Anno: 1954
Altri titoli: -
Interpreti: Domenico Modugno
HitParade: -
Chart annuale: Top 100, 1958
Altri interpreti: Enrico Ruggeri - Gabriella Ferri
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La televisione ha ritrasmesso decine di volte il filmato del giovane
Modugno che esegue Vecchio Frack su uno sgabello, accompagnandosi
dal vivo con la sola chitarra appoggiata sulla gamba. Per ottenere un
suono più morbido, suona le corde con il pollice, senza arpeggiare, e
batte ritmicamente sulla cassa armonica a mo' di tamburello.
Più simile alle ballate degli chansonnier francesi che alle melodie
all'italiana che in quegli anni spopolavano nei festival, la canzone è
considerata da molti il capolavoro di Domenico Modugno.
Vecchio Frack arriva in Hit Parade solo nel 1958,
dopo il successo di Nel blu dipinto di blu, ma nasce nel 1954 forse
da un fatto di cronaca (il suicidio di un giovane della nobiltà romana),
o forse ispirato da un saggio di Riccardo Pazzaglia, allora allievo
regista al Centro Sperimentale per la Cinematografia di Roma.
Pazzaglia aveva preparato per i propri esami un cortometraggio sul
lavoro dei netturbini romani, che all'alba si mettono al lavoro per
ripulire la città. L'inquadratura a un certo punto passa su un uomo
dall'espressione triste, vestito con un frack, che rientra probabilmente
da una festa. L'uomo sparisce dietro un angolo, poi la macchina inquadra
a terra, vicino alla pala dei netturbini, un papillon.
La canzone è rimasta sempre nel repertorio di Modugno, è divenuta uno
dei classici della canzone italiana, e lo stesso Modugno l'ha portata al
successo in numerosi Paesi di lingua spagnola. In Francia fu tradotta da
Pierre Delanoë nel 1958 (L'homme en habit) e cantata
dall'indimenticata Barbara, artista e interprete di grande sensibilità
scomparsa nel 1997.
(Orlando R.)
 
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