Anno: 1979
Altri titoli: -
Interpreti: Lucio Dalla
HitParade: -
Chart annuale: -
Altri interpreti: -
|
Una canzone cult, entrata di diritto nell'immaginario collettivo
di più di una generazione. Già dal conosciutissimo incipit "Caro
amico ti scrivo", dichiara la sua dimensione epistolare, inconsueta
per una canzone moderna. In questa lettera a un amico lontano,
quelle che sembrano divagazioni e riflessioni private acquistano un
significato a tratti politico, inteso come partecipazione ai
problemi e alle angosce e speranze di tutti. Molti i temi affrontati:
l'incapacità di comunicare, il desiderio di una vita libera, il grande
bisogno di poter continuare a sperare.
L'Italia usciva dagli anni di piombo e cavalcava un'inflazione superiore
al 20%, ma Dalla non lancia invettive o polemiche a buon mercato: la
lingua e lo stile sono quelli di un grande autore, capace di emozionare
e divertire, sempre al confine tra la metafora e la realtà.
La forza di questa canzone è la possibilità di calarcisi dentro, a
qualsiasi fede politica o religiosa si appartenga, senza distinzione.
Una canzone universale che ottiene un successo strepitoso e diventa un
evergreen.
La melodia è semplice, accattivante, spesso ironica. Appartiene al
filone delle ballate popolari di Dalla (in altri tempi si sarebbero
definite "ballate folk"), tra cui troviamo alcuni i brani più riusciti
del cantautore, da 4 marzo 1943
a La casa in riva al mare, da Caruso a Canzone.
Registrata allo Stone Castle, notissimo studio di registrazione
in Brianza, con gli arrangiamenti di Giampiero Reverberi e con la
collaborazione di Ron al pianoforte, Ricky Portera alla chitarra, Marco
Nanni al basso e Giovanni Pezzoli alla batteria, L'anno che verrà
chiude il decennio degli anni '70 con un segno di speranza, e chiude
l'album Lucio Dalla, un album "storico" per la musica italiana,
rimasto per più di due anni nella classifica dei 33 giri più venduti.
(Orlando R)
 
|