Anno:
1966
Altri titoli:
Interpreti:
Equipe 84
HitParade:
#2, agosto 1966
Chart annuale:
Top 20
Altri interpreti: Barry McGuire - Ian & Sylvia -
We Five - Crispian St. Peters - Paul Anka - Ivan Cattaneo
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L'estate del 1966 passa alla storia del costume come l'estate beat. I "giovani" sono i veri protagonisti delle mode del momento, e i gruppi (o come si diceva allora, i complessi) nati un po' dovunque sulla scia dei Beatles e dei Rolling Stones, sono il nuovo fenomeno musicale.
Intorno a questo mondo fatto di capelli e chitarre con amplificatori sempre più potenti e rumorosi, nasce un business come non se ne erano mai visti prima. Un filone d'oro in tutti i sensi, dai vestiti ai gadgets più disparati, cinture, T shirts, cappelli con la visiera e stivaletti a punta.
Le riviste (Big, Ciao Amici e Giovani), nate per il pubblico di adolescenti che seguono la nuova ondata musicale, distribuiscono foto e posters dei nuovi idoli che vanno a tappezzare le pareti delle camerette, e su tutti i giornali si sprecano litri di inchiostro per parlarne in termini denigratori o per osannarli. I loro capelli hanno un taglio ed una foggia nuovi, "audaci" per l'epoca, ancora molto perbenista. Rimane la musica, a volte ingenua, a volte strepitosa e a volte ruffiana.
Il Cantagiro si adegua e nel 1966 inaugura una sezione, o meglio, un girone interamente dedicato ai complessi.
Già all'inizio dell'estate (il 15 giugno) il Gotha dei complessi italiani si era dato appuntamento al Palazzetto dello Sport di Milano, gremito fino al limite della capienza, per 1° Raduno Internazionale Della Musica Beat, e a farla da padroni erano stati i Rokes e l'Equipe 84. Gli stessi due gruppi si contenderanno al Cantagiro la vittoria del loro girone fino all'ultima tappa.
A vincere sarà l'Equipe con Io ho in mente te, un successo di Bandiera Gialla, dove già avevano ottenuto il titolo di "disco giallo" spodestando colleghi più illustri tra cui gli stessi Beatles.
Io ho in mente te era la versione italiana di You were on my mind, scritta da Sylvia Fricker del duo folk canadese Ian & Sylvia, e inclusa nel loro album Northern Journey, del 1964.
La canzone avrà successo in USA solo un anno dopo, quando sarà ripresa dal gruppo We Five e da Barry McGuire. In Inghilterra arriva al numero 2 con l'interpretazione di Crispian St.Peters all'inizio del 1966, ed è allora che l'Equipe, attenta alle novità d'oltremanica, capta il brano attraverso le onde medie di Radio Luxembourg e decide di inciderla.
A farne una versione italiana ci aveva pensato anche il canadese Paul Anka, ma la sua incisione passa praticamente inosservata. Anche Paul Anka sarà una vittima del beat.
L'Equipe, appena passata alla Ricordi dopo un disastroso Festival di Napoli (Notte senza fine) e un deludente Sanremo (Un giorno tu mi cercherai), propone sul 45 giri estivo due cover: sul lato A Resta, versione italiana di Stay di Maurice Williams & The Zodiacs, sul lato B appunto Io ho in mente te, che sarà poi promossa a lato A a furor di popolo.
La voce in falsetto del "principe" Maurizio Vandelli, i cori molto ben studiati (assenti nella versione originale del brano) e il particolare sound di chitarre rendono memorabile l'esordio dell'Equipe nella nuova casa discografica.
Sul testo italiano, che mantiene una vaga sfumatura della protesta originale, c'è l'inconfondibile impronta di Mogol, che di lì a poco avrebbe stretto un sodalizio con Battisti creando per l'Equipe il capolavoro 29 settembre.
Io ho in mente te arriverà fino al numero 2 della Hit Parade estiva, spianando la strada al successivo Bang Bang, e darà anche il titolo al secondo long playing dell'Equipe 84.
(Christian Calabrese)
 
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