L'AUTUNNO
DEL 1983 - Un autunno "da brividi"
Periodo poco felice per i voli aerei, tra attentati, dirottamenti e
abbattimenti "per errore".
La
Guerra Fredda diventa nuovamente calda,
con missili che spuntano come funghi in tutta Europa, e la bomba fa
paura: l'evento Tv dell'anno negli USA è un film che descrive le
conseguenze di una guerra nucleare:
"The
Day After" (noi lo vedremo al
cinema). Meglio giocare alla guerra solo con i videogiochi. A patto di
non provocare una vera guerra termonucleare, come minacciato in "War
Games". Ma tra tanta apprensione crescente, c'è anche qualche buona
notizia. Come
l'Argentina
che riacquista la democrazia. Intanto, nella musica, continua
l'invasione albionica. Alle nuove star britanniche,
Boy George su
tutte, tuttavia si associano parecchie vecchie volpi americane che,
capita l'importanza del video, seguono le tracce di
Michael Jackson. E
così ecco i trionfali ritorni di
Billy
Joel e
Lionel
Richie. Ma è
proprio Michelino a varcare il
"punto
di non ritorno". Il 21 novembre
presenta alla stampa un video che decreterà definitivamente il trionfo
del nuovo strumento promozionale. Più che un semplice video è un vero e
proprio
mini-film horror
di 14 minuti. Destinato a diventare una pietra
miliare della videomusica. Su MTV lo si vedrà solo il 2 dicembre, ma il
dado è stato tratto...
Ma iniziamo dai N. 1 della nostra classifica...
Lionel Richie - Una
notte lunga un party
"Tom bo li de say
di moi ya, yeah, jambo, jambo!"

Allora,
Lionello nel corso degli ultimi 6-7 anni ha sfoderato una serie di
lentazzi che l'han reso responsabile di un sensibile aumento delle
nascite,
almeno negli USA, e l'hanno trasformato nel
più prezzolato autore di ballate
del periodo. Non male per uno che ammette di aver iniziato
a
scrivere lenti solo perchè il resto della sua
band, i
Commodores,
era dedito alla sola scrittura di pezzi
ritmati. E dato che qualche ballata serviva negli album... Poi,
lui si è reso conto che in un lento è importante trovare modi
originali di dire "
ti amo"
e ha notato che la cosa gli riusciva molto
bene... Sia da solo che con i Commodores (mollati nel 1982), prima
dell'avvento di "Thriller", è la star di colore N. 1 negli USA, titolo
poi reclamato da Michael Jackson. Ma lui è abituato a stare alle spalle
di Jacko. Anzi, una chiacchera dice che i Commodores negli primi anni
'70 andassero sempre in tour con i Jackson 5 perchè di fatto erano
Richie e company, nascosti dietro le quinte, a suonare i pezzi
per
Michael e fratellini.

Ebbene,
il mancato avvocato Lionel, per
lanciare il suo secondo album solista,
"Can't Slow Down",
decide di non
utilizzare una ballata. Bensì
un
pezzo festaiolo ritmato con influenze
afro e caraibiche. Intitolato
ALL NIGHT
LONG. E l'invito a far festa
tutta la notte viene accolto a livello planetario. Di fatto (ri)porta
Richie al diretto inseguimento di Michelino, trasformandolo in una
superstar mondiale. Il pezzo arriva al N. 2 UK e, il 12 novembre, in
vetta alla Billboard Chart, dove resta per 4 settimane prima di essere
detronizzato proprio da Jackson (e McCartney). A proposito, sapete che
significa quello che viene cantato nel break del pezzo (e che ho
scritto sotto il titolo del paragrafo)? In realtà non ha un vero
significato, ma deriva da un pezzo tradizionale giamaicano. E per poter
pronunciare correttamente le parole Richie chiede un aiuto. Al
ginecologo giamaicano della moglie, contattato a telefono, stando alla
leggenda,
nel bel mezzo di una visita...

Grazie anche ad un video di
successo (ora inguardabile a dire il vero per tutta la melassa che
trasuda), il pezzo diventa un hit mondiale
(funziona persino in Italia,
dove arriva al N. 2, frenato solo dal De Gregori de "La Donna
Cannone").
E a luglio verrà eseguito dal suo autore davanti a una platea di circa
2 miliardi e mezzo di persone di 120 paesi:
alla
cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Los Angeles. Richie
cambierà anche dei versi in onore delle Olimpiadi e la eseguirà con
breakdancers su un palco circondato dagli atleti. Avrebbe dovuto
esserci anche Michelino, ma alla fine lui si è tirato indietro... Ah,
nel frattempo Lionello avrà messo a segno un N. 1 transatlantico e
stavolta sarà una ballatona strappalacrime...
Ah, "All Night Long" sarà il primo video trasmesso dalla neonata (e
oggi defunta) "Videomusic" nella notte tra l'1 e il 2 aprile 1984...
A dire il vero anche Lionel Richie ha dei dubbi circa la
sua partecipazione alla Cerimonia di chiusura dei Giochi
Olimpici. Alla fine lo convince un amico per il quale ha scritto un
colossale N. 1 americano nel 1980, "
Lady"
(ovviamente una ballata). E
questo suo amico quest'autunno ottiene il suo secondo e ultimo N. 1
nella Hot 100
accompagnandosi con un'autentica First Lady del country...
Kenny Rogers
& Dolly Parton - Ovvero i Bee Gees versione country

I
Bee Gees?
che c'entrano i tre fratelli con il canuto Kenny, la
prosperosa Dolly e il country? Beh, semplice,
ISLANDS IN
THE STREAM, N. 1 per due settimane negli USA a partire dal 29
ottobre,
è stata scritta
dai tre fratelli. E l'intero album di Rogers,
il primo per la RCA dopo la firma di un clamoroso contratto da 20
milioni di dollari, è prodotto proprio da
Barry Gibb. D'altra
parte se Kenny si è fatto scrivere un hit da Lionel Richie, perchè non
dai Gibb? A dire
il vero Kenny e Barry avrebbero già dovuto collaborare ai tempi di
"Lady". Infatti Kenny stava pensando ad un album di duetti e
collaborazioni con disparati artisti, progetto poi messo nel cassetto.
Tuttavia l'idea di collaborare con il maggiore dei Gibb è rimasta. E
finalmente viene messa in atto. E per il primo singolo tratto
dall'album
"Eyes That
See In The Dark" il canuto ex New Christy Minstrel chiama
Dolly Parton. D'altra parte a Kenny piace duettare con le signore, come
dimostrato dai duetti di successo con
Kim Carnes ("
Don't Fall
In Love With A Dreamer", N. 4 del 1980),
Dottie West ("
What Are
We Doin' In Love", N. 14 nel 1981) e
Sheena Easton ("
We've
Got Tonight", successo della primavera 1983).
Il duetto è il secondo N. 1 USA sia
per Kenny sia per Dolly e diventa
di platino e arraffa una marea di premi, raggiungendo anche la
difficile (per i pezzi country) Top 10 UK. E, visto il successo, i due
registreranno per il Natale 1984 un album insieme...
Da notare che "Island In The Stream" sarà l'ultimo singolo country ad
arrivare al N. 1 della Hot 100 USA fino al 2000, anno in cui ci
riuscirà "
Amazed"
dei Lonestar. Nel 1998 il pezzo verrà invece campionato da Pras nella
sua "
Ghetto Supastar",
grande successo di cui ho parlato a proposito dell'Estate 1998. Nello
stesso anno verrà registrata anche dagli autori, nel loro album live "
One Night
Only". E nel 2005 il duetto verrà votato come il migliore
della Storia del Country.
E pensare che il pezzo era stato scritto dai Bee Gees per Diana Ross...

Poco fa ho nominato la scozzese
Sheena
Easton. Ebbene, anche la bella brunetta è nelle
classifiche di questo autunno con il suo nuovo singolo, accompagnato da
un
video di ambientazione
horror. Proprio in tempo per Halloween, il 29 ottobre,
arriva al N. 9 USA
TELEFONE
(Long Distance Love Affair).
La
scozzese è alle prese con un pezzettino pop-dance, primo estratto dal
suo quarto album,
"Best
Kept Secret".
Il divertente video invece, in bianco e nero, la vede alle prese
nientemeno che con alcuni mostri classici: Dracula, la creatura di
Frankenstein, Quasimodo, una mano mozzata in stile "Famiglia Addams" e,
nei panni di atteso "moroso", King Kong (certo che se aspettava una
telefonata da lui...). Questo è anche l'ultimo singolo in Top 10 USA
della
fanciulla prima della
"cura
Prince". Poi, "traviata", tornerà con un
suono più funky e testi decisamente più osè...

E
Prince, il nano
sessuomane nelle
stesse settimane è nella Top 10 USA (N. 8) con il
terzo hit tratto da
"1999",
DELIRIOUS
(ovviamente nessun link per i
soliti motivi, dannato nano!). Il brano è anche il secondo Top 10 USA
della carriera di Prince, e all'epoca è spesso suonato da DJ di seguito
ai due precedenti singoli dell'album, nella sequenza in cui i tre pezzi
aprono "1999". Il pezzo parla di una donzella che lo fa delirare e
ovviamente è ricolmo di allusioni sessuali, tuttavia celate in
modo sufficiente per evitare la censura. Basato su un loop di drum
machine su cui si innestano un basso e un synth, il pezzo si chiude con
il verso di un bambino, lo stesso impiegato nel 1998 da Timbaland nel
successo di Aaliyah "
Are You
That Somebody". E alla prossima uscita il Principe diventerà
una superstar...
Allora, l'abbiamo nominato parlando di Lionel Richie. E con questi e
Prince di fatto rappresenta l'ariete di sfondamento che finalmente
distrugge l'apartheid musicale di MTV: prima di loro nessun artista di
colore passava. E ora invece è proprio un suo video a segnare un passo
decisivo della storia della videomusica... Ovviamente sto parlando di...
Michael Jackson -
La piccola cosa carina fa ballare il Moonwalk agli zombie...

Michelino durante l'autunno ha ben
due singoli nella Top 10 USA tratti
da "Thriller". "
Human
Nature" e
P.Y.T.
(Pretty Young Thing),
che diventa a novembre (sia pur solo per una sola settimana) il sesto
singolo da Top 10 proveniente dall'album.
Mai nessuno era riuscito a
tanto prima. E Jacko farà ancora meglio, aggiungendone un
settimo. Di fatto d'ora in poi diventerà la regola spremere singoli
dagli album.
"P.Y.T." è nata come una ballata, ma alla fine il produttore
Quincy
Jones decide di trasformarla in un pezzo pop funk ritmato,
riscrivendola con
James
Ingram. Da notare che quando Jacko verrà
invitato nel 1984 alla Casa Bianca da Reagan, quest'ultimo citerà
proprio questo brano, dicendo "
Let's
give some T.L.C. to the P.Y.T.s."
(ovvero "diamo affetto e cure alle giovani cose carine")... I
cori nel brano sono stati affidati a un gruppo di coriste debitamente
battezzate P.Y.T.s, due di loro son le sorelline di Michael,
Janet e
LaToya.
Il brano verrà citato nel 2007 dai Justice, nella loro "
D.A.N.C.E.",
vero e proprio omaggio a Jackson.
Per
"P.Y.T." Michelino non prepara nessun video ufficiale. Ma non crediate
che abbia smesso con i video. Tutt'altro.
Sta per immettere sulle Tv la
sua arma finale, quella che darà all'album la spinta
definitiva verso
il record di album più venduto della storia. L'ha riservata per la
title-track, scritta per Jacko da
Rod
Temperton,
ex membro della band disco Heatwave, già autore per Michael di "
Off The
Wall" e "
Rock
With You".
E
tale arma finale viene rivelata alla stampa
il 21 novembre 1983, a Los Angeles.
THRILLER
non è un semplice video.
È
un vero e proprio film musicale corto, della durata
di quasi 14 minuti. Per realizzarlo Jackson chiama il
regista
John
Landis, reduce da successi come "Animal House", "The Blues
Brothers",
"Una Poltrona Per Due" e soprattutto da un film che probabilmente è il
responsabile della scelta del regista da parte di Jacko, "Un Lupo
Mannaro Americano A Londra". D'altra parte la title-track dell'album è
un pezzo musicale che parla (con ironia, temo involontaria,
considerato il soggetto) di creature spaventose che si
aggirano
nel buio durante una notte di terrore. E per rappresentarlo in
immagini, ovviamente, Jackson vuole un horror. Per realizzare il quale
Michelino non bada a spese. Mezzo milione di dollari (anche se
alcune fonti parlano di
800.000 $). Ma all'apoca Jacko è ancora un ottimo affarista: tra
vendite
dell'album e del video (si tratta del video musicale più venduto della
storia, con oltre 9 milioni di pezzi) si rifarà abbondantemente.
Se
alla regia viene
chiamato Landis, per il make up viene chiamato un grande specialista
del settore,
Rick Baker,
6 volte premio Oscar, già autore della
splendida
trasformazione del lupo mannaro nel film di Landis (all'epoca
non c'era computergrafica!) e futuro autore di meraviglie come i
gorilla di "Gorilla Nella Nebbia", gli alieni di "Men In Black" e il
"Grinch" di Jim Carrey.

La musica viene adattata al video, e
quindi il brano viene allungato e rimontato. Da buon Testimone di
Geova, Michelino in testa al video mette un avviso: il fatto che lo
abbia
girato non significa che si occupi di occulto! Poi parte la
storia. Jacko e la fidanzatina (interpretata dall'ex coniglietta di
Playboy
Ola Ray), vestiti in stile primi anni '60,
si
appartano in un posticino tranquillo. Lui le da l'anellino,
lei ci
starebbe, ma lui ha qualcosa da confessarle... Un segreto...
No, non quello che potreste
pensare voi, bestie! Ha un altro genere di
problemino, e
quando spunta la luna piena la confessione diventa superflua: Jacko è
un... ehm
gatto mannaro.
La fanciulla si mette a urlare e sta una mezz'ora a rimirare il mostro,
senza scappare. Poi finalmente si sveglia e scappa. Ma è
troppo
tardi e fa una brutta fine. Ed è allora che scopriamo che si tratta di
un film
proiettato in un cinema. Si intitola "Thriller" ed
è interpretato da
Vincent
Price.
Jacko e la Ray stanno vedendo la pellicola. Lui gode agli squartamenti
e si ingozza di pop corn, ma lei ha paura e così i
due decidono di uscire dal cinema. Cattiva mossa. Intanto Michelino
inizia a cantare.
No,
non è una cattiva mossa per quello. I due passano vicino a
un cimitero (la tua morosa ha paura al cine e tu che fai? Le fai
costeggiare un cimitero di notte...). Pessima
mossa. Perchè iniziano a venir fuori zombie da tutte le parti, mentre
nelle orecchie risuona il sinistro rap di Vincent Price. I cadaveri
ambulanti circondano la coppietta e, applicando il detto "
se non li puoi battere alleati",
Jacko si rivela a sua volta essere uno zombie. E inizia il pezzo più
memorabile del video, con il famosissimo balletto dei morti viventi.
Poi la Ray, che proprio una cima non deve essere, per sfuggire ai
mostri pensa bene di entrare in una casa fatiscente. E mentre
gli
zombie, Michelino in testa, stanno per ghermirla, ecco il colpo di
scena: è tutto un sogno. Infatti la ragazza si era addormentata nel
cinema. Peccato per lei che all'uscita dal cinema Jacko si giri verso
la camera rivelando due inquietanti occhi felini gialli, mentre risuona
la spettrale risata di Vincent Price.
E sul finale compare la scritta
"
Any similarity to actual events
or persons living, dead, (or undead) is purely coincidental."
La stessa che chiudeva "Un Lupo Mannaro Americano a Londra".
Il
video, di un kitsch sublime, debutterà su MTV il 2 dicembre, di fatto
costituendo il primo
vero e proprio evento generato dalla TV musicale. E pensare che solo un
anno prima il canale bandiva i video dei musicisti di colore... Di
fatto "Thriller" segna
il definitivo trionfo del nuovo media promozionale. E soprattutto segna
la definitiva presa di coscienza della sua importanza da parte degli
americani. Sopraffatti nel giro dei precedenti 12 mesi dai britannici
(con l'eccezione proprio di Jackson, che ha capito da subito
l'importanza dei video, basti pensare a "
Billie Jean"
e "
Beat
It"), gli
americani iniziano ad affrontare i rivali sul loro stesso territorio.
Ne vedremo delle belle.
Il balletto con gli zombie di Jackson
entra letteralmente nella leggenda e così pure il famigerato
giubbettino in pelle rosso che indossa. Inutile dire che
fioriranno omaggi e parodie a iosa. Tra i
moltissimi video che citeranno "Thriller" va ricordato almeno "
Clint
Eastwood" dei Gorillaz.
Tra gli zombie, compaiono sia Baker sia
Forrest J Ackerman,
leggendario espertone e collezionista di memorabilia di fantascienza e
horror (chi leggeva "Ciak" negli anni '80 e '90 sicuramente lo ha
sentito nominare). Da notare che si è corso il rischio di uno sciopero
degli zombie. I ballerini infatti chiedono un aumento anche perchè
ballare con le scarpe affidate causa loro parecchi dolori...
Il
singolo tuttavia uscirà in UK solo a dicembre e negli USa solo nel
gennaio 1984. Diventerà l'ultimo Top 10 tratto dall'album, piazzandosi
al N. 4 USA e al N. 10 UK.
"Darkness falls across the land
The midnite hour
is close at hand
Creatures crawl in
search of blood
To terrorize
y'all's neighborhood
And whosoever
shall be found
Without the soul
for getting down
Must stand and
face the hounds of hell
And rot inside a
corpse's shell
The foulest stench
is in the air
The funk of forty
thousand years
And grizzly ghouls
from every tomb
Are closing in to
seal your doom
And though you
fight to stay alive
Your body starts
to shiver
For no mere mortal
can resist
The evil of the
thriller!"
Intanto nella Top 20 UK c'è spazio anche per una "canzone di risposta"
a "Billie Jean". Si tratta di
SUPERSTAR
(BILLIE JEAN), con
Lydia
Murdock che interpreta Billie Jean e da la sua versione
della storia...
Michelino tuttavia all'epoca ha una vera e propria attrazione per i
morti viventi...
Tanto
che si mette a duettare con una di queste creature.
Esattamente col cadavere di un deceduto nel 1966 che risponde(va) al
nome di
Paul McCartney...
Come? Non sapevate
che fosse morto? Beh, è una lunga storia.
La dipartita è avvenuta il 9
novembre 1966,
quando, dopo un litigio con il resto degli Scarabei, Paul avrebbe avuto
un incidente sulla sua Aston Martin finendo decapitato. Tuttavia per
non sconvolgere i fan, i tre superstiti lo hanno subito sostituito con
un tal
William
Campbell (o Billy Shears),
suo sosia sottoposto a una plastica per renderlo somigliante
all'originale. La leggenda metropolitana del "Paul è morto" cresce
fiorente, e i quattro (o meglio, i tre più uno) non mancano di
divertirsi a infilare indizi a profusione per alimentare le pippe
mentali dei sostenitori del mito. Sulla copertina di "Sgt. Pepper's"
c'è la sua supposta data di morte sulla batteria, mentre l'OPD che
compare sulla giacca di Paul starebbe per "Ufficialmente Dichiarato
Morto" (e non per "Ottawa Police Department"). E poi l'oboe (strumento
funerario) che Paul tiene tra le mani, la tomba, l'Aston Martin col
guanto da guida insanguinato, per tacer del testo di "A Day In The
Life", che describerebbe il fatto...
Nel "White Album" si sbizzarriscono, tra "I'm So
Tired" e "Blackbird" John mormora "Paul is dead man, miss him, miss
him",
per tacer di "Revolution 9" e "Glass Onion"... Nel film "Magical
Mystery Tour", sulla scrivania di Paul appare la scritta "I WAS" (Io
Ero), mentre Paul indossa in un'altra scena un garofano nero e non
rosso come gli altri...
La copertina di "Abbey Road" è il non
plus ultra: raffigurerebbe addirittura il funerale di Paul, senz
aparlare della targa del maggiolone, della sigaretta tanuta sulla mano
destra di Paul (notoraimente mancino) e del furgone della polizia
stradale (quello che sarebbe stato in servizio la sera della tragica
dipartita)...
Insomma, Paul è deceduto e quello che l'ha
sostituito semplicemente è uguale a lui, canta come lui, suona come
lui, è mancino come lui e ha il medesimo talento compositivo. Un bel
colpo di fortuna beccare un sostituto così, eh? A mio parere è più
probabile un'altra spiegazione: Paul
è morto, ma poi è stato resuscitato mediante un rito voodoo.
Solo che, dato che la parte offesa nell'incidente è stata la testa,
alla fine il rito ha permesso al soggetto di mantenere
un'elevata funzionalità cerebrale solo per una quindicina d'anni. Poi
lentamente i processi decompositivi hanno preso il sopravvento, e di
questo vi sono numerosi
indizi:
Primo indizio: "Ebony And Ivory".
Secondo Indizio: nel 1985 Paul si fa fregare come un pollo dal "caro
amico" Michelino
i diritti delle canzoni dei Beatles.
Terzo indizio: il film "Give My Regards To Broad Street"
Quarto indizio: l'orrido "Press To Play".
Quinto indizio: il matrimonio con Heather Mills e come si è
fatto spennare col divorzio.
Per tacer del fatto che negli ultimi 20 e passa anni Macca non ha fatto
una canzone veramente memorabile...
Oddio,
per un uomo normale si potrebbe parlare di semplice rincoglionimento
dovuto all'avanzare degli anni. Ma dato per Paul è più probabile che si
tratti di qualcosa di paranormale...
In ogni caso il duetto tra Jacko il
re degli zombie e Paul il morto che
canta è SAY
SAY SAY
ed è il modo in cui Jackson restituisce il favore a Paul, che ha
duettato con lui in "The Girl
Is Mine", primo estratto da "Thriller". Il duetto è prodotto
da George Martin e anticipa il 12esimo album
post-Beatles di Paul, "Pipes
Of Peace",
che esce proprio ad Halloween, il 31 ottobre. Inutile dire che con due
simili nomi in gioco il successo del singolo è pressochè scontato.
Accompagnato da un video ambeintato negli anni '20 in cui i due si
spacciano per guaritori girovaghi e a cui partecipano anche la moglie
di Paul, Linda, e la sorella di Jacko, LaToya, il disco si
invola in
novembre al N. 2 britannico e ripete subito il successo in tutto il
globo, Italia compresa (Pippo Baudo la vuole come sigla della sua
"Domenica In"). Negli USA entra il 15 ottobre al N. 26: era dai tempi
di "Imagine" di John Lennon che un singolo non entrava così in alto.
Otto settimane dopo domina la Hot 100, scalzando "All Night Long".
Guarderà la classifica dalla vetta per ben 6 settimane a
cavallo
tra il 1983 e il 1984. Da notare che il
singolo è a tutt'oggi l'ultimo dei 29 N. 1 americani di Macca
(ovviamente contati tra Beatles, Wings e lavori solisti).
Una nota sulla copertina: non vi sembrano contenti? Attento Macca,
mentre sorridi sta per mettertelo nel posteriore e ti farà male, ah,
quanto male ti farà...
Nel 2006 il pezzo, campionato in loop (sarà l'epidemia dell'epoca e
praticamente quasi farà fuori la musica dance) dagli Hi Tack e
intitolato "
Say
Say Say (Waiting 4 U)" arriverà al N. 4 UK.
Un
cameo
di Paul
compare anche nel finale del video che accompagna un
altro dei successi della stagione 1983/1984...
Tracey Ullman -
Retrò con brio (e per gioco)

Tracey,
già attrice comica di successo per la BBC, ha deciso di darsi
alla musica per divertirsi. E ha già ottenuto un grosso hit in
primavera con la sua versione di "
Breakaway",
pezzo scritto nel 1964 da Jackie DeShannon e Sharon Sheeley. E questo
autunno mette a segno un hit ancora maggiore,
THEY
DON'T KNOW. Anche questa è una cover, stavolta di un pezzo
scritto da
Kirsty MacColl
nel 1979. All'epoca
la
versione originale della canzone
avrebbe potuto lanciare la cantautrice,
ma uno sciopero dei distributori ne ha bloccato la promozione
decretandone il fallimento (questa è sfiga). Tuttavia un bel pezzo
prima o poi trova la strada della classifica. E questo la trova grazie
a Tracey e alla sua deliziosa e ironica versione stile sixties, a cui
partecipa come corista la stessa MacColl. "They Don't Know" arriva al
N. 2 UK, fermata solo da Billy Joel, lanciando internazionalmente la
Ullman. Il pezzo parla di una ragazza che è criticata dalla gente per
il ragazzo che frequenta. Ma lei ribatte che "
loro non sanno nulla"!
Le
sue doti di commediante emergono anche nel divertente e ironico video,
nel cui finale compare appunto anche McCartney (lei sta girando una
particina nel film di Paul
"Give My Regards To Broad Street" e
lui ricambia).

Il brano
verrà quindi incluso
nell'album
"You Broke My Heart In 17 Places", raccolta di cover
retrò da lei attualizzate e interpretate in modo divertito, come "
una via di mezzo tra Minnie e le
Supremes"
(definizione di Melody Maker).
L'album arriverà nella Top 20 UK a dicembre, grazie anche a un terzo
singolo da Top 10, "Move
Over Darling" (cover di Doris Day!). E a marzo "They Don't
Know" arriverà al N. 8 USA. Poi, dopo un paio di altri singoli, Tracey
darà un taglio alla propria carriera discografica, dedicandosi a tempo
pieno al suo "lavoro vero", quello di attrice. Comparirà, come
protagonista, in vari show TV prima britannici e poi americani,
arraffando anche alcuni Emmy. E partecipando a numerosi
film, tra cui "Ti Amerò Fino Ad Ammazzarti" e, come
doppiatrice, "La Sposa Cadavere". Sarà durante il suo fortunatissimo "The
Tracey Ullman Show" che esordirà, nel 1987, con dei corti,
una famiglia americana di colore giallo,
"I Simpsons"...
Il suo ultimo lavoro, del 2008, sarà un programma satirico sugli USA
per il canale via cavo Showtime: un altro successo.
Da notare che quando la MacColl morirà per un assurdo incidente
nautico, la
Ullman parteciperà a un concerto in suo tributo.
La figlia di un immigrato polacco e di una rom britannica ne
ha fatta di strada, anche se sarebbe stato bello vederla proseguire
anche la carriera canterina, specie se affrontata per gioco come nel
suo unico album: si è divertita a farlo e si sente!

Tra i brani che la Ullman registra
c'è anche "
My
Guy's
Mad At Me", cover di "
My Girl"
dei
Madness
(nel cui video comnpare l'allora leader dei Laburisti,
Neil
Kinnock). E proprio i Nutty Boys ottengono il 15esimo Top
10 UK della carriera con la bella
THE SUN
AND THE RAIN. Il pezzo, destinato a non essere incluso in
alcun album (eccetto le raccolte), rappresenta il nuovo corso
di Suggs e soci, più sobrio e raffinato, ma altrettanto efficace.
Si tratta tuttavia dell'ultimo lavoro della band scritto da
Mike "Monsieur Barso" Barson,
che il 21 dicembre lascerà la band per tarsferirsi a vivere con la
moglie olandese ad Amsterdam. La sua partenza segnerà la band che,
ristampa di "It Must Be Love" a parte, rivedrà la Top 10 UK solo nel
1999, con "
Lovestruck",
pezzo scritto proprio da Barson con Lee Thompson.
Intanto in settembre i ragazzi continuano a sfruttare il momento
favorevole negli States, aprendo alcuni concerti dei Police e di David
Bowie.
E ritorniamo
in ambito sixties proprio per l'autore del singolo che nega
la prima posizione britannica alla Ullman... Come Michelino,
Prince e Lionello ha
capito che il video può essere un formidabile strumento promozionale.
Si adegua e lo fa molto
bene...
Billy Joel - Uno
sguardo al passato e Christine per il presente

Allora,
il 1982 è stato un anno decisamente duro per Billy. La
lavorazione del sofferto e ambizioso
“The Nylon Curtain”
(vedi
Autunno 1982),
quasi un trattato sull'esperienza di vita in America della sua
generazione, gli ha praticamente
tolto le energie. Inoltre, l’incidente motociclistico che l’ha
coinvolto durante la lavorazione di quell’album non ha di certo
aiutato.
Dopo quell'album, Joel sente che ha bisogno di
alleggerire l’atmosfera. E per farlo, pensa di recuperare per il suo
nuovo lavoro il sound degli anni '50 e ’60, quello di artisti che
ascoltava da ragazzo come i Drifters, Otis Redding e
Four Seasons. Praticamente un ritorno musicale
all’adolescenza, anche se fatto da un uomo adulto nel 1983. Pertanto un
approccio spensierato ma non troppo. Tuttavia una sorta di ritorno
all'"innocenza", e pertanto battezza il suo nuovo album
"An Innocent Man".

Come
primo estratto il nostro pubblica la motowneggiante
TELL HER
ABOUT IT. Un vero e proprio avviso: se ci
tieni a una persona, non esitare a rivelare i tuoi veri sentimenti! E
il consiglio, complice anche un bel video in cui il nostro si esibisce
come un musicista anni ’60 all’Ed Sullivan Show (con Ed Sullivan che lo
introduce dopo Topo Gigio), viene recepito dal pubblico
americano, che regala a Joel il secondo N. 1 della carriera il 24
settembre. Ma il botto clamoroso a livello mondiale arriva col secondo
estratto:
UPTOWN
GIRL. Prima di questo singolo Joel
non è mai entrato nella Top 10 britannica. Non ci è riuscito nè con
“Just The Way You Are”, nè con “
My Life”
nè tantomeno con il suo primo
N. 1 USA, “
It’s
Still Rock And Roll To Me”. Ebbene con “Uptown Girl” non
solo entra tra i primi 10, ma addirittura vola al N. 1, sfrattando il 5
novembre i
Culture club e dominando la classifica per 6 settimane, mettendo a
segno il secondo singolo più venduto dell’anno in Albione, proprio alle
spalle di Boy George e del suo karma camaleonte. D’altra parte il
pezzo,
un vero e proprio
omaggio musicale a Frankie Valli e ai suoi
Four Seasons, si accorda perfettamente con il trend di
recupero delle
sonorità anni ’60 che sta caratterizzando molto pop britannico
dell’epoca. Se consideriamo che dietro "Uptown Girl" si piazza Tracey
Ullman, potremmo scambiare il periodo per il 1963...

Nel
pezzo il protagonista è un ragazzo del ghetto che si innamora di
una ragazza dei "quartieri alti" e nel video Billy compare come un
meccanico che corteggia una bella bionda. Quella creatura altri non è
che la sua fidanzata (e futura seconda moglie),
la Top
Model Christine Brinkley, a cui il pezzo è dedicato.
Evidentemente Billy ha applicato quanto
ha predicato in "Tell Her About It", e l'ha fatto nel modo che gli
riesce meglio, in musica. “Uptown Girl” diventa anche il secondo
singolo nella Top 10 USA tratto
da “An Innocent Man”: si ferma al N. 3 a novembre e ci rimane per ben 5
lunghe settimane.
“Tell Her About It” diventerà invece a dicembre il secondo
Top 10 di Billy in UK, arrivando al N. 4. E "An Innocent Man" nel
frattempo si piazza al N. 6 USA e al N. 2 UK: mai un album di Billy
Joel è arrivato così in alto nelle Isole Britanniche.
Una brutta notizia per concludere: "Uptown Girl" verrà riportata al N.
1 UK nel 2001 da una
trista
cover karaoke ad opera dei fetidi Westlife. Nel video
comparirà un'altra Top Model, Claudia Schiffer... Meglio a sto punto la
versione di
Alvin
& The Chipmunks, con gli scoiattoli canterini,
sicuramente più dotati di talento dei bonazzi irlandesi...
Ed
ora parliamo proprio del singolo che "Uptown Girl" ha
scalzato dalla vetta...
Culture Club - Il
Boy fa il filosofo

Allora,
un anno prima erano una combriccola guidata da uno strano tipo
sbeffeggiato dalla stampa inglese come un fenomeno da fiera. È passato
un anno.
E ora sono
considerati la punta di diamante del nuovo pop che
arriva dalla Gran Bretagna. Non solo. Sono la prima band
che è stata
capace di piazzare tre singoli nella Top 10 USA dall'album di debutto
dai tempi dei Beatles. Migliaia di ragazzine (e ragazzini) adorano il
loro leader e si vestono come lui. E non solo, lo adorano pure le
loro mamme e nonne. Ovvio che tutti stiano aspettando il loro secondo
album con i fucili puntati. Insomma, sono la perfetta rappresentazione
del Male: la band perfetta per MTV, lanciata grazie all'immagine
decisamente vistosa e inconfondibile del vostro leader. Certo, hanno
sfornato almeno un paio di classici, ma quelli possono capitare a
tutti. Ma loro sono il trionfo dell'immagine sui contenuti. Insomma, è
inevitabile: il secondo album rivelerà tutti i loro drammatici
limiti. O no?
Beh,
potrebbe anche andare diversamente. Il secondo lavoro alla
fine potrebbe non solo avere ancora più successo,
ma potrebbe, orrore, dimostrare che sono una vera pop band
che sa
andare oltre il singolo di successo...

Meglio non lasciare
nulla al caso. Anzi. Col secondo album coprono un raggio musicale più
ampio, sfruttando non solo il white soul e il dub reggae del primo
album, ma approdando anche al gospel e al rock classico. Senza
rinunciare a un grammo di orecchiabilità. E aggiungono la voce di una
corista
d'eccezione come
Helen
Terry, vera dinamo vocale che ha già
impreziosito il singolo uscito in UK in primavera, la motowneggiante
CHURCH OF
THE POISON MIND,
che proprio in questi mesi approda nella Top 20 americana (arriverà al
N. 10 il 3 dicembre). Intanto, il leader, complice una vacanza
in Egitto, ha iniziato a interessarsi al significato simbolico di
colori, forme e numeri. E quindi ecco che il nuovo album si chiama
"Colour By Numbers".
Certo, il secondo lavoro deve essere
lanciato da un singolo di successo. Se il primo singolo non funziona
c'è il rischio serio di venir mangiati dalla concorrenza. C'è un
esercito di band pittate e colorate che non aspetta altro che rubare
lo scettro. E, come ben si sa, nulla è più mutevole del
mercato pop,
sempre soggetto alle fluttuazioni delle mode e dei gusti.
E perchè a
sto punto non scrivere una canzone sul karma? Ovvero sul
fatto che ognuno si costruisce il proprio destino, in base alle proprie
azioni. Il Boy dirà che il pezzo tratta della paura della gente di
prendere posizioni impopolari, fingendo pertanto di essere d'accordo
con la maggioranza. E di come inevitabilmente se non sei sincero con te
stesso, sarai punito dal destino.

E il tema viene tradotto in canzone
con
KARMA
CHAMELEON,
orecchiabilissimo pezzo scritto dal Boy con un veterano del pop
britannico anni
'70,
Phil Pickett dei
Sailor. A dire il vero, come già "Do You Really
Want To Hurt Me?", il pezzo viene scritto da Boy George pensando a
Jon
Moss, batterista del Club e all'epoca suo compagno.
All'epoca
ovviamente la cosa viene tenuta nascosta (alla faccia delle
dichiarazioni da diva del Boy "
Io
non ho una vita privata, appartengo
ai media!"). Tuttavia la relazione tra i due non è priva
di frizioni,
semplificate dalla strofa "
You're
my lover, not my rival...".
L'armonica invece è suonata da
Judd
Lander, membro della band
merseybeat anni '60 The Hideaways, già collaboratore della
band in
"Church Of the Poison Mind". Musicalmente il pezzo pesca, come altre
composizioni della band, nella tradizione soul. Sebbene il Boy ami
provocare definendosi un plagiario, stavolta salta fuori una vera
accusa
di plagio intentata dagli autori di "
Handy Man",
un hit
del 1960 per
Jimmy
Jones (rifatto da
James
Taylor). In effetti parlare di plagio è decisamente
esagerato. Il Boy George ammette di aver
sentito il
pezzo, ma che non aveva alcuna intenzione di copiarlo. Aggiungendo:
"
Abbiamo dato loro 10
pence e una mela"...
Il pezzo è
accompagnato da un video diretto da
Steve
Barron (futuro regista del leggendario
"
Take
On Me") ambientato nel Mississippi di fine '800 (un
video di
fantascienza, dato che in esso bianchi e neri ballano e cantano
assieme...). In realtà è girato nel Surrey.
Il singolo diventa un
successo epocale: più di 1.400.000 copie vendute solo in
UK, dove
arriva al N. 1 il 24 settembre e resta in vetta per 6 settimane. La
replica avviene in tutta Europa e nel resto del mondo, arrivando al N.
1 in 16 paesi diversi (in Canada diventa il primo singolo capace di
vendere più di un milione di copie). A febbraio il singolo dominerà la
USA chart per tre settimane, diventando l'unico N. 1 del Club
oltreoceano. In totale sette milioni di copie.
L'album esce a ottobre e arriva al N. 1 UK il 22, rimanendo sulla cima
per 5 settimane non consecutive (interrotte da Lionel Richie). Venderà
oltre 16 milioni di
copie a livello mondiale.
Nel
frattempo, il Boy è sempre più popolare e compare su una marea di
copertine e tabloid. Ma è più quello che al momento i tabloid non
rivelano. Storia con Moss a parte, quello che all'epoca non si sa, è
che il Boy ha iniziato a farsi. Di roba pesante. Eh, proprio
vero,
il karma è un camaleonte mutevole. E il Boy, dopo essersi svegliato con
la casa in fiamme, si troverà caduto dal lusso alla disperazione. Ma
intanto godiamocelo finchè è al top.
A proposito di colori: in
"Karma Chameleon" il Boy canta di rosso, oro e verde, i colori del
rastafarianesimo. E quindi che ne dite di passare a un N. 1 britannico
reggae che viene proprio spodestato dal Club della Cultura?
UB40 - Una sbronza
reggae da N. 1

Il
collettivo reggae di
Birmingham
è giunto al quinto album,
"Labour
Of Love". Si tratta di un progettoa
tipico allepoca per la band, datoc he si tratat di una raccolta di
cover di pezzi altrui, ovviamente in salsa reggae. Si tratta di un
progetto che la band cullava sin dal lontano 1978, anno della sua
formazione. Registrare le proprie versioni dei pezzi più amati. E nel
1983 diventa una realtà. Ma soprattutto diventa il più grande successo
per il gruppo, grazie anche al primo singolo estratto, una cover di
un
pezzo di Neil Diamond datato 1967 e arrivato nel 1968 alla
vertiginosa posizione N. 62 negli USA,
RED RED
WINE.
In realtà tecnicamente il pezzo degli UB40 non è una cover della
ballata di Diamond. Perchè in effetti la loro è più un remake della
cover di quel pezzo fatta nel 1969 dal musicista reggae
Tony
Tribe, che è la versione del brano conosciuta dagli otto di
Birmingham.

Il
singolo s'invola al N. 1 britannico il 3 settembre, sfrattando KC,
diventando così il primo dei due N. 1 britannici della band. Ma
soprattutto diventa il quinto Top 10 della band, che mancava dai primi
dieci britannici dal lontano 1981, anno di "
One In Ten".
La
versione
sull'album
dura oltre 5 minuti e presenta la parte di toasting (una sorta di
parlare a ritmo,
ma diverso dal rap) ad opera di
Astro.
La versione su singolo è più
breve di quella dell'album e taglia proprio la parte di toasting. Da
notare che la cover degli UB40 verrà apprezzata a tal punto da Neil
Diamond che questi introdurrà la parte di toasting nelle sue esibizioni
live.
"Labour Of Love",
uscito il primo settembre, arriva in vetta alla album UK chart il 24
settembre, proprio nella settimana in cui i Culture Club sfrattano gli
8 di Birmingham dalla vetta dei singoli. E a ottobre esce un secondo
singolo che arriva al N. 10 UK, si tratta di
MANY
RIVERS TO CROSS, già splendido classico di
Jimmy
Cliff.
Visto il successo dell'operazione, la band ci prenderà gusto e negli
anni successivi si dedicherà semrpe più alle cover, sfornando
addirtittura due seguiti di "Labour Of love", nel 1989 e nel 1999.
Una
curiosità: "Red Red Wine" penetrerà nel 1984 la Top 40 americana,
fermandosi al N. 34 a marzo.
Ma
nel 1988, la versione inclusa
nell'album, più lunga, arriverà in vetta alla USA chart.
Come? Beh, il pezzo verrà suonato spesso in un club di Atlanta e di lì
si diffonderà sulle emittenti locali. A questo punto entra in
gioco
Guy Napoleon,
DJ della KZZP-FM di Phoenix. Il tipo ha un certo
fiuto per gli hit, e ha una rubrica sul tipo "ci sarebbe piaciuto
fossero stati hit". E tra questi c'è il pezzo degli UB40, che inizia ad
essere sempre più richiesto. Nonostante le pressioni, tuttavia la
A&M non ne vuol sapere di ripubblicare il singolo, dato che
all'epoca sta cercando di promuovere il nuovo lavoro della band. Ma il
virus si diffonde e quando molte altre radio inseriscono il pezzo nelle
loro playlist, l'etichetta capisce che forse ripubblicarlo non è una
cattiva idea... E il singolo arriverà al N. 1 USA il 15 ottobre 1988.
Meglio tardi che mai...
Da notare che i due singoli degli UB40 che
arrivano al N. 1 UK son gli stessi che arrivano in vetta negli USA, e
si tratta di due cover (la seconda, del 1993, è "
Can't Help Falling In
Love").

Tra
gli altri successi reggae del periodo, va ricordata anche
GO DEH YAKA (Go To
The Top) dei
Monyaka,
che arriva a inizio ottobre al N. 14 UK. Il collettivo guidato da Beres
Barnett ed Errol Moore arriva in parte dalla Giamaica, in
parte da Los Angeles, dove si è formato, e il singolo, tratto
dall'album
"Classical
Roots", resta il loro unico hit. E parlando di reggae,
approdiamo alla band che è entrata nella storia
(e nelle classifiche) miscelandolo col rock...
E parlando di reggae, non si può non parlare della band che tra le
prime lo ha miscelato col rock...
The Police - Le
magagne di Re Sting
Di
fatto
l'album chart
americana è dominata questo autunno da
"Synchronicity" dei tre poliziotti (resta in vetta per 17
settimane non
consecutive, duellando con "Thriller"), che nel frattempo stanno
girando il mondo con il
"Synchronicity Tour"
(questo autunno sono in Europa - Italia eslcusa,
mossa saggia visto che all'epoca non siamo propensi ad anadre a
concerti - e poi di nuovo begli States). La band è al massimo del
successo.

Intanto, dopo l'asso pigliatutto
"
Every Breath You Take",
la band
approda nella Top 10 USA con un secondo singolo,
KING OF
PAIN.
Titolo un po' impegnativo, eh?
Chi
è il Re del dolore?
Beh,
si tratta
dell'autore del brano, Sting. Il nostro, come già
ampiamente descritto
nel corso dell'Estate 1983, ha divorziato di recente dalla moglie e
tutti i pezzi presenti nell'album ne risentono. Ma il Re non è in
contrasto solo con la sua ex Regina, ma anche con i suoi due compari.
Il pezzo vede i natali in Giamaica, nella casa che fu di Ian Fleming
(il creatore di James Bond, per chi non lo sapesse). Il Pungiglione
intende rappresentare il senso di dolore e frustrazione che lo avvolge
attraverso una serie di immagini: un punto nero sul sole, un gatto
bloccato in cima a un albero, un fossile intrappolato sulla parete di
una collina,
una farfalla in una ragnatela, un salmone morto congelato in una
cascata e le immagini diventano più cupe e disperate man mano che il
brano procede. Perchè, come dice il testo, così si sente l'anima di
Sting.

Il pezzo viene considerato
dall'autore come molto personale e la sua
registrazione a Montserrat porta a nuovi scontri con
Copeland e Summers, dato che Sting non accetta nessuno dei consigli dei
compagni. Da notare che il pezzo non viene accompagnato da nessun
video, cosa clamorosa per l'epoca, ma che attesta quanto Sting sia
"geloso" di questo pezzo. "King Of Pain" sarà il quarto estratto in UK
(dove arriverà al N. 17 nel 1984), dove come secondo singolo è stata
estratta la splendida
WRAPPED
AROUND YOUR FINGERS,
arrivata al N. 7 UK. Il singolo sarà invece il quarto estratto da
"Synchronicity" negli USA e arriverà in Top 10 USA nel 1984. E il terzo
estratto? Esce a novembre ed è lo stesso su ambo le sponde atlantiche:
è "Synchronicity II", ma ne riparleremo...
Tra le numerose cover di "King Of Pain", da ricordare quella
"unplugged" ad opera di
Alanis
Morissette, del 1999. Beh, canzone adattissima a una come
lei, abituata alla separazioni traumatiche...
Considerato
che Sting ora ha un felice matrimonio con Trudie Styler e che
notoriamente tromba per ore
se non per giorni, che sia per questo che non scrive più un pezzo
decente da anni? Magari se divorziasse di nuovo...

Intanto
Stewart
Copeland trova il tempo per dedicarsi a un progetto parallelo, la
colonna sonora di un nuovo film sperimentale di Francis Ford Coppola.
Il film esce l'8 ottobre e si intitola
"Rusty Il Selvaggio"
(in originale "Rumble Fish" ovvero "Pesce Combattente"). Il film, che
cita apertamente
la Nouvelle Vogue Francese, è considerato "troppo difficile" per il
pubblico americano (è per di più in B/N con alcune intromissioni di
colore) e fa immeritatamente fiasco (pazienza, è comunque un
capolavoro e puntualmente compare nelle liste dei migliori del
decennio). Tuttavia contribuisce a lanciare
Matt
Dillon.

Nel
cast altri furturi grandi, come Diane Lane, Mickey Rourke, Laurence
Fishburne e Nicholas Cage (nipote del regista). Copeland ne
realizza la colonna sonora su rischiesta di Coppola, che vuole una
soundtrack profondamente ritmica, quasi a scandire ossessivamente lo
scorrere del tempo. E Copeland lo asseconda, tra l'altro utilizzando
rumori d'ambiente e mixandoli con i suoni delle percussioni. Dalla
colonna sonora viene tratto anche un singolo, la bella "
Don't Box
Me In (theme from Rumble Fish)",
realizzata da copeland con il cantante e leader dei Wall Of Woodo,
Stan Ridgway.
Ma torniamo al reggae per un singolo che domina la chart tedesca per
sei settimane, dal 9 settembre al 16 ottobre.
E si tratta di singolo che
di fatto è stato lanciato dall'Italia. Si tratta del
tipico hit estivo
che i turisti tedeschi ballano da noi e poi importano, giusto per
l'autunno, sull'onda dei ricordi...
Laid Back - Tutta
"colpa" dell'Italia
Beh, più che un reggae, è un reggaettino. Solo che non arriva nè
dalla Giamaica nè tantomeno dai sobborghi inglesi pieni di immigrati.
No, arriva dalla Danimarca, noto paese tropicale, e a proporlo son due
tizi più bianchi del bianco. Si tratta di
SUNSHINE
REGGAE.

Il
duo di Copenhagen è formato da
Tim
Stahl e
John
Guldberg,
che prima hanno militato nei '70 in un gruppo locale chiamato The
Starbox Band. La band arriva a fare da supporto per i Kinks, ma il
pubblico praticamente abbandona il concerto mentre suonano. E così il
gruppo si scioglie. Tuttavia i due restano assieme e, messo su un
piccolo studio, realizzano un album nel 1981 che ottiene un buon
successo in Danimarca. "Sunshine Reggae" è l'hit dell'estate 1982 in
patria. E un anno dopo sfonda nello stivale. D'altra parte siamo o no
il "Il Paese del Sole"?
Il
successo da noi è legato comunque al tubo
catodico: il pezzo viene infatti impiegato come sigla
di un programma TV (potrei sbagliare, ma mi sembra fosse "Sereno
Variabile" e comunque c'era Osvaldo Bevilacqua di mezzo).
All'epoca sembra che sia l'unico modo per un pezzo per arrivare in
classifica in Italia senza problemi. I tedeschi lo ballano sulle nostre
spiagge e lo portano, come già detto, al N. 1 della loro
classifica. E pensare che i due avevano
inutilmente tentato l'assalto alla chart tedesca nei mesi precedenti.
Il successo tedesco fa da traino e il singolo entra in classifica in
almeno una ventina di paesi vendendo milioni di copie.

Albionici
e americani snobbano il loro reggae. Tuttavia le porte della
Top 40 americana si spalancheranno per il duo nel 1984 grazie al pezzo
che inizialmente è stato relegato sul lato B del reggaettino. Si tratta
di "
White
Horse",
un funk elettronico dai contenuti anti-droga (il "Cavallo Bianco" è
l'eroina) che
diventa popolarissimo presso la nascente cultura hip hop. Non per nulla
verrà campionato dai 2 Live Crew, da Monifah (nel Top 10 USA del '98 "
Touch It")
e addirittura da Prince. La cosa divertente è che i discografici
americani pregano i due di non andare negli USA, perchè questo avrebbe
potuto danneggiarli:
in
America sono convinti che siano neri...
Nel 1989 otterranno un terzo grande hit con "
Bakerman",
con tanto di video paracadutistico girato nientemeno che da
Lars Von
Trier. Il duo è tuttora in attività e negli anni 2000 si è
dedicato
anche alla scrittura di colonne sonore, arrivando a vincere l'Oscar
Danese... Insomma, non esattamente la meteora a cui pensiamo ascoltando
il "Reggae del Sole"...
Ma "Sunshine Reggae" non è l'unico hit che si diffonde dall'Italia
nel resto del Vecchio Continente. Anzi, in Europa c'è da registrare una
vera e propria invasione di pezzi realizzati nello
stivale: la dance made in Italy o
Italo
Disco
sta conoscendo un grande successo e riesce pure a penetrare nel
difficile mercato albionico.
La Italo Disco di Pierluigi
Giombini
La
Italo Disco deriva direttamente dalla Disco elettronica ed è
caratterizzata da arrangiamenti basati sull'uso di sintetizzatori e
drum machine. Se alcuni virano verso un sound futuristico diretta
figliazione di molta Eurodisco "spaziale" anni '70 (ricordate Dee Dee
Jackson?), altri invece miscelano il genere con le influenze Neo
Romantiche provenienti da Albione nei primi anni '80. Il risultato è
una sorta di disco elettronica romantica e vagamente decadente, spesso
con piano in evidenza. E tra le figure di spicco di questo genere c'è
l'autore e produttore
Pierluigi
Giombini. Chi è Giombini? Beh, si potrebbe dire che è un
musicista di cultura
classica amante della musica elettronica e del rock progressivo. Ma
forse la definizione che
meglio gli calza è quella di papà della Italo Disco degli anni '80. È
lui l'uomo dietro le quinte dei successi di
Paul Mazzolini.

Paul
Mazzolini?
E chi è costui? Beh, forse è meglio
se lo chiamo con il suo nome d'arte,
Gazebo.
Certo che come nome è un po' strano. Chiamarsi come una struttura da
giardino... Il nostro è figlio di un diplomatico italiano e di una
cantante americana e nasce in Libano. Pare l'inizio della biografia di
una spia
internazionale. Crescendo, Paul si dedica a svariati generi musicali
girando
per il mondo, fino a che non incontra a Roma proprio
Pierluigi
Giombini.
E i
due "creano" Gazebo. Mazzolini scrive il testo di un pezzo composto da
Giombini e i due lo registrano in un piccolo studio. Dato che ai
discografici non interessa, lo propongono a un grossista di dischi. Il
pezzo inizia a farsi sentire e rapidamente diventa un successo nelle
discoteche: è allora che la Baby Records ne acquista i diritti. Quel
pezzo è "
Masterpiece"
e proietta Gazebo nella Top 10 italiana nel 1982. E nel 1983
Giombini
compone un brano che di fatto si rivela un colpo
gobbo:
I
LIKE
CHOPIN.

Il
brano dedicato al musicista romantico per eccellenza (ma il riff di
piano non ha nulla a che vedere con Chopin) è interamente
suonato da Giombini e stando al suo sito, ha richiesto molto e
molto tempo per registrare la parte vocale del non proprio dotato
Mazzolini...
In ogni
caso le fatiche sono ricompensate: il singolo è
tra i brani dell' estate italica e in autunno diventa uno dei
maggiori hit paneuropei. E arriva a dominare la chart tedesca per 3
settimane a partire dal 21 ottobre, succedendo proprio ai Laid Back. E
mentre il pezzo dedicato al
musicista polacco trionfa in giro per l'Europa, ecco che il duo ne
sforna subito il
successore, la smaccatamente moroderiana
LUNATIC,
con tanto di video "lupomannaresco". E i tre singoli finiscono
nell'album di debutto
"Gazebo", che diventa un hit europeo. Mazzolini
tornerà nell'autunno 1984 con "
Telephone
Mama",
brano dal successo minore. E' tuttora in attività e produce ancora
musica da discoteca, sebbene i tempi dei grandi hit pop sono oramai un
(bel) ricordo.

Il
buon Gazebo tuttavia non riesce ad attraversare la Manica.
Cosa che invece riesce a Giombini grazie all'aiuto di
Fabio
Roscioli. E
questo chi diavolo è? Beh, all'epoca è famoso come
Ryan Paris.
È a lui che Pierluigi
Giombini affida DOLCE VITA,
singolo che arriva
clamorosamente al N. 3 UK (per tacer delle Top 10 del
resto d'Europa).
Non male per un pezzo cantato da un romano in inglese! Di fatto
Giombini, ispirato ovviamente dal film di Fellini, ha pronto il pezzo
ma non sa a chi affidarlo. Roscioli lo tempesta di telefonate per
ottenere un'audizione, e quando finalmente i due si incontrano, il
produttore capisce che il tipo è perfetto per il pezzo. Nasce così il
progetto Ryan Paris. Da notare che anche in questo caso i discografici
italioti non son convinti e dicono che il pezzo venderà quattro copie.
Si, quattro. Milioni.
D'altra parte quando Giombini (le cui produzioni venderanno oltre 12
milioni di
copie) ha proposto ai discografici "Masterpiece", questi gli han detto
di lasciar perdere e di dedicarsi all'attività di arrangiatore per i
cantautori italiani...
Non tutte le cose italiane che vanno in UK tuttavia si ricordano con
piacere... Avete presente il terribile tormentone "
Gioca Jouer"
lanciato da
Claudio
Cecchetto a San Remo 1981? Beh, nel 1983 lo ritroviamo
nella chart britannica col titolo
SUPERMAN,
ad opera dei terificanti
Black
Lace.
Il duo dello Yorkshire, già partecipante all'Eurofestival del 1979, si
specializza in cover di successi altrui. L'importante è che siano
canzoni particolarmente sceme. "Superman" è il loro primo hit e arriva
al N. 9. Il loro maggiore hit sarà la versione in inglese di un
orripilante hit francese, "
Agadoo"
(di fatto "
The Chicken Song",
N. 1 del 1986 è una parodia di questo
pezzo). Invece, per rivedere una produzione di Cecchetto nella Top 10
UK, dovremo aspettare il 1987, anno in cui Taffy otterrà un piazzamento
al N. 6 con "
I
Love My Radio".

Impazzano per l'Europa anche i
Righeira
di
VAMOS
A LA PLAYA,
che riesce anche ad arrivare al N. 53 britannico. Non proprio
l'Everest,
ma meglio di niente e sicuramente meglio di molti nostri
prezzolati cantautori... Da segnalare l'approdo nella classifica
britannica, sempre nelle retroguardie (N. 58, ma come già dettto,
meglio dei tanti che non ci son mai arrivati) di un altro singolo made
in Italy di tutt'altro genere:
LA
SERENISSIMA (ribattezzato per l'occasione Theme from "Venice
In Peril") del
Rondò
Veneziano di Gian Piero Reverberi. Da
noi il pezzo elettro-barocco era uscito, con relativo album, nel
1981.
Quindi c'è una
piccola invasione italiana delle classifiche. Ma inutile
discutere, The Big One, ovvero la grande invasione è, e resta, quella
che parte dall'arcipelago britannico...
British Invasion: L'esercito si ingrossa, con
qualche caduto
La Seconda British Invasion in questo
autunno può contare su veterani in circolazione da qualche lustro, sui
nomi del New Pop che sono ora all'apice del successo e su emergenti che
diventeranno i dominatori dei prossimi anni... E non mancano quelli che
già ora hanno imboccato una pericolosa discesa...
Ma torniamo alla musica...
Il New Pop al momento raccoglie tutto e il suo
contrario. Come già la new Wave, di cui di fatto è figlio, è più che
altro un calderone che comprende tutte le band che si sono originate a
seguito dell'esplosione punk e spesso (ma non tutte) ricorrono agli
strumenti elettronici...
Partiamo tuttavia da quelli più pop,
abili rilettori della tradizione
soul e votati alla realizzazione di un pop bianco di
tradizione nera. Se i Culture Club sono i più popolari
esponenti di
questa corrente, ci son molti altri personaggi che stanno
arrivando al loro livello di successo. Come un tale di
Luton che ha seguito un percorso analogo a quello
del Club del Boy: i primi due singoli son stati fiaschi, ma il terzo è
arrivato dritto al N. 1 britannico...
Paul Young - Un
successo senza parole

Reduce
dal
trionfale N. 1 UK
estivo, il
soul
man bianco di Luton è decisamente tra le nuove stelle del
Regno Unito e il suo nuovo singolo,
COME
BACK AND STAY, ne conferma il successo,
arrivando sparato al N. 4 UK e
soprattutto, in vetta alla classifica tedesca, dove spodesta
Gazebo. Il bel brano, della serie "
Amore
ritorna da me!", è stato scritto da
Jack Lee, autore
anche
di un hit per i Blondie, "
Hangin' On
The Telephone".
Da notare che il pezzo sembra portare particolare fortuna a Paul:
durante le riprese del video conosce la sua futura signora e nel 1984
sarà anche il suo primo hit americano.

Come
già la cover di Gaye che
gli ha dato la fama, il pezzo è impreziosito dal basso fretless di
Pino Palladino,
elemento di punta della
The Royal Family,
la
band che all'epoca lo accompagna. Stavolta l'elemento aggiunto sono le
voci delle due coriste Kim e
Maz, note come
The
Fabulous Wealthy Tarts ("Le Favolose Puttane
Danarose"). Intanto il suo primo album,
“No Parlez”,
si avvia a diventare uno degli album più
venduti del periodo in Gran Bretagna, dominando a più riprese la album
chart (5 settimane non consecutive tra il 17 settembre e il 14 gennaio)
e arrivando a vendere più di un milione di copie solo in Albione.

Intanto in Albione sta attecchendo
anche una corrente del pop che pesca
dal jazz e dal soul (specie dalla tradizione Northern Soul). La si
chiamerà
New
Cool, e già vede negli
Style
Council di Peter Weller e Mike Talbot i suoi precursori.
Reduci dal
successo di "Long Hot Summer", i due realizzano in novembre il singolo
A SOLID
BOND IN YOUR HEART, un bel northern soul scoppiettante per la
gioia di tutti i Mods in Lambretta, che approda al N. 11 UK. Tra le

band
che si inseriscono nella scia ci sono anche i
Carmel di
Carmel McCourt.
Il trio, formatosi nel 1982, è artefice di una mistura di soul dalle
venature gospel e jazz
e ottiene il primo piazzamento in classifica con la splendida
BAD DAY,
N. 15 UK a settembre. Purtroppo la band non godrà di
molta
altra fortuna in classifica in UK negli anni '80 (andrà loro meglio in
Francia), essendo probabilmente in anticipo sui tempi: fossero usciti
25 anni dopo avrebbero probabilmente fatto sfracelli, dato che il loro
sound è in perfetta linea con la produzione britannica del 2008...

A
questo punto aggiungiamo al soul una dose massiccia di elettronica. E
otteniamo gli
Eurythmics.
A Novembre, mentre la loro "Love Is A Stranger" entra nella Top 40 USA,
seguendo il N. 1 USA di inizio
settembre "Sweet Dreams", i due lanciano il nuovo album,
"Touch".
E in contemporanea viene pubblicata su singolo il festaiolo
elettrocalypso di
RIGHT BY
YOUR SIDE (con tanto di marimba sintetica),
secondo estratto dall'LP (il primo è stato "Who's That
Girl?"). L'album è un altro
perfetto esempio di soul sintetico che all'epoca i recensori italiani
definiscono "
freddo come
un frigorifero". Ma a qualcuno piace il freddo...
Dave Stewart e Annie Lennox son il termine di transizione tra il
recupero della tradizione soul e il
synth
pop.
E perciò parliamo ora del synth pop che questo Autunno arriva dal Regno
Unito...

I
Depeche Mode
entrano a settembre nella
album chart
britannica con il terzo album,
"Construction
Time Again", decisamente più maturo dei precedenti e
influenzato dal rock industriale, che arriva al
N. 6, sospinto dal successo del singolo estivo "
Everything Counts".
Va
meno bene il singolo autunnale,
LOVE IN
ITSELF, che si arena al N. 21
UK.
Invece, il
loro ex Vince
Clarke è già alle prese con un nuovo progetto. Abbandonata
la pingue
Alf e gli Yazoo, eccolo associarsi con il produttore
Eric
Radcliffe,

già
suo collaboratore sia ai tempi dei Depeche sia con gli Yazoo.
L'idea sarebbe: "
stavolta
facciamo a meno di un cantante fisso". E
infatti i due vorrebbero affidare ciascun brano a un cantante diverso.
La cosa tuttavia si rivela più complicata del previsto e così
l'assemblea dura giusto il tempo di un singolo, la ballata
synth
pop (molto in stile Yazoo)
NEVER NEVER,
affidata alla particolare voce di
Feargal
Sharkey,
già cantante
degli Undertones. E chiamando
Clem Clempson degli Humble Pie
a suonare la chitarra. Il singolo approda al N. 4
britannico il 26 novembre e diventerà un discreto hit europeo.
Ritroveremo Vince tra poco più di un anno in compagnia stavolta di un
cantante fisso,
Andy Bell
nel suo nuovo progetto, gli
Erasure.
E
a proposito di synth pop, il 17 settembre debutta nella UK chart un
personaggio che verrà votato dalle principali riviste britanniche come
il
Miglior Nuovo Artista.
Oddio, con tutto quello che c'è in giro probabilmente potevano trovare
di meglio... Però
è decisamente tra le grandi novità del periodo in Albione...
Howard Jones - La
canzone nuova del "Genietto del synth"

Nato
a Southampton, Howard si ritrova in continuo viaggio sin da piccolo, a
causa
dei continui cambi di lavoro del padre. Prende lezioni di piano sin da
bambino e a 15 anni forma la prima band. Quando scopre il
sintetizzatore, decide di far da se e diventa una specie di one man
band. Forma tuttavia una partnership con il ballerino
Jed Hoile, in modo
da
rendere le sue performance più visuali. Il passaggio dal livello locale
a quello nazionale avviene grazie a una sessione per
John Peel a BBC
Radio 1. E poco dopo apre i concerti di band affermate come OMD e China
Crisis. E nell'estate del 1983, senza aver ancora pubblicato nulla,
viene assoldato dalla WEA. Il primo singolo pubblicato,
NEW SONG,
fa
il botto, catapultandolo al N. 3 della classifica britannica. E il
prossimo singolo del "genietto del synth", che esce proprio a fine
novembre, diventerà un successo ancor maggiore...

C'è posto pure per del
synth
pop "politico". È quello proposto dagli
Heaven 17, che
arrivano nella Top 20 UK con
CRUSHED BY
THE WHEELS OF INDUSTRY, bel pop-dance elettronico che apre il
loro album
"The Luxury
Gap". Il pezzo tratta dello stato in cui si
trovano molte città britanniche, piegate dalla crisi economica e con i
tassi di disoccupazione alle stelle. Sheffield, città natale del
Paradiso 17, è in tale condizioni. E la visione della crisi che si è
abbattuta su questa città industriale influisce anche sul nuovo lavoro
di un'altra band, il cui leader scopre una coscienza di classe e così
appende al chiodo la giacca dorata di lamè e va incontro a un'autentica
Caporetto...
ABC - Martin fa
l'impegnato e si fa male...

Sto
parlando di
Martin
Fry e dei suoi ABC
(meno il batterista
David Palmer, che ha già abbandonato
la baracca). Martin torna a Sheffield dopo un trionfale tour mondiale a
supporto di "The Lexicon Of Love", in cui la band è salita sul palco
con un'orchestra di 16 elementi. E trova la città in preda a una crisi
senza precedenti. E allora la band che poco più di un anno prima
ha di fatto inventato, grazie ovviamente anche al produttore
Trevor
Horn, il lussureggiante suono della new wave orchestrale, opera una svolta radicale. Testi politici e
un suono più essenziale e aggressivo, basato sulla chitarra
elettrica. Come dirà Martin Fry, se il primo album era un film in
Technicolor e Cinemascope, il nuovo
"Beauty
Stab" è un documentario in bianco e nero. Il problema è
che la band perde la credibilità. Perfettamente credibili (e
innovativi) in smoking quando cantano dell'arte amatoria, risultano
goffi e posticci nei panni di rocker impegnati, con testi per di più
contorti e logorroici. Risultato, la programmatica
THAT
WAS THEN BUT THIS IS NOW, canzone che anticipa l'album,
arriva alla
vertiginosa
18esima posizione in Gran Bretagna per poi colare a picco. E l'album fa
altrettanto. Il pubblico non abbia
intenzione di seguirli sul nuovo sentiero, troppo scomodo e tutt'altro
che ispirato. Fry a questo punto
sfalderà la band. E ritornerà col solo
Mark White, conciato come un
fenomeno da circo, in compagnia anche di una bionda e di un nano, tra
un anno... Dopo la presa di coscienza sociale, il totale rifiuto della
realtà e la perdita del senso del ridicolo. Anche se azzeccherà un Top
10 USA che gli salverà la carriera...
E mentre gli ABC rinnegano il passato, come già
detto, ci son decine di
band che hanno studiato a memoria il loro "Lessico dell'Amore" per poi
replicarne il suono. Quelli che hanno saputo trarre maggior
vantaggio dall'applicazione della formula sono gli
Spandau Ballet, che
ottengono il loro unico Top 10 americano con l’ormai vecchia
TRUE,
uscita in primavera in UK. Arrivano al N. 4. Nonostante i proclami,
questo sarà la loro unica incursione nella Top 20 di Billboard (grazie
a un buon singolo). La band tuttavia ci prova partendo a novembre per
un tour americano, mentre al ritorno suonerà su palcoscenici
prestigiosi in patria, come la Royal Albert Hall.
Gli Spands ora sono copie carbone degli ABC senza Trevor Horn (e questo
peserà non poco), ma fino a poco meno di due anni fa erano tra i
portabandiera del movimento
New
Romantic, che aveva nel
Blitz Club la sua
base. Ebbene, gli Spands erano parte dei cosiddetti Blitz Kids. E c'è
un altro Blitz Kid che questo autunno ottiene il suo unico successo...
Marilyn - Il Boy
George dei poveri ha i suoi 15 minuti

A
fine Novembre arriva nella Top 10 britannica anche
l’amichetto(a)/
nemichetto(a)
di Boy George dai tempi del Blitz.
Purtroppo per
lui, Marilyn (vero nome
Peter Robinson, nato in
Giamaica)
ha
in comune col Boy solo i trascorsi e il gusto per le
mise femminili, ma non certo il talento. Ma, come il Boy, sa far
parlare di sè. Sta di fatto che mentre George si avvia a diventare una
stella di prima grandezza, il nostro non riesce a rimediare alcun
contratto (i discografici saran fessi, ma non poi così tanto). Fino a
che non si imbatte in
Paul Caplin,
creatore degli Haysi Fantayzee. E con Caplin scrive una serie di pezzi.
Dopo il successo del Boy, i discografici sono alla disperata ricerca di
travestiti da lanciare (i discografici sono fessi, e oltre ogni più
ragionevole dubbio). E così, dopo un'apparizione (come femmina) nel
video
degli
Eurythmics "Who's That Girl?", arriva l'agognato contratto. E il primo
singolo. E dato che un singolo di successo non lo si nega a nessuno,
CALLING
YOUR NAME
(a quanto sembra, dedicato a Boy George) arriva al N. 4
UK, permettendo al suo chiaccherato interprete di entrare
nelle
statistiche delle chart
britanniche. Poi i famigerati 15 minuti di warholiana memoria scadono.
Seguiranno altri singoli che faranno flop e la
partecipazione - da imbucato - alla Band Aid. Purtroppo per il Boy, i
due hanno anche un’altra cosa in
comune, l’eroina. E l'abuso di droga porterà seri problemi mentali a
Marilyn, che attualmente vive da recluso nella casa materna e sfrutta
il suo spazio su My Space per chiedere soldi ai fan...

Problemi
psichici, ma per fortuna una sorte migliore, toccheranno anche
ad uno
degli eroi del New Romantic, quell’incrocio tra un visagista e un
pirata che risponde al nome di Adamo Formica, ovvero
Adam
Ant. Infatti tra una ventina d'anni si scoprirà che soffre
di disturbi bipolari causa di certe scenate pubbliche che
porteranno anche al ricovero in clinica psichiatrica. Per fortuna il
nostro si riprenderà, scriverà la sua autobiografia (di successo in UK)
e verrà gratificato nell'Ottobre 2008 di un prestigioso Q Award alla
carriera. Tornando all'Autunno 1983, Adamo è ormai sceso dal trono di
Re del Pop britannico e Idolo
delle adolescenti inquiete. Al momento è comunque ancora in
grado di produrre un ultimo successo da Top 5 UK,
PUSS
N’ BOOTS, ovvero il Gatto con gli Stivali, primo singolo
estratto dal nuovo album "Strip", la cui title-track verrà tra breve
censurata dalla BBC. Da notare che in "Puss N' Boots" e "
Strip"
compare la batteria di Phil Collins.

C'è
poi chi dopo un successo immediato deflagra rapidamente.
Come i
Kajagoogoo.
La band all'epoca è rimasta senza il cantante
Limahl, buttato
fuori per una questione di royalties. E mentre i Kajacucù
(come li chiamava un
amico), ridotti in quattro, pubblicano a settembre il nuovo singolo
BIG APPLE,
poppettino-ino-ino che diventa
il loro terzo e ultimo Top 10 UK (N. 8 per l'esattezza), il fuoriuscito

Limahl, ora loro rivale, a novembre
ottiene il primo
Top 20 britannico (e tedesco) con l'altrettanto debole
ONLY FOR
LOVE, che anticipa l'album
"Don't Suppose".
Il cantante con la chioma a scopettone (all'epoca è considerato un sex
symbol!!!) tra un annetto otterrà il suo
grande hit, mentre nel 1985, dopo il sanguinoso fiasco del loro terzo
album, i Kajagoogoo, che nel frattempo avranno perso un altro membro e
il "googoo" del nome, si
scioglieranno senza lasciare traccia. Vincerà Limahl allora? Beh,
considerato come andranno i suoi successivi lavori direi che si è
trattata di
una vittoria di Pirro...

Sempre
in materia di fuoriusciti da band, ecco
Nick Heyward,
che chiusa la pratica
Haircut
100 sta cercando di
affermarsi come solista di successo. Successo che purtroppo per lui
non raggiungerà mai le vette esplorate con la band tra il 1981 e il
1982.
BLUE
HAT FOR A BLUE DAY, bel singoletto pop, diventa il
terzo e ultimo Top 20 della sua carriera. E in ottobre esce anche
l'album
"North Of A
Miracle", che arriva nella
Top 10 UK.
Ultimo hit anche per i
Modern
Romance, con la ballata
WALKING IN
THE RAIN, che arriva al N. 7 UK in settembre.
Chi invece al momento sembra aver problemi per l'eccesso di
successo sono altri ex Neoromantici, uno dei quali è stato proprio lo
scopritore dei Kajagoogoo...
Duran Duran -
A cavallo della Tigre verso la tana del Serpente...
I
cinque di Birmingham tornano
dopo il trionfo di “Rio” con il nuovo attesissimo album,
“Seven And The Ragged Tiger”,
il loro terzo, prodotto con
Alex Sadkin e Ian Little, che esce il 21
novembre.
Purtroppo le attese son talmente alte che
il nuovo lavoro viene salutato con non poche perplessità. Colpa anche
di una
genesi travagliatissima, lunga mesi, dominata, come già
scritto in occasione dell’
Estate
1983, da una pressione esagerata che
grava sulle crape dei cinque (con
Nick
Rhodes
finisce pure in ospedale per lo stress).

All'epoca
la stampa britannica ha due giocattoli con cui giocare: i
Culture Club e i Duran Duran. E i tabloid non esitano a mettere in
competizione le due band che stanno facendo ingrassare le casse del
Regno. Mettendo i Culture Club dalla parte dei "buoni" (indovinate chi
si tira in ballo? Pensate a quattro scarabei di Liverpool) e i Duran da
quella dei "cattivi" (scomodando paragoni con le Pietre Rotolanti). E
ovviamente, mentre il Boy viene "santificato" (ovviamente all'epoca
riesce a nascondere la propria tossicodipendenza), i cinque di
Birmingham vengono sbattuti in prima pagina del "Sun" con il loro stile
di vita "sex, drugs & rock n' roll", come confermato dal
"drammatico" recosonto di una ex di John Taylor, subito in prima sul
"Daily Mirror". È ovvio che si tratta di una marea di scempiaggini
(soprattutto l'ardito paragone con Beatles e Stones...), ma evidenzia
come a ogni mossa i cinque siano seguiti da paparazzi e telecamere. E
non poche righe produce anche la scelta della band di realizzare il
nuovo album tra Francia, Montserrat e Australia. I tabloid raccontano
di notti di sesso e droghe, anche se il motivo di tale girovagare
sembra sia essenzialmente fiscale...
Inevitabilmente l'album, che tratta di una
missione dei Sette (i cinque più i due manager) alla conquista della
Tigre (il successo), risente di tutti questi casini. Il divertimento e
l'energia che trasudavano dai solchi di "Rio" sembrano un lontano
ricordo. Per il lancio
comunque i cinque raccolgono le energie dando il via a novembre in
Australia al Tour Mondiale
Sing
Blue Silver (quello che verrà filmato nel film-concerto - e
album - "Arena").
E nonostante le critiche non favorevoli, l'album vende e
arriva sparato al N. 1 UK, diventando platino
in una
settimana. Negli USA va al N. 8 e venderà 2 milioni di copie.
I Duran
così riescono nell'impresa di piazzare ben tre album nella Top 10
americana nel giro di un anno.

Tuttavia
c'è anche chi parla di un parziale fiasco quando
il
primo singolo estratto, il fiacco pop funk stilizzato
UNION OF
THE SNAKE (
qui
apparizione alla TV italica con Baudo che ne pronuncia male il
nome...),
si
arresta al N. 3
a fine ottobre. Nonostante un lancio con tutta la potenza di fuoco di
MTV: praticamente il video
esce prima del pezzo nelle radio, creando non poche polemiche, con
commentatori che già
parlano di videomusica che uccide la radio, parafrasando l'hit dei
Buggles. Il video, che cita
"Mad Max" e presenta donne-lucertola, è un altro kolossal dispendioso. Il testo,
contorto come la maggior parte dei loro,
parla del confine tra conscio e subconscio. Tuttavia
il
piazzamento in UK viene visto come un risultato mediocre
per un singolo nuovo di zecca dei Duran, specie in
confronto ai trionfo
dei "rivali" Culture Club. Il singolo sta comunque salendo anche la
chart
americana, dove arriverà a dicembre al N. 3. Quindi non è opportuno
parlare proprio di un fiasco. Non temete
comunque,
si rifaranno comunque tra qualche mese grazie a un “Riflesso” baciato
dallo Chic Touch...
E a proposito di inglesi toccati dalle bacchette
magiche (non è un
doppi
senso!) di Bernie Edwards e Nile Rodgers...
David Bowie - Ah,
Tempi (e amor) moderni...

Se i Police stanno facendo sfracelli
con quello che sarà il loro ultimo
tour prima dello scioglimento, un
altro grande del Pop Rock Britannico sta tenendo spettacoli da tutto
esaurito grazie al suo
"Serious
Moonlight Tour", che nell'autunno tocca
America, Giappone e Oceania. Si tratta del Duca Bianco, David Bowie,
che dopo aver fatto indossare a tutti le scarpette rosse per ballare e
aver trombato la cinesina, ci regala, come terzo estratto dal
fortunatissimo
"Let's
Dance" MODERN LOVE,
pezzo che viene eseguito nei bis del fortunato tour e che
diventa il terzo
Top 3 UK consecutivo tratto dal disco. Il singolo approda al N. 2 UK e
a novembre arriva al N. 14 USA. Il pezzo, in cui compare la chitarra di
Stevie Ray Vaughan,
ricorda un po' la coeva "
I'm Still
Standing" di
Elton John (però sarebbe più giusto affermare il contrario, dato che
l'album "Let's Dance" è uscito prima di quello di Elton) e, a detta di
Bowie, è ispirata a Little Richard. Il testo,
un po' criptico, sembra riferirsi all'andamento delle relazioni
(amorose e non) moderne: basate più sul fascino estemporaneo, portano
alla delusione (e lo stesso vale per le religioni, a cui ci si rivolge
per trovare risposte che non vengono). Ma lui non rinuncerà mai
a
rimettersi in gioco, in una specie di spirale che ricorda l'andamento
della canzone.
Da notare che la tappa del 12 settembre, a
Vancouver, viene immortalata in un film concerto, dal quale tuttavia
"Modern Love" viene tagliata per problemi di tempo. In compenso, il
brano di Bowie verrà impiegato nel bel film francese del 1986 "Rosso
Sangue".

L'abbiam
evocato, per cui parliamo di Reginaldo, ovvero
Elton John.
Che questo autunno è in circolazione con due singoli tratti
dall'album
"Too Low For
Zero". E stavolta invece che a funerali, va a matrimoni.
Mentre la già citata "
I'm
Still Standing", con
colorato video girato in Francia, è ancora in circolazione, è già
tempo per il terzo estratto,
KISS THE
BRIDE,
che arriva al n. 20 UK e al N. 25 USA. Beh, Elton a quanto pare
all'epoca vuol proprio baciare una sposa, tanto che arriverà a sposare
il
giorno di San Valentino del 1984 l'ingegnere del suono tedesca
Renate
Blauel, con cui ha lavorato all'album ora in classifica.
Inutile dire che divorzieranno...

E nominiamo pure
Rod
Stewart, che fa seguire al N. 1 britannico "
Baby Jane" la
mediocre (e drammaticamente invecchiata)
WHAT AM I
GONNA DO (I'M SO IN LOVE WITH YOU), che arriva al N. 3
britannico e al N. 9 tedesco, intrufolandosi anche al N. 35 della
Billboard Chart. Tra tanti "vegliardi" in circolazione, tornano anche i
Rolling Stones,
ma di loro parleremo quando tratteremo dell'Inverno 1983/1984. Da
segnalare anche l'ultimo Top 10 hit per un ex sex symbol degli anni
'70,
David Essex,
che approda al N. 8 UK con
TAHITI,
tratto dal musical che Essex stesso ha scritto,
"Mutiny!", ispirato
alla vicenda dell'ammutinamento del Bounty.
Ma ci son anche
nuove band che invece di un synth preferiscono
imbracciare una chitarra elettrica...
Allora, la gara per il titolo di
rock
band britannica epica dell'era New Rock è ufficialmente in
corso. E sarà una lotta senza esclusione di colpi che coinvolgerà band
che arrivano dalle zone delle Isole Britanniche, dove l'ascendenza
celtica e il contatto con gli elementi naturali (montagne, pianure,
oceano) è più forte. Scozia e Irlanda. Ma anche Liverpool, che risente
delle influenze irlandesi ed è strettamente legata al mare. Queste band
presentano spesso testi che richiamano la grandezza degli elementi
naturali e un suono che punta senza vie di mezzo all'epico, con leader
con atteggiamenti messianici volti, più che a conquistare, a
"convertire" il pubblico. Se la fine di Novembre vedrà le nuove uscite
di
U2 e
Simple Minds (ne
riparleremo quindi in occasione dell'inverno), in circolazione c'è
anche un'altra band, che arriva dalla Scozia come le Menti Semplici,
che è portabandiera di un sound epico da stadio.
Big Country - Il
destino inesorabile seppur non camaleonte...

I Big Country
dell'ex Skids
Stuart
Adamson
sono all'epoca considerati l'equivalente scozzese degli U2. E come la
band
irlandese hanno le idee ben chiare: sanno quali sono i loro obiettivi e
li vogliono realizzare e così renderanno la gente felice e più forte.
Come dite? che vi sembra che stia delirando? No, sono loro, dato che
questo è quanto proclamano all'epoca. Ma tali affermazioni
rappresentano in pieno
la
ruspante onestà della band. Onestà nei
confronti del pubblico perseguita quasi maniacalmente da Adamson. A

settembre
la band ottiene il secondo Top 10 UK della carriera con
CHANCE,
canzone tratta dal primo album,
"The
Crossing", prodotto dallo stesso
produttore degli U2,
Steve
Lillywhite. L'album, uscito a fine luglio, è
un buon successo, arrivando nella Top 3. La band è nota per far suonare
le chitarre come cornamuse e questo emerge anche nell'energico singolo,
che parla del matrimonio fallito di una donna che ha giocato la sua
carta con l'amore e ha perso. Il Grande Paese con il suo abbigliamento
in
tartan invece sta giocando bene le sue carte con il pubblico americano:
stanno entrando nelle fila degli invasori della British Invasion negli
USA. E senza usare un sintetizzatore...
Ma anche nell'Inghilterra più urbana vi son numerose band rock. Solo
che loro, non avendo la possibilità di vagare per le Highlands o di
osservare la distesa dell'Oceano, propendono per la frequentazione
delle chiese medioevali e dei loro cimiteri. Non guardano pertanto ai
Celti, ma ai
Goti
e alla loro arte. Nonchè alla letteratura gotica, impregnata di morte e
soprannaturale. E pertanto la loro corrente, diretta figliazione del
punk, viene definita
gotica,
o dark. Il loro obiettivo è rifuggere quello che
definiscono "l'orrendo pop". Anche se alcune di queste band in
questo momento stanno ottenendo autentici successoni commerciali.
Siouxsie &
The Banshees -
Siouxsie rifà gli Scarabei

Come
Siouxsie &
The Banshees.
La Regina del Punk, madre di tutte le dark a
venire, ha già
assaporato la top 10 britannica ancora nel 1978, quando ci ha fatto
visitare
i Giardini di Hong Kong. Tuttavia il piazzamento di quel
classico (N. 7) viene superato alla grande dalla terza posizione
guadagnata
con la bella cover di
DEAR
PRUDENCE, in origine
brano
beatlesiano
contenuto nel “White Album”.
Il brano, composto da John Lennon, è
ispirato alla sorella di Mia Farrow, Prudence, incontrata durante un
ritiro spirituale in India. Prudence soffriva di depressione e si era
isolata nella sua stanza (lei dirà per meditare). John così le ha
scritto il brano, per farla uscire dal suo guscio, riuscendoci. E la
sua cover diventa il più grande hit britannico di Siouxsie (che manco a
dirlo viene accusata di "essersi venduta" dai fan duri e puri). Va
detto che non è la prima cover beatlesiana dei Banshees:
una cover di "
Helter
Skelter" figura infatti nel loro album di debutto datato
1978, "The Scream".
Una versione live del pezzo è inserita nel doppio album live
"Nocturne",
che immortala due concerti della band tenutisi alla
Royal Albert Hall il 30 settembre e il 1 ottobre. E in cui,
accanto al trio formato dalla cantante, dal bassista
Steve Severin e dal
batterista
Budgie,
suona, come chitarrista,
Robert
Smith. Il leader dei Cure si è infatti unito ai Banshees
un anno prima, dopo che la band ha licenziato il chitarrista
John
McGeoch per i suoi problemi di alcol. E dato che due band non son
abbastanza, Smith realizza con Severin anche un progetto
collaterale, i
Glove,
il cui album
"Blue
Sunshine" entra nella Top 40 UK a settembre.
The Cure - Robert sbronzo è un gatto in
amore

E
Robert, stavolta con i suoi Cure, entra per la
prima volta nella Top 10
britannica con
THE
LOVECAT, divertissement jazzy che abbandona le sonorità dark
(per altro decisamente più leggere rispetto a quelle di molte band
coeve) della band a favore di un pop decisamente eccentrico. Il pezzo
infatti parte come una sorta di scherzo: come dirà Smith, l'ha scritta
da sbronzo, ha girato il video sbronzo e ha fatto la promozione
sbronzo. Però lo scherzetto gli fa guadagnare un piazzamento al N. 7
UK... Il video è stato girato in una casa "presa in prestito"
a un agente immobiliare: gli fanno credere di volerla comprare,
ottengono le chiavi, vi girano il video e il giorno successivo
restituiscono le chiavi...
Ma in circolazione c'è anche chi è stato una delle grandi icone del
punk (se non la più grande) e ora decide di far ballare la
gente a modo suo.
P.I.L. - Di sicuro
non è una canzone d'amore per Keith

Si tratta di
John Lydon i
cui
P.I.L.
ottengono il più grande hit in UK (ed Europa) con
THIS IS
NOT A LOVE
SONG, N. 5 UK e N. 10 in Germania. Il brano esemplifica la
nuova direzione della band: un formidabile brano dance alla maniera di
Lydon: con una linea di basso che non da
tregua e Johnny che ripete ossessivamente la sua litania. Le
sperimentazioni avanguardistiche di "Flowers Of Romance" non han reso
come previsto, e allora Johnny decide che è ora di diventare più
"facili". Diciamo togliere la "Death" alla "Disco". E il nuovo corso è
evidenziato dal titolo provvisorio del quarto album:
"You Are Now Entering A
Commercial Zone".
Il singolo rappresenta anche un punto di non ritorno relativamente alla
formazione. Quando esce la band è ormai proprietà assoluta di Lydon:
Keith Levene, fino
ad allora responsabile della direzione musicale della band, durante la
produzione del pezzo viene allontanato da Lydon che gli
telefona da Los Angeles che gli intima "
esci dal mio cazzo di studio!".
Tra i due la situazione era tesa da tempo. E quando Levene, maniaco
della perfezione, si trova nello studio per rimediare al primo
mixaggio del pezzo, che ritiene una schifezza, il batterista
Martin Atkins, fido
di Lydon e in continuo contrasto con Levene, provvede ad avvisare il
capo... Nonostante sia stato allontanato, Levene decide di continuare a
lavorare sulle tracce incomplete e in estate non esita a presentarsi da
Richard Branson, gran capo della Virgin, con quello che definisce il
nuovo album dei P.I.L.. Ovviamente Lydon dice che i nastri gli son
stati sottratti. Tuttavia il disco, contro il volere di Lydon,
viene pubblicato a novembre come bootleg col titolo
"Commercial Zone". Lydon,
di tutta risposta, assume un gruppo di session men, reincide
completamente l'album col titolo
"This Is What You
Want... This Is What You Get" e va in tour.
Ma c'è anche una formazione che si sta mettendo in luce nelle retrovie.
Si tratta di un gruppo che non ha nulla a che fare con tutti quelli in
circolazione, dato che il suo punto di riferimento è il folk rock
acustico.
The Smiths -
Morrissey accetta il passaggio verso il successo
"
Punctured bicycle
On a hillside
desolate
Will nature make a
man of me yet?"
Armati di pezzi dalle melodie semplici che affondano nel rock acustico,
impreziositi dalle ipnotiche trame chitarristiche di
Johnny Marr, e con
un mazzo di fiori brandito dal loro leader,
Morrissey, entrano
in scena
gli Smiths, il gruppo anni '80 più contro gli anni '80 della storia.
Stephen Morrissey e Johnny Marr si son incontrati anni prima. Si è
trattato di un breve incontro che tuttavia ha lasciato un'ottima
impressione in entrambi, tanto che quattro anni dopo formano una band,
assieme al bassista
Andy
Rourke e al batterista
Mike
Joyce. Il debutto
avviene il 4 ottobre 1982, con un concerto nella natia Manchester, al
Ritz. Quel primo concerto non è esattamente un successo, ma sette
concerti dopo la band ha già un seguito di fedeli appassionati. E di
discografici interessati. Tuttavia la band preferisce firmare per
l'etichetta indipendente
Rough
Trade, snobbando le offerte a sei cifre
delle concorrenti.

Il
primo singolo è "
Hand
In Glove" ed è autoprodotto dalla band. Morrissey, la cui
arroganza è pari al talento, la definisce la più importante canzone del
mondo. Ma non è sbruffoneria.
Per
lui lo è. Ha impostato la sua intera
esistenza su quel momento. Un'esistenza di adolescente solitario dedito
alla scrittura e all'ascolto della musica anni '60. Il pubblico per il
momento non sembra accorgersi dei nuovi arrivati. Ma è solo questione
di tempo. D'altra parte son all'antitesi della musica che funziona
all'epoca. Nessun sintetizzatore e una netta antipatia per i video. Ma
in novembre piazzano il primo singolo in classifica: la classica
THIS
CHARMING MAN, che arriva al N. 25 UK ma resta in
classifica per ben 18 settimane. Il pezzo è stato composto da Marr per
una sessione da John Peel, e quando quelli della Rough Trade lo
sentono, propongono subito alla band di pubblicarlo su singolo. Il
testo,
scritto da
Morrissey in un linguaggio arcaico di metà ottocento,
cita un romanzo di Henry Green e racconta dell'avventura di un ragazzo
che, rimasto a piedi con la bici, viene raccolto da un automobilista. E
acconsente all'invito dell'uomo per qualcosa di più ("
I would go out tonight / But I
haven't got a stitch to wear / This man said "it's gruesome / That
someone
so handsome should care""). Il fatto che tutto sia
raccontato in linguaggio aulico è spiegato da Morrissey in quanto odia
che si parli di sesso in modo triviale, come avverte sia fatto dalla
cultura gay dell'epoca, con cui non riesce a relazionarsi trovandola
volgare. E rifiutando, dice, il sesso. E così Morrissey diventa "l'uomo
affascinante" per la Nazione e il culto è ufficialmente avviato.
Formidabile il loro debutto a
Top Of The
Pops, che rivela tutto il
carisma del leader. Un tipo
che lascia mille questioni aperte più di mille Boy
George. A fine anno gli Smiths verranno decretati da NME come il
Miglior Nuovo Artista e tra breve rivaleggeranno con Echo & The
Bunnymen e U2 come cult band N. 1. E la stampa li decreterà
"probabilmente più importanti dei Police".
Da notare che nella primavera 1984 "Hand In Glove" verrà portata nella
Top 40 UK da una vecchia gloria come
Sandie Shaw,
mentre "This Charming Man", ripubblicata, troverà la Top 10 UK nel 1992.

Marr
dirà di aver composto "This Charming Man" dopo aver sentito un
pezzo dei compagni di scuderia
Aztec
Camera e, colto da invidia, aver deciso di fare ancor
meglio di loro. Ebbene, la Camera Azteca di
Roddy Frame, attiva
dal 1981, ottiene il suo primo Top 20 hit in UK a novembre con la bella
OBLIVIOUS.
Il brano era uscito nel febbraio 1983 ma non aveva ottenuto il meritato
successo. La band scozzese dovrà tuttavia aspettare 5 anni per il
prossimo hit, ma sarà ricompensata con un N. 3 UK.
E se Morrissey accetta i passaggi dagli sconosciuti, c'è invece chi
tormenta una battona chiamandola "mamma". E si tratta del leader di una
band storica che pubblica questo inverno il nuovo album...
Genesis - Una
Risata per Mammina Cara

L'album
(e il nome della band) è "Genesis". È il dodicesimo lavoro della band,
da tempo ormai ridotta al trio Collins-Rutherford-Banks (il sesto
dell'era post Peter Gabriel) diventa un grande successo in
tutta
Europa (arriva al N. 1
britannico e tedesco) e in America (dove diventa il secondo Top 10
album della band, dopo "Abacab"). Certo, ormai dei Genesis
dei primi anni ’70 non resta molto (addirittura c’è spazio per un pezzo
dalle
influenze country, che diventerà il primo Top 10 USA della Genesi!), ma
nel complesso siamo ancora lontani dai livelli di
totale sbracamento
commerciale (anticipati comunque dalla brutta "
Illegal
Alien") che tanto piaceranno agli Americani e che faranno più
pensare ad album solisti di Collins che a lavori della band di "Selling
England By The Pound". L'album è il primo con
Hugh Padgham, già
produttore di "Synchronicity" dei Police, in veste di co-produttore.

Per
lanciare l'album viene scelto come singolo il pezzo di oltre 6
minuti e 40 secondi che apre il disco,
MAMA.
Il brano parla di un uomo con un evidente complesso di Edipo che
ossessiona una prostituta e pretende di chiamarla "Mamma". Il tema,
alquanto delicato, sembra sia stato ispirato a Collins da una lettura
decisamente leggera: "
La
Luna è un Pallone",
autobiografia del grande attore David Niven, in cui si racconta di un
giovane (non avendolo letto non so se si tratti di Niven stesso)
innamorato di una mercenaria più vecchia che tuttavia non ricambia il
suo amore... A dire il vero il testo edipico è un po' criptico, tanto
che il manager della band, quando sente il brano, pensa che si tratti
di un pezzo antiabortista, con Phil che interpreta il feto che chiede
alla madre di non abbandonarlo... Insomma, Phil sarà pure pelato e
ricorderà un bambinone, ma arrivare a tanto... La folle risata che
Collins fa nel pezzo è invece ispirata da "The Message" di Grandmaster
Flash And The Furious Five, pezzo di cui ho parlato nell'
Autunno 1982.
Il
brano ha per certi versi una struttura simile a quella di "
In The Air
Tonight".
Una base ritmica del brano creata con una drum
machine
settata per distorcere il suoni, su cui si inseriscono gradualmente le
note di un sintetizzatore fino all'esplosione finale con la batteria
che irrompe. E con "In The Air Tonight" il pezzo condivide
l'elaborazione sonora sulla drum machine, che di fatto
caratterizza il pezzo. Evidentemente, nonostante se ne sia andato da
tempo, il fantasma dell'Arcangelo grava ancora sulla Genesi. Ricordo
infatti che quel genere di manipolazione sonora è un retaggio
dell'esperienza avuta da Collins mentre lavorava sul terzo album di
Peter Gabriel (per l'esattezza nel pezzo "
Intruder").
Le manipolazioni sonore son estese anche alla voce di Collins, che
viene trattata al fine di ottenere un riverbero.
Il singolo diventa il miglior piazzamento di sempre della band nella UK
chart, approdando al N. 4.
Ovviamente
la Genesi non finirà con le turbe famigliari con il 1983. Dopo la
figura materna, nel
1991 tirerà in ballo la figura paterna...
Da notare che in
"Genesis" c'è un brano destinato a diventare
un classico del repertorio del gruppo, "
Home By
The Sea",
prima parte di una suite in due brani che ben si addice ad Halloween:
parla infatti di un ladro che entra in una casa sul mare scoprendo che
questa è infestata dagli spiriti. Spiriti piuttosto loquaci, dato che
lo intrappolano costringendolo per il resto della sua vita a sentire le
storie delle loro vite passate...
E parlando di ombre...
Mike Oldfield -
L'ombra masochista di Mike e Roger

Un altro grande del progressive ha
compiuto la virata nel pop. È
Mike
Oldfield che dopo aver cantato di un delitto alla luce
della luna,
torna di nuovo a parlare di ombre in
SHADOW ON
THE WALL. Se “
Moonlight
Shadow” sta ancora funzionando alla grande in tutta Europa
(da noi
arriva clamorosamente al N. 1 in ottobre, senza per altro venir
impiegata in nessuna sigla TV!), il nuovo singolo, affidato stavolta
alla caratteristica voce di
Roger Chapman,
già membro della band di rock progressivo Family, si rivela un buon
hit, seppur di dimensioni minori. Il pezzo assicura ad Oldfield un bel piazzamento in varie Top 10
europee, arrivando al N. 3 in Germania, dove Chapman si è trasferito e gode di buona popolarità.
Intanto l’album
“Crises”
sta
vendendo bene in tutto il vecchio
continente, diventando il più venduto del musicista dai tempi di
"
Tubular Bells".
Da notare che tuttavia il pezzo non ha a che fare con
ombre soprannaturali: semplicemente si tratta di un rapporto tra
vittima e carnefice, in cui la prima, in un impeto di
vero masochismo (o di sfida), chiede di essere trattato come
un'ombra sul
muro,
ovvero senza alcuna pietà.
Ma c'è chi sta peggio, pensate a una povera gallese dalla voce rasposa
che in preda alla disperazione più nera ci dice che il suo cuore è in
eclissi totale...
Bonnie Tyler -
L'eclissi cardiaca di Bonnie e Jim
"
Once upon a time, I was
falling in love
But now, I'm only
falling apart
There's nothing I
can do
A total eclipse of
the heart"

Allora, la biondona con il vocione
alla Rod Stewart (frutto, ricordiamo
di un’operazione alle corde vocali) era arrivata al successo a fine
anni ’70 con pezzi come “
Lost In
France” e soprattutto
“
It's A Heartache”.
Il
team che si occupa di lei vuole trasformarla in
una cantante country. Non che lei sia tanto convinta, dato
che lei ama
più il rock. Però con "It's A Heartache" va bene. Peccato che dopo la
nostra incappa in una brillante successione di 7 flop
consecutivi. E allora Bonnie decide di cambiar aria. A
questo punto il problema è: a chi rivolgersi? La nostra avrebbe le idee
chiare. Le piace tanto il muro del suono creato da Phil Spektor, e
vorrebbe tanto lavorare con il produttore che più le ricorda quel
genere
di produzioni,
Jim
Steinman, artefice del successo di Meat Loaf. Però
Steinman non è tanto interessato, e declina, preferendo lavorare a una
colonna sonora. Poi però deve averci ripensato e nel 1982 contatta la
Tyler, dicendo di avere del materiale che potrebbe fare al caso della
biondona. E la invita nella sua casa, dove prima le suona “
Have You
Ever
Seen The Rain” dei Creedence, dicendole che se quel pezzo la
emoziona,
possono lavorare insieme, sennò è meglio lasciar perdere. La Tyler
evidentemente dice di amare quel pezzo (che
poi
inciderà e inserirà nell'album) e così Jim le
suona al piano a coda un pezzo (Steinman non ama mandare demo in giro).

L’acustica della stanza è fatta
apposta per garantire il massimo
effetto e la Tyler si rende conto che le sta suonando un potenziale
hit. Si Intitola
TOTAL
ECLYPSE OF THE HEART.
La versione della Tyler
mostra una donna alle prese con una relazione distruttiva
(ispirata all'autore da "Cime Tempestose" della Bronte) e la sua voce
straziata funziona alla grande con la tipica
produzione alla “tanto è meglio” tipica di Steinman (ci son organi a
profusione e pure le
nacchere!). Inevitabile dire
che il pezzo è un trionfo del kitsch barocco, ma altrettanto
inevitabile dire che
funziona alla stragrande. Al brano partecipano anche due membri della E
Street Band di Brice Springsteen, il batterista
Max Weinberg e il
tastierista
Roy Bittan.
Mentre la voce maschile che compare è quella di
Rory Dodd, già
corista per Carly Simon, Barry Manilow, Barbra Streisand e Lou Reed e
collaboratore fisso di Steinman.
E il brano viene scelto
per lanciare il suo nuovo album,
“Faster
Than The Speed Of The Night”
(titolo di un’altra composizione di Steinman). E succede il finimondo.
Il pezzo va sparato al N. 1 UK il 12 marzo 1983, trainando l’album
direttamente al N. 1: mai nessuna cantante britannica era riuscita
prima a debuttare al N. 1 degli album. Si potrebbe dire che la carriera
della Tyler è salva. L’hit nel corso dei mesi successivi fa sfracelli
in
giro per il mondo e il primo ottobre si piazza in vetta alla classifica
più
ambita, quella di Billboard, sfrattando Billy Joel e dominandola per
quattro settimane. Si tratta dalla prima artista gallese capace di
arrivare in vetta alla Hot 100. Venderà globalmente olte 5 milioni di
copie. Da
notare che tra i paesi in cui il pezzo non funziona c’è proprio lo
stivale... Per vederlo in classifica da noi bisognerà aspettare la
partecipazione (in playback) della cantante a San Remo 1984.
Meglio tardi che mai.
Strepitosamente trash anche il video, girato da
Russell Mulcahy in
un vecchio manicomio, con chierichetti indemoniati
volanti, occhi luminosi come fari, ninja, schermitori sudati, ballerini
in
mutande che sembrano i Take That, tende che sventolano, e lei, di
bianco fasciata, disperata che si agita.
Nel frattempo Bonnie cavalca l’onda e incide un pezzo per una colonna
sonora di un film musicale che uscirà nel 1984. Quel film si chiama
“Footloose”.
“Total Eclypse Of the Heart” diventa uno dei pezzi più
famosi del decennio e finisce puntualmente elencato sia nelle liste dei
pezzi che meglio hanno caratterizzato il decennio, sia in quelle che
indicano perchè quel decennio è da evitare... Eppure il fascino
melodrammatico-barocco lo rende uno dei miei “guilty pleasures”.
Compreso il rumore del vento (che a me pare tanto una
caffettiera) che compare a metà brano...
Nel 1995 il pezzo ritornerà nelle Top 5 su ambo le sponde Atlantiche
con
la
cover eurodance di Nicki French (vedi Estate 1995). Neppure
lontanamente
confrontabile con l’originale. E nel 2008 il pezzo rientrerà nella
classifica britannica grazie a
una
pubblicità...
Tuttavia sembra che
la Tyler sia stata un ripiego per Steinman, che
avrebbe voluto dare il suo pezzo a Meat Loaf. Tuttavia il
Polpettone
all'epoca è costretto, sembra per motivi economici, dalla sua casa
discografica a rifiutare. E il povero Polpettone non va oltre la
17esima posizione UK in Novembre
con
MIDNIGHT
AT THE LOST AND FOUND. Agli oggetti smarriti?
Probabilmente alla ricerca del successo. E così Steinman si
ricorda della cara Bonnie
che lo aveva cercato tempo prima.
A
dire il vero Jim ha pure un altro
brano che aveva scritto per Meat Loaf. E decide di
affidarlo a un'altra
band. Ebbene quella band con quel pezzo arrivano al N. 2 USA proprio
dietro la Tyler, facendo entrare Steinman nel
ristretto novero degli autori capaci di occupare
contemporaneamente i primi due
posti
della Hot 100 americana, ovvero della stessa.

L’altra composizione è
MAKING
LOVE OUT OF NOTHING AT ALL è viene
portata al N. 2 USA dai mollicci
Air
Supply.
La Riserva d’Aria australiana dei due Russell (Russell Hitchcock e
Graham Russell) è già da qualche tempo
(dal 1980) una
presenza fissa nella Top 10 americana, grazie a una sfilza di pezzi
piuttosto zuccherosi che li hanno resi gli idoli delle casalinghe e
delle teenager vergini e intenzionate a rimanere tali (ma avete visto
che faccia hanno sulla copertina?! E il Russell biondo si ta tirando su
il bavero per fare il figo o per nascondersi?). I tempi tuttavia stanno
per
cambiare e pure il
duo australiano, dominatore dell’easy listening dei primi anni ’80
negli USA (in Europa non attecchiranno mai), è destinato a segnare il
passo. Il loro periodo d'oro viene suggellato con un "Greatest
Hits". E il
loro ultimo Top 10 USA, l'inedito della raccolta, è uno di quelli col
botto. Praticamente quasi la versione 1.0 di "
I'd Do Anything
For
Love", con una sorta di lista di quello che il nostro farà
per l'amata
e quello che non le farà mai. Traduco: trombarla si, spezzarle il cuore
no. La relazione perfetta, cantata a squarciagola come Steinman comanda
in un crescendo emotivo che, come da prassi, se ne frega di ogni mezzo
tono. E questo Steinman riesce a farlo fare a una delle band più molli
della storia del pop. Inutile dirlo, l'unica capace di far
afflosciare un pezzo di Steinman rimane Celine Dion...

Altri
australiani che stanno per concludere il proprio ciclo di successi
sono i
Men At
Work, che chiudono la straordinaria (e
irripetibile) annata con la deboluccia
DR.
HECKYLL & MR. JIVE (con tanto di video perfetto per
Halloween), che
si
ferma solo al N. 28 USA e diventa l'ultimo Top 40 della band, che non
ne azzeccherà più una. Qualcuno
potrebbe definirli meteore, anche se comunque hanno messo a segno due
album e quattro singoli (di cui due N. 1) in Top 10. Saran durati poco,
ma la fiammata è stata bella alta.
Ma Britannici e Australiani non sono gli unici a colonizzare le chart
mondiali del periodo... Dal Canada arrivano i...
Men Without Hats -
Sicurezza da discoteca
"We can dance if
we want to.
We can leave your
friends behind
Cause your friends
don't dance
And if they don't
dance - well they're no friends of mine"

Con
un contagioso riff al synth vagamente medioevaleggiante (atmosfera
ripresa puntualmente nel video, ambientato nel medioevo, con la band
nei panni di una sorta di pifferaio magico che invita la gente a
ballare),
THE
SAFETY DANCE
è uno dei grandi hit della stagione autunnale: N. 3 negli States, N. 2
in Germania e N. 6 in UK, per tacer di molti altri paesi (Italia
stranamente esclusa, visto che il pezzo è decisamente contagioso). Il
primo e maggiore successo della band canadese che non porta cappelli
guidata da
Ian Doroschuk.
Il
pezzo parla dell'essere non conformisti, anche se si presta a
interpretazioni svariate. Quella più diffusa riguarda la guerra
nucleare. La band, un collettivo che ruota attorno a un nucleo formato
essenzialmente da Doroschuck e il fratello
Stefan,
si è formata a Montreal nel 1980. Sembra che il nome derivi dal fatto
che alla fine delle esibizioni lanciavano verso il pubblico i cappelli.
Va detto che la band è una two hits wonder: tra il 1987 e il
1988
otterrà un secondo hit. Ne riparleremo quindi...

Ai
canadesi evidentemente piace darsi all'elettronica questo autunno.
In Germania infatti fanno sfracelli i
Trans-X di
Pascal Languirand e
Laurie Gill con la
loro elettronicissima
LIVING ON
VIDEO. Da notare che il pezzo, che approda al N. 4 teutonico,
risale al 1981. In quell'anno è stato un hit solo in patria. Tuttavia
non è ancora finita: tra due anni, nell'estate 1985, diventerà un
successo anche nel Regno Unito ed entrerà anche nella Hot 100
americana. Evidentemente un pezzo che funziona ad anni alterni... Nel
2003 verrà rimixato dai Trans X (se si ha un solo hit meglio spremerlo
bene), mentre nel 2006 il DJ francese
Pakito
la riporterà nelle classifiche...

Altra one-hit wonder è
l'olandese
Taco Ockerse,
che, brandendo un bastone al neon, propone una
versione synth pop del classico
di Irwing Berlin PUTTIN' ON
THE RIZT
che arriva a settembre al N. 4 USA. D'altra parte l'artista nato in
Indonesia, prima di essere messo sotto contratto per la RCA e ottenere
questo hit, era specializzato, con la sua band, i Taco's Bizz, in cover
di successi degli anni '30. Berlin ha scritto il pezzo per il film
omonimo del 1930, tuttavia il
pezzo è diventato un classico grazie a
Fred
Astaire
nel 1946. Ma sicuramente la versione che è rimasta impressa in molti è
quella esilarante di Gene Wilder e il "mostro" Peter Boyle in "
Frankenstein
Jr" di Mel Brooks.
L'American rock se desta...

Tra tutti gli invasori della chart
USA i più particolati sono
tuttavia gli
Stray
Cats di Brian Setzer. E non per il rockabilly anni '50 che
propongono. No, perchè loro sono invasori... in patria. Infatti la
formazione è di Long Island, New York, ma per trovare fortuna è
emigrata in Gran Bretagna. E ora, cessato il revival rockabilly in UK,
i tre Gatti Randagi son al massimo della fama oltreoceano. Dopo lo
straordinario successo dell'album "Built For Speeds", i tre tornano con
il secondo album,
"Rant
N' Rave With The Stray Cats", da cui viene tratto il
divertente Top 5 USA
(SHE'S)
SEXY + 17. Tuttavia il successo sta provocando crepe
all'interno della band, che di fatto si scioglie nel 1984. Setzer
allora si dedicherà a varie attività, collaborando con gente come
Stevie Nicks e Bob Dylan e diventando il chitarrista fisso nei concerti
degli Honeydrippers. Il gruppo si riformerà temporaneamente nel 1986,
ma ormai il treno sarà passato.
E rimaniamo in ambito rock anni '50 (seppur decisamente più pop e in
ambito britannico) anche
con
CRY
JUST A LITTLE BIT, N. 3 UK a novembre per il Little Tony del
Regno Unito,
Shakin'
Stevens, giunto al nono Top 10 hit.
Non ci sono però solo band britanniche a tener alta
la bandiera del New Pop post punk. Negli USA infatti ci son due
band
legate alla new wave che ottengono questo autunno dei
lusinghieri successi.

I
The Motels
di Martha Davis invece hanno già portato a casa un Top 10 nel 1982 e
ora fanno il
bis (anche come posizione, N. 9) con
SUDDENLY
LAST SUMMER, primo estratto dal loro quarto album,
"Little Robbers". Il
pezzo, a detta dell'autrice, parla della fine dell'estate intesa come
giovinezza. Praticamente la versione americana di "L'Estate Sta
Finendo". Tuttavia il pezzo dei The Motels intende la fine dell'estate
anche come la scoperta del sesso e la perdita della verginità. Il pezzo
ha in comune il titolo con una piece teatrale di Tennessee Williams,
scomparso a inizio 1983 proprio mentre i Motels stanno creando il pezzo
in studio.
Se vi capita, data
un'occhiata al film tratto da quella
piece, portato al cinema nel
1959 da Joseph
L. Mankiewicz
con una
folgorante Liz Taylor
e
una sublime Katharine
Hepburn. Il
personaggio della Hepburn
fa venire i brividi...
Talking Heads -
Metti la casa (e la chart) a fuoco

E finalmente anche le Teste
Parlanti ottengono un meritato ( e
purtroppo unico) Top 10 negli USA! A dire il vero avrebbero
potuto ottenerlo con
"Once
In The Lifetime", uno dei video più proigrammati nel
lontano 1981 dalla neonata MTV. Tuttavia si decise di non pubblicare
quel brano su singolo. Ora invece David Byrne e soci piazzano al N. 9
USA la tribale
BURNING
DOWN THE HOUSE, sicuramente uno dei Top 10 USA più inattesi
dell'anno. La traccia è tratta dall'album
"Speaking in
Tongues", il primo dell'era post Brian Eno, di cui s'è già
parlato a proposito dell'
Estate 1983. Il ritornello del pezzo è stato
ispirato a
Chris Frantz
da un concerto dei
Parliament Funkadelic.
E il pezzo nasce come una jam session del supergruppo funk.
Parte
dalla base ritmica di Tina Weymouth e Chris Frantz e su
questa Byrne inizia a frafugliare delle parole, fino ad arrivare a
strofe che si addicono alla ritmica (una tecnica, a quanto pare, retaggio
delle lezioni di Eno). E prima di arrivare al "Burning Down
The
House" finale, David canta "Foam Rubber, USA"... Indubbiamente
al successo del brano contribuisce anche il video. Infatti le Teste
Parlanti son tra le band americane più abili nello sfruttare il nuovo
media. Tra le numerose cover del pezzo, la più nota è quella datata
1999 ad opera di
Tom Jones
e The Cardigans, che porterà finalmente il
pezzo nella Top 10 britannica (nel 1983 i britannici snobbano la
versione originale).
Ora però mettetevi nei panni di un fan del rock USA a base di
schitarrate. Uno che lavora duro e non chiede altro di accendere
l'autoradio mentre torna a casa e poter fare un po' di sano
headbanging! Chiamiamolo pure Joe the plumber. E invece accende e che trova? Quel finocchio di Boy
George! Gira stazione, ed ecco quei finocchi dei Duran Duran! Aspetta,
cambia stazione... Quei finocchi per di più intellettuali dei Talking
Heads! Non è possibile! Dove è finito il sano rock americano!? Un'altra
stazione... Ahhh, il più finocchio di tutti! Michael Jackson!!! Non è
possibile... Ultimo tentativo... Billy Joel... No, quello non è
finocchio perchè dice che gli piace una bionda... Però sentendo il
pezzo ... è di sicuro finocchio anche questo! Insomma, dopo un viaggio
simile gli ci vorranno almeno 3-4 birre per calmare i nervi. Dannate
radio! Per lui questo periodo rappresenta l'inferno sulla
terra. Insomma, non ha fatto in tempo a liberarsi di tutti quei
finocchi che facevano discomusic, ed ecco che tutti questi inglesi (che notoriamente son tutti finocchi) comparire come
dannati funghi! Dannata MTV! E mentre il nostro eroe rimugina continua
a cambiare stazione. Eurythmics. Lionel Richie. Bowie. Non c'è
speranza. Ma ecco, che nel momento più buio c'è una luce che si
accende. O meglio la accende una schitarrata... Possibile che sia una
schitarrata? Si... E' una schitarrata!!! Rock!!! La salvezza è a
portata di mano... Basta intonare il ritornello facendo le corna... "
Cum' On Feel The Noize, All You
Girls And Boys..."
Quiet Riot - I
salvatori della causa heavy metal USA

Un
attimo, però il ritornello non è quello di un N. 1 UK datato 1973 e
realizzato da una delle band più inglesi che mai, i Re del Glam,
gli
Slade? Beh, basta non dirlo al nostro eroe Joe. D'altra parte gli
Slade non hanno mai ottenuto successo in America... Ma chi è che sta
suonando la cover di
CUM
ON FEEL THE NOIZE? Si tratta di una band di L.A. chiamata
Quiet Riot.
La rissa quieta è stata formata nel 1973 e pubblica album dal
lontano 1975, ma non ha mai venduto manco mezzo disco. Ma ora tutto
cambia. La loro cover arriva al N. 5 USA il 19 novembre, trainando
l'album
"Metal Health" al
N. 1 a fine mese, tra i Police e Lionel Richie.
Se il singolo è il
primo pezzo metal americano a raggiungere la Top 5 della Hot 100,
l'album è il primo del suo genere ad arrrivare in vetta alla Billboard
Chart. Di fatto la band, inconsapevolmente, sta ponendo
le basi per il
rilancio dell'Heavy Metal in America. Un Metal che flirterà con il
vecchio Glam e che avrà i suoi alfieri in band come i
Mötley
Crüe. Di fatto i Quiet Riot rappresentano la faccia
nazional-popolare, grezza e rumorosa, del Metal, apparentemente
trasgressiva, ma fondamentalmente innocua. E infatti il loro successo è
sicuramente favorito anche da MTV che passa in heavy rotation il loro
inno. Oltretutto la formazione non può più contare dal 1979 sul
prodigioso chitarrista
Randy Rhoads,
passato a lavorare con Ozzy Osbourne e tragicamente scomparso in un
incidente aereo nel 1982. Tuttavia il cantante
Kevin DuBrow e la
sua band corrispondono in pieno alle esigenze del metal fan americano
in crisi di astinenza. Dopo un tale exploit (e sei milioni di copie
dell'album vendute), la band ci riproverà, con un'altra cover degli
Slade ("
Mama
Weer All Crazee Now"), tuttavia la band non riuscirà a
mantenere il passo e tornerà nelle retrovie, soppiantata da band ben
più aggressive.
Piccola
osservazione finale: i Quiet Riot devono il nome a
un'intervista rilasciata dagli Status Quo, e più precisamente dal
chitarrista
Rick Parfitt, che ha detto che gli
sarebbe piaciuto chiamare una band "Quite Right" (di cui Quiet Riot
diventa la storpiatura).
Insomma, i salvatori del rockazzo
USA devono il nome a dei britannici e arrivano al successo con un hit
inglese. Buffo, vero?

E gli
Status Quo
nel frattempo piazzano nella Top 10 britannica
l'ennesimo singolo,
OL' RAG
BLUES. I paladini del pub rock tuttavia non son esattamente
in armonia: i disaccordi tra il bassista
Alan Lancaster,
autore dell'hit, e il resto della band son aumentati durante la
lavorazione dell'album
"Back
To Back" e porteranno al temporaneo scioglimento del
gruppo. Tra le cose che Lancaster non manda giù c'è il fatto che sia
stata preferita per la pubblicazione la versione di "Ol' Rag Blues"
cantanta da
Francis Rossi
alla sua. Intanto la band mette a segno un altro Top 15 con
A MESS OF
BLUES, cover di
Elvis.
E il terzo estratto, odiato da Lancaster, arriverà al N. 3 a inizio
1984...

E passando nuovamente dai pub
britannici ai bar americani, parliamo del
nuovo hit invece per
Huey
Lewis & The News, alfieri del pop rock da
bar all'americana. La divertente
HEART
& SOUL è scritta dal duo
delle meraviglie pop glam anni '70
Chapman
e Chinn e si piazza al N. 8 USA,
facendo da traino al nuovo album
della band,
"Sports". Quest'ultimo esce
il 1 ottobre e da esso verranno tratti ben quattro Top 10. Ne
riparleremo presto, anche perchè l'album è
destinato a diventare uno dei best sellers del decennio negli USA
(oltre 7 milioni di copie)...

Tra
i gruppi che, pur spendendo alla grande in video, si trovano in
evidente crisi di ispirazione, c’è anche il supergruppo rock
che
solo un anno prima era stato salutato con urla di giubilo. Parlo
degli
Asia,
che propinano questo autunno
DON’T CRY,
pezzettino pop rock scritto da
John
Wetton e Geoff
Downes all'ultimo momento per lanciare il nuovo deludente
album
"Alpha".
Il pezzo si
arrampica fino al N. 10 USA grazie anche a un video che cita Indiana
Jones e i film d’avventura. L'album arriva al N. 6, ma vende un solo
milione di copie negli USA, contro i 10 (di cui 4 negli USA) venduti
dal precedente. E a ottobre, proprio a causa dell'insuccesso, Wetton se
ne va (o viene cacciato?), e la band interrompe a metà il tour
americano, anche per la scarsa vendita di biglietti. In compenso il
singolo entra nella Top 20 italiana, indovinate perchè? Ma perchè è la
sigla di "Discoring"!
Gran finale con il resto: R'N'B, Dance e
dintorni...
La
scena black non è mai stata così bianca come ora. E non
parlo degli schiarimenti della pelle di Michelino (a dire il vero
all’epoca ha
ancora un sano colorito brunastro ed è lontano anni luce da quel grigio
verdastro stile alieno sezionato nell’area 51 che lo contraddistinguerà
nei successivi decenni). È che le star di colore, per poter essere
accettate dal pubblico (e da MTV) adottano sonorità sempre più vicine
al pop bianco e soprattutto alla musica di marca britannica. Per uno strano
corto circuito, mentre i pallidi inglesi si danno al soul, i
titolari del genere si sbiancano. Tra i pochi che al
momento si
ricordano del funk c'è Prince. Ma per un Prince, c'è anche un Lionel Richie
che è arrivato a comporre una ballata per
un musicista country come Kenny Rogers...
E così molti pezzi “black” dell’epoca in realtà potrebbero
tranquillamente essere interpretati anche da membri del KKK...
Roberta Flack
& Peabo Bryson - Meglio bene accompagnati che soli...

Tra
le ballate R'N'B, strepitoso il successo, specie in Albione (N. 2), per
TONIGHT
I
CELEBRATE MY LOVE FOR YOU, duetto tra la grande reduce dei
’70
Roberta
Flack (per chi non lo sapesse l’interprete che ha portato
al successo
10 anni prima “
Killing
Me Softly”) e
Peabo
Bryson. Il pezzo è scritto da una gran vecchia volpe come
Gerry
Goffin, ex marito e partner compositivo di Carole King, con
cui ha sfornato hit su hit sin dagli anni '60. Stavolta Goffin ha agito
in team con
Michael Masser, futuro autore
delle ballatone di Whitney Houston. E infatti questa ballata
un po’ zuccherosa
anticipa la tipica struttura da lentazzo da
quiet storm
che farà la
fortuna di gente come Atlantic Starr e Whitney Houston. Il pezzo arriva
anche al N. 16 USA ed è incluso in un album che i due hanno inciso,
"Born To Love". Una curiosità,
la Flack tornerà in alto nelle classifiche americane (per l'esattezza
al N. 6 USA) solo nel 1991, con un altro duetto,
"
Set
The Night To Music", stavolta con l’ex UB40 Maxi Priest.
Duetto piacevole, che tuttavia mi da l'impressione di una situazione
tipo "signora
un po' stagionata va in Giamaica a rimorchiare giovane accompagnatore e
già che c'è, ci canta assieme una canzone". Beh, se non altro non siamo
ai
tristi livelli di “confessioni di anziana davanti all’escort prima di
pagarlo”
come nel caso di quello recente tra la Vanoni e Ramazzotti...
Robert
Peabo Bryson invece è
destinato ad essere l’uomo dei duetti. Infatti i suoi maggiori hit
saranno quasi tutti duetti. E negli anni ’90 s specializzerà in canzoni
Disney, prima con Celine Dion “
Beauty
& The Beast”) e poi con Regina Belle (il N.
1
USA “
A
Whole New World” da “Aladdin”).
Ballata
anche per
George
Benson che ottiene il secondo hit dell'anno in 7
UK in ottobre con
IN YOUR
EYES, title track dell'album che nel corso dell'estate è
arrivato al N. 3 UK.

La
fine della disco ha
portato con sè moltissime band di colore. Come gli
Earth Wind &
Fire che, nonostante i soldi spesi per il video
fantascientifico della deludente
“
Magnetic”,
sono oramai alla fine della corsa. D'altra parte le idee scarseggiavano
già nel precedente album. E quando la
band con la sezione fiati più leggendaria della disco decide di
"attualizzarsi" passando al suono
elettronico, come accade nel disastroso LP
"Electric Universe",
vuol
dire che è proprio finita... E la band non pubblicherà più nulla per
quattro anni...

In
compenso
Larry
Dunn e Verdine White degli Earth, Wind & Fire
partecipano alla produzione di uno degli album funk dell'anno per un quartetto di inglesi...
bianchi! Si tratta di
"Standing
In The Light", quarto album dei
Level 42,
gruppo in circolazione dal 1980 e guidato dall'abile bassista
Mark King. L'album,
che esce a ottobre, segna il passaggio da sonorità jazz-fusion
a un suono più pop, ma sempre funk. E il cambio di rotta
favorisce l'ingresso in Top
10 UK sia dell'LP (N. 9), sia del secondo singolo estratto,
THE SUN
GOES DOWN (LIVING IT UP), che a settembre arriva al N. 10 UK,
diventando il loro primo Top 10.
Tra i grandi reduci dell'era Disco c'è anche
Donna Summer. La
Signora,
ripresasi grazie al successo di “She Works Hard For the Money”, piazza
nella Top 20 UK
UNCONDITIONAL
LOVE (video disneyano...), pezzo di sapore reggae realizzato
con i
Musical Youth.
Per rivederla nella Top 20 britannica, attendere il 1987, mentre per
ritornare in Top 10 su ambo le sponde atlantiche
dovrà aspettare il 1989 e la cura SAW.
In campo danzereccio tuttavia il suono
del momento è quello dello
scratching.
La nascente cultura hip hop attualmente
si esprime attraverso tale pratica. Il genere è il
freestyle e il ballo
la
breakdance.
E questo autunno le classifiche
presentano dei veri eroi della scena...
The Rock Steady Crew - La febbre della breakdance
"
Hey,
you, the Rock Steady Crew
Show what you do,
make a break, make a move
Hey, you, the Rock
Steady Crew
B-boys, breakers,
electric boogaloo!"

La Crew arriva dal Bronx e diventa
il
gruppo di breakdance più popolare del mondo. Il collettivo
nasce ad opera di
Jimmy
D e
Jojo
nel 1977. All'epoca la brekdance è già diffusa nell'ambiente
underground di New York e si organizzano già sfide tra le diverse crew.
Ed entrare in un gruppo come la Rock Steady Crew non è affatto facile:
ci riesci solo battendo in una sfida di breakdance uno dei membri. Nel
1979 ci riesce
Crazy
Legs (all'anagrafe
Richard Colón).
Crazy Legs arriva da Manhattan e di fatto esporta verso l'isola la
moda. Nel 1981 Legs fonda la Rock Steady Crew
di
Manhattan. Nello stesso anno il
fotografo del National Geographic
Henry Chalfant (noto fotografo
dell'ambiente urbano e delle sue sottoculture) invita la crew ad esibirsi
davanti al Lincoln Center davanti a Tv e giornalisti. L'esibizione è
un duello con i rivali dei
The
Dynamic Rockers e rende la crew famosa a livello nazionale. La RSC a
questo punto inizia ad esibirsi in vari locali, tra cui il Ritz, dove
incontra
Afrika Bambaataa,
che li accoglie nella sua Zulu Nation.
E nel 1983 attraversa
l'Oceano. Come se non bastassero le trasmissioni TV, il
gruppo ha l'onore di partecipare a uno dei film dell'anno,
"Flashdance" che
segna il definitivo trionfo della breakdance.
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Crazy
Legs vi compare sia
come un breaker di strada, sia come controfigura della Beals durante
l'esibizione finale. La popolarità della formazione in Gran Bretagna sale
rapidamente e
a questo punto un
disco è inevitabile. E infatti la crew firma per la
Charisma Records e incide
(HEY YOU) THE
ROCKSTEADY CREW, di fatto
l'inno
ufficiale di ogni breakdancer, che arriva al N. 6 UK a
fine ottobre. E a novembre la crew viene addirittura invitata da
Elisabetta II ad esibirsi per beneficenza al galà della
Royal
Variety Performance. Seguirà anche un album. Tuttavia la RSC
riceverà ben pochi soldi dalle vendite
del disco, che nel frattempo diventa un hit internazionale. Infatti
vengono imbrogliati alla firma del contratto, che li costringe a subire
passivamente le decisioni dell'etichetta. D'altra parte restano
comunque ragazzi di strada ignari
delle astuzie dei discografici. E
tale
mancata corresponsione sarà alla base di frizioni interne al gruppo che
ne causeranno la sospensione delle attività fino al 1991, anno del
ritorno.
Ho nominato "Flashdance"? A settembre c'è un secondo N. 1 USA tratto
dalla sua colonna sonora...
Michael Sembello -
Il Maniaco ballerino
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Il
buon Michael è
un apprezzato session man e autore per alcuni pezzi
grossi, sebbene non si sia mai esposto in prima persona. Il nostro
tuttavia ha scritto del materiale per sè, registrato in un demo. Tra
quel materiale c’è una canzone che ha composto pensando a una colonna
sonora.
Il delicato
brano tratta di un maniaco che fa a pezzi la gente e inchioda i gatti
alle porte.
L'ha ispirato la visione di un film intitolato "Maniac" e intenderebbe
piazzarlo per la soundtrack di un film horror tipo
“Halloween” o “Venerdì 13”. Solo che gli propongono di realizzare un
pezzo per una colonna sonora di un film completamente differente,
intitolato “
Flashdance”.
E lui che fa? Manda quel demo che ha
registrato, su cui c’è pure il pezzo dedicato al maniaco. Ebbene, ai
produttori indovinate che pezzo piace? Proprio quello dedicato al
maniaco. Solo che non è che il testo sia molto adatto al film con
Jennifer Beals. Certo, ripensandoci, un finale nel sangue ci sarebbe
pure stato bene: lei passa l’audizione, trionfante va dal ricco moroso
che l’aspetta con il cane infiocchettato e il mazzo di fiori, ma i due
vengono aggrediti da un maniaco che li fa a pezzi. Come dite? Che non
avrebbe avuto senso? Beh, almeno non sarebbe stata scontata come il
resto del film...
Comunque il buon Sembello, su consiglio del produttore
Phil Ramone, decide
di
cambiare leggermente il
testo, e il nostro maniaco squartatore viene trasformato in una
fanciulla maniaca
del ballo. Mantenendo così il titolo
MANIAC.
E il pezzo viene scelto per musicare una delle sequenze più
famose del film, quella del training intensivo della bella con tanto di
scaldamuscoli ai piedi. Il pezzo viene scelto come secondo singolo
estratto dalla colonna sonora e negli USA segue il trionfale destino di
“What A Feeling”: arriva al N. 1 il 10 settembre, sfrattando gli
Eurythmics
e rimanendovi per due settimane. E ripete poi l'exploit in giro per il
Mondo (eccetto stranamente la Gran Bretagna, dove il singolo si arena
al N. 43). Di lì a poco la suonerà ogni palestra
specializzata in aerobica e le vendite degli scaldamuscoli
andranno alle stelle.
Purtroppo Michael è destinato a rimanere una one-hit wonder. Continuerà
a lavorare dietro le quinte, ma non otterrà più un simile successo come
interprete. Anche perchè, come dirà, lui si rifiuterà di prendere in
giro
il pubblico scrivendo una “Maniac 2”. Ma ci riproverà con un'altra
canzone da colonna sonora, anche se dubito molti se ne
ricordino: “
Gravity”
per il film “Cocoon”...
Ah,
se ho chiuso l'Estate 1983 con dei necrologi, stavolta chiudo con
una
nascita: Il 14 settembre nasce Amy Winehouse...
USCITE CHIAVE
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Con
"Swordfishtrombones",
che
esce a settembre,
Tom
Waits cambia rotta: passa alla Island e molla il
jazz alcolico, approdando ai lidi sperimentali di Captain Beefheart,
Kurt Weill e compagnia. Insomma, diventa il Tom Waits che conosciamo
oggi. Merito della moglie
Kathleen Brennan, sposata
nel 1980.
Niente
più orchestra e piano, ma un'orchestrina arrugginita con cornamuse,
organo e marimba, solo apparentemente scombinata, che accompagna i
rantoli del nostro cane sciolto. E il folle viaggio ad alto grado
alcolico (e artistico) inizia con
UNDERGROUND:
un invito a visitare la città nera che sta sottoterra. Come rifiutare?
E il viaggio segue con
SHORE LEAVE,
JOHNSBURG,
ILLINOIS,
SOLDIER'S
THINGS e
IN THE NEIGHBORHOOD. Mentre la storia di
FRANK'S
WILD YEARS diventerà un musical nel 1986.
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Torna
anche
Paul Simon,
con
"Heart And Bones".
Nel 1981 Paul è stato
protagonista con Art Garfunkel dello storico Concerto in Central Park e
del tour seguente. E i due hanno addirittura ipotizzato
di realizzare un nuovo disco insieme (
"Think Too Much").
Poi la ruggine tra i due è riemersa alla grande e le canzoni scritte
da Paul son quindi finite nel suo quinto album solista. Un album
intimista e riflessivo, molto malinconico, scritto dopo un blocco dello
scrittore risolto solo con la terapia. Tra le gemme contenute,
RENE AND
GEORGETTE MAGRITTE WITH THEIR DOG AFTER THE WAR, dedicata al
pittore surrealista e alla sua consorte, e la conclusiva
THE LATE
GREAT JOHNNY ACE, dedicata a John Lennon (e Johnny Ace), con
archi arrangiati da Philip Glass. Il pubblico tuttavia non lo capirà e
il disco sarà un altro fiasco ("un disastro commerciale"). Così Paul
deciderà di cambiare rotta e di dedicarsi alla musica dell'Africa.
Mossa estremamente indovinata...
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Ed
esce anche
"Soul
Mining" per
The
The, ovvero il londinese
Matt
Johnson. Dopo un'infanzia passata nel pub paterno, dove ha
la possibilità di ascoltare (vive al piano di sopra) i numerosi
musicisti che vi suonano, ha fondato i The The come trio nel
1979. Tuttavia ben presto la band diventa una
one-man band. "Soul Mining" è di fatto il debutto su LP della sigla (il
primo album "Burning Blue Soul" è stato pubblicato a nome di Johnson)
ed è stato definito un "synth-noir". Realizzato per
l'etichetta Some Bizzarre, di cui di fatto Johnson diventa la punta di
diamante, è un tripudio di
sperimentazione a servizio di testi intensi, alcuni dei quali ispirati
alla Thatcher (
THAT
SINKING FEELING). Tra i brani, il singolo
UNCERTAIN
SMILE (con assolo al piano di Jools Holland) e
THIS
IS THE DAY.
Al
prossimo giro, torniamo negli anni '70, in piena era disco: tra
paperi, reginette e Ludovico Van, trionfa una ballata dalla Città
Ventosa. E sotto la superficie, si agita il punk...
Marco
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