro che non si giustifica. Istruttivo persino in una serie che sembra beffarsi anche della morale.

    Ryunosuke
    1° Voce: Gabriella Andreini
    2° Voce: Laura Boccanera
    3° Voce: Renata Biserni
    4° Voce: Susanna Fassetta
    5° Voce: Gilberta Crispino
    Vestita ed educata da ragazzo, ma in realtà una ragazza. A volte si ha la strana sensazione di un
    deja vu dell'animazione.

    La nostra violenta fanciulla si difende bene, prima da se stessa e poi dal padre. Afferma con vigore (e quale vigore..) la propria appartenenza sessuale, ma non manca di smentirsi pochi istanti dopo, utilizzando metodi di affermazione tipicamente maschili. Ottima dissonanza, che non stona in una serie che fa del paradosso il proprio "cavallo di battaglia".

    E non finisce qui.

    Il suo sogno è di indossare un reggiseno, che sembra una presa in giro osservandola in combattimento contro il padre. Ma lei non demorde, nonostante i tentativi, del tutto fallimentari, di dimostrare che è proprio una ragazza. Apparentemente si sarebbe indotti ad addossare al grezzo padre le responsabilità per il suo dramma umano, ma un episodio non passato in Tv (Tutto su mia madre) ci svela che la defunta madre desiderava lei per prima un figlioletto maschio per evitare che diventasse gracile come lei.

    Ormai poco contano le colpe. La ragazza si ritrova un fardello che non ha mai chiesto, né merita. Analizzandone i caratteri si ha la sensazione di un personaggio ermetico, oscuro, chiuso in se stesso, trincerato dietro i cancelli invalicabili del disagio che non vuole essere superato. Si vive con lei una situazione a dir poco imbarazzante: corteggiata dalle compagne di classe ancora ignare della sua vera natura, ma obbligata per ragioni naturali ad entrare nello spogliatoio femminile. Qualcosa stride all'orecchio dello spettatore attento, sono troppi i contrasti di colore per rimanere indifferenti di fronte ad un simile non-senso umano. Così quando le compagne, di scena nello spogliatoio, le offrono quel tanto sospirato reggiseno, le tolgono la fasciatura che la protegge. Finalmente rendono visibile la sua femminilità nascosta, ma qui arriva puntuale la proverbiale "doccia fredda": l'indumento è piccolo, la taglia è sbagliata. Ma il problema non è di misure, non di ganci che non si uniscono; l'unico problema è nella natura della ragazza che si trova irrimediabilmente in mezzo, a metà strada tra una realtà che non le appartiene (la maschile) e una di cui fa parte ma nella quale non si ritrova (la femminile). Uno dei pochi drammi seriamente raccontati da una serie che di drammatico ha ben poco.

    Sakurambo
    1° Voce: Dante Biagioni
    2° Voce: Giorgio Melazzi
    3° Voce: Angelo Nicotra
    4° Voce: Luca del Fabbro

    Monaco buddista con un predisposizione innata per la buona tavola. Andiamo con ordine.

    L'adattamento iniziale lo rende straordinario, personaggio flemmatico, pacato, a tratti opportunista, vittima dei suoi stessi presagi oscuri. Nella seconda parte della serie è inevitabile che perda buona parte del fascino che possedeva. Il timbro di voce cambia, il personaggio viene dotato di caratteri meno marcati. Purtroppo sono i rischi che corrono le serie molto lunghe.

    Per l'intera serie è simbolo della spiritualità orientale spesso dissacrata e posta sotto i riflettori implacabili dell'ironia. Il primo segnale di insofferenza verso la pratica religiosa arriva al primo episodio: l'avvertimento verso Ataru e la sorte sciagurata che l'attende è ignorato. Il monaco non può fare altro che pregare per lui, invano.

    Ma i segnali di irriverenza spirituale si susseguono senza sosta: durante il diluvio che si abbatte su Tomobiki il monaco prega il Grande Buddha di preservarlo dall'inondazione e pochi secondi dopo la sua tenda è devastata dalle onde impetuose.Rimane il dubbio se l'inutilità della supplica è dovuta all'assenza di chi dovrebbe esaudirla, oppure se la divinità ignora semplicemente il suo fedele servitore: in entrambi i casi siamo di fronte allo stesso messaggio di cui sopra che si ripete sotto altra forma.

    Questo curioso personaggio viene inserito nelle vicende più curiose ed appare spesse volte indesiderato, etichettato come portatore di sventura e malasorte. Persino la nipote Sakura sembra non viverlo con troppa positività, al di là delle rivalità tra correnti religiose vicine ma differenti. Eppure i suoi presentimenti vengono confermati più volte dagli eventi che seguono; le sue pozioni portentose hanno effetti migliori di quelle della nipote.

    Se non fosse per la carica di ironia che si scaglia impietosa contro la sua ingordigia in tavola, il monaco potrebbe diventare simbolo della religiosità che l'uomo contemporaneo ha riposto nello sgabuzzino di casa per non sentire le accuse di egocentrismo che gli vengono mosse.

    Megane
    1° Voce: Fabrizio Mazzotta
    2° Voce: Vittorio Guerrieri
    3° Voce: Marco Balzirotti
    4° Voce: Stefano Mondini
    5° Voce: Fabio Boccanera
    L'unico compagno di classe che si ritaglia un ruolo e quindi una psicologia ben definita. E' un convinto ammiratore di Lamù, così convinto da esibire più di una sua foto in camera, così appassionato da seguirla ovunque e sacrificare ogni cosa per lei. Quando gli viene chiesto di prendere il posto di Ataru al suo fianco passa la notte insonne dall'eccitazione. Ovviamente rimarrà deluso il mattino dopo.

    Non è finita. Il buon Megane non si fa pregare per asserire la necessità del risveglio del proletariato contro le ingerenze e i soprusi della borghesia, quasi un monito a chi trascurasse che la ragione politica non deve mai essere trascurata.

    Il disegno non gli lascia scampo: lo rende un pensatore senza grandi possibilità di realizzare il suo desiderio nemmeno troppo nascosto. Il destino a volte è davvero cinico.

    Asuka Mizunokohj
    1° Voce: Gemma Donati
    2° Voce: Arianna Talamona
    Il suo ruolo non è proprio onnipresente nella serie. Compare in pochi episodi, però è dipinta a tinte forti che è il caso di sintetizzare.

    Per tradizione familiare non ha mai visto un uomo fino alla veneranda età di tredici anni, padre e fratello compresi. Ciò ha comportato (ovviamente) un istintivo terrore per l'altro sesso, generandole, al contempo, un'attrazione naturale verso il fratello. Beninteso, a scanso di ogni equivoco pensiero su una relazione incestuosa, la ragazza sa bene che il fratello è escluso dall'elenco dei suoi possibili compagni, ma ciononostante gli si affida come fosse il suo personale protettore.

    Fatta questa necessaria premessa, è appena il caso di accennare che i genitori sono molto preoccupati per la sua innaturale repulsione verso gli uomini, anche se non ha tutti i torti a respingere i corteggiamenti troppo insistiti di Ataru. Ma quelli ormai sono risaputi.

    Altro discorso invece va fatto per il rapporto con la famiglia Shutaro, il cui rampollo Mendoh è il candidato numero uno, sia per fascino che per consistenza del conto corrente, a stare al suo fianco.

    Rimane tutta da analizzare la scena del bagno nella stessa piscina del fratello che è rimasta nel buio solo perché inedita in Italia. Lasciamo alle sottosezioni l'onore dei dettagli.

    Oyuki
    1° Voce: Claudia Razzi
    2° Voce: Monica Cadueri
    3° Voce: Gabriella Andreini
    4° Voce: Serena Spaziani
    E' anche detta la regina delle nevi, e non a caso ha un fare decisamente glaciale e di poche parole. Insieme a Benten e a Lamù faceva parte della banda delle rivoluzionarie della scuola che frequentavano tutte e tre. Memorabile la lotta senza esclusione di colpi contro il robot che fungeva da insegnante di matematica.

    Attenzione a non avvicinarsi troppo, una ventata del suo fiato e si finisce surgelati, come succede alle tre teppiste che vorrebbero eliminarla, ma finiscono per eliminarsi da sole.

    La ragazza pare avere però un cuore caldo dietro le apparenze gelide. Ha il perdono facile, ma guai a farle perdere la pazienza.

    Professor Onsen
    1° Voce: Enzo Garinei
    2° Voce: Mino Caprio
    3° Voce: Giorgio Locuratolo
    4° Voce: Angelo Nicotra
    Dovrebbe essere lui a tenere la disciplina della classe del liceo Tomobiki, ma il condizionale è d'obbligo, visto che in pochi riuscirebbero nell'impresa. Lui le prova davvero tutte, buone e cattive, diplomazia e guerra. Niente da fare, alla fine è sopraffatto. La geniale indisciplina degli allievi rende impossibili le sue spesso soporifere lezioni, per non parlare degli ostacoli che provengono dal preside, uomo troppo indulgente per poter tenere a bada tanta indomita gioventù.

    Allora che fare? Meglio darsi all'ascesi e alla vita contemplativa. Forse è un'alternativa, ma il richiamo della cattedra è troppo forte e ha il sopravvento. Partita persa.

    La signora Moroboshi
    1° Voce: Serena Spaziani
    2° Voce: Gabriella Andreini
    3° Voce: Rossana Bassani
    4° Voce: Renata Biserni
    Più del marito ha un ruolo significativo in casa Moroboshi. Dice di essere pentita di aver generato un figlio tanto scapestrato come Ataru, ma è pur sempre l'unico che ha e lo deve tenere stretto.

    Accetta quindi la presenza di due personaggi esplosivi quali Lamù e il cuginetto incendiario al seguito, e deve accettare tutti i personaggi bizzarri e inverosimili che arrivano in casa. Per citarne solo alcuni: un gatto enorme, una volpe, una stella cadente, la madre di Ten, il padre di Lamù. Il campionario è vasto, le assurdità tante, la pazienza di più.

    Nessuna meraviglia, dunque, se la donna finisce anche dallo psicanalista, in preda allo stress da casalinga. Nessuno stupore se addossa al marito le colpe di aver generato un figlio che andrebbe rifatto daccapo, come se si avesse in mano una scolorina con effetto sul tempo. Niente da fare, la realtà va accettata com'è.


    Censuriamo la censura

    Avviso sui diritti d'autore

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  • Rumiko Takahashi: ideatrice del soggetto;
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    Censura? Agli alieni non si applica

    Sarà che non ha seguito il circuito "ordinario" di Mediaset, sarà che la serie è nata sotto la giusta stella, per qualunque ragione ciò sia avvenuto, con Lamù si registra il rapporto più basso tra scene ardite e tagli.

    Di seguito abbiamo raggruppato i fotogrammi che forse più di altri meritano commento e qualche riflessione.

  • La sfida Lamù- Ataru.
    La serie non si risparmia quanto a contenuti spinti e a situazioni imbarazzanti. La prima si ha con la sfida tra i due protagonisti. Lamù deve sconfiggere Ataru per dominare la Terra e l'unico modo per fermarla è quello di toccarle le corna: impresa quasi impossibile. Ma le risorse di Ataru sono illimitate, così estrae all'ultimo secondo un imbuto che toglie il pezzo superiore del bikini dell'aliena e la lascia semi-nuda. I risultati sono evidenti.

    Inutile dire che in altre serie si è proceduto a tagli per fotogrammi decisamente meno "piccanti". Evidentemente il parametro utilizzato per valutare la "pericolosità" della scena è stato differente dagli altri casi.

    Per essere al primo episodio la serie promette bene. Il disegno non trascura mai dettagli relativi alla sensualità del corpo femminile, soprattutto quando si tratta di accompagnare le imprese libertine di Ataru. Così assistiamo ad una parata di fotogrammi decisamente coraggiosi.

  • Ryunosuke, una ragazza
    Chi credeva di aver esaurito il giro panoramico si sbagliava. Sappiamo chi è Ryunosuke, ma il disegno non manca di provare che quello che sembra un ragazzo in realtà non lo è. Il monologo della ragazza allo specchio chiude un quadro già variopinto. Guardandosi, la fanciulla si meraviglia delle dimensioni delle sue forme prosperose e afferma ancora una volta il desiderio di indossare, un giorno, un reggiseno.

    Saltiamo per sintesi, i fotogrammi in cui:

  • il padre di Ryunosuke, per errore taglia con la spada la camicia e la fasciatura della figlia e la lascia involontariamente seminuda.
  • Ryunosuke viene sorpresa mentre fa il bagno nella vasca e il padre dalla finestra le chiede cosa stia facendo.
  • Nello spogliatoio femminile la ragazza viene svestita della fasciatura e le viene posto un reggiseno che per lei è troppo piccolo.

  • Asuka, innamorata del fratello

    Siamo ai fotogrammi più ambigui della serie. Di Asuka abbiamo già accennato descrivendo i personaggi. Qui ci soffermiamo su alcune scene che non sono state trasmesse sugli schermi televisivi:

    Nonostante l'invito dei domestici a non entrare nella vasca del fratello, Asuka entra nuda nella piscina dove è immerso il fratello e lo abbraccia. C'è da chiedersi, se anche questa scena, al pari di altre in serie differenti, sarebbero state tacciate di ambiguità per fotogrammi simili.

    Probabilmente no. La ragione è semplice: il contesto cambia, qui la vena comica ha una dominanza diversa da scene già abbondantemente discusse e riviste. Rimane il fatto, da non trascurare, che l'episodio è rimasto inedito in Italia.

    Altri fotogrammi audaci:

    Ataru durante uno dei suoi corteggiamenti a Sakura.

    Un dettaglio che lascia immaginare la carica di sensualità che ispira Sakura agli allievi del liceo Tomobiki. Al suo arrivo al liceo, la dottoressa è accolta come una star d'altri tempi dagli allievi.

    Un enorme polpo toglie il reggiseno a Shinobu lasciandola senza veli fino al soccorso delle amiche.

    La principessa Kurama in doccia.

    Per dovere di sintesi, ci limitiamo ad elencare altre scene con simili situazioni:

  • Gli uccelli servitori della principessa Kurama per rendere più affascinante la loro principessa, le abbassano il corsetto che indossa;
  • Ataru e Mendoh si soffermano ad osservare le donne in spiaggia, alcune delle quali sono palesemente in topless;
  • Un fantasma sorprende Shinobu nella piscina della casa infestata e la lascia nuda nella sala;
  • Ataru riesce nella storica impresa di palpare Sakura durante una festa in maschera. Il disegno dettagliato non lascia spazio a dubbi.
  • Durante un episodio inedito Benten è ripresa mentre è a letto seminuda.


    LA RECENSIONE

    Surrealismo e paraddossi

    Pochissimi episodi della serie si chiudono con la soluzione del rpbolema che presentano. Quasi tutti rimangono aperti, insoluti, quasi a decretare il trionfo del surreale sulla logica, quasi a ricordare a chiunque che gli affanni e i sacrifici dell'essere umano non fronteggeranno mai la fantasia e l'astrusità del destino bizzarro assegnato ad ognuno.

    La serie non manca certo di fantasia: compaiono creature immaginarie, demoni, streghe, maghi, alieni, e persino personaggi presi in prestito da opere letterarie o televisive. Questo elenco ne può rendere una vaga idea:

    Assieme alla comicità indiscussa che lo spettatore gusta nel corso dei 217 episodi, non c'è dubbio che la serie abbia in sé un sapore di amarognolo che viene lasciato dagli ultimi secondi di ogni puntata. Amari e spesso sorprendenti, perché non tutte le serie vantano questa capacità di "spiazzare" chi osserva l'episodio. Lo schema è preso senz'altro in prestito dalla leggendaria serie anni 50 Ai confini della realtà, dove tutto l'edificio costruito dalla geniale sceneggiatura del geniale Rod Serling, viene demolito e scoperto dal minuto finale.

    In poche parole sembra di assistere ad un film comico con la trama di un thriller coi fiocchi. Tutto è divertente, tutto è comico e spassoso, ma poi c'è un tocco finale che lascia senza parole e lascia impietriti. Chi vuole può trovare riscontro in un episodio tra gli altri: il 178° (Ricordi dal passato, inedito per gli italiani). Lamù vuole eliminare il medaglione che una leggenda racconta come capace di ricongiungere cuori separati (come quello di Rei). Ma l'impresa di disfarsene non le riesce: le due metà sembrano proprio indistruttibili. Solo alla fine può tirare un sospiro di solievo: quando i medaglioni vengono uniti non accade nulla di quello che temeva. Stavolta la leggenda non trova riscontri reali. E' forse infondata? Affatto. L'ultimo fotogramma è per uno dei medaglioni: non contiene più la foto di Rei, che si è persa nei duelli precedenti e pertanto la ragione dell'insuccesso è proprio lì. La leggenda non era solo fantasia.

    Non è proprio rassicurante sapersi in balia delle profezie nefaste e di racconti tramandati dalla notte dei tempi. eppure la serie sembra portare proprio questo messaggio sul trono dei veri protagonisti. Il destino ineffabile regna incotrastato sul genere umano senza gli si possa opporre alcuna resistenza. In fondo l'aspetto più religioso e meno comico della serie sta proprio lì: riderci sopra non è sempre opportuno, ma è l'unica azione (irrazionale) che rimane sensata in una realtà caotica e indisciplinata come la classe del liceo Tomobiki.

    Il finale della serie

    Non possiamo trascurare un parte che solitamente è il punto nevralgico di una serie. Non tanto e non solo perché spesso lo si è perso, quanto perché non tutti possono averlo visto: in Italia non è stato trasmesso.

    Questo fantomatico episodio n.217 (Festa d'addio) in realtà non è un finale come lo si intende comunemente. Ma niente in questa serie è come lo si intende.

    Cosa accade lo rimandiamo alla sottosezione che sintetizza gli episodi. Qui ci limitiamo a darne sintetica spiegazione, ammesso che ne esista una degna di questo nome.

    Non ci sono dubbi innanzi tutto che Ataru ricambi l'affetto che è sempre sembrato unilaterale di Lamù; non ci sono dubbi che gli autori decidano di rappresentare una rimpatriata in massa dei personaggi comparsi fino ad allora; il dubbio, forte e insoluto, rimane sulla sorte dei protagonisti. Nulla si conosce delle scelte di Lamù che potrebbe far rientro in terra natìa; nulla si sa delle vicende dei compagni di sventura di Ataru: Mendoh per primo, Shinobu, Sakura, e via dicendo.

    Così com'è sembra una puntata chiassosa ma non concludente. Il classico e proverbiale arrosto fumoso ma senza pietanza da addentare. D'altra parte alle sorprese la serie abitua sin dai primi secondi. Nessuna meraviglia.

    La frase memorabile della serie: Quando gli uccelli cinguettano e cadono petali in fiore, allora la solitudine è una soddisfazione per l'anima (Confucio citato da Ataru)

    Continua... (Rivediamoli insieme + Gli episodi + Bello ma impossibile>

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