TU... E COSÌ SIA
(di Franco Simone)

  • Anno: 1977
  • Altri titoli:
  • Interpreti: Franco Simone

  • HitParade: #3, Settembre 1976 -
  • Chart annuale: Top 20 -

  • Altri interpreti: -
  • "Tu, stasera mia, tu... e così sia". Un poeta con la chitarra? Ai posteri l'ardua sentenza sul valore letterario di questi versi. Di certo c'è che Il poeta con la chitarra è il titolo dell'album di Franco Simone dal quale è tratto il suo più grande successo, Tu... e così sia. Ed è anche uno stereotipo che alla casa discografica fa comodo per tentare l'ennesimo lancio di un artista che fino a questo momento non é riuscito a decollare. È dal 1972 - anno in cui ha partecipato a Castrocaro - che questo ragazzo originario del Salento, dotato di bell'aspetto, voce tremula e buona vena compositiva, fa parte della scuderia Ri-Fi ma fino ad oggi nessuno si è accorto di lui. Escono un paio di long playing a suo nome. Niente. Nel 1974 partecipa al Festival di Sanremo con Fiume Grande. Men che meno. Qualche suo pezzo viene inciso anche dalla compagna di scuderia Iva Zanicchi (Mi esplodevi nella mente). Peggio che andar di notte.

    Il produttore Ezio Leoni, che aveva creduto in lui, comincia a disperare, ma alla Ri-Fi sono ancora convinti che questo ragazzo prima o poi sfonderà. Non con Tu... e così sia, però. Con quella, farà l'ennesimo buco nell'acqua. Tutti la pensano così, a partire dal direttore artistico dell'etichetta Tonino Ansoldi. Sembra che l'unico a vedere nel brano un potenziale successo sia proprio il suo autore. Ma è meglio non disperare, perché l'ultima parola, come sempre, spetta al padre di Tonino, Giovanni Battista Ansoldi, che della casa discografica é fondatore e amministratore delegato. E il caso vuole che a lui Tu... e così sia piaccia moltissimo. Tanto da suggerirne un lancio in grande stile (a questo punto ci sarà stata la gara a chi esclamava per primo "è quello che avevo detto io!" e la canzone sulla quale nessuno voleva scommettere si sarà improvvisamente trasformata nella migliore mai scritta dopo Yesterday).

    La tenacia del giovane cantautore di Acquarica del Capo e l'intuizione di Ansoldi senior saranno premiate. Il disco viene pubblicato nel marzo del 1976 e la copertina reca la dicitura "Disco Hit Shop raccomandato dai rivenditori". La raccomandazione funziona un po' a scoppio ritardato perché all'inizio l'articolo non va proprio a ruba. A metà estate, avviene il miracolo: il motivo sale fino al quarto posto della hit parade e lì resiste per moltissime settimane, fermato solo da tre corazzate come Margherita di Cocciante, Europa di Santana e Non si può morire dentro di Gianni Bella, che vincerà il Festivalbar.

    In autunno, Tu e così sia si trova ancora tra i primi dieci. Un risultato al di là di ogni più rosea aspettativa, se si tiene conto che a cantarla è un interprete sconosciuto al grande pubblico che non compare neanche tanto in televisione; per di più, la canzone non ha lo stesso impatto di quelle che in questi anni siamo abituati a trovare nelle zone alte delle classifiche. Gioca a suo favore il fatto che il genere romantico in questo momento stia andando alla grande; e lo stile di Franco Simone, a ben vedere, rappresenta una specie di "risposta educata" ai gruppi e cantautori melodici che stanno andando per la maggiore. Agli urli e alle svenevolezze lui contrappone una vena malinconica (che si avverte anche nella sua voce da chansonnier infreddolito), melodie suadenti e arrangiamenti ben curati, con poche concessioni all'orchestra.

    Piace, soprattutto alle donne, ma molti non sopportano il suo modo di cantare e quella pronuncia che lo fa sembrare un parente stretto di Marcella Bella. Questo non gli impedirà di mantenere il successo conquistato con Tu...e così sia ancora per qualche anno (soprattutto grazie a due belle canzoni come Respiro e Cara Droga). I riconoscimenti ufficiali, però, sono quasi tutti legati alle canzoni de Il poeta con la chitarra: Tu... e così sia l'anno dopo gli farà vincere la Gondola d'Oro alla Mostra Internazionale di Musica Leggera; nel 1978 gli sarà conferito lo stesso premio per l'evitabile remake de Il cielo in una stanza. Nel '79 la Ri-Fi chiude i battenti e lui entra nel novero dei "big in Japan". O meglio, di quelli che "io in Sud America i dischi li vendo a palate". Pare che i risultati migliori li abbia ottenuti in Cile e in Argentina. Dove Tu... e così sia è diventata Tu... siempre tu.

    (Luca)