|
( chart USA + UK + Germania, giugno-luglio-agosto )
L'ESTATE DEL 1983 - Albione si riprende l'America (e il Mondo). La Thatcher trionfa e viene rieletta a giugno, corroborata dalla recente vittoria della Guerra delle Falklands. Saranno anni di lacrime e sangue per una fetta della popolazione. I britannici comunque si possono consolare accendendo la radio, dato che la musica di Albione sta (ri)vivendo una stagione di spettacolare (e irripetibile) successo. Grazie alla spinta di MTV (ma non solo), il New Pop sta attraversando il periodo di massimo splendore e si abbatte come uno tsunami nelle classifiche mondiali, trasformando in superstar band come Duran Duran e Eurythmics e consentendo a nomi già affermati come The Police e David Bowie di ottenere i più grandi hit della carriera. Basti pensare che ben 19 pezzi tra i primi 30 del nostro classificone battono l'Union Jack. Mai come ora la chart USA è terra di conquista. Britannici e altri europei, australiani, canadesi e brasiliani si spartiscono le prime posizioni. Certo, la star N. 1 del Mondo è a stelle e strisce e si chiama Michael Jackson, e dietro di lui c'è un Principe in ascesa, ma gli americani dovranno darsi molto da fare per arginare l'invasione e sviluppare gli anticorpi adatti, sfruttando la stessa ricetta dei rivali. E intanto al cinema la gente fa le code per una novella Cenerentola danzereccia che rende popolare una danza chiamata breakdance, mentre in discoteca si diffonde lo scratching dei DJ...Ma partiamo dal grande classico che domina il classificone... The Police – La canzone d'amore del molestatore
La parte più interessante del brano è tuttavia il testo. In apparenza sembrerebbe una canzone d'amore. E lo è. Ma un amore ossessivo, ribadito proprio dall'andamento del brano. Sting lo definisce un pezzo "cattivo", in quanto in realtà rivela una minacciosa tendenza possessiva nei controlli dell'amata, quasi come se venisse tenuta sotto controllo, spiata, 24 ore su 24, dato che lei "appartiene a lui". Praticamente una canzone d'amore che potrebbe aver scritto un maniaco molestatore ossessivo. Ed è questo il bello del pezzo. Mascherare sotto le spoglie di una supposta dichiarazione d'amore una vera e propria minaccia. D'altra parte il brano è nato durante il divorzio di Sting dalla prima moglie, Frances Tomelty. E in esso Gordon vi mette tutte le sue frustrazioni nei confronti dell'ormai ex consorte. Il Pungiglione considera il pezzo talmente personale al punto da impedire ai due compari di metterci le mani, inasprendo i già tesi rapporti tra i tre. Il singolo esce a maggio e il 4 maggio arriva sparato al N. 1 UK, diventando l'ultimo dei 5 N. 1 britannici del trio. Rimane in vetta per 4 settimane. Ma questo non è niente in confronto agli sfracelli che il brano compie negli States. Oltreoceano, infatti, Sting e soci arrivano con questo brano per l'unica volta al N. 1 il 9 luglio, scalzando "Flashdance" e rimanendo in vetta ben 8 settimane, quasi un record (all'epoca, tra i britannici, solo i Beatles hanno saputo fare di meglio dei Police, rimanendo in vetta 9 settimane con "Hey Jude"). Sarà il singolo N. 1 dell'anno per Billboard, nonostante una concorrenza impressionante. Una citazione anche per il bellissimo video in bianco e nero, diretto dagli ex 10cc Godley e Creme (non sarà l'ultima volta che li nomimo).Nel 1997 il sordido Puff Daddy (ora P. Diddy) vampirizzerà il pezzo per il suo pezzo funerario dedicato al grassone stecchito. A parte che potevano pure stecchire anche Puffy, il mondo della musica non ne avrebbe certamente sofferto, sembra che Sting non sia stato avvisato del campionamento se non a cose fatte. Tuttavia il successo del pezzo gli porterà talmente tanti bei quattrini nelle tasche dell'ex Poliziotto (dirà che quel brano gli ha consentito di finanziare l'intera carriera scolastica dei figli) che sarà ben lieto di interpretare il brano con il produttore/rapper agli MTV Awards (si sa che il buon Sting ha una certa propensione per i soldi) e da affidargli pure "Roxanne" nella speranza (per fortuna non suffragata dai fatti) di ricavare altri quattrini. A suffragare il malinteso di fondo che vuole che il pezzo sia un'innocua canzone d'amore, nel 2001 Sting eseguirà "Every Breath You Take" con Robert Downey Jr. (futuro interprete di "Iron Man") nel noto serial TV "Ally McBeal". Downey Jr. registrerà il brano in duetto con Sting per un album. Downey Jr. tuttavia verrà arrestato per droga prima che l'album veda la luce... Nel 2003 i Police la suoneranno in occasione della loro inclusione nella Rock And Roll Hall Of Fame. Sting la eseguirà al Live 8 nel 2005, cambiandone il testo e dedicandolo ai leader politici impegnati a risolvere i problemi dell'Africa (una sorta di "vi teniamo d'occhio").
Tornando al 1983, il pezzo apre la strada anche al quinto album del
trio, "Synchronicity".
Il titolo (e i testi di alcuni brani) sono stati ispirati a Sting da
un'opera di Arthur
Koestler,
che citava la teoria di Carl Jung sulle coincidenze significative. Non
è la prima volta che Sting basa un titolo di un proprio album su
Koestler. Anche "Ghost
In The Machine" deriva da un lavoro di questi.
L'album è stato registrato in sei settimane, tra Londra, il Quebec e
l'isola caraibica di Montserrat, dove il trio torna agli AIR
Studios. Ognuno dei tre
registra separatamente le proprie parti.
Come già accennato sopra, le tensioni crescenti tra i tre diventano
sempre più palpabili, con Sting che tende a schiacciare i due compari.
Tale condizione di "separati in casa" è evidente anche nella celebre
copertina del disco, che ritrae i tre su strisce completamente
separate. L'album è infatti quasi esclusivamente scritto da Sting, che
lascia ad Andy e
Stewart solo le briciole (il pezzo "Mother" di Summers - che
come
Sting dirà, "adoravano perchè folle", e "Miss
Gradenko" di Copeland). Il lavoro segna il passaggio della band da
influenze reggae alla Word Music, con un abbondante uso di tappeti
sonori creati con i sintetizzatori. L'album, pubblicato il primo giugno, arriva in vetta praticamente ovunque. Sia in UK che negli USA scalza dalla cima "Thriller" di Michael Jackson. Se in UK dopo due settimane molla l'osso a vantaggio degli Wham!, in America rimane in vetta per 17 clamorose settimane non consecutive. E si cuccherà un Grammy come miglior performance rock di un gruppo. Altri due Grammy, tra cui quello per il Disco dell'Anno, finiranno ad "Every Breath You Take".
Intanto, in UK entra in
classifica anche il secondo singolo estratto dall'album, l'altrettanto
splendida WRAPPED
AROUND YOUR FINGERS, basata su una tessitura di synth
che crea un'atmosfera sospesa e ipnotica e accompagnata da un altro
video memorabile, con i tre circondati da candele. Ne riparlerò quando
diventerà il terzo Top 10 USA dall'album.La band è al massimo del successo e il tour USA si rivela un successo enorme. Ma la band è sull'orlo del precipizio. Come dirà Sting, si tratta di "un'Idra a Tre Teste" e non ci vorrà molto tempo prima di vedere le tre teste azzannarsi l'un l'altra... Se i Poliziotti si allontanano dal reggae, c'è un signore che, dopo essersi piazzato in inverno al N. 2 UK, arriva nella stessa posizione negli USA proprio alle loro spalle, dedicandosi al genere caraibico, seppur con robuste iniezioni di rock elettronico... Eddy Grant - La strada elettrica dell'uguaglianza
Edmond Montague Grant,
britannico nato in Guyana, è sulle scene da ormai 15 anni, ovvero da
quando era il cantante degli Equals, la prima band multirazziale ad
arrivare al N. 1 britannico (avete mai sentito "Baby Come
Back"?).
Nell'Autunno 1982 ha
ottenuto un N. 1 UK con "I Don't Wanna Dance" e
ora sta ottenendo il suo maggiore hit mondiale con ELECTRIC
AVENUE. Il
pezzo è il secondo estratto dall'album "Killers On
The Rampage",
registrato alle Barbados nei suoi studi (utilizzati da molti musicisti,
tra cui i Rolling Stones). Il brano prende il nome da una strada
di Brixton,
nel Sud di Londra, abitata prevalentemente da immigrati caraibici. Il
testo parla di un uomo in miseria che si trova circondato da cose che
non può avere. Ma non si tratta solo di questioni economico-materiali. Si parla anche e soprattutto di
uguaglianza razziale, ribadendo che c'è ancora molto da fare. Nel
2001 un remix
del pezzo ritornerà nella Top 10 britannica, mentre nel
1997 i Refugee Camp All
Stars
(con l'ex Fugee Pras Michel) lo campioneranno nella loro "Avenue".
Sebbene Eddy non risucirà più a replicare il colpo negli States,
otterrà ancora hit mondiali per il resto degli anni '80, tra cui la
nota "Gimme
Hope Jo'Anna", dedicata all'Apartheid in Sud Africa.
Parlando di reggae non si può non nominare il grandissimo Bob Marley, scomparso nel 1981. A inizio giugno il nome Bob Marley & The Wailers ricompare al quarto posto della UK chart con il primo singolo inedito postumo (il primo di una serie infinita), BUFFALO SOLDIER, tratto dall'album "Confrontation" (che arriva al N. 5 UK). Il pezzo, scritto con Noel G. "King Sporty" Williams, risale alle ultime sessioni di registrazione effettuate da Marley nel 1980. Il
pezzo è dedicato ai reggimenti di soldati a cavallo di colore che hanno
combattuto contro gli indiani negli ultimi decenni del 1800. In
pratica si tratta di schiavi che per riacquistare la libertà venivamo
mandati a "disinfestare" le terre dai nativi per consentire ai coloni
bianchi di insediarsi ("Stolen from Africa, brought to America / Said he was fighting on arrival, fighting for survival"). E
questo Marley lo fa notare chiaramente. Il nome "Buffalo Soldiers"
derivava dal nome attribuito a tali reggimenti dai Sioux. Una lezione
di storia dal Re del reagge. E il 3 settembre, dopo una salita inesorabile durata l'intera estate, al vertice della classifica USA segue ai Police un altro gruppo britannico con un altro superclassico del decennio... Eurythmics - Dolci sogni elettronici di successo
"Una
travestita che corrompe i giovani!"
Così i poveri conservatori bigotti americani, sconvolti
dall´ondata di inglesi truccati, etichettano la cantante scozzese che
si rende responsabile di questo successo planetario. Il suo nome è Annie Lennox e forma
con l'irsuto Dave A.
Stewart
gli Eurythmics. Il pezzo è diventato un enorme successo tra inverno e
primavera in patria e ora sta spopolando nel resto del globo (Italia
esclusa, dove siamo troppo impegnati a comprare i Wall Street Crash per
accorgerci di quello che sta succedendo intorno...). Si intitola SWEET
DREAMS (ARE MADE OF THIS) ed è praticamente un soul-mantra elettronico
ed ipnotico. Il contrasto tra voce, melodia e suoni sintetici da
l´impressione di una doccia, scozzese ovviamente. Fredda e calda al
contempo. Tanto che alcuni nostri solerti recensori dell'epoca la
liquideranno come musica da frigoriferi. "Sweet Dreams" sarà anche
gelida, ma si potrebbe davvero parlare di "ghiaccio bollente".
D'altra parte è stata composta dai due dopo una furibonda lite, dopo la
quale smettono di parlarsi. E la tensione tra i due traspare nel pezzo,
che sotto una (sottile) lastra di ghiaccio fa intuire un turbine di
passioni inespresse, quasi rabbiose. Il pezzo è una sorta di
unione degli opposti, come d'altra parte l'interprete. Timida e
riservata nella vita
privata, spietata dominatrice androgina nel memorabile video, in cui
Dave che suona tra le vacche (un omaggio a Salvador Dalì, di cui
Stewart è fan) e la Lennox rappresentano decisamente qualcosa di nuovo.
L'altrettanto memorabile riff di basso creato al synth sembra sia nato
per caso, in seguito all'ascolto al contrario di un nastro da parte di
Dave.
Annie
e Dave non son tuttavia gli ultimi arrivati. Si son conosciuti a metà
anni '70. Amore a prima vista. Lui le propone di sposarla, anche se poi
passa il tempo a parlarle solo di musica. Annie pensa sia matto, ma se
ne innamora e decidono di vivere insieme. Lei sbarca il lunario facendo
la cameriera. Lui le fa mollare il lavoro per la musica. Si
presentano a una casa discografica, la Logo Records, suonando chitarre
acustiche e, miracolo, vengono messi sotto contratto. Conoscono un
chitarrista, tal Peet
Combes, con cui realizzano un singolo sotto il nome The Catch. Il
singolo è un fiasco solenne. A sto punto i tre decidono di formare una
vera band, che viene chiamata The Tourists. Una
pop band anni '60 in piena epoca punk. E nel 1979 arriva l'hit
da
quarta
posizione in UK. Si tratta di una cover di "I
Only Wanna Be With You" (qui
un video con tanto di presentatore spagnolo...),
classico portato al successo anni prima dalla grande Dusty
Springfield. Qualche altro hit, dal successo
progressivamente
minore e tensioni interne che esplodono. Combes è il leader e non da
spazio alle idee di Dave e Annie. E allora i due piccioncini decidono
di mollare la band, formando un proprio progetto, che chiamano "Buoni
Ritmi". Si tratta di una sorta di partnership musicale che prevede la
partecipazione di musicisti esterni. L'obiettivo è sviluppare
musica senza restrizioni.
La relazione tra i due nel frattempo si trasforma in semplice amicizia
e sodalizio artistico. Lo sperimentale debutto "In
The Garden" (prodotto a Colonia da Konrad
"Conny" Plank,
tra i padri spirituali del Krautrock) passa praticamente inosservato. I
due nel frattempo mettono su un piccolo studio a Londra, nella zona del
Chalk Farm. Registrano su un 8 piste. Tuttavia i tre singoli che il duo
registra e fa uscire nel corso del 1982 passano senza lasciar
traccia. Si tratta di "This Is
The House", "The
Walk" e della
martellante ed erotica LOVE IS A
STRANGER. Nel video Annie inzia a
giocare con la propria immagine (allontanandola da quella anni '60 che
aveva con i Tourists), proponendosi come una
squillo di lusso che tuttavia a un certo punto si toglie la parrucca
rivelando un taglio maschile. Basta questo in America per invocare
censure, con qualcuno che pensa che si tratti di un travestito maschio
(sembra la trama di "Victor Victoria"...).
Nonostante la critica esalti la voce della cantante, il disco è un flop
immeritato. I due, pur liberi da ogni controllo creativo, son sull'orlo della bancarotta. La salute ne risente e Annie si becca un esaurimento nervoso mentre Dave finisce in ospedale. L'armonia tra i due ne risente e iniziano le baruffe. E proprio il brano concepito dopo una di queste salverà baracca e burattini. Il pezzo è la title-track del nuovo album "Sweet Dreams (Are Made Of This)", che contiene anche i tre singoli già usciti. Singolo e album approdano al N. 2 UK. E il successo dei "Dolci Sogni" resuscita anche "Love Is A Stranger", che arriva al N. 6 UK e diventa un successo anche in mezza Europa. Da ricordare anche l'inquietante cover datata 1995 ad opera di Marilyn Manson.
E mentre sta
trionfando sulla vetta dalla classifica stelle e strisce, il duo già
produce un nuovo singolo, che anticipa quello che diventerà l´album
della definitiva consacrazione: "Touch".
Il singolo è la drammatica WHO´S THAT
GIRL?, una ballata sintetica con
Annie nei panni di una probabile cornificata che chiede spiegazioni al
compagno. Il singolo esce a giugno e arriva al N. 3 della classifica
britannica. Nel video
Annie si diverte ancor di più, vestendo sia abiti
maschili che femminili, con tanto di bacio finale tra la
Annie maschio
e quella femmina. E Dave veste i panni del cornificatore, facendosi
ritrarre con praticamente il gotha del pop femminile britannico
dell'epoca: le Bananarama
(nella vita reale inizierà a uscire con una di loro, Siobhan Fahey, che
diventerà sua moglie), Hazel
O'Connor, Thereza
Bazar dei Dollar, Cheryl
e Jay dei Bucks Fizz, Kate
degli Haysi Fantayzee, Kiki
Dee, fino a un'allora sconosciuta di nome Marilyn. Che però
non è proprio una ragazza...Il travestito (vero) Marilyn conoscerà un´effimero successo tra pochi mesi, sebbene alla fine finirà alla storia come il responsabile della rovina di una delle pop star di maggior successo del periodo (avendola introdotta al mondo delle droghe). E quella pop star è ovviamente in classifica... Culture Club - Il Boy non perde Tempo
L'estate 1983 vede la definitiva affermazione mondiale di Boy George
e del suo Club. L'America è clamorosamente caduta ai suoi piedi. Merito
della sua immagine "innocua" e asessuata che lo rende il travestito più
adorato da mamme e nonne. E così, dopo che "Do You Really Want
To
Hurt Me?" è diventato un hit planetario, piazzandosi al N. 2
USA in
primavera, ecco la band fare subito il bis con il singolo uscito in
patria per il Natale 1982: TIME
(CLOCK OF THE HEART). La bella ballata
soul-pop arriva al N. 2 USA il 18 giugno. E viene seguita
nella
Top 10 americana anche da un terzo singolo, I´LL
TUMBLE 4 YA (N. 9 a
fine agosto). Era dai
tempi dei Beatles che una band non piazzava tre singoli nella top 10
USA dall´album di debutto,
che per inciso, vende più di due milioni di copie oltreoceano. E mentre
il Boy e i suoi cappellini, le sue tuniche e le treccine viene copiato
da migliaia di adolescenti americane, la band sta già lavorando al
nuovo album. E sarà un successo ancora più grande...E parlando di androginia, in circolazione c'è anche chi ne è stato un vero Maestro nel corso degli anni ´70. Adesso tuttavia sembra aver deciso di fare la personcina posata. Mollate la provocazioni bisessuali, i saluti nazisti e le sperimentazioni lisergiche, ripulito a dovere, vestito bene e abbronzato, eccolo trionfare su tutto il globo con un sound decisamente commerciale, ma che tutto sommato segna una sua nuova esplorazione: quella del mondo delle discoteche. David Bowie - Il Duca e la ragazza cinese
Il
Duca Bianco è tornato in primavera più in forma che mai con il classico
LET´S DANCE
e l´album omonimo, che diventano, a sorpresa, il suo
maggior successo planetario. Si
tratta infatti dell´unico singolo di
Bowie che ha raggiunto la vetta su ambo le sponde atlantiche,
rilanciandone alla grande l'interprete. Basti pensare che il successo
del nuovo album fa riscoprire al pubblico anche i vecchi lavori
dell'artista che a
inizio giugno si ritrova con ben sette (!) album nella
chart britannica. Il sodalizio con gli "chiccosi" Edwards
e Rodgers ha
quindi fatto bene al vecchio David, anche se molti gridano allo
scandalo, accusandolo di essersi commercializzato. L´album, va detto,
contiene un po' di fuffa, tuttavia i singoli da esso estratti
rappresentano al meglio il pop anni '80. E mentre a primaverile "Let's
Dance" sta lentamente scendendo le classifiche, ecco subito arrivare il
secondo estratto, CHINA
GIRL. Il brano
risale al lontano 1977 ed è
stato scritto da Bowie con Iggy Pop durante il suo periodo berlinese.
Una prima versione della canzone compare proprio in uno dei due grandi
album che Pop pubblica quell'anno sotto l'ala protettiva di Bowie, "The
Idiot". Ora Iggy non sta passando un buon momento
economicamente, e
l'amico Bowie gli da una mano non indifferente incidendo e
pubblicando il pezzo (Iggy intascherà parecchie royalties e
ringrazierà).
Il brano esce a giugno e arriva sparato al
N. 2 UK. A fine agosto è al N. 10 USA. Il testo è quasi profetico.
Avverte la ragazza cinese che non lei non dovrebbe aver a che fare con
tipi come lui, dato che la trasformerà, rovinandola con il
materialismo
distruttivo della cultura occidentale (non dimentichiamo che è stata
scritta a Berlino, ancora feirta dal conflitto mondiale e che c'è una
strofa che parla di "visioni di svastiche"). Ma lei, incurante,
risponde "chiudi la
bocca". Ma va detto tuttavia che il brano potrebbe
non riguardare solo l'occidentalizzazione delle altre culture, e
potrebbe non parlare solo di una ragazza. "China White" è
infatti
un termine che indica l'eroina (e strofe come "I could escape this feeling
with
my China girl
/ I feel a wreck without my little China girl" potrebbero
comprovare questa
interpretazione). E all'epoca in cui è stato scritto il pezzo tanto
Iggy quanto David praticavano. La produzione è ovviamente molto più
raffinata
rispetto a quella del brano originale. Nel pezzo (come anche nel resto
dell'album) compare la
chitarra magica di Stevie Ray Vaughan, scoperto
da Bowie a un festival. Bowie gli offre di andare in tour con lui (il
celebrato "Serious Moonlight Tour" che parte dalla Wembley Arena di Londra il 2 giugno), tuttavia Stevie rifiuta, perchè
all'epoca sta puntando sulla sua band, i Double Trouble.Parte del successo è sicuramente legata anche al video, girato in Australia da David Mallet. Il filmato suscita non poco clamore dato che il nostro David vi mostra il culetto mentre copula con la cinesina su una spiaggia in stile "Da Qui All´Eternità". Nascono anche varie leggende metropolitane, per altro sostenute da alcuni tabloid, che affermano che Bowie abbia davvero fatto sesso davanti alle telecamere con la fanciulla. Il Duca si guarda bene dallo smentire, dato che più se ne parla, più vende. A proposito, la ragazza del filmato non è cinese, ma neozelandese, ed è una modella di nome Geeling Ng. Il video vincerà il primo MTV Award come miglior video maschile. Il 1983 è un grande anno per Bowie anche dal punto di vista cinematografico. Interpreta infatti due film cult di successo. Il primo è "The Hunger" (da noi tradotto "Miriam Si Sveglia A Mezzanotte" - se ci fosse la galera per la traduzione italiana dei titoli, l'autore di questo sarebbe da ergastolo), storia vampiresca super-patinata diretta dall'esordiente Tony Scott (fratello del Ridley di "Blade Runner") che lo vede impegnato in un triangolo con Susan Sarandon e Catherine Deneuve. Ma soprattutto recita in "Furyo" (nei mercati anglofoni "Merry Christmas Mr. Lawrence", titolo più affine all'originale "Senjô no Merii Kurisumasu") del grande Nagama Oshima, ambigua storia ambientata in un campo di prigionia giapponese.
Il co-protagonista del film, in cui compare anche un giovane Takeshi Kitano, è un
altro musicista, giapponese. Si
tratta del grande Ryuichi Sakamoto, che realizza anche la colonna
sonora del film.
Dello splendido tema del film viene anche realizzata una versione
cantata, intitolata FORBIDDEN
COLOURS, interpretata dalla voce dell'ex
leader dei Japan, David
Sylvian,
che ne ha scritto il testo. Non è la prima collaborazione tra Sakamoto
e Sylvian, che hanno già realizzato nel 1982 "Bamboo
Houses/Bamboo
Music". Il brano riflette i contenuti del film, ovvero lo scontro di
culture e di mentalità, e i confini labili che dividono onore da
vergogna, amore da odio, nonchè l'attrazione "proibita" che sorge tra i
due protagonisti del film ("My love wears forbidden colours").
Il singolo diventa un hit, piazzandosi nella Top 20 britannica. Intanto i Japan, disciolti nel dicembre 1982, piazzano nella Top 5 degli album UK "Oil On Canvas", album dal vivo che documenta il loro ultimo concerto britannico all'Hammersmith Apollo di Londra (l'ultimo sarà, guarda caso, in Giappone...). Curiosamente l'album diventa il maggior successo commerciale della band. E parlando di film... C´è una colonna sonora che sta vendendo a pacchi... Irene Cara e Giorgio Moroder - La storia della ballerina saldatrice
Allora, ci son due simpatici produttori di nome Don
Simpson e Jerry Bruckheimer che puntano a fare tanti
dollaroni e hanno
tra le mani una sceneggiatura scritta su un francobollo. Chiamano David
Cronenberg che li manda a quel paese (che preferirà lavorare
su "La Zona Morta"), e lo stesso accade con Brian De Palma (che girerà
"Scarface"). I due contattano così un regista pubblicitario di nome
Adrian Lyne
che nel corso del decennio acquisirà grande fama grazie a
uno stile che si potrebbe riassumere nel seguente modo: uno spot
pubblicitario (o,
come in questo caso, un videoclip) lungo come un film. Se tra qualche
anno ci donerà lo strip con veneziana di Kim Basinger e il coniglio
bollito di Glenn Close, adesso arriva alla grande, anzi grandissima,
fama grazie all'ennesima versione di "Cenerentola". Per l'esattezza,
stavolta abbiamo a che fare con una bella che di giorno fa la
saldatrice (!) e di notte balla in un night club. Per
quanto sia
strano, la pellicola trae ispirazione dal caso reale di una tipa di
Toronto che lavora
in fabbrica e di notte lavora in uno strip club. E soprattutto si fa in
modo che alla protagonista
del film capitino autentiche botte di culo, mentre l'ispiratrice al
massimo il posteriore lo può dimenare mentre fa lo strip.
Anche perchè i diritti sulla sua storia li da via per soli 2.300
dollari. E i
suoi successivi tentativi di far causa alla Paramount dopo aver visto i
150 milioni di dollari incassati dal film, finiranno tutti male.
Ma
torniamo alla protagonista del film, Alex. A interpretarla è Jennifer
Beals, che vince la concorrenza di una tizia di nome Demi
Moore. Alex è
pure oggetto di una corte serrata da parte del proprietario della
fabbrica in cui lavora, ovviamente ricco e bonazzo. Beh, trasportata
nella dura
realtà del nostro paese, una si limiterebbe a sposare il
ricco e
passerebbe il resto della sua esistenza poggiando il culo su un Suv
intasando le strade e parcheggiando a sproposito mentre va a fare
shopping. E invece no. Perchè il "sogno americano" non si deve limitare
a
questo. La nostra vuole realizzarsi e diventare una ballerina "vera",
andando a studiare in Accademia. Ovviamente ci riuscirà. Il racconto si
snoda con una serie di colpi di scena telefonati. Il laido proprietario
del locale che tenta di farsela, la vecchia e saggia insegnante che
crepa, l'amica pattinatrice che batte il culo sul ghiaccio al ritmo di
"Gloria" nella versione
della Branigan. Insomma, una storia del
piffero. Ma questo è un film in cui la storia non conta. Contano le
immagini. L'acqua che cade sul
corpo della ballerina seduta sul palco (scena ripresa poi
migliaia di volte in
varie parodie, ultima quella col Gatto con gli Stivali in "Shrek 2").
Gli scaldamuscoli che avvolgono le caviglie che si muovono frenetiche.
La trionfale esibizione finale davanti ai giudici. E conta la
musica. Il
successo del film è strettamente connesso a quello della colonna
sonora. Si
può dire che "Flashdance" parta da dove
"Saturday Night Fever" ha lasciato.
Certo, la "Febbre" in confronto
sembra un capolavoro. E la colonna sonora di "Flashdance", tolti giusto
i due brani più importanti (c'è anche MANIAC
di Michael Sembello,
che
arriverà all'apice del successo questo autunno), non regge il confronto
con quella che si basava sui Bee
Gees. Ma tutto arriva al momento giusto. Tanto che il suo successo
coglie di sorpresa la casa discografica, che si ritrova costretta a
stampare di corsa nuove copie della colonna sonora, andata via come il
pane.E il successo dell'album, che arriva in vetta alla chart USA tra giugno e luglio, interrompendo per due settimane il dominio di Michael Jackson, dipende da una canzone.
FLASHDANCE...
WHAT A
FEELING! è il primo singolo estratto dalla colonna sonora e
domina la
chart USA per 6 settimane, a partire dal 28 maggio, fino all'arrivo dei
Police. In UK il brano arriva in seconda posizione a luglio, bloccato
da
Rod Stewart. In Germania si fermerà al terzo a settembre. Il successo
sarà mondiale (N. 1 un po' dappertutto, dal Brasile al Giappone) e da
noi arriverà in vetta in autunno. Sebbene la produzione sia
americana, il pezzo è di fatto europeo. L'hanno
scritto e prodotto infatti il nostro Giorgio Moroder e il britannico
Keith Forsey. E i due confermano di avere un
tocco
magico per le colonne sonore. Questa volta Moroder collabora con Irene
Cara, lanciata tre anni prima da "Saranno Famosi" (il film) e dalla
relativa colonna sonora.Il pezzo è un tipico pezzo che Moroder avrebbe potuto scrivere per l'ex pupilla Donna Summer. Parte lento e si trasforma in un disco Hi-NRG. Va detto che la Cara, che ne cura il testo con Forsey, non gradirà molto il paragone. Tra l'altro il titolo del film e del brano non compaiono mai nel testo, che parla dell'emozione di un ballerino che sta balalndo, che controlla il proprio corpo e punta al controllo della propria vita. Il pezzo musica la scena climax del film, ovvero l'esibizione di Alex, la protagonista, davanti alla commissione giudicatrice. La scena non viene recitata da Jennifer Beals, la protagonista, ma da ben due controfigure: la ballerina Marine Jahan, il breakdancer Crazy Legs (Richard Colón) e la ginnasta Sharon Shapiro. Insomma, un balletto copia e incolla. Il brano verrà citato anche in un altro film di successo, il delizioso "Full Monty" del 1997, in una divertente scena del quale i protagonisti criticheranno apertamente lo stile della Beals come saldatrice... E nel 2003 ci sarà pure un video di Jenniferona Lopez, "I'm Glad" che cita la scena finale del film. Ah, la famigerata felpina con la grande apertura del collo che diventerà famosa dopo il film sembra sia derivata da un errore di lavaggio della Beals, che la restringe e, volendola indossare lo stesso, ne allarga, tagliandola, l'apertura del collo. Il pezzo si porterà a casa un Oscar e un Golden Globe. Mentre Irene otterrà solo un altro hit questo autunno, Moroder e Forsey scriveranno hit da film a ripetizione nei prossimi anni. Tanto per citarne un paio, il primo si beccherà l'ennesimo Oscar con "Take My Breath Away" interpretata dai Berlin per "Top Gun", il secondo comporrà per "The Breakfast Club" "Don't You (Forget About Me)" che sicuramente i Simple Minds non scorderanno mai... E dato che abbiamo evocato l'ex pupilla di Moroder... Donna Summer - La canzone dell'addetta al bagno
Donna
arriva per l'ultima volta nella Top 3 americana all'inizio di agosto
con l'energica SHE
WORKS HARD FOR THE MONEY, pezzo che anticipa l'omonimo album.
Il brano è ispirato
da un incontro che Donna fa nel bagno di un ristorante a Los Angeles.
Lì conosce l'addetta al bagno che sta facendo un pisolino. Donna la
sveglia e scopre che la tipa è stanca morta perchè fa due lavori per
sbarcare il lunario. E così Donna scrive una canzone pensando a lei, in
soli 20 minuti. L'addetta al bagno, di nome Onetta, finisce anche sulla
copertina dell'album e la prima strofa del pezzo la nomina. Il pezzo,
come detto, diventa un grande successo in America (in Germania arriva
al N. 11, mentre in UK non va oltre la 25esima posizione) e Donna diventa la prima cantante
di colore ad avere un video in rotazione su MTV (eh,
si, all'epoca MTV era piuttosto segregazionista). La stella di Donna
tuttavia sta per eclissarsi anche a causa di certe frasi sull'AIDS che
le vengono attribuite (e che lei smentirà) e che alienano la fanbase
gay. Ritornerà nelle parti alte delle charts tra 6 anni, mettendosi
nelle mani del diabolico trio Stock, Aitken & Waterman. Donna, sebbene cresciuta artisticamente in Baviera, ormai batte bandiera americana. Ed è tra i pochi artisti a stelle e strisce che ottengono grandi hit quest'estate. Se la scena pop americana, di per se stagnante, è colta di sorpresa dall'avanzata britannica, va tuttavia detto che la star N. 1 in circolazione è un figlio di Zio Sam. Anzi, è il Re del Pop, la cui popolarità all'epoca rivaleggia con quella di Elvis nei '50 e dei Beatles nei '60... Michael Jackson - Proseguire bene quel che si è cominciato
Eccolo
qua, leggermente sbiancato e col nasino alla francese, ma ancora
"normale". Certo, normale come può esserlo un businessman che parla
come Mickey Mouse e vive recluso fuori dalla realtà in una specie di
Xanadu di wellesiana memoria, nella disperata ricerca di un'infanzia
che non ha mai avuto. Ma è ancora lontano dall'inquietante
residuato da Area 51 che riempirà i tabloid tra una quindicina
d'anni. Ora è al massimo splendore e, oltre ai
giornali, riempie
son le classifiche (e ovviamente le tasche). E le colma con un gioiello
pop dietro l'altro senza sbagliare un colpo. D'altra parte ho sfornato un
disco perfetto.
La perfezione pop primi anni '80. Un disco che sta dominando le
classifiche mondiali e che in 16 mesi venderà 33 milioni di copie, una
cifra pari a quella piazzata dagli altri 8 album più venduti nel mondo
quell'anno (resta tutt'ora il disco più venduto della storia del pop,
con 54 milioni di copie vendute al 2008).E così, dopo il duetto con Paul McCartney, il pezzo più debole dell'album (probabilmente pubblicato come primo singolo in virtù del celebre ospite) e i superclassici da k.o. "Billie Jean" e BEAT IT (ancora alto nelle classifiche a giugno), che hanno convinto MTV a passare anche video di artisti di colore, ecco che questa estate arriva in classifica un altro grande singolo.
Il primo è WANNA
BE STARTIN' SOMETHIN, che raggiunge a luglio la Top 10 su
ambo le
sponde atlantiche (N. 8 in UK e N. 5 negli USA). Il pezzo pop-funk, che
apre l´album, doveva essere incluso nel precedente album di Michael,
ovvero "Off The Wall"
del 1979, ma alla fine ha trovato posto in
"Thriller". La versione dell'album dura oltre i 6 minuti. Il
brano nomina nel testo la famigerata "Billie Jean" e cita verso la fine
un canto tribale da "Soul
Makossa", brano del '72 di Manu Dibango.
Dibango farà causa a Jackson e la questione verrà risolta con un
accordo. Lo stesso canto verrà campionato 24 anni dopo da
Rihanna
in "Don´t
Stop The Music", singolo uscito quasi contemporaneamente
a una
nuova versione del pezzo di Jackson, interpretata da Michael
con Akon per la riedizione di "Thriller" per il venticinquennale
dell'album.
Da notare che il
singolo esce senza un video di
accompagnamento, e lo stesso accade per il successivo. In
agosto infatti inizia la sua
scalata verso la Top 10 USA (non verrà invece pubblicata su singolo in
UK) anche la delicata HUMAN
NATURE, scritta da Steve
Porcaro dei Toto.
Sembra che il pezzo sia stato ispirato da un atto di bullismo subito
dalla figlia di Porcaro a scuola. Il pezzo tuttavia finisce su una
cassetta abbandonata in studio. La cassetta viene usata da un altro
Toto, David
Paitch, che vi registra un paio di canzoni da proporre
a Quincy Jones per "Thriller". Jones scarta i pezzi di Paitch,
ma
in coda sente il pezzo di Porcaro. E lo sceglie. Il risultato
è un gioiello di sovraincisioni vocali con uno splendido
falsetto
di Michael. Nel 1993 verrà campionato dalle SWV (Sisters With
Voices) nel pezzo "Right
Here", che arriverà al N. 2 USA. La popolarità di Michelino è alle stelle, e in Gran Bretagna il 20 agosto arriva in vetta una raccolta di 18 successi dell'artista, sia come solista sia con i fratelli, pubblicata dalla Telstar. Per la serie, spremiamo lo spremibile. Va detto che la raccolta di Michael Jackson & The Jacksons non è l'unica ad arrivare in vetta alla UK chart. Ci riesce anche "The Very Best Of The Beach Boys" che tra agosto e settembre passa tre settimane in vetta, interrotte proprio dalla raccolta con Michelino. E dai "Ragazzi della spiaggia" a un duo che produce un inno da vacanze estive il passo è breve... Si tratta dei nostri Righeira, che stanno dominando la patria classifica con VAMOS A LA PLAYA, che in agosto irrompe nella Top 10 tedesca. Ne riparleremo, dato che diventerà un hit davvero grosso in mezza Europa durante l'autunno. Ma i Righeira non son gli unici ad aver messo su una colonna sonora da pubblicità estiva per un'agenzia viaggi. Infatti c'è un'altro duo che sta ottenendo un clamoroso successo in Albione. Ma ne parliamo in una rassegna dell'onda che arriva dalla perfida isola... I volti della British Invasion Wham! - Un'estate fantastica
George Michael e
Andrew Ridgeley stanno passando un'estate dorata. Il 9
luglio il duo arriva in vetta alla classifica degli album con il
loro disco di debutto, intitolato modestamente "Fantastic!",
stroncato
dalla critica ma di grande successo di vendite. E l'album
contiene
due grandi hit di questa estate. A giugno arriva al N. 2 BAD BOYS,
pezzettino disimpegnato che parla di un ragazzo ribelle che
litiga con i genitori. Tuttavia
si tratta del brano meno amato da George Michael,
che non esiterà a dire di odiarlo, anche a causa del video, in cui i
due nei panni di improbabili machi in giacca di pelle con tanto di
balletto a dire il vero veramente ridicolo. Ad agosto è il turno
dell'inno da agenzia viaggi di cui parlavo poco fa, CLUB
TROPICANA, che si piazza al N. 4, diventando il quarto hit
estratto dall'album di debutto. Il pezzo, che ironizza sulla moda dei "villaggi vacanze per ggiovani"
che sta dilangando all'epoca, dimostra che i due sanno andare oltre i
semplici funk-rappettini al sintetizzatore. Nel video i due son
accompagnati dalle due coriste che compaiono in tutte le loro
esibizioni. Si tratta di Shirlie
Holliman e Dee C. Lee.
La prima nel 1987 formerà il duo Pepsi & Shirlie con una
successiva
corista degli Wham!, Pepsi DeMacque, mentre la seconda si
unirà a
fine 1983 agli Style Council e diventerà la Signora Paul
Weller. Style Council - L'estate parigina di Paul e Mike
E anche gli Style
Council di Paul Weller e Mike Talbot, dopo il N. 11 UK di
giugno, il funk anticapitalista MONEY GO
ROUND (PART ONE) (poco ispirato a dire il vero), piazzano in
classifica come terzo singolo un altro inno estivo. Si tratta di LONG HOT
SUMMER, che viene inclusa nell'EP "A Paris", in cui
figura anche la splendida "Paris
Match".
Il brano, una raffinata ballata soul al synth dall'andamento sinuoso,
si piazza al N. 3 UK a fine agosto e rappresenta quanto di più lontano
dal precedente repertorio con i The Jam di Weller. Weller ha proprio in testa di
realizzare pezzi completamente
diversi da quelli realizzati con la sua prima band, basati
sull'uso dei
sintetizzatori e caratterizzati da suoni soul-jazz che ammiccano alla
musica lounge, impiegando spesso nei testi riferimenti alla
Francia. E
adottando un'immagine più raffinata. Praticamente Paul, già artefice
del revival Mod, sta contribuendo a dare il via a una corrente jazz-pop
che verrà
etichettata "New Cool"
e che vedrà tra i protagonisti gente come Sade
ed Everything But The
Girl (la cui cantante, Tracey Thorn, canterà una nuova
versione di "Paris
Match"
nel secondo album della band di Weller, "Café Blue" del 1984).
Nonostante il successo, il
Concilio dello Stile non riceve tuttavia critiche favorevoli in patria.
La critica britannica è infatti
troppo legata al ricordo dei Jam, e sembra non perdonare a Weller di
aver sciolto la precedente band quasi all'improvviso per dedicarsi al
nuovo progetto. Poco male, gli Style Council verranno accolti a braccia
aperte
all'estero, dove i The Jam non hanno mai attecchito veramente. E il
loro primo (quasi) album, "Introducing
The Style Council", viene infatti pubblicato solo
all'estero.
E
dato che non c'è due senza tre, ecco un altro inno dedicato all'estate.
Anche se stavolta viene considerata un periodo "crudele", in quanto la
protagonista deve passarlo da sola in città, mentre l'amato è andato in
vacanza fregandosene di lei. A proporlo è la girl band di maggior
successo del pop britannico prima dell'avvento delle Spice.
Si tratta
delle Bananarama,
che entrano per la quinta volta nella Top 10 britannica con CRUEL
SUMMER
(N. 8 UK in agosto). Il divertente pezzo diventerà anche il primo Top
10 USA delle ragazze nel 1984, a seguito del suo impiego nella colonna
sonora di "Karate Kid". Il pezzo verrà rimixato nel 1989, rientrando in
classifica, mentre, nel 1998 ritornerà nella Top 10 USA grazie alla
cover karaoke degli Ace
Of Base.
E passiamo agli Spandau
Ballet,
che vestiti con eleganti completi anni '40, stanno attraversando il
periodo di maggior successo mondiale proprio questa estate. Tanto che
il loro leader, Gary Kemp,
non esiterà a sparare frasi ad effetto (traducasi: fregnacce) come "gli Spands sono votati a
guidare una nuova rivoluzione: la grande invasione britannica degli USA"
(forse non se n'è accorto ma non sono i soli, ne tantomeno i primi, ad
attuare tale invasione...). Mentre la ballatona TRUE,
il loro unico N. 1 britannico, si avvia a diventare anche il loro unico
Top 10 statunitense (alla faccia dell'invasione...), in patria i cinque
mettono a segno un altro grande hit dal loro terzo album "True". A fine
agosto arriva infatti al N. 2 GOLD.
Sembra che il pezzo sia stato ispirato a Gary Kemp dai temi delle
colonne sonore di "007" e in particolare da "Goldfinger".
Il brano verrà impiegato dalla BBC come sigla delle trasmissioni delle
Olimpiadi di Los Angeles 1984.Duran Duran - "Isteria tenuta malapena a freno, che gratta sotto la superficie"
Chi
l'invasione degli USA la sta attuando in modo decisamente più
prorompente e duraturo sono i grandi rivali di sempre degli Spands,
ovvero i Duran Duran
(la conquista degli USA in effetti è più affare di Duran e Culture
Club, con l'aggiunta di Wham! nel 1984). Anche Simon Le Bon e soci stanno
scalando la Top 10 USA con un N. 1 britannico di questa primavera
(non un N. 1 qualsiasi, uno che è entrato direttamente in vetta alla
classifica, cosa rarissima all'epoca), ovvero IS THERE
SOMETHING I SHOULD KNOW?,
che s'invola al N. 4 USA in agosto. Il pezzo, non contenuto in nessun
album in UK, negli USA viene usato per promuovere il primo album della
band, del 1981, che viene appunto ripubblicato negli USA a fine aprile
con l'aggiunta della nuova traccia. Nel frattempo la band passa
l'estate tra la Francia, Londra, Montserrat e Sydney per registrare e
mixare il nuovo album, il loro terzo. Si tratta di una genesi
tribolatissima che dura sei mesi a causa della pressione che grava
sulla band, che si sente sotto stress per la necessità di realizzare un
degno successore di "Rio". Che la band sia sotto un evidente stress da successo emerge anche in occasione di un concerto per beneficienza tenuto a luglio davanti al principe Carlo e Lady Diana (che si dichiarerà una loro grande fan). Il concerto è un autentico disastro dal punto di vista tecnico, musicale e coreografico e la band non esita ad ammetterlo. A dire il vero la notizia di uno sventato attentato dell'IRA, che avrebbe dovuto colpire proprio al concerto la coppia reale non deve aver certamente rasserenato gli animi... C'è un altro ex N. 1 britannico nella Top 5 USA questa estate, e anche questo è legato ai Duran. Si tratta di TOO SHY, dei Kajagoogoo, prodotta dal tastierista dei Duran, Nick Rhodes. Arriva al N. 5 USA a luglio. Ne riparlerò. C'è un'altra band molto popolare che ottiene questa estate il suo unico Top 10 USA, sono i Madness, che piazzano il 23 luglio al N. 7 USA la bella OUR HOUSE, già N. 5 UK a cavallo tra 1982 e 1983. Nel frattempo i Nutty Boys pubblicano in agosto un nuovo singolo, WINGS OF A DOVE, che arriverà al N. 2 UK a settembre. La band sta ottendo nel 1983 un grande successo, piazzando nella Top 10 albionica ben 4 singoli.
Poi c'è chi, nonostante il successo americano
in patria proprio non sfonda. Si tratta dei Naked Eyes,
che l'11 giugno mettono a segno un clamoroso N. 8 USA con la loro cover
elettronica di (THERE'S) ALWAYS
SOMETHING THERE TO REMIND ME, classico di Burt Bacharach e
Hal David
già inciso, tra gli altri, da Dionne Warwick e Sandie Shaw. E la
versione del brano ad opera del duo diventa quella di maggior
successo nella storia della Billboard chart. A questa seguirà
in autunno un altro hit, "Promises
Promises". La
band è tra le prime a fare un uso massiccio del Fairlight,
il primo sintetizzatore campionatore digitale polifonico. Di lì a poco
si diffonderà come il raffreddore. Da notare che il loro album di
debutto è prodotto da Tony
Mansfield e da Alan
Tarney, la stessa coppia dietro "Hunting High &
Low" degli A-Ha. La band è formata da un duo di Bath, Pete Byrne e Rob Fisher.
Il duo non sopravvivrà al fiasco del secondo album, tuttavia mentre
Byrne si dedicherà alla produzione per altri, Fisher formerà un'altro
duo di successo, stavolta anche in patria, i Climie Fisher.
Un altro (al momento) ignorato in patria che ha trovato l'America (in tutti i sensi) è un
punkettaro truzzo biondo ossigenato di nome Billy Idol. Billy piazza a luglio nella Top 40 USA l'energica WHITE
WEDDING,
tratta dal suo primo album, datato 1982. Sembra che il pezzo sia stato
ispirato da sua sorella che, rimasta incinta, ha sposato uno
che
Billy odiava. Tuttavia i riferimenti velati all'uso di
droga (cocaina) nel pezzo si sprecano, a partire dal titolo...
Memorabile il video, che furoreggia su MTV, in cui il nostro inscena un
matrimonio in stilemgotico con l'allora sua ragazza Perri Lister (con
tanto di anello che ferisce il dito dell'amata al momento dello
scambio). In ogni caso, un vero pezzo anti-matrimoniale che tuttavia
molti stolti suoneranno alle proprie nozze... Il ragazzo sta crescendo
in popolarità e l'anno prossimo esploderà. Ci vorranno tuttavia due
anni per vederlo sfondare in patria (e per avere "White
Wedding"
nella Top 5 UK).
Non tutti i britannici riescono a passare l'Oceano, ovviamente. Tra
quelli che si accontentano di un buon successo in patria c'è Tom Robinson che, con la sua band, ottiene il secondo e ultimo Top 10 britannico a luglio con il N. 6 WAR BABY.
Il pezzo è stato scritto durante la permanenza del cantautore
ad
Amburgo, dove si è rifugiato per sfuggire ai creditori, in quanto è
stato ridotto sul lastrico dal fallimento della band da lui prodotta, i
Sector 27, che subito dopo avergli prosciugato le finanze con un album
prodotto dal Steve Lillywhite, pensa bene di sciogliersi. L'esilio in terra germanica
deve avergli fatto bene, e il successo di questo singolo gli
porta
un po' di ossigeno...Le band inglesi possono essere distinte in base alla scena locale di provenienza.
Yazoo - Finale anticipato con botto
Un
altro duo in circolazione è la strana coppia tra la pingue Alison "Alf"
Moyet e l'irrequieto smilzo stralunato Vince Clarke.
Il duo elettronico abbina, come gli Eurythmics, basi
sintetiche
alla calda voce soul di Alison, che, al pari di Annie Lennox, si
guadagna il titolo di miglior voce bianca in circolazione. I due
piazzano al N.
1 UK il 23 luglio il secondo album, "You
And Me Both", scalzando gli
Wham!. Dall'album viene tratto anche un grande hit da terzo posto UK,
la
splendida NOBODY'S
DIARY, che dimostra come il fiuto per la melodia pop
di Vince e la voce di Alf riescano a mescolarsi in modo brillante.
Tuttavia poco dopo l'arrivo in vetta alla UK chart del secondo album,
il duo annuncio il suo scioglimento. L'inquieto Vince formerà a breve
un nuovo progetto, The
Assembly, con l'ex cantante degli Undertones,
Feargal Sharkey.
Poi, dopo un hit ("Never
Never", N. 4 UK) mollerà pure
sto progetto. Si sistemerà solo nel 1985, con il cantante Andy Bell
negli Erasure.
Alf invece inaugurerà nel 1984 una soddisfacente carriera
solista che le regalerà hit per buona parte del resto del decennio...Ah, per la cronaca, Pop! mi ha fatto noatre che proprio nell'estate 2008 gli Yazoo si son riformati e che c'è in circolazione un EP di remix proprio di "Nobody's Diary"... Vince tuttavia prima di formare gli Yazoo è stato tra i fondatori di un'altra band di Basildon, che ha mollato a fine 1981, dopo la pubblicazione del primo album... Depeche Mode - Pop industriale politico
La band
questa estate piazza al N. 6 UK EVERYTHING
COUNTS, che anticipa il
terzo album, "Construction
Time Again", registrato allo studio "The
Garden" di John Foxx. Il pezzo segna il passaggio dal synth pop dei
primi due album a un suono più maturo ed elaborato. Il singolo
evidenzia come la band sia stata influenzata dalle band industriali
tedesche, tanto da essere definito "il primo
singolo industriale in
inglese". Nel gennaio 1983 infatti Martin Gore, primo
autore della band
dopo la dipartita di Clarke, assiste a un concerto degli Einstürzende
Neubauten, band pioniera del rock industriale. Di qui
l'idea di
importare suoni industriali in un contesto pop, attraverso l'impiego
del Synclavier,
un sintetizzatore che consente anche di campionare
suoni. La band inizia così a "importare" rumori, utilizzati al pari del
suono di alcuni strumenti, come lo xilofono. Il brano segna anche una
variazione dei temi trattati, che diventano più politici.
Tale svolta è
stata indotta a Gore da un viaggio in Thailandia, che lo mette
a
contatto con la povertà della popolazione. "Tutto Conta" (se in grandi quantità...) punta il
dito contro le multinazionali, e in particolare contro quelle
discografiche, accusate di avidità. Si
tratta anche del primo pezzo
della band in cui cantano sia Gore che Dave Gahan.Nel 1989, una versione live del pezzo, inclusa nell'album "101", diventerà un hit su ambo le sponde dell'Atlantico. Andiamo a questo punto a visitare Sheffield e qui troviamo un'altra band synthpop di grande successo...
(Keep
Feeling) FASCINATION è l'ultimo hit degli Human League,
che dopo essere arrivato al N. 2 UK a maggio arriva in agosto al N. 8
americano, diventando il secondo Top 10 USA della band di Phil Oakey. Il
singolo è l'ultimo prodotto da Martin Rushent, che a detta di molti è
il principale artefice del sound caratteristico (e del successo) della
band. Infatti, dopo questo pezzo la band va incontro a un
periodo di stasi. Anche per varie vicende personali (Oakey si separa
dalla moglie e si mette ufficialmente con Joanne Catherall,
la brunetta della band). Sta di fatto che la band per parecchi mesi
scompare dai riflettori e questo, oltre a un'accusa di "pigrizia" da
parte della solista stampa britannica (con Oakey che fa più notizia per
la sua passione per le moto), farà perdere il treno del successo
conquistato nel 1982. Sfornerà un nuovo album solo nel 1984, con un
nuovo produttore. Il risultato sarà tale da quasi affossare il gruppo...Ah, il bollo rosso che compare nel video di "Fascination" è stato realmente dipinto nell'isolato di Newham, Londra. All'epoca non esisteva ancora la computer grafica...
Anche la band nata dalla scissione degli Human League, gli Heaven 17
di Martyn
Ware, Glenn Gregory e Ian Craig-Marsh, sta
finalmente raccogliendo soddisfazioni nelle classifiche. Certo, molte
delle idee avanzate solo due anni prima son state accantonate. Come
l'idea parodistica di una società di produzione musicale che si
sostituisse all'antiquata idea di gruppo musicale, e si rapportasse con
le case discografiche alla stregua di una società per azioni (la
cosiddetta British
Electric Foundation). E ora il trio è diventato un gruppo
pop
di tipo "antiquato". Che tuttavia produce buona musica e va in
classifica. Dopo il
botto primaverile con TEMPTATION
(che si piazza a giugno al N. 11
tedesco), i tre
piazzano in luglio al N. 5 UK COME LIVE
WITH ME, anch'essa tratta dal loro secondo album, "The Luxury Gap",
che si piazza al N. 4 UK.Che ne dite di andare nel Sussex per un po' di Dark? The Cure - Robert fa una camminata nell'elettropop
Infatti i Cure di Robert
Smith ottengono il primo singolo da Top 20 UK con THE WALK.
All'epoca la band è in realtà formata solo da Smith
e Laurence "Lol" Tolhurst.
Infatti sopo il successo di "Pornography"
e del relativo tour, Smith
e
Simon Gallup litigano furiosamente e il secondo lascia la band.
Tornerà
solo 18 mesi dopo. Oltretutto Smith è anche il chitarrista di Siouxsie
& The Banshees, cosa che fa già stampare necrologi
dei Cure da
parte della stampa specializzata britannica, che considera sicura la
fine della band. Chris
Parry, proprietario della Fiction Records, che
ha sotto contratto il gruppo, teme di vedere sparire nel nulla il
proprio nome di punta. E così propone
a Smith di cambiare suono,
sperimentando con l'elettropop. Robert accetta di malavoglia, anche
perchè vorrebbe cestinare i Cure. Un primo singolo, "Let's Get
To Bed"
tuttavia ottiene un certo successo, sebbene etichettato dalla band come
"uno stupido pezzo pop
di scarto". Il botto arriva con il suo
successore, "The Walk" appunto, che si piazza al N. 12 UK. Sebbene la
band ridurrà nei lavori successivi l'impiego dei synth, il pezzo
stabilisce la giusta via di mezzo tra il Dark e il Pop che verrà
praticata dalla band negli anni seguenti, riuscendo a piacere al grande
pubblico senza svendersi. Anche se all'epoca non mancano critiche:
infatti il brano
somiglia molto a quello di un'altra band.
Tuttavia si
tratta solo di una coincidenza, dato che è stato scritto prima, ma
pubblicato dopo. Tuttavia ascoltando "The Walk" non può non venire in
mente un autentico superclassico che arriva da Manchester...New Order - Il lunedì triste diventa d'oro e spezza il grigio
Deve
essere stato un lunedì orrendo quello del 19 maggio 1980 per Peter
Hook, Bernard Sumner e Stephen Morris. I tre sono
membri dei Joy
Division e stanno per partire per il loro primo tour
americano. Tour
che tuttavia non si terrà mai. Perchè i tre quel lunedì
scoprono che il
loro leader, Ian Curtis,
ha posto fine alle sue sofferenze impiccandosi
la sera prima. Superato lo shock, i tre, rimasti orfani, formano una nuova band.
Non
esattamente una nascita sotto una buona stella. Per tacer delle
polemiche nate intorno al nome, New Order, che sembrerebbe avere
venature
fascistoidi. Niente paura, si tratta solo di un nome che indica la
volontà della band di ricominciare, mettendosi alle spalle il tragico
passato. La band è formata da Hook
(basso), Sumner (chitarra e voce) e Morris (batteria) a cui si
associa Gillian
Gilbert (moglie di Morris) come tastierista.E nel 1983, dopo tre hit minori (per piazzamento, non per importanza, dato che sia "Ceremony" del 1981 che "Temptation" del 1982 son considerati oggi vere pietre miliari) e un album, "Movement", arriva BLUE MONDAY. E i New Order diventano da cult band a star da classifica, senza tuttavia perdere un grammo di credibilità. E la band, che incide per la Factory, si toglie di un colpo quell'alone grigio che la stampa britannica tende ad attribuirle, anche in virtù del passato. Riguardo al testo, alcuni affermano si tratti di un pezzo sulla droga, altri che parli di una relazione finita. Visto quanto scritto sopra, molti son convinti che parli di Ian Curtis e di quel terribile lunedì. Tuttavia c'è chi pensa che il brano parli delle Falkland. La band preferirà restare sul vago, dicendo solo che il titolo sarebbe stato ispirato all'omonimo pezzo di Fats Domino, e sarebbe stato scelto in quanto il pezzo è stato inciso di lunedì...
Riguardo alla parte musicale
del pezzo, ci troviamo di fronte a un Frankenstein eccezionale. Il
ritmo del pezzo deriva da un esperimento con una drum machine. Di
fatto la struttura ritmica viene "rubata" a un pezzo di Donna Summer del
1979,
"Our
Love".
E sul riff di batteria viene innestata la linea di basso, arraffata
sembra a "You
Make Me Feel (Mighty Real)" di Sylvester, ma si
parla anche di un furterello commesso ai danni di
Morricone.
In più campiona un pezzo datato 1975 dei Kraftwerk,
"Uranium", e prende l'arrangiamento di "Dirty
Talk", un classico Italo Disco del 1982 per Klein
& MBO, prodotto da Tony Carrasco.
Di fatto è un pezzo taglia e cuci ante-litteram. A detta della band, il
pezzo
sarebbe stato composto per accontentare i fan che volevano un bis ai
concerti: il pezzo permetterebbe loro di far partire un sintetizzatore
che farebbe tutto da solo, consentendo loro di andare nei camerini...
Il
brano ha una durata di 7 minuti e mezzo e viene pubblicato solo su mix.
Entra nella classifica britannica il 23 marzo, arrivando in aprile al
N. 12. Poi esce. Tutto qui? Tutt'altro! Il brano diventa un clamoroso
successo nelle discoteche e nelle classifiche di mezza Europa (la mezza
che non contempla lo stivale), tanto che a giugno è al N. 2 tedesco, e
il successo europeo riporta il brano nella chart UK a
settembre,
affiancandosi al suo successore, CONFUSION,
prodotto da Arthur
Baker. E qui inizia una vera e propria cavalcata
trionfale. Arriverà "solo" al N. 9 UK, ma rimarrà in
classifica per complessive 38 settimane (!), rientrando una terza volta
nel 1984. E venderà un milione di copie, diventando il 12" più venduto
della storia.
E intanto la band piazza un album al N. 4 UK: "Power, Corruption And Lies". L'album tuttavia non contiene "Blue Monday", che verrà inclusa solo nella successiva versione americana dell'album. Nel 1988 un remix del brano ad opera di Quincy Jones e John Potoker, battezzato "Blue Monday 88", arriverà al N. 3 UK. Nel '95 un altro remix rientrerà nella Top 20 britannica. Nel '98 verrà rifatta dalla band americana Orgy. E nel 2002 verrà unita in un mash up con "Can't Get You Out Of My Mind" di Kylie Minogue in un remix del pezzo ad opera dei Soulwax.Da notare anche l'omaggio nel film demenziale "Shaun Of the Dead", parodia degli horror con zombi. I protagonisti usano i dischi in vinile per far fuori gli zombi, ma quando prendono il 12" originale di "Blue Monday" lo rimettono via perchè è troppo prezioso... Il Lunedì triste non è tuttavia l'unico successo da discoteca di questa estate... Discoteca: arriva lo scratching
Il losco Malcolm
McLaren, scaricati su qualche marciapiede i Bow Wow Wow,
ha deciso di esporsi in prima persona con l'album "Duck Rock",
in cui gioca con sonorità hip hop, africane e sudamericane.
Praticamente un album World Music ante litteram. Dopo il primo hit, "Buffalo
Gals", con cui ha giocato con l'hip hip newyorkese, eccolo
piazzarsi al N. 3 UK a luglio con DOUBLE
DUTCH,
brano di chiara ispirazione africana. A dire il vero, dato che McLaren
è più che altro un "artista concettuale", il lavoro è quasi
tutto
di Trevor Horn,
che si avvia a diventare il produttore più potente d'Inghilterra dei
prossimi due anni... Già in "Buffalo Gals" compare la tecnica dello scratching, che attraverso manipolazioni dei dischi sui piatti permette di ottenere suoni. La tecnica, inventata dal DJ newyorkese Grand Wizard Theodore tuttavia trova la sua consacrazione mondiale in un pezzo che arriva al N. 8 UK a fine agosto... Herbie Hancock - Quando il jazz incontra l'hip hop
A dire il vero è un pezzo talmente innovativo che essere
definito solo come "da discoteca" è alquanto riduttivo. Si tratta
infatti del nuovo esperimento musicale di quel genio di Herbie Hancock.
Sto parlando di ROCKIT,
estratta dall'album "Future
Shock". Lo scratching nel pezzo è realizzato dal DJ Grand Mixer D.ST. Sotto quel nome si cela Derek Showard. Il suo soprannome deriva dalla zona in cui bazzicava, ovvero Delancey Street a Manhattan. Dopo una carriera come batterista in alcune band del Bronx diventa DJ fisso del Roxy, ex tempio della disco e all'epoca uno dei locali chiave per la nascente cultura hip hop, sede di battaglie di MC e gare di breakdancing. D.ST è un mago con i piatti e i suoi set sono leggendari. Viene così ingaggiato da Jean Karakos per una serie di DJ set a Parigi. Ed è nella capitale parigina che entra in contatto con Hancock. Che lo vuole per "Rockit". Nel brano lo scratching diventa un vero e proprio strumento musicale che produce note. E interagisce con le tastiere di Hancock ed il resto degli strumenti. Grazie ai virtuosismi di D.ST con il turntable, il brano lancia lo scratching a livello mondiale. Negli USA il brano si fermerà al N. 71 in ottobre, tuttavia grazie a un video innovativo riuscirà a passare le maglie di MTV e il suo famigerato veto alla musica nera. Merito di Godley & Creme, che popolano il filmato di inquietanti pupazzi robotici animati che si muovono al ritmo della musica. Hancock vi compare solo attraverso un monitor. E nel 1984 il pezzo vincerà un Grammy come miglior Performance Strumentale: per la prima volta un DJ vince il prestigioso premio. D.ST dopo il successo del brano entrerà stabilmente nella band di Hancock. Perchè è un musicista vero, che usa come strumento il piatto dei giradischi. E questo gli verrà riconosciuto anche dal sommo Quincy Jones, che vorrà incontrarlo di persona.
Lo stile
"freestyle", associato alla breakdance, si sta avviando a
diventare molto popolare, e mette a segno alcuni hit notevoli. Al N. 2
UK arrivano i Freez
con I.O.U.,
uno dei grandi successi da discoteca dell'estate. I Freez son
proprietari della propria etichetta. Nascono nel 1978 come band disco,
formata da John Rocca, dal bassista Peter
Maas, dal tastierista Andy Stennet e dal batterista Paul
Morgan. Dal 1981 son
sotto contratto con la Beggars Banquet,
rappresentando una sorta di mosca bianca tra le band dell'etichetta,
dedita in genere al dark-post punk. Ottengono un primo Top 10 con il
primo singolo pubblicato per l'etichetta, "Southern
Freez". Tuttavia il botto lo fanno con "I.O.U.", pezzo
electro-freestyle che si avvale della collaborazione del guru Arthur Baker.Ma c'è un autentico superstite dell'era disco che sta ottenendo l'ultimo grande successo... KC & The Sunshine Band - L'ultimo botto
Richard
Finch e Harry Wayne "KC" Casey, padri della KC & The Sunshine
Band,
in realtà si son polemicamente separati nel 1982. Tuttavia
un singolo realizzato prima della divisione, GIVE IT UP,
questa estate diventa un clamoroso successo britannico. La
scelta
di pubblicare il singolo viene presa in un brutto momento della vita di
Casey. È infatti in fase di riabilitazione da un
brutto
incidente d'auto avvenuto nel gennaio 1982. La filiale britannica della
Epic è di fatto promotrice del lancio del singolo, che diventa l'unico N. 1 UK di KC,
arrivando in vetta il 13 agosto e rimanendovi 3 settimane. Il successo
oltremanica tuttavia non colpisce granchè la Epic americana, che non
crede nell'interprete, ritenuto troppo "colluso" con la disco
(all'epoca "disco" è una parola da evitare come la
peste). Così
Casey decide di pubblicare il singolo da se, formando la Mecca
Records. Il singolo ottiene un discreto successo negli States,
arrivando al N. 18 a inizio 1984, ma non altrettanto
l'album che lo contiene. Casey deciderà così di ritirarsi fino agli
anni '90, quando un
ritorno di interesse per la disco lo riporterà sulle scene.Torniamo tuttavia nuovamente ai britannici veri e propri. Accanto a decine di nuovi gruppi, la nuova invasione delle classifiche mondiali vede tra i protagonisti anche molti veterani, a partire da uno scozzese... I nonni della British Invasion Rod Stewart - La piccola Jane se n'è andata, ma Rod sopravviverà
Rod The Mod ottiene a luglio il sesto e ultimo N. 1 britannico della
sua fortunatissima carriera con BABY JANE,
brano che sfratta i Police e diventa un grande successo anche
nel
resto dell'Europa (N. 1 tedesco) e negli USA, dove però si ferma "solo"
al N. 14. Il singolo, indirizzato a una donna che l'ha lasciato, è il
primo estratto dal dodicesimo album del biondo, "Body Wishes",
che viene stroncato ferocemente. Infatti, a parte i due singoli di
punta, il resto dell'album è tranquillamente dimenticabile, cosa oramai
consueta per la produzione di Rod. Sull'onda del successo di "Baby
Jane" tuttavia l'album riesce a piazzarsi al N. 5 UK. E questa estate risorge anche un altro grande degli anni '70 che ha conosciuto un periodo di alti e bassi negli ultimi 5 anni... Elton John - Solo chi cade in basso può risorgere (purchè torni con Bernie)
Il buon Reginald torna alla grande in giugno con l'album "Too Low For Zero"
che, tuttavia, a dispetto del titolo, diventa il suo maggior successo
dai tempi della prima metà degli anni '70. L'album segna il ritorno a
una collaborazione stabile con il fido Bernie Taupin
come paroliere. Taupin scrive infatti tutti i testi dell'album.
Non
succedeva dai tempi di "Blue Moves", del 1976. Su consiglio di Taupin,
Elton torna alle origini, e si riunisce con i membri originari della
sua band di accompagnamento dei primi anni '70, ovvero Dee Murray, Nigel Olsson and
Davey Johnstone.
Evidentemente gli ha fatto bene. Da notare che anche questo album viene
registrato agli Air Studios di Montserrat. Praticamente all'epoca
quello studio aveva le porte girevoli...
L'album è lanciato da due singoli
notevoli. La ritmata I'M STILL
STANDING, vera e propria affermazione di
sopravvivenza con video girato sulla Costa Azzurra, si piazza a luglio
al N. 12 USA e in agosto al N. 4 UK.
In Gran Bretagna l'album è stato anticipato in aprile da un altro
grande singolo, la ballata I GUESS
THAT'S WHY THEY CALLED IT THE BLUES,
che a fine giugno si piazza al N. 5 UK. All'inizio del 1984 arriverà al
N. 4 USA, diventando il primo Top 10 transatlantico di Elton John dai
tempi ormai storici del duetto con Kiki Dee "Don't Go
Breaking My
Heart" (1976!). La ballata è meritatamente tra i classici del
decennio
del musicista occhialuto e vede la partecipazione di Stevie Wonder, che
vi suona l'armonica (a breve sarà una moda...). Se Rod ed Elton son tuttavia una presenza costante nelle classifiche, seppur tra alti e bassi, da ormai più di un decennio, c'è invece chi ritorna in alto dopo anni di purgatorio. E si tratta di una band che è stata tra i protagonisti della prima storica British Invasion, anzi una delle "Big Four" (con Beatles, Stones e Who)... The Kinks - Ray torna a ballare Ray Davies torna nella Top 10 USA con la divertente COME DANCING, dedicata alla sorella maggiore Gwen, di cui racconta la giovinezza, quando aveva una coda di ragazzi fuori dalla porta disposti a portarla a ballare. E racconta di come questi sventurati alla fine scoprivano che tutti gli sforzi monetari investiti nella serata venivano ripagati solo con un bacino sulla guancia...
Clive
Davis, presidente della Arista Records, all'inizio è in completo
disaccordo con l'idea di Davies di farne il primo singolo
tratto
dall'album: lo ritiene un pezzo debole. Pubblicato nel novembre 1982,
il singolo fallisce
l'appuntamento con le classifiche, dando apparentemente ragione al boss
David. Ma è solo questione di tempo. Grazie anche
a un divertente video, il pubblico di MTV (ri)scopre i Kinks e li
spedisce
al N. 6 USA il 16 luglio. Era dal 1965, anno di
"Tired
Of Waiting For You", che la band non arrivava così in alto in
America. E il pezzo diventa in agosto il primo Top 20 UK della band dal
lontano 1972. E il successo del singolo aiuta anche l'album che lo
contiene, "State Of
Confusion", che approda nella Top 20 USA.Da notare che il titolo è ispirato a una trasmissione TV molto popolare in UK, una gara di ballo che si intitola appunto "Come Dancing" e che viene trasmessa dalla BBC dal 1949 al 1995. Per la cronaca il nostrano "Ballando Con Le Stelle" non è altro che la versione con "vips" di quel fortunato programma... Il 1983 è davvero un buon anno per Ray, che ha una figlia dalla compagna, la leader dei Pretenders Chrissie Hynde (che però lo mollerà nel 1984). C'è pure un altro gruppo della prima British Invasion che torna in pista. Si tratta degli Hollies, che vedono il reingresso del grande Graham Nash, che aveva abbandonato la band nel 1968 per unirsi a David Crosby e Stephen Stills (vedi Estate 1969). La loro cover del pezzo delle Supremes STOP IN THE NAME OF LOVE diventa a sorpresa un discreto hit in America, arriavndo al N. 29 della Billboard chart. Sarà il loro ultimo hit USA. A proposito, l'interprete originale del pezzo, Diana Ross, è protagonista di un clamoroso concerto a Central Park. Anzi, di un concerto e mezzo. Si, perchè a una quindicina di minuti dall'inizio del primo concerto, con 300.000 spettatori presenti, inizia a diluviare. Diana invita la folla ad andarsene con calma, promettendo che ripeterà il concerto il giorno dopo. E mantiene la promessa, cantando davanti a una folla di 500.000 persone!
Torna nelle classifiche anche un altro grande, Robert Plant.
Seppelliti per sempre (o quasi) i Led Zeppelin, Plant è uscito allo
scoperto nel 1982 con un primo album solista, "Pictures At Eleven", e
questo luglio ne pubblica un secondo, "The Principle of
Moments", da cui viene tratto il suo primo hit solista, BIG LOG.
Il singolo si piazza nelle Top 20 su ambo le sponde dell'Atlantico. Il
tema del pezzo ricorda quello dei pezzi degli Zeppelin, con riferimenti
mitologici che spesso pescano dalle opere di Tolkien. In questo brano
si parla di un amore perduto usando varie metafore ("My Love Is In League With The
Freeway").
Da notare che il titolo non figura nel testo. Memorabile il video,
ambientato nel deserto. Nel brano, come in altri dell'album (e del suo
predecessore) la batteria è suonata da Phil Collins, che va pure in
tour con Plant.
Ritorno in tono minore invece per un'altra band chiave del passato
decennio, gli Electric
Light Orchestra. Jeff
Lynne e soci piazzano nelle chart il nuovo album "Secret Messages",
da cui viene tratto come hit la retrò ROCK'N'ROLL
IS KING,
che arriva al N. 13 UK e al N. 19 USA. La band ormai sta perdendo
pezzi. Bev Bevan, il batterista suona in contemporanea con i Black
Sabbath, mentre il bassista Kelly Groucutt se n'è andato. L'album, che
in origine doveva essere doppio (idea scartata dai discografici che non
lo ritengono in grado di coprire le spese), vende poco in confronto ai
predecessori. Seguirà un altro album nel 1986, poi Lynne chiuderà
l'esperienza con l'Orchestra della Luce Elettrica.C'è invece altro grande degli anni '70 che ottiene un clamoroso hit pop... Mike Oldfield - Fantasmi e delitti al chiaro di luna
Mike
Oldfield che fa un pezzo smaccatamente pop?!? Questo devono aver
pensato i fan del creatore di "Tubular
Bells". Beh, in effetti tra quel disco e i
singoli tratti dall'album del 1983 "Crisis"
sembra passarci l'oceano. Tuttavia
osservando la produzione del nostro, si può osservare che tale
passaggio sia stato meno brusco del previsto. Già "Five
Myles Out" del
1982 segnava un passaggio verso la struttura della canzone pop. In ogni
caso MOONLIGHT
SHADOW,
impreziosita dalla voce di Maggie
Reilly e da un bell'assolo di
chitarra, è una e propria chicca.
Alcune voci dicono
che si tratti di un tributo a John Lennon. Tuttavia in
realtà il brano
non parla di John, sebbene parli di un omicidio che avviene alla luce
della luna. Mike stesso confermerà che non parla di John, sebbene la
sera dell'assassinio dell'ex Beatle Oldfield fosse proprio a New York,
a pochi isolati di
distanza dal Dakota Building. In
realtà la prima ispirazione per il
pezzo deriva da un film con Tony Curtis sulla vita di "Houdini". A
colpire Mike sono i tentativi di contattare l'anima dell'illusionista
dipartito tramite lo spiritismo. Va detto che del pezzo esiste una
versione preliminare, intitolata "Midnight Passion" e interpretata da
Hazel O'Connor.
Il pezzo viene poi cambiato e completato da Oldfield
assieme alla Reilly. La cantante scozzese sta collaborando con Oldfield
dal 1980 e ha già cantato in numerosi brani inclusi nel precedente
"Five Myles Out".Pur non diventando un hit in America, "Moonlight Shadow" ottiene un clamoroso successo nel resto del Mondo, piazzandosi prima al N. 4 in patria (il miglior piazzamento nella classifica dei singoli UK di Oldfield dopo la tradizionale "Portsmouth" del 1976 - N. 3) e poi sbancando la chart australiana e varie classifiche europee, arrivando al N. 2 in Germania e al N. 1 da noi. Da noi poi i Vanzina lo usano nella colonna sonora del primo "Vacanze Di Natale". Eh, non tutto può andar sempre bene... Va detto che il successo fa tanto felice la Virgin che chiede subito ad Oldfield altri brani del genere. E lui, ovviamente, non dirà di no...
Tra
le canzoni cantate da Maggie Reilly nel precedente album di Mike, c'è
pure "Family
Man". Ebbene, questo brano a giugno arriva al N. 6 della
Billboard Chart grazie alla cover ad opera di Daryl Hall & John
Oates. Il duo blue eyed soul sta passando da successo a
successo e non
sbaglia un colpo. FAMILY
MAN è il terzo e ultimo estratto dal fortunato
"H2O".E parlando di bianchi innamorati del soul, c'è un giovane inglese che approda al N. 1 UK proprio questa estate, tra Rod Stewart e KC... Paul Young - Il successo arriva con Marvin
Il
buon Paul nasce a Luton il 17 gennaio 1956 e le prime esibizioni le
tiene da piccolo sul bus locale, a cui segue il coro della chiesa.
Innamoratosi del soul e del blues, il nostro ottiene un primo hit, "Toast",
nella Top 20 UK nel 1978, assieme a un gruppo chiamato Streetband.
La band ha tuttavia vita brevissima e davanti a Paul c'è la
prospettiva di finire a lavorare in una fabbrica. Gli arriva invece
un'offerta da parte di un'altra band, i Q Tips. Certo i
problemi son ben lungi dall'essere risolti. La band retro-soul infatti,
pur messa sotto contratto con la Chrysalis, non riesce a vendere (il
loro miglior piazzamento è al N. 50 della classifica degli album). E
così si scioglie. Stavolta però nessuna prospettiva di lavoro in
fabbrica. Infatti al ragazzo arrivano offerte d'ingaggio da varie
etichette. E nel 1982 firma per la CBS. Paul a 'sto punto inizia a
lavorare con Laurie
Latham come produttore. Tuttavia i suoi primi due singoli
son fiaschi. Uno di questi è una certa "Love
Of The Common People"...Insomma, Paul proprio non riesce a sfondare. E alla CBS iniziano a preoccuparsi e a fargli pressione. A questo punto uno dei responsabili dell'etichetta gli propone di incidere una cover di un brano di Marvin Gaye del 1964. Paul e Laurie sono perplessi. Ma il tizio è talmente convinto che si mette a cantarla davanti a loro. A sto punto, non si sa se per farlo stare zitto, decidono di inciderla. Il ritmato pezzo Motown viene rallentato e trasformato in una ballata riflessiva, con un arrangiamento caratterizzato dal basso fretless di Pino Palladino e da una drum machine che ricorda invece un recente successo di Gaye, "Sexual Healing". La voce di Paul funzione perfettamente. E avviene il miracolo. WHEREVER I LAY MY HAT (That's My Home) si invola a sorpresa al N. 1 UK il 23 luglio, sfrattando Rod Stewart. Ci rimane tre settimane e apre la strada all'album "No Parlez" che arriverà a settembre al N. 1 UK e venderà solo in Gran Bretagna oltre un milione di copie. È nata una stella della Seconda British Invasion. R'N'B e dintorni Il buon Paul ci permette a questo punto di approdare in territorio black. In Gran Bretagna quasi tutte le band del New Pop attingono a piene mani dalla musica nera del passato (Boy George dirà provocatoriamente "plagio è la mia parola preferita"), sia essa il sound Motown, gli zompettanti pezzi Northern Soul, il gospel soul di marca Atlantic, il Philly Sound o la Disco-funk degli Chic. Tuttavia, nonostante l'R'N'B sia una componente chiave della musica dominante del periodo, non è un gran momento per la musica nera. Morta ammazzata la Disco e con l'Hip Hop ancora nell'incubatrice dell'underground, non c'è molto spazio per l'R'N'B. Certo, gente come Michael Jackson e Lionel Richie (che a giugno ottiene il terzo Top 5 USA, MY LOVE, dal suo album di debutto) son superstar, tuttavia il loro suono è molto più vicino al pop bianco (e a volte al rock) che non al soul e al funk. Inoltre l'ostracismo di MTV verso gli interpreti di colore non aiuta di certo. Per vedere un video black è necessario vedere il BET, ovvero il Black Entertainment Channel, creando una sorta di Apartheid videomusicale. Sarà proprio il successo di "Thriller" ad aiutare l'abbattimento di certe frontiere. Ma la definitiva caduta del muro si verificherà solo tra qualche anno, quando i Run DMC faranno una cover rap di un certo pezzo degli Aerosmith...
In
sintesi, nelle classifiche ci son pochi altri hit black, e quasi tutti
nelle chart del Vecchio Continente. Sul versante soul da discoteca,
ecco Booker
Newberry III con LOVE TOWN.
Il musicista nato nell'Ohio sta ottenendo grande successo con questo
groove nel Vecchio Continente, piazzandosi al N. 6 UK e nella Top 20
tedesca. Sarà tuttavia il suo unico hit. Ancora raffinato soul
jazzato ballabile con la bella LADY LOVE
ME (One More Time), brano da N. 11 UK per il grande
chitarrista George Benson.
George tuttavia questa estate ottiene un successo ancor
maggiore nella album chart britannica, dove il suo "In Your Eyes" si
arrampica fino alla terza posizione. E possiamo concludere con gli Shalamar che
piazzano nelle Top 10 UK sia l'album "The Look" e il
singolo DEAD
GIVEAWAY. Il pezzo arriva pure al N. 23 USA. la band tuttavia
sta attraversando un periodo delicato, dato che sia Jody Watley sia Jeffrey
Daniel stanno per levare le tende per divergenze artistiche
con la casa discografica subito dopo la pubblicazione dell'album.
Questo infatti vede la band orintarsi verso un suono "bianco" molto
elettronico, con tanto di impiego di chitarre elettriche. In ogni caso,
l'album funziona e da esso viene tratto anche un secondo singolo che
arriva nella Top 20 UK, DISAPPEARING
ACT. Nonostante tutto, la band tuttavia non sparirà...C'è tuttavia una clamorosa eccezione, una star in ascesa che riesce a unire il funk più torrido con la musica elettronica e il rock, creando di fatto una miscela esplosiva... Prince - Balliamo l'Apocalisse nucleare Si tratta ovviamente di Prince, che questa estate mette a segno il secondo hit dal suo quinto album, "1999" (vedi anche Autunno 1982). Si tratta proprio della leggendaria title-track, **1999**, che si piazza al N. 12 USA il 23 luglio. L'album si piazza al N. 9 della classifica, tuttavia alla fine dell'anno sarà il quinto più venduto dell'anno negli USA. L'album di fatto porta il nanerottolo tra le star e codifica il cosiddetto "Minneapolis Sound" che, unendo Kraftwerk con Sly & The Family Stone, segna il nuovo corso della musica nera.
L'inno da party apocalittico **1999**
(di fatto esprime la paura per una guerra nucleare) apre il doppio
album e vede Prince dividere le parti vocali con le dolci fanciulle dei
Revolution,
la sua band. Si tratta di Dez
Dickerson, Lisa Coleman e Jill Jones. Il brano è in parte
ispirato a "Monday
Monday"
dei Mamas And Papas (specie l'intro). E in una singolare chiusura del
cerchio, Prince riuserà la melodia del ritornello per "Manic Monday",
da lui scritta per le Bangles, quasi a pagare tributo alla canzone
ispiratrice. E il pezzo ispirerà numerosi imitatori di lusso, dal Phil Collins di "Sussudio"
alla Janet Jackson
dell'album "Control".
Il brano è in realtà il primo singolo estratto. Tuttavia non
va
oltre la 44esima posizione della Billboard Chart. Ripubblicato dopo il
successo di LITTLE
RED CORVETTE,
si piazza in dodicesima. In UK si ferma al N. 25. Da notare che il
brano verrà ripubblicato in altre due occasioni. Nel 1985, accoppiata
proprio a "Little Red Corvette", arriverà al N. 2 UK, in piena
"Princemania". E nel 1999, proprio per festeggiare l'anno, ritornerà
nella Top 10 UK e nella Top 40 USA. Da notare che la versione '99 non è
una ristampa, ma una versione rifatta per l'occasione. Il Principe è
riuscito dopo anni di lotta ad andarsene dalla Warner nel 1998. Dato
che la casa discografica detiene i diritti delle sue vecchie incisioni,
pur di non farle guadagnare nulla, il nostro decide di reincidere il
pezzo...Prince, grazie all'innegabile impatto visivo (per tacer dei Revolution) e ad un suono che presenta chiari elementi rock, è tra i pochi artisti di colore a passare su MTV, anche se il pansessualismo del nanerottolo, anche se ammorbidito rispetto agli esordi, gli procura, come al solito, qualche problema con la censura... Ma il Principe è fonte di ispirazione per un'insospettabile veterana... Stevie Nicks - Illuminata dal Principe sulla via di Santa Barbara
Il 20 agosto arriva nella Top 5 americana STAND BACK,
nuovo singolo della grande Stephanie Lynn "Stevie" Nicks.
Dopo il successo di "Bella Donna", la cantante dei Fleetwood Mac
pubblica il 10 giugno il suo secondo
album solista, "The Wild
Heart".
Rispetto all'illustre predecessore, con cui condivide gli stessi
musicisti e produttori (tra cui Tom Petty, Steve Lukather dei Toto e
Mick Fleetwood), vede
l'ingresso dei sintetizzatori e l'adozione di sonorità più new wave,
come ormai regola degli anni '80. Anche l'album arriva al N. 5 USA,
vendendo due milioni di copie. Il primo estratto, "Stand Back" appunto,
è ispirata a Prince
e alla sua "Little Red Corvette"
(e si sente!). Sembra che la Nicks l'abbia ascoltata in macchina col
neomarito Kim Anderson mentre stanno andando al
Ranch San
Ysidro di Santa Barbara, dove passeranno la luna di miele. La Nicks
inizia a rielaborare durante il viaggio la melodia di quel pezzo, tanto
che a un certo punto costringe il marito a fermarsi per acquistare un
registratore, dove registrerà un primo demo di "Stand Back" quella
notte. Non male come luna di miele... Quando va in studio per
registrare il pezzo telefona a prince e gli racconta l'accaduto. Il
Principe non si fa pregare e arriva, suonando i sintetizzatori nel
pezzo, rifiutando tuttavia di comparire nei crediti. La
Nicks passa
l'intera estate in Tour per gli States.Con la grande Stevie passiamo a parlare del rock americano, che non sta passando un gran momento. Rock USA: sembra morto ma è solo svenuto Surclassato dalla musica britannica, sta scontando l'incapacità di rinnovamento che lo affligge da qualche anno. Musicalmente non è ancora uscito dalla pastoia della seconda metà degli anni '70. E paga lo scotto di non aver capito in tempo l'importanza del nuovo media: il video. Ci son le eccezioni, ovvero le band nate con la New Wave (Talking Heads, Cars) e alcune superstar (Jackson, Prince), ma si tratta di mosche bianche. Gli inglesi, sia per propensione (molte band del New Pop arrivano da scuole d'arte), sia per tradizione (glam ecc...), hanno dimostrato sin da subito una perfetta padronanza dello strumento ("bucano lo schermo"). E questo porterà alle inevitabili critiche che additeranno come fatua, inconsistente e legata all'immagine tutta la musica proveniente da Albione. Tuttavia, tali prese di posizione lagnose, tipicamente americane e "nazionaliste", perdono di vista tre aspetti chiave. 1) La musica che arriva dalla Gran Bretagna rappresenta una novità. Attingendo ad altri generi e al passato, opera una miscela con le sonorità del Post Punk che rappresenta esattamente quello che il pubblico sta cercando: un suono ballabile che funziona alla grande alla radio. E infatti, 2) i pezzi New Pop vengono abbracciati in pieno dalle radio. E le radio non possono trasmettere video. Pertanto la miscela britannica deve essere seducente anche per le orecchie. 3) Come visto sopra, la nuova musica britannica non è solo Simon Le Bon o Boy George. E a questi si può aggiungere un altro punto: la chart americana è presa d'assalto non solo dalla musica proveniente da Albione, ma anche dal resto del Mondo. Insomma, a parte Michelino e il Principe, gli americani hanno poco da offrire... Sa di fatto che dopo quest'estate, durante la quale gli americani si trovano con una Top 10 con ben 6 hit britannici, partirà la controffensiva. Se da un lato ci sarà il becero attacco di certa stampa USA contro "gli stranieri", che, appoggiato a un certo punto da alcune leggi protezioniste, porterà a conseguenze che ancor oggi son sotto gli occhi di tutti, ovvero una progressiva paralisi della musica USA, diventata impermeabile alle influenze esterne. Dall'altro ci sarà invece proprio la reazione metabolica del pop USA: per combattere l'invasore la mossa migliore è quella di assimilarne la forma. Sia nell'uso più "intelligente" dei video, sia nell'adozione dei suoni New Pop. Insomma, Madonna è dietro l'angolo. Ma in questo momento, la scena pop-rock USA è decisamente tragica.
Basti pensare che tra i pochi rappresentanti pop-rock USA in
circolazione ci son gli Styx,
che dopo aver propinato probabilmente uno dei più brutti pezzi del
decennio, la terrificante "Mr.
Roboto", talmente orrenda da far tenerezza, ritornano con DON'T LET
IT END, N. 6 USA a luglio, anch'essa estratta
dal concept album "Kilroy
Was Here", una
vera e propria rock opera che parla di un musicista rock imprigionato
ingiustamente. Nonostante il messaggio anti-censura
dell'album, la
direzione sempre più verso un suono teatrale e barocco intrapresa dalla
band per
volontà del leader-padrone Dennis
DeYoung, si rivelerà un vicolo cieco. Lo scontro infatti
tra DeYoung da una parte, e James
"J.Y." Young e Tommy
Shaw dall'altra, circa la direzione da prendere (gli altri due puntano
a un hard rock più essenziale), diventerà sempre più duro e porterà
allo scioglimento della band nel 1984, dopo un monumentale tour con
rappresentazione teatrale dell'ultimo album.
Ancora rock teatrale con i The
Tubes.
La band di Phoenix è attiva dal 1973 e ha un repertorio che annovera
grandi classici glam alternativi come la profetica "White
Punks On Dope", scritta prima dell'esplosione Punk. La band
spicca per
clamorosi show teatrali e si trova a suo agio anche con il nuovo mezzo
espressivo, il video (realizza video con un buon lustro di anticipo).
Gli shockanti show costosi tuttavia non vengono ripagati con le vendite
dei dischi e la portano a corto di quattrini all'inizio degli anni '80.
E
la
A&M scarica il gruppo. E così i Tubes firmano per la Capitol
Records, che li affida al produttore David Foster. Il
produttore dei Chicago, nonchè futuro collaboratore di Celine Dion.
Avete capito penso. Praticamente la band deve addomesticare nettamente
il proprio
suono. E infatti il primo album con l'etichetta "The Completion Backward
Principle" li mostra, non senza
sarcasmo, ripuliti a dovere sulla copertina. Ora esce "Outside Inside",
che diventa il loro unico album nella Top 20 USA, grazie anche al fatto
che la band aprirà i concerti del Tour di Bowie. Contiene il loro unico
Top 10 USA, SHE'S
A BEAUTY, scritta da Foster con Steve Lukather. Si,
siamo in pieno FM radiofonico, anche se meglio degli Styx...E così gli statunitensi alla ricerca di "rockazzi", in attesa del ritorno salvifico dei Van Halen, devono rivolgersi a... Una band britannica, ovviamente! Def Leppard - Una foto di Marilyn per i piromani che accendono l'America La band di Sheffield è tra i gruppi di maggior successo oltreoceano, grazie all'album "Pyromania" che sbanca il mercato USA. Nati nel 1977 con l'onda della rinascita del
metal britannico e prodotti da Mutt
Lange,
i Leopardi Sordi sono arrivati al terzo album. E questo arriva a vendere più di sei milioni di copie negli
USA,
finendo al secondo posto in classifica, fermato solo da "Thriller". E
piazza nella
Top 20 USA ben due hit. A fine maggio PHOTOGRAPH,
che ruba a "Beat It" di Michael Jackson la piazza di video più
richiesto su MTV. Narra la leggenda che l'assolo del brano sia costato
il posto al chitarrista Pete
Willis:
dedito all'alcol, produce un assolo orrendo dopo settimane di lavoro.
Ritenuto ormai inaffidabile, viene licenziato, e il suo sostituto, Phil Collen,
realizza l'assolo definitivo in meno di un'ora e mezza... Il
brano è
dedicato a una ragazza di cui il protagonista ha solo la foto. Il video
mostra foto di Marilyn Monroe e successivamente Joe Elliot
confermerà che il brano è dedicato a lei (per tacer dell'immagine
del viso della star creata con i laser durante i concerti del
fortunatissimo tour americano che la band affronta quest'estate). Alla
Fotografia segue
ROCK OF AGES, N. 16 in agosto. Il pezzo cita Neil Young ("Hey Hey My My (Out Of The
Blue)") e un inno della Bibbia. Dite che
l'intro "Gunter Glieben
Glauten Globen"
vi sembra di averlo già sentito ma che non conoscevate questo pezzo?
Beh, gli Offspring l'hanno campionato nel loro hit del 1998, "Pretty
Fly (For A White Guy)".Curiosamente, sebbene i Def Leppard abbiano l'America ai loro piedi (son di fatto la band hard rock più popolare oltreoceano), in patria riscuotono ottengono un successo nettamente minore. Sebbene Rick Savage e compari non siano esattamente associabili a Duran o Spands, anche loro sono invasori della chart USA provenienti dal Regno Unito. Ma rimanendo in ambito rock ci sono anche altri invasori, che battono la bandiera con la foglia d'acero...
Arrivano infatti dal Canada i Loverboy, la cui HOT GIRLS
IN LOVE arriva in agosto al N. 11 USA. Il pezzo è tratto dal
loro terzo album "Keep
It Up", che conferma il successo della band di Mike Reno
oltreoceano.
Men At Work - Suonala ancora Colin
Gli Uomini Al Lavoro tornano pochi mesi dopo il clamoroso successo
mondiale del loro album "Business
As Usual" con il suo successore, "Cargo".
Va detto che in realtà l'album è pronto da mesi, ma che il lancio è
stato posticipato proprio per il perdurante successo del primo album.
"Cargo" arriva al N. 3 della album chart di Billboard e lancia in
classifica ben due hit questa estate. A inizio giugno arriva al N. 3
USA il primo estratto, OVERKILL,
scritta dal leader Colin
Hay.
Il pezzo esprime i sentimenti dell'autore riguardo ai cambiamenti
subiti dalla band, proiettata in un batter d'occhio dallo stato di band
locale in un gruppo del successo mondiale. Il pezzo quindi esprime le
paure della band che si trova in territori inesplorati sentendo che le
cose stanno sfuggendo dal controllo. Il testo ovviamente può essere
esteso a qualsiasi esperienza che porta a cambiamenti, sia
essa l'inizio di una relazione o il traferimento in un posto
nuovo.Colin Hay affermerà che si tratta della prima canzone che ha scritto dopo aver capito che avrebbe potuto sbarcare il lunario scrivendo canzoni... Colin ne farà una versione acustica nel 2003, che comparirà anche in un episodio del telefilm "Scrubs", in cui Hay interpreta un fantasma...
Ad "Overkill" segue quindi IT'S A
MISTAKE,
brano che ripete uno degli schemi tipici della band, ovvero adottare
una miscela di rock e regage che richiama immediatamente i Police. Il
testo invece parla della Guerra Fredda e delle possibili conseguenze di
un conflitto atomico. E non nasconde critiche all'amministrazione USA ("They've gone and grabbed old
Ronnie"
si riferisce a Reagan). Tuttavia il momento di successo mondiale della
band sta passando e questo brano, che si piazza al N. 6 USA in
agosto, diventa l'ultimo grande hit degli australiani. L'album
successivo farà fiasco e nel 1985 la band si scioglierà. Non per nulla
hanno vinto il Grammy come "Best New Artist", che, ricordate,
porta sfiga.La band comunque si riformerà nel 1998, ottenendo successo con tour all'insegna della nostalgia e partecipando, nel 2000, alla cerimonia finale delle Olimpiadi di Sydney.
C'è pure un
altro australiano nella chart USA. Si tratta dell'idolo delle donne Rick Springfield,
noto
anche come il Dr. Noah Drake di "General Hospital". Il
cantante/attore arriva il 18 giugno al N. 9 con AFFAIR OF
THE
HEART, primo hit tratto dal suo settimo album, "Living In Oz", a
cui segue HUMAN
TOUCH, N. 18 a settembre.
Robin Gibb & The Bee Gees - Son ancora vivi e Giulietta lo conferma Strana situazione quella dei Bee Gees. Associati alla famigerata parola proibita che inizia per "d", sono considerati dei reietti dalle radio USA. Tuttavia, ogni disco su cui lavorano come produttori si trasforma in (multi)platino. Basti pensare ad uno dei dischi più venduti dell'anno negli USA, "Island In The Stream", successo da due milioni di copie per la coppia Kenny Rogers e Dolly Parton. Insomma, basta che a cantare non siano i fratelli Gibb. Poi, i nostri, per tentare un rilancio come interpreti non fanno certo le scelte più ispirate...
Basti
pensare al tragico seguito de "La Febbre Del Sabato Sera", intitolato
"Staying Alive",
per la regia di nientemeno che Sylvester
Stallone.
Praticamente
Travolta viene imbottito di muscoli. La storia è talmente
evanescente che quella di "Flashdance" in confronto è da Oscar per la
Sceneggiatura. Il film ottiene un discreto successo inziiale, ma poi è
talmente brutto da colare a picco. E nel 2006 verrà definito il
"peggior
sequel di sempre". Nonostante il titolo derivi dal
classico
dei Bee Gees e nel film siano previsti nuovi pezzi della band, il
regista, in un autentico impeto nepotista, preferisce adottare come
brano di punta la melodrammatica "Far From
Over" interpretata dal fratello
Frank, che pure recita nel film. Considerato poi che i pezzi forniti
dai fratelli Gibb son tutt'altro che memorabili, si può facilmente
evincere che la colonna sonora non si avvicinerà neppure lontanamente
al successo di quella del primo film. Non andrà oltre la sesta
posizione negli USA e la quattordicesima in UK, mentre in confronto
otterrà un maggiore successo da noi, dove arriverà al N.
2. Sta di
fatto che il primo singolo estratto, THE WOMAN
IN YOU, ad
opera dei fratelli Gibb, non va oltre la 24esima posizione negli USA
(in UK non entrerà neppure), mentre otterrà un successo appena maggiore
nel Vecchio Continente, arrampicandosi fino al N. 18 da noi. In
effetti, come già accaduto nei primi '70, è l'Europa l'affezionata
ancora di salvezza dei tre fratelli australiani. E la
riprova è data
dal clamoroso successo che sta riscuotendo nel continente un altro
singolo, ad opera di uno di loro.
Il buon Robin
è sempre stato
il più irrequieto dei tre, tanto che a fine anni '60 ha lasciato
temporaneamente la band per la carriera solista. E negli anni '80 riprende tale attività solista, pubblicando ben tre
album, il primo dei quali è "How
Old Are You". Il disco, uscito a
luglio, contiene uno dei maggiori hit europei dell'anno, JULIET.
Il brano, un orecchiabilissimo pop elettronico che decisamente si
avvicina alla dance Made in Italy del periodo. Probabilmente per tale
affinità, mentre viene ignorato negli USA e, più stranamente, in UK,
arriva al N. 1 in mezza Europa, tra cui in Germania. Da noi si piazza
secondo alcune fonti al N. 1, secondo altre al N. 2, a dimostrazione
del notorio casino che ha sempre caratterizzato le classifiche del
Belpaese. Ma nelle classifiche dell'epoca c'è posto anche per un altro veterano, che arriva dal Brasile...
Sergio Mendes
arriva al N. 4 USA con la romantica NEVER
GONNA LET YOU GO. L'hit
segna il ritorno di Mendes con la A&M di Herb Alpert, con cui
ha
già realizzato i grandi successi degli anni '60 con i Brasil '66.
Ebbene, il ritorno all'etichetta lo rilancia alla grande negli States,
dove ritorna nella Top 10 a distanza di 15 anni dal suo precedente hit,
la cover di "The Fool
On The Hill".
Il pezzo che lo rilancia tuttavia ha ben poco della Bossa Nova e invece
rientra nella categoria ballatone da struscio che tanto funzionano
presso il pubblico americano. A cantarla sono Joe Pizzulo, già
corista per il gotha del pop americano, e Leza Miller.Cartoline tedesche In Germania, come in Europa, funzionano alla grande molti hit internazionali di cui ho già parlato, come quelli di Police, Mike Oldfield, Robin Gibb, Irene Cara, New Order, Rod Stewart. Tuttavia ci son anche prodotti continentali che stanno andando molto bene. In attesa dell'esplosione autunnale della dance italiana o Italo Disco (con Righeira, Gazebo, Ryan Paris ai primi posti), non possiamo non citare alcuni nomi che si legano alla New Wave tedesca (la Neue Deutsche Velle).
Uno di questi è Peter
Schilling che è reduce dal successo clamoroso del pezzo
elettropop
fantascientifico "Major Tom
(Coming Home)" (si, cita proprio il Maggiore Tom
della bowiana "Space
Oddity") che a dicembre entrerà anche nella Top 15
USA. Questa estate la segue nelle classifiche DIE WÜSTE
LEBT, che diventa un Top 10 hit in tutti i paesi di lingua
tedesca.
USCITE CHIAVE
Esce il primo giugno il quinto album dei Talking Heads, "Speaking in
Tongues", che diventerà il primo vero grande successo commerciale della
band negli Stati Uniti, grazie anche all'hit BURNING
DOWN THE HOUSE. Singolo a parte, l'album è considerato un
lavoro minore della band. Anche perchè non c'è più Brian Eno a tenere
le fila del discorso. Tuttavia la miscela tra funk, rock e world music
rimane in buona parte divertente, come nell'elettropop THIS MUST
BE THE PLACE (NAÏVE MELODY). Le Teste Parlanti di David Byrne
son tra le poche band americane ad essere avvantaggiate dalla
situazione che si è creata negli USA dopo l'avvento di MTV. Padroni
infatti dello strumento "video", trovano un valido canale di sbocco per
la propria musica, considerata "ostica" dalle radio americane. Il tour
di supporto all'album (l'ultimo della band) verrà immortalato
dall'album live "Stop Making Sense" e dal relativo film girato da
Jonathan Demme.
E con un album minacciosissimo intitolato "Ammazzali Tutti" ("Kill' Em
All") esordiscono su disco il 25 luglio i Metallica. In prima
battuta ne vengono stampate 1.500 copie. Venderà 3 milioni di dischi. La
band thrash metal, all'epoca un quartetto formato da James Hetfield,
Lars Ulrich, Cliff Burton e Kirk Hammett, voleva chiamare l'album
"Metal Up Your Ass", ma poi ha optato per il più "accettabile" titolo
definitivo. L'attacco frontale a base di pezzi tiratissimi riesce in
pieno: la band riceve il testimone dai Motorhead e accelera, definendo
le coordinate del Thrash Metal. Tra i pezzi, la cavalcata dei THE
FOUR HORSEMEN, pezzo accreditato anche a Dave Mustaine, che
ha lasciato la band poco tempo prima in seguito a tensioni con Hetfield
(formerà i Megadeth), l'inno all'headbanging WHIPLASH,
primo singolo, e SEEK AND
DESTROY.
Parlando di David Bowie ho accennato al grandissimo chitarrista Steve
Ray Vaughan. Ebbene il mago della Stratocaster è l'artefice con la sua
band, i Double Trouble, di "Texas Flood". L'album, registrato in tre
giorni, esce il 13 giugno ed è destinato a diventare uno degli album
di blues più famosi degli ultimi decenni, grazie proprio alla chitarra
magica che vi compare e che induce paragoni con Jimy Hendrix. Tra i
brani, quello di apertura, la veloce LOVE
STRUCK BABY, la classica PRIDE
& JOY (dedicata alla moglie Lenora, che tuttavia
invece crede sia stata dedicata a una ex fiamma del musicista, che
quindi le dedica LENNY)
e la title-track.
E anche per l'estate 1983 è tutto. Per il prossimo stop spingeremo la macchina del tempo indietro, all'Estate dell'Amore. E mentre San Francisco diventa la capitale degli hippy e se volete andarci dovete portare fiori tra i capelli e le porte dell'America si spalancano davanti a Jim Morrison, Londra diventa psichedelica. D'altra parte è anche l'estate del Sergente Pepe... Marco Fare clic qui per inserire un commento a questa monografia.  
|