Hit Parade Italia Cartoni
Speciale Liliana Sorrentino
a cura di Valerio
con la collaborazione straordinaria di Liliana Sorrentino

 

Contributi e diritti d'autore

Questo sito ringrazia la doppiatrice Liliana Sorrentino per aver accettato di rispondere alle domande rivoltele sulla sua carriera professionale. La doppiatrice, ha autorizzato la pubblicazione di questa pagina per fini esclusivamente amatoriali e divulgativi; è espressamente vietata la copia, lo stralcio, la diffusione con finalità di lucro.

I testi riportati in questa pagina sono di proprietà del sito HitParade Italia Cartoni e sono riproducibili citandone la fonte di provenienza.

I fotogrammi sotto riprodotti appartengono ai rispettivi editori delle serie citate.

Pollon
(C'era una volta..Pollon)
Fiorellino
(I fantastici viaggi
di Fiorellino)
Sayaka
(Mazinga Z)

Uno Speciale..molto speciale

Questa pagina era da tempo in cantiere tra quelle in progetto, ma la sua realizzazione si è scontrata contro ostacoli non indifferenti: Liliana è attualmente impegnata nel doppiaggio e nella sua direzione e, non avendo (all'epoca) riferimenti telematici disponibili, trovarla e parlarle live non è stata impresa facile.

Questo Speciale è stato il primo redatto sulla base di più conversazioni con la doppiatrice: il confronto e le discussioni sul mondo del doppiaggio si sono spiegati a più riprese. Così, abbiamo ritenuto di non seguire lo schema consueto domanda-risposta, ma di esporre i temi trattati per tematiche:

  • Dirigere un cartone animato;

  • L'adattamento dei dialoghi;

  • Una chiacchierata con...Pollon;

  • La censura nel cartone animato.

    Dirigere un cartone animato

    A dispetto delle apparenze, riuscire a dirigere il doppiaggio in una serie televisiva non è cosa facile. Ricevuta la traccia-guida della serie (l'originale), il direttore ne visiona i contenuti, ne studia i personaggi e deve scegliere le voci italiane che sostituiranno gli "originali". Il doppiaggio di molte serie, nell'originale, avviene ad opera di pochissime voci, per cui il compito del direttore non si esaurisce soltanto nell'associare le voci, ma nell'idearne dal nulla i caratteri. Per questo motivo la scelta dei doppiatori diventa di frequente questione di gusto e di sensibilità del direttore.

    Dalle scelte che compie il direttore, dipenderà quindi il gradimento che la serie riceverà nel Paese in cui deve essere trasmessa. Non va trascurato, infine, che, per molte produzioni, diventa essenziale il parere (spesso vincolante) della Casa di Produzione (Major), la quale può esprimere una preferenza per le voci da dare ai protagonisti del film (o della serie). Per le serie animate giapponesi questo problema è meno rilevante rispetto ai film d'oltreoceano, ma resta sempre il problema di sottoporre il doppiaggio al giudizio dell'emittente che commissiona la serie da lavorare.

    L'adattamento dei dialoghi

    Il primo problema tecnico da affrontare e risolvere è adattarne i dialoghi. Purtroppo il cartone animato è un disegno, pertanto i personaggi non hanno respirazione. Questo provoca difficoltà non indifferenti a chi (l'adattatore) ha il compito di elaborare i dialoghi per rendere al meglio la recitazione. Di fronte ad un labiale "anonimo", egli compie un notevole sforzo per tradurre l'originale in lingua locale (l'italiano per noi), senza trascurare che la versione finale deve rimanere il più possibile fedele al testo dell'originale pur tradotto e adattato.

    In pochissimi casi (alcune produzioni Disney), il lavoro è stato fatto "al contrario": le immagini disegnate sono state create sulla base del parlato già registrato. In questi rari casi, sta all'animatore seguire il parlato per renderne credibile il labiale.

    Adattati i dialoghi, il lavoro passa al doppiaggio: qui viene tutto affidato alle capacità creative e recitative degli attori, che in molti casi sono gli artefici del successo e della popolarità di un personaggio, sia esso reale o disegnato.

    Una chiacchierata con...Pollon

    Nell'esaminare l'espierienza di doppiatrice di Liliana ci siamo soffermati sulla serie più popolare che si ricordi negli anni 80: C'era una volta Pollon. La ragione è intuibile: molte altre serie l'hanno vista doppiatrice di voci protagoniste, ma questa serie le ha conferito una popolarità tra gli "addetti" ed il vasto pubblico, assolutamente unica.

    Il provino: Liliana viene chiamata dal direttore Renzo Stacchi per provare una bambina in una serie ambientata tra le divinità dell'Olimpo nella Grecia antica. Renzo Stacchi, già doppiatore di altre serie negli anni 70 ed 80, conosce Liliana da anni, avendo già prestato la sua voce a personaggi della televisione dei ragazzi quali Fiorellino giramondo, Sayaka Yumi (Mazinga Z), Maria (in Goldrake), per non parlare di Karen (Candy Candy).

    Il provino, normalmente, viene eseguito su un frammento di pochi minuti, durante il quale il doppiatore può ideare la voce adatta al personaggio in questione. Liliana propone con successo la voce del personaggio (quella a noi nota), e alla presenza dell'incaricato di Mediaset viene scelta per doppiarla in tutta la serie. Come tutte le voci dei personaggi di fantasia è ideata appositamente, ma appare calzante con il personaggio.

    L'invenzione di Pollon: Liliana svela che Pollon nei suoi caratteri originari non era affatto come l'abbiamo conosciuta, anzi. Nella versione giapponese è decisamente noiosa e meno esplosiva. Liliana inventa dal nulla i suoi tratti caratteriali. Nei dialoghi adattati Apollo veniva chiamato papà, ma nel doppiaggio Liliana non si trova a proprio agio con quell'espressione. Propone invece di chiamarlo "papino", così come lei, da piccola, chiamava suo padre nella realtà. L'espressione risulta così spontanea che il direttore decide di modificare i dialoghi. Allo stesso modo, Liliana inventa i soprannomi nanerottolo e pennuto, ideati per il giovane compagno di viaggio Eros (Fabrizio Mazzotta). Nasce e prende forma un personaggio che la doppiatrice plasma con la sua fantasia e la sua capacità recitativa fino a definirla così come la conosciamo. Pollon diventa una simpaticissima e generosa "combinaguai".

    La censura nel cartone animato

    Sembra talco..ma non è: chiunque abbia visto anche un solo passaggio televisivo, non potrà non ricordare la celebre filastrocca del talco, il quale, offerto a qualche triste personaggio sventurato serve a ..dargli l'allegria. Ebbene, nella versione originaria la polverina tanto osannata come miracolosa, è nient'altro che una nota droga, polverizzata in piccole dosi. Il malizioso ideatore della serie aveva provocatoriamente attribuito a questo noto stupefacente il potere di dare vigore alle creature "scoraggiate" della serie. In terra nostrana, tuttavia, la produzione nipponica era destinata a ben altra fascia di spettatori. Sarebbe stato quanto meno inopportuno, se non anti-educativo, lasciare che gli intenti originari permanessero sulla Tv destinata ai ragazzi degli anni 80.

    L'adattatore (di nuovo lui), ebbe il difficile compito di riscrivere i versi della filastrocca, in modo da sostituirli con quelli iniziali, troppo "arditi" per noi: la polvere diventa qualcosa di simile al talco, e porta l'allegria...

    Un Olimpo di "doppi sensi": nel vedere gli episodi della serie, ci si rende facilmente conto che le divinità (vedi Zeus), spesso e volentieri diventano protagonisti di corteggiamenti e di marachelle nei confronti di malcapitate fanciulle. In realtà la serie è piena di espressioni con sensi equivoci, a partire dal padre degli dei fino al genuino e pigro Apollo. Evidentemente negli intenti dell'ideatore, la serie doveva risultare una dissacrazione profonda verso un mondo per molti versi "sacro" e intoccabile come quello della Grecia classica. Anche per smussare questo forte intento provocatorio, i dialoghi sono stati "depurati" e riscritti in maniera da renderli "innocui" per il giovanissimo pubblico italiano.

    Nessun fotogramma della serie originaria è stato tagliato in sede di adattamento. L'unica scena inizialmente eliminata nell'edizione mattutina (Italiauno) è quella del bagno di fanghi di Afrodite. La dea, viene disegnata nuda nella vasca, a lei si aggiunge Pollon in seguito. Solo durante la riedizione pomeridiana il frammento venne trasmesso. Nonostante i timori iniziali del responsabile della programmazione, la scena "osé" non ha mai provocato effetti nefasti sul pubblico di spettatori.

    Ci auguriamo, con queste sintetiche note, di aver soddisfatto la curiosità e la passione dei tanti lettori che visitano quotidianamente la scheda pubblicata.