( chart USA + UK + Germania, giugno-luglio-agosto )
L'AUTUNNO DEL 1983 - Un autunno "da brividi" Periodo poco felice per i voli aerei, tra attentati, dirottamenti e abbattimenti "per errore". La Guerra Fredda diventa nuovamente calda, con missili che spuntano come funghi in tutta Europa, e la bomba fa paura: l'evento Tv dell'anno negli USA è un film che descrive le conseguenze di una guerra nucleare: "The Day After" (noi lo vedremo al cinema). Meglio giocare alla guerra solo con i videogiochi. A patto di non provocare una vera guerra termonucleare, come minacciato in "War Games". Ma tra tanta apprensione crescente, c'è anche qualche buona notizia. Come l'Argentina che riacquista la democrazia. Intanto, nella musica, continua l'invasione albionica. Alle nuove star britanniche, Boy George su tutte, tuttavia si associano parecchie vecchie volpi americane che, capita l'importanza del video, seguono le tracce di Michael Jackson. E così ecco i trionfali ritorni di Billy Joel e Lionel Richie. Ma è proprio Michelino a varcare il "punto di non ritorno". Il 21 novembre presenta alla stampa un video che decreterà definitivamente il trionfo del nuovo strumento promozionale. Più che un semplice video è un vero e proprio mini-film horror di 14 minuti. Destinato a diventare una pietra miliare della videomusica. Su MTV lo si vedrà solo il 2 dicembre, ma il dado è stato tratto...E dato che si parla di mini-film horror e si è ad Halloween, una serie di consigli cinematografici per passare con gli amici e un film la notte delle streghe, unitamente a un possibile menù da gustare con la visione... Ovviamente consigli in sintonia con i pezzi trattati... Qualora non vi interessi la parte cinematografica, cliccate qui per vedere l'articolo con la sola parte musicale. Ma iniziamo dai N. 1 della nostra classifica... Lionel Richie - Una notte lunga un party "Tom bo li de say di moi ya, yeah, jambo, jambo!" ![]() ![]() ![]() Ah, "All Night Long" sarà il primo video trasmesso dalla neonata (e oggi defunta) "Videomusic" nella notte tra l'1 e il 2 aprile 1984... La notte si può far festa... Ma la notte è anche il teatro ideale di molti film horror. D'altra parte molte creature amano vagare solo al buio o, al massimo, alla luce spettrale della luna... E la notte compare in molti titoli horror. "La Lunga Notte Dell'Orrore" della Hammer, per esempio, o lo splendido (e purtroppo ormai invisibile) "La Notte del Demonio" di Jacques Tourneur. E a volte la notte può essere lunga 30 giorni, come accade nel paesino artico di "30 Giorni Di Buio", località quanto mai amata dai vampiri, che non si trovano limitati nelle attività al periodo "Dal Tramonto All'Alba" come la splendida Salma Hayek (una salma che farebbe resuscitare i morti...) nel delirio tex-mex di Robert Rodriguez. Ma, a proposito di resuscitare i morti, il consiglio per la visione è... "La Notte Dei Morti Viventi" (George Romero, 1968). Anche l'horror ha avuto il suo '68, e questo film ha di fatto costituito lo spartiacque tra il vecchio e il nuovo horror: "mostri" anonimi, "eroi" che fanno tutti una brutta fine. Nella cronaca in bianco e nero dell'invasione innaturale di morti cannibali c'è la metafora del Vietnam, della questione razziale, del terzo mondo che preme alle porte e della società dei consumi (lo slogan è "colpiteli al cervello!"). E la famiglia può arrivare a divorare se stessa. Geniale nella sua semplicità. Non necessario il remake. Da vedere ingurgitando avidamente stinco di maiale. Pensando che sia del vostro vicino, ovviamente... A dire il vero anche Lionel Richie ha dei dubbi circa la sua partecipazione alla Cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici. Alla fine lo convince un amico per il quale ha scritto un colossale N. 1 americano nel 1980, "Lady" (ovviamente una ballata). E questo suo amico quest'autunno ottiene il suo secondo e ultimo N. 1 nella Hot 100 accompagnandosi con un'autentica First Lady del country... Kenny Rogers & Dolly Parton - Ovvero i Bee Gees versione country ![]() Il duetto è il secondo N. 1 USA sia per Kenny sia per Dolly e diventa di platino e arraffa una marea di premi, raggiungendo anche la difficile (per i pezzi country) Top 10 UK. E, visto il successo, i due registreranno per il Natale 1984 un album insieme... Da notare che "Island In The Stream" sarà l'ultimo singolo country ad arrivare al N. 1 della Hot 100 USA fino al 2000, anno in cui ci riuscirà "Amazed" dei Lonestar. Nel 1998 il pezzo verrà invece campionato da Pras nella sua "Ghetto Supastar", grande successo di cui ho parlato a proposito dell'Estate 1998. Nello stesso anno verrà registrata anche dagli autori, nel loro album live "One Night Only". E nel 2005 il duetto verrà votato come il migliore della Storia del Country. E pensare che il pezzo era stato scritto dai Bee Gees per Diana Ross... Ah, la musica della campagna americana... Una bella gita in campagna al suono del country, tra la natura potrebbe essere molto rilassante per dei cittadini stressati. Sempre che non diventi un "Tranquillo Week End Di Paura". Oppure scoprire che "Le Colline Hanno Gli Occhi" (l'originale del 1977 di Wes Craven, mica il remake!). Certo, potreste imbattervi ne "La Casa Dei 1000 Corpi", oppure imbarcarvi nell'incubo western moderno che è il suo seguito, "La Casa Del Diavolo" (alla regia di entrambi un rocker, Rob Zombie). E pure nel passato una gita in campagna non era esattamente rilassante, specie in località come "Sleepy Hollow", talmente ridenti da perderci la testa... Ma il consiglio che mi sento di dare è di fare una bella vacanza in Texas, notoriamente terra di mostruosità come il cervello di George W. Bush... "Non Aprite Quella Porta" (Tobe Hooper, 1974). Anche qua, evitate il fiacco remake. Perchè la famiglia cannibale di Leatherface e la sua sega elettrica non hanno bisogno del ritmo da videoclip dei registucoli contemporanei. Sangue, polvere, sporco e cadaveri per rivelare l'orrore che si nasconde ai margini della civiltà. E come fatto notare anche dai Coen di "Non è Paese per Vecchi", il male non ha bisogno di spiegazioni. Ispirato a fatti realmente accaduti: Ed Gein, assassino necrofilo che ispirò anche Hitchcock... Un sequel ancor più grottesco nel 1986. Si prega di servire durante la visione un bel salame o un sanguinaccio, da tagliare con la motosega, ovviamente... ![]() Il telefono è alla base di molti horror thriller. Qualcno ricorda le telefonate di "Scream"? O quella che vi avvisa che dipartirete tra 7 giorni per colpa di una videocassetta? Oppure il primo capitolo dei "I Tre Volti Della Paura" di Bava? Tuttavia il video della Easton è anche la versione musicale delle "accozzaglie di mostri" che spesso la Universal ha messo in piedi, offrendo un tanto al chilo i suoi mostri classici. Da "La Casa di Dracula" alla "Casa Di Frankenstein", passando per Gianni e Pinotto ne "Il Cervello Di Frankenstein" (ah, ricordi dell'infanzia, anche se i due son veramente i due comici più scarsi mai partoriti dal cinema USA). E il divertente e carino "Scuola di Mostri", piccolo cult anni '80. Fino al recente orripilante "Van Helsing". Considerando invece i singoli partecipanti al video, come non ricordare la mano assassina de "Il Mostro dalle Cinque Dita" e quella "posseduta" che fa impazzire Bruce Campbell nel divertente "La Casa 2" di Sam Raimi? Ma omaggiamo invece il "salvatore" di Sheena, per cui... "King Kong" (Merian Cooper & Ernest Schoedsack, 1932). Ovvero la versione esotica e avventurosa della bella e la bestia. Uno dei film più leggendari della storia, citatissimo, con una carica onirico-fiabesca ineguagliata (gli sfondi che ricordano stampe d'epoca) e un'inattesa carica erotica (come ti sfoglio la bionda come una banana). E i modellini animati a passo uno. Piacevole anche il remake di Peter Jackson, meno quello anni '70, di cui va salvata solo la splendida Jessica Lange. Per convincere l'attrice Fay Wray a recitare nel film, i registi le dissero che il suo partner sarebbe stato un tipo alto e bruno. Lei ha pensato a Clark Gable... Servire durante la visione una bella macedonia di frutta tropicale. Con ovviamente tante banane. ![]() Allora, l'abbiamo nominato parlando di Lionel Richie. E con questi e Prince di fatto rappresenta l'ariete di sfondamento che finalmente distrugge l'apartheid musicale di MTV: prima di loro nessun artista di colore passava. E ora invece è proprio un suo video a segnare un passo decisivo della storia della videomusica... Ovviamente sto parlando di... Michael Jackson - La piccola cosa carina fa ballare il Moonwalk agli zombie... ![]() Il brano verrà citato nel 2007 dai Justice, nella loro "D.A.N.C.E.", vero e proprio omaggio a Jackson. Beh, tanto il nano principesco di Minneapolis quanto le "piccole cose carine" di Michelino ci offrono un bell'aggancio ai piccoli abitatori dell'universo horror fantastico... Non sempre nell'horror "size matters" e le cose piccole possono essere diabolicamente letali. Qualche esempio? La micidiale assassina de "La Bambola Del Diavolo" o il deforme fratellino di "Basket Case". Oppure la scimmietta "innamorata" di "Monkey Shines". E che dire del bambolotto omicida di "Bambola Assassina" e dei suoi seguiti? E non dimentichiamoci dei virus e dei batteri! Pensate ai caisni provocati dal virusetto inoculato in alcune scimmie in "28 Giorni Dopo". Ma io voglio parlare di quelle tenere creaturine batuffolose, da accudire secondo regole ferree, altrimenti potrebbero diventare qualcosa di piccolo, ma molto molto cattivo... "Gremlins" (Joe Dante, 1984). Chris Columbus (futuro regista di "Mamma Ho Perso L'Aereo" e i primi due "Harry Potter") scrive una sceneggiatura. Spielberg la trova fiacca e melensa e pensa bene di metterla nelle mani di Joe Dante. Che la trasforma in una storiella molto cattiva e ricca di citazioni della storia del cinema. Con un finale che omaggia "Zombi" di Romero. Un seguito non all'altezza. A corredo della visione, tanto tanto pop corn da sgranocchiare e tirare con sana cattiveria ai commensali... Per "P.Y.T." Michelino non prepara nessun video ufficiale. Ma non crediate che abbia smesso con i video. Tutt'altro. Sta per immettere sulle Tv la sua arma finale, quella che darà all'album la spinta definitiva verso il record di album più venduto della storia. L'ha riservata per la title-track, scritta per Jacko da Rod Temperton, ex membro della band disco Heatwave, già autore per Michael di "Off The Wall" e "Rock With You". E tale arma finale viene rivelata alla stampa il 21 novembre 1983, a Los Angeles. ![]() Se alla regia viene chiamato Landis, per il make up viene chiamato un grande specialista del settore, Rick Baker, 6 volte premio Oscar, già autore della splendida trasformazione del lupo mannaro nel film di Landis (all'epoca non c'era computergrafica!) e futuro autore di meraviglie come i gorilla di "Gorilla Nella Nebbia", gli alieni di "Men In Black" e il "Grinch" di Jim Carrey. ![]() E sul finale compare la scritta "Any similarity to actual events or persons living, dead, (or undead) is purely coincidental." La stessa che chiudeva "Un Lupo Mannaro Americano a Londra". Il video, di un kitsch sublime, debutterà su MTV il 2 dicembre, di fatto costituendo il primo vero e proprio evento generato dalla TV musicale. E pensare che solo un anno prima il canale bandiva i video dei musicisti di colore... Di fatto "Thriller" segna il definitivo trionfo del nuovo media promozionale. E soprattutto segna la definitiva presa di coscienza della sua importanza da parte degli americani. Sopraffatti nel giro dei precedenti 12 mesi dai britannici (con l'eccezione proprio di Jackson, che ha capito da subito l'importanza dei video, basti pensare a "Billie Jean" e "Beat It"), gli americani iniziano ad affrontare i rivali sul loro stesso territorio. Ne vedremo delle belle. Il balletto con gli zombie di Jackson entra letteralmente nella leggenda e così pure il famigerato giubbettino in pelle rosso che indossa. Inutile dire che fioriranno omaggi e parodie a iosa. Tra i moltissimi video che citeranno "Thriller" va ricordato almeno "Clint Eastwood" dei Gorillaz. Tra gli zombie, compaiono sia Baker sia Forrest J Ackerman, leggendario espertone e collezionista di memorabilia di fantascienza e horror (chi leggeva "Ciak" negli anni '80 e '90 sicuramente lo ha sentito nominare). Da notare che si è corso il rischio di uno sciopero degli zombie. I ballerini infatti chiedono un aumento anche perchè ballare con le scarpe affidate causa loro parecchi dolori... Il singolo tuttavia uscirà in UK solo a dicembre e negli USa solo nel gennaio 1984. Diventerà l'ultimo Top 10 tratto dall'album, piazzandosi al N. 4 USA e al N. 10 UK. "Darkness falls across the land
The midnite hour is close at hand Creatures crawl in search of blood To terrorize y'all's neighborhood And whosoever shall be found Without the soul for getting down Must stand and face the hounds of hell And rot inside a corpse's shell The foulest stench is in the air The funk of forty thousand years And grizzly ghouls from every tomb Are closing in to seal your doom And though you fight to stay alive Your body starts to shiver For no mere mortal can resist The evil of the thriller!" Intanto nella Top 20 UK c'è spazio anche per una "canzone di risposta" a "Billie Jean". Si tratta di SUPERSTAR (BILLIE JEAN), con Lydia Murdock che interpreta Billie Jean e da la sua versione della storia... Beh, con Michelino c'è solo l'imbarazzo della scelta. Morti viventi a profusione, con la preferenza per l'alba ("Zombi"), che ci suggerisce che gli zombie alla fine siamo noi, resi tali dalle logiche consumistiche. Per due risate invece la parodia inglese "Shaun Of the Dead" ("L'Alba dei Morti Dementi"). In attesa di "Diary Of The Dead", nuovo capitolo dell'epopea Romeriana: oramai ci nutriamo di immagini, come loro di corpi. Però dai, sarebbe troppo facile abbinare "Thriller" a un film di zombie. Pensiamo invece al povero Michael: se c'è stato un babau nella sua vita, deve essere stato il caro babbo Joe. Un padre può commettere atti terribili per amore della prole, come il disperato chirurgo interpretato da Pierre Brasseur in "Occhi Senza Volto". Ma spesso può comportarsi con i figli come un aguzzino. E, pensando ai guasti che un padre può compiere, suggerisco... "L'Occhio Che Uccide" (Michael Powell, 1960). Povero "Peeping Tom", è colpa del padre se da grande nutre l'hobby di uccidere fanciulle giusto per filmarne il momento della morte. Un film feroce (seppur definito "tenero" dal regista) che analizza anni luce prima che diventasse consuetudine, il rapporto tra lo spettatore e l'immagine. La telecamera come strumento di morte. Troppo avanti, tanto che praticamente rovinò la carriera di Powell, uno dei registi britannici più grandi della Storia. Per la visione servire solo tante belle foto di leccornie, avendo cura di riprendere le espressioni dei vostri ospiti... Però vale la pena di omaggiare anche il sommo Vincent Price, uno dei grandi interpreti dell'horror. Tra intanti film da lui interpretati, una menzione speciale per il ciclo tratto da Edgar Allan Poe girato da Corman e per il perverso aguzzino de "Il Grande Inquisitore". Ma vale la pena di ricordarlo anche come tenere inventore di "Edward Mani Di Forbice". Purtroppo se ne andrà prima di finirlo... Michelino tuttavia all'epoca ha una vera e propria attrazione per i morti viventi... Tanto che si mette a duettare con una di queste creature. Esattamente col cadavere di un deceduto nel 1966 che risponde(va) al nome di Paul McCartney... Come? Non sapevate che fosse morto? Beh, è una lunga storia. La dipartita è avvenuta il 9 novembre 1966, quando, dopo un litigio con il resto degli Scarabei, Paul avrebbe avuto un incidente sulla sua Aston Martin finendo decapitato. Tuttavia per non sconvolgere i fan, i tre superstiti lo hanno subito sostituito con un tal William Campbell (o Billy Shears), suo sosia sottoposto a una plastica per renderlo somigliante all'originale. La leggenda metropolitana del "Paul è morto" cresce fiorente, e i quattro (o meglio, i tre più uno) non mancano di divertirsi a infilare indizi a profusione per alimentare le pippe mentali dei sostenitori del mito. Sulla copertina di "Sgt. Pepper's" c'è la sua supposta data di morte sulla batteria, mentre l'OPD che compare sulla giacca di Paul starebbe per "Ufficialmente Dichiarato Morto" (e non per "Ottawa Police Department"). E poi l'oboe (strumento funerario) che Paul tiene tra le mani, la tomba, l'Aston Martin col guanto da guida insanguinato, per tacer del testo di "A Day In The Life", che describerebbe il fatto... Nel "White Album" si sbizzarriscono, tra "I'm So Tired" e "Blackbird" John mormora "Paul is dead man, miss him, miss him", per tacer di "Revolution 9" e "Glass Onion"... Nel film "Magical Mystery Tour", sulla scrivania di Paul appare la scritta "I WAS" (Io Ero), mentre Paul indossa in un'altra scena un garofano nero e non rosso come gli altri... La copertina di "Abbey Road" è il non plus ultra: raffigurerebbe addirittura il funerale di Paul, senz aparlare della targa del maggiolone, della sigaretta tanuta sulla mano destra di Paul (notoraimente mancino) e del furgone della polizia stradale (quello che sarebbe stato in servizio la sera della tragica dipartita)... Insomma, Paul è deceduto e quello che l'ha sostituito semplicemente è uguale a lui, canta come lui, suona come lui, è mancino come lui e ha il medesimo talento compositivo. Un bel colpo di fortuna beccare un sostituto così, eh? A mio parere è più probabile un'altra spiegazione: Paul è morto, ma poi è stato resuscitato mediante un rito voodoo. Solo che, dato che la parte offesa nell'incidente è stata la testa, alla fine il rito ha permesso al soggetto di mantenere un'elevata funzionalità cerebrale solo per una quindicina d'anni. Poi lentamente i processi decompositivi hanno preso il sopravvento, e di questo vi sono numerosi indizi: Primo indizio: "Ebony And Ivory". Secondo Indizio: nel 1985 Paul si fa fregare come un pollo dal "caro amico" Michelino i diritti delle canzoni dei Beatles. Terzo indizio: il film "Give My Regards To Broad Street" Quarto indizio: l'orrido "Press To Play". Quinto indizio: il matrimonio con Heather Mills e come si è fatto spennare col divorzio. Per tacer del fatto che negli ultimi 20 e passa anni Macca non ha fatto una canzone veramente memorabile... Oddio, per un uomo normale si potrebbe parlare di semplice rincoglionimento dovuto all'avanzare degli anni. Ma dato per Paul è più probabile che si tratti di qualcosa di paranormale... ![]() Una nota sulla copertina: non vi sembrano contenti? Attento Macca, mentre sorridi sta per mettertelo nel posteriore e ti farà male, ah, quanto male ti farà... Nel 2006 il pezzo, campionato in loop (sarà l'epidemia dell'epoca e praticamente quasi farà fuori la musica dance) dagli Hi Tack e intitolato "Say Say Say (Waiting 4 U)" arriverà al N. 4 UK. "47 morto che Parla", come recita anche un film di Totò. E morto che canta? Ma è più interessante considerare che il supposto morto in questione è uno Scarabeo. E di insetti e parenti è piena zeppa la storia dell'horror fantascientifico. Ci son quelli formato extra-large: Formiconi ("Assalto Alla Terra"), Mantidi ("La Mantide Omicida") e Tarantoloni ("Tarantola"). Per gli aracnofobici consigliati vivamente "Aracnofobia" e "Arac Attack". Se invece pensate che le cavallette son esseri infernali, "L'Astronave Degli Esseri Perduti" fa al caso vostro. Per tacer delle simpatiche locuste scatenate da Vincent Price come piaga d'Egitto ne "L'Abominevole Dottor Phibes". C'è pure il bacarozzo incendiario del goffo "Bugs L'Insetto Di Fuoco". Per tacer delle api assassine e di tanti altri simpatici esserini... Ma se c'è un insetto che è veramente nel paradiso dell'horror è... "La Mosca" (David Cronenberg, 1986). Qualche volta il remake è oltre l'originale. Specie quando è opera di un Autore. E accade per quello de "L'Esperimento del Dottor K", discreto film sul tema dello scienziato che osa troppo. L'investigatore del corpo e delle sue metamorfosi approda alla sua opera più diretta. La cronaca di una mutazione della "carne". Filosofia splatter. E pure un melodramma dove il protagonista muore per "malattia". Tranquilli, non vi consiglio di mangiare bacherozzi. Da vedere con un bel piatto di grigliata mista, per assaporare a fondo "la poesia della carne"... Un cameo di Paul compare anche nel finale del video che accompagna un altro dei successi della stagione 1983/1984... Tracey Ullman - Retrò con brio (e per gioco) ![]() ![]() Il suo ultimo lavoro, del 2008, sarà un programma satirico sugli USA per il canale via cavo Showtime: un altro successo. Da notare che quando la MacColl morirà per un assurdo incidente nautico, la Ullman parteciperà a un concerto in suo tributo. La figlia di un immigrato polacco e di una rom britannica ne ha fatta di strada, anche se sarebbe stato bello vederla proseguire anche la carriera canterina, specie se affrontata per gioco come nel suo unico album: si è divertita a farlo e si sente! ![]() Intanto in settembre i ragazzi continuano a sfruttare il momento favorevole negli States, aprendo alcuni concerti dei Police e di David Bowie. Madness, ovvero Follia... Follia... Come il delirio omicida in cui spronfonda la povera Catherine Deneuve in "Repulsion" di Roman Polanski. La swinging London ha non poche ombre e il viaggio merita di certo una visione. La via della follia può essere anche imboccata più facilmente se si abita un edificio posseduto... Come per esempio quella villa ad Amityville. Ma di sicuro il più bravo a dare di matto è Jack... "Shining" (Stanley Kubrick, 1980). "Il mattino ha l'oro in bocca". Kubrick rielabora a suo modo il romanzo di King (che non gradisce) e crea uno degli horror fondamentali, trattando il genere come un giocattolo che monta e smonta a suo piacimento. Ammettendo il soprannaturale ma volendo lasciare libere anche interpretazioni più psicologiche. E quella steady che segue il triciclo... E le gemelline... Meglio non giocare con loro... Prima del film, proiettare la parodia targata Simpson e servire belle bistecche surgelate, da tagliare con l'accetta ovviamente. E ritorniamo in ambito sixties proprio per l'autore del singolo che nega la prima posizione britannica alla Ullman... Come Michelino, Prince e Lionello ha capito che il video può essere un formidabile strumento promozionale. Si adegua e lo fa molto bene... Billy Joel - Uno sguardo al passato e Christine per il presente ![]() ![]() ![]() “Tell Her About It” diventerà invece a dicembre il secondo Top 10 di Billy in UK, arrivando al N. 4. E "An Innocent Man" nel frattempo si piazza al N. 6 USA e al N. 2 UK: mai un album di Billy Joel è arrivato così in alto nelle Isole Britanniche. Una brutta notizia per concludere: "Uptown Girl" verrà riportata al N. 1 UK nel 2001 da una trista cover karaoke ad opera dei fetidi Westlife. Nel video comparirà un'altra Top Model, Claudia Schiffer... Meglio a sto punto la versione di Alvin & The Chipmunks, con gli scoiattoli canterini, sicuramente più dotati di talento dei bonazzi irlandesi... Beh, un solo consiglio si presta perfettamente guardando il video di "Uptwon Girl", con Billy meccanico che ama Christine... "Christine, La Macchina Infernale" (John Carpenter, 1983). Da Stephen King uno degli "amour fou" più clamorosi: ragazzo ama macchina. Macchina ama ragazzo. Macchina uccide tutti quelli che si "oppongono al loro amore". Finirà come Giulietta e Romeo, ma dallo sfasciacarrozze. Da vedere con un hamburger, preso ovviamente al drive thru' (anche se pensare a quello che potreste mettere in bocca vi dovreste far venire i brividi ben più di un film...) Ed ora parliamo proprio del singolo che "Uptown Girl" ha scalzato dalla vetta... Culture Club - Il Boy fa il filosofo ![]() ![]() Certo, il secondo lavoro deve essere lanciato da un singolo di successo. Se il primo singolo non funziona c'è il rischio serio di venir mangiati dalla concorrenza. C'è un esercito di band pittate e colorate che non aspetta altro che rubare lo scettro. E, come ben si sa, nulla è più mutevole del mercato pop, sempre soggetto alle fluttuazioni delle mode e dei gusti. E perchè a sto punto non scrivere una canzone sul karma? Ovvero sul fatto che ognuno si costruisce il proprio destino, in base alle proprie azioni. Il Boy dirà che il pezzo tratta della paura della gente di prendere posizioni impopolari, fingendo pertanto di essere d'accordo con la maggioranza. E di come inevitabilmente se non sei sincero con te stesso, sarai punito dal destino. ![]() Il pezzo è accompagnato da un video diretto da Steve Barron (futuro regista del leggendario "Take On Me") ambientato nel Mississippi di fine '800 (un video di fantascienza, dato che in esso bianchi e neri ballano e cantano assieme...). In realtà è girato nel Surrey. Il singolo diventa un successo epocale: più di 1.400.000 copie vendute solo in UK, dove arriva al N. 1 il 24 settembre e resta in vetta per 6 settimane. La replica avviene in tutta Europa e nel resto del mondo, arrivando al N. 1 in 16 paesi diversi (in Canada diventa il primo singolo capace di vendere più di un milione di copie). A febbraio il singolo dominerà la USA chart per tre settimane, diventando l'unico N. 1 del Club oltreoceano. In totale sette milioni di copie. L'album esce a ottobre e arriva al N. 1 UK il 22, rimanendo sulla cima per 5 settimane non consecutive (interrotte da Lionel Richie). Venderà oltre 16 milioni di copie a livello mondiale. Nel frattempo, il Boy è sempre più popolare e compare su una marea di copertine e tabloid. Ma è più quello che al momento i tabloid non rivelano. Storia con Moss a parte, quello che all'epoca non si sa, è che il Boy ha iniziato a farsi. Di roba pesante. Eh, proprio vero, il karma è un camaleonte mutevole. E il Boy, dopo essersi svegliato con la casa in fiamme, si troverà caduto dal lusso alla disperazione. Ma intanto godiamocelo finchè è al top. Il Karma nel buddhismo è legato al "debito karmico", che va esaurito attraverso più vite, con continue reincarnazioni. Una volta esaurito, vi aspetta il Nirvana. E parlando di reincarnazioni, si può pensare al caso della povera piccola "Audrey Rose". E se avete la sfortuna di essere la reicarnazione di una Principessa Egizia, state attente: potreste avere una mummia alla calcagna... Tra le caciarone mummie recenti ad alto tasso di CG, la sfigatissima mummia Kharis di Lon Chaney Jr. dei film di serie C anni '40 e pure quella muscolare di Christopher Lee nel remake in technicolor del 1959, la migliore resta sempre... "La Mummia" (Karl Freund, 1932). Praticamente la versione egizia di "Dracula". Un horror affascinante con una sequenza del risveglio a dir poco strepitosa. Con un Boris Karloff sublime. Per la visione si consiglia un buon kebab. Però dato che pur sempre di mummie si tratta, servitelo assieme a fette di pane raffermo... A proposito di colori: in "Karma Chameleon" il Boy canta di rosso, oro e verde, i colori del rastafarianesimo. E quindi che ne dite di passare a un N. 1 britannico reggae che viene proprio spodestato dal Club della Cultura? UB40 - Una sbronza reggae da N. 1 ![]() ![]() "Labour Of Love", uscito il primo settembre, arriva in vetta alla album UK chart il 24 settembre, proprio nella settimana in cui i Culture Club sfrattano gli 8 di Birmingham dalla vetta dei singoli. E a ottobre esce un secondo singolo che arriva al N. 10 UK, si tratta di MANY RIVERS TO CROSS, già splendido classico di Jimmy Cliff. Visto il successo dell'operazione, la band ci prenderà gusto e negli anni successivi si dedicherà semrpe più alle cover, sfornando addirtittura due seguiti di "Labour Of love", nel 1989 e nel 1999. Una curiosità: "Red Red Wine" penetrerà nel 1984 la Top 40 americana, fermandosi al N. 34 a marzo. Ma nel 1988, la versione inclusa nell'album, più lunga, arriverà in vetta alla USA chart. Come? Beh, il pezzo verrà suonato spesso in un club di Atlanta e di lì si diffonderà sulle emittenti locali. A questo punto entra in gioco Guy Napoleon, DJ della KZZP-FM di Phoenix. Il tipo ha un certo fiuto per gli hit, e ha una rubrica sul tipo "ci sarebbe piaciuto fossero stati hit". E tra questi c'è il pezzo degli UB40, che inizia ad essere sempre più richiesto. Nonostante le pressioni, tuttavia la A&M non ne vuol sapere di ripubblicare il singolo, dato che all'epoca sta cercando di promuovere il nuovo lavoro della band. Ma il virus si diffonde e quando molte altre radio inseriscono il pezzo nelle loro playlist, l'etichetta capisce che forse ripubblicarlo non è una cattiva idea... E il singolo arriverà al N. 1 USA il 15 ottobre 1988. Meglio tardi che mai... Da notare che i due singoli degli UB40 che arrivano al N. 1 UK son gli stessi che arrivano in vetta negli USA, e si tratta di due cover (la seconda, del 1993, è "Can't Help Falling In Love"). ![]() Le isole tropicali come la Giamaica. Vacanze al caldo che tuttavia in campo horror diventano inevitabilmente tragiche. Sia che decidiate di visitare quel nuovo parco con dinosauri ("Jurassic Park" e seguiti), sia che vi imbattiate in qualche allegro scienziato di wellesiana memoria intenzionato a fare di voi le sue cavie ("Island Of Lost Souls"). Poi, se per caso doveste far naufragio, attenzione alla simpatica isoletta dove il conte Zaroff potrebbe usarvi come cacciagione per poi tenervi impagliati nella sua collezione ("La Pericolosa Partita"). Ma un viaggio ai Caraibi in ambito fantahorror significa inevitabilmente zombie. Ma non quelli mangiabudella di Romero. Quelli spaventosamente più vicini alla realtà prodotti dai riti voodoo. In passato a praticare tali riti è stato Bela Lugosi ("The White Zombie"). Ma il titolo che mi sento di consigliarvi è... "Ho Camminato Con Uno Zombie" (Jacques Tourneur, 1943). Non fatevi fuorviare dal titolo. La coppia maestra dell'orrore suggerito (il regista Tourneur e il produttore Val Lewton) trasportano Jane Eyre della Bronte nei Caraibi e raccontano una storia di chiaroscuri, in cui la mentalità bianca coloniale si contra con la magia. Memorabili la camminata notturna e le comparse dello zombie. Gustare pollo all'ananas durante la visione. E parlando di reggae, non si può non parlare della band che tra le prime lo ha miscelato col rock... The Police - Le magagne di Re Sting Di fatto l'album chart americana è dominata questo autunno da "Synchronicity" dei tre poliziotti (resta in vetta per 17 settimane non consecutive, duellando con "Thriller"), che nel frattempo stanno girando il mondo con il "Synchronicity Tour" (questo autunno sono in Europa - Italia eslcusa, mossa saggia visto che all'epoca non siamo propensi ad anadre a concerti - e poi di nuovo begli States). La band è al massimo del successo. ![]() ![]() Tra le numerose cover di "King Of Pain", da ricordare quella "unplugged" ad opera di Alanis Morissette, del 1999. Beh, canzone adattissima a una come lei, abituata alla separazioni traumatiche... Considerato che Sting ora ha un felice matrimonio con Trudie Styler e che notoriamente tromba per ore se non per giorni, che sia per questo che non scrive più un pezzo decente da anni? Magari se divorziasse di nuovo... Il Re del Dolore. Titolo che può calzare alla perfezione ai Cenobiti... "Hellraiser" (Clive Barker, 1987). L'erede britannico di Stephen King crea una setta di supplizianti che promettono di far raggiungere il massimo piacere attraverso il massimo dolore. Un horror adulto e sensuale che affonda - non metaforicamente - nelle carni. Da evitare i sequel. E se l'horror sadomaso adulto non vi dovesse soddisfare, potete sempre ripiegare su quello strettamente sadico di "Hostel"... Da servire per la visione carne di manzo, possibilmente da macellare sul posto... ![]() ![]() Pesci e pesciolini. Anche loro hanno la loro gloria orrorifica. Dal'altra parte, la paura di ciò che si nasconde sotto il pelo dell'acqua è ancestrale. De "Lo Squalo" ho già parlato abbondantemente a proposito dell'Estate 1975, pertanto passiamo ad altro. Tanti i suoi emuli, dai "Piranha" danteschi a tanti pesci di serie B, barracuda, squali di tutte le specie e, già che ci siamo, pure molluschi (piovre e calamaroni). Ma in ambito acquatico, la stella, Bruce lo squalo a parte, è di sicuro... "Il Mostro Della Laguna Nera" (Jack Arnold, 1954). Povero Uomo Pesce, lui se ne sta nella sua laguna e vede la bonazza che gli nuota sopra la testa. Potete condannarlo per aver cercato di rapirla? Affascinanti riprese subacquee per una bella variazione sul tema della bella e della bestia. Due seguiti non eccelsi. E la consacrazione, un anno dopo, grazie a Marilyn Monroe. Da vedere assaporando trancio di tonno. Ovviamente spacciandolo per la creatura che avete pescato... Ma torniamo al reggae per un singolo che domina la chart tedesca per sei settimane, dal 9 settembre al 16 ottobre. E si tratta di singolo che di fatto è stato lanciato dall'Italia. Si tratta del tipico hit estivo che i turisti tedeschi ballano da noi e poi importano, giusto per l'autunno, sull'onda dei ricordi... Laid Back - Tutta "colpa" dell'Italia Beh, più che un reggae, è un reggaettino. Solo che non arriva nè dalla Giamaica nè tantomeno dai sobborghi inglesi pieni di immigrati. No, arriva dalla Danimarca, noto paese tropicale, e a proporlo son due tizi più bianchi del bianco. Si tratta di SUNSHINE REGGAE. ![]() ![]() Nel 1989 otterranno un terzo grande hit con "Bakerman", con tanto di video paracadutistico girato nientemeno che da Lars Von Trier. Il duo è tuttora in attività e negli anni 2000 si è dedicato anche alla scrittura di colonne sonore, arrivando a vincere l'Oscar Danese... Insomma, non esattamente la meteora a cui pensiamo ascoltando il "Reggae del Sole"... Beh, qui il consiglio è pressoche univoco, trattandosi di Danimarca e avendo citato Lars Von Trier... "The Kingdom" (Lars Von Trier, 1994). Un'opera realizzata per la TV danese, quasi a dimostrare che l'unica TV che fa fiction per deficienti è la nostra. Si parla di un ospedale. Ma è quello che altre serie non vi mostreranno mai. C'è del marcio in corsia, e i suoi fantasmi intendono rivelarvelo... Da assaporare con crostini, pesce affumicato e baccalà. Come dessert una bella crostata alla marmellata di frutti di bosco... Ma "Sunshine Reggae" non è l'unico hit che si diffonde dall'Italia nel resto del Vecchio Continente. Anzi, in Europa c'è da registrare una vera e propria invasione di pezzi realizzati nello stivale: la dance made in Italy o Italo Disco sta conoscendo un grande successo e riesce pure a penetrare nel difficile mercato albionico. La Italo Disco di Pierluigi Giombini La Italo Disco deriva direttamente dalla Disco elettronica ed è caratterizzata da arrangiamenti basati sull'uso di sintetizzatori e drum machine. Se alcuni virano verso un sound futuristico diretta figliazione di molta Eurodisco "spaziale" anni '70 (ricordate Dee Dee Jackson?), altri invece miscelano il genere con le influenze Neo Romantiche provenienti da Albione nei primi anni '80. Il risultato è una sorta di disco elettronica romantica e vagamente decadente, spesso con piano in evidenza. E tra le figure di spicco di questo genere c'è l'autore e produttore Pierluigi Giombini. Chi è Giombini? Beh, si potrebbe dire che è un musicista di cultura classica amante della musica elettronica e del rock progressivo. Ma forse la definizione che meglio gli calza è quella di papà della Italo Disco degli anni '80. È lui l'uomo dietro le quinte dei successi di Paul Mazzolini. ![]() ![]() Beh, l'aggancio che offre "Lunatic" è a dir poco elementare. La figura dell'uomo bestia è presente in molte tradizioni e inevitabilmente il cinema l'ha fatta sua. Sin dal primo "Il Fiore Del Tibet", datato 1935, il cui titolo originale verrà utilizzato da Warren Zevon per il suo pezzo più famoso, campionato di recente da Kid Rock. Poi è arrivato lo sfortunato licantropo di Lon Chaney Jr. de "L'Uomo Lupo" (in attesa di remake). E il mostro controvoglia, "malato", ricomparirà nel new horror con film come "L'Ululato" (e seguiti) e il già ricordato "Un Lupo Mannaro Americano A Londra" (e seguito parigino). Trascurabile invece, nonostante le star, "Wolf". Interessante la saga di "Ginger Snaps". Ma per questo tema ho scelto una fulgida produzione Hammer... "L'Implacabile Condanna" (Terence Fisher, 1960). Un giovane Oliver Reed al servizio di un coloratissimo film basato sul dualismo tra carne e spiritualità. La bestia nasce da una violenza sessuale e la scoperta del sesso la scatena. Ma il suo spirito richiede di essere liberato dalla prigione della carne. Certo, oggi il trucco magari non è così pauroso, ma la carne al fuoco è davvero tanta. Da buon film lupesco, va accompagnato con uno dei tre porcellini, oppure un agnellino. Sempre che non sia possibile servire Cappuccetto Rosso... (ma temo che allora si andrebbe nel porno...) ![]() D'altra parte quando Giombini (le cui produzioni venderanno oltre 12 milioni di copie) ha proposto ai discografici "Masterpiece", questi gli han detto di lasciar perdere e di dedicarsi all'attività di arrangiatore per i cantautori italiani... Non tutte le cose italiane che vanno in UK tuttavia si ricordano con piacere... Avete presente il terribile tormentone "Gioca Jouer" lanciato da Claudio Cecchetto a San Remo 1981? Beh, nel 1983 lo ritroviamo nella chart britannica col titolo SUPERMAN, ad opera dei terificanti Black Lace. Il duo dello Yorkshire, già partecipante all'Eurofestival del 1979, si specializza in cover di successi altrui. L'importante è che siano canzoni particolarmente sceme. "Superman" è il loro primo hit e arriva al N. 9. Il loro maggiore hit sarà la versione in inglese di un orripilante hit francese, "Agadoo" (di fatto "The Chicken Song", N. 1 del 1986 è una parodia di questo pezzo). Invece, per rivedere una produzione di Cecchetto nella Top 10 UK, dovremo aspettare il 1987, anno in cui Taffy otterrà un piazzamento al N. 6 con "I Love My Radio". ![]() Che ne dite di un bell'horror made in Italy? C'è decisamente l'imbarazzo della scelta. Dagli efferati delitti seriali argentei di "Profondo Rosso", agli horror padani di Pupi Avati (davvero terrificanti alcune sequenze di "La Casa Dalle Finestre Che Ridono" e "Zeder"). Ma mi sento di consigliare un brivido classico, anzi, il più classico degli horror all'italiana... "La Maschera Del Demonio" (Mario Bava, 1960). Ovvero un regista che è stato più apprezzato all'estero che non in patria. Un horror che affonda nel tema della donna strega e santa, corruttrice e virginale. Dualismo che solo un cattolico può trattare con la dovuta perizia. Necrofilia e vampirismo, con la pallida regina del terrore all'italiana, Barbara Steele. E magari la Steele, passando a Riccardo Freda, anche ne "L'Orribile Segreto Del Dottor Hichcock". E da mangiare? Ma spaghetti ovviamente, con un bel sugo a vostra scelta (in alternativa, pizza). Quindi c'è una piccola invasione italiana delle classifiche. Ma inutile discutere, The Big One, ovvero la grande invasione è, e resta, quella che parte dall'arcipelago britannico... British Invasion: L'esercito si ingrossa, con qualche caduto La Seconda British Invasion in questo autunno può contare su veterani in circolazione da qualche lustro, sui nomi del New Pop che sono ora all'apice del successo e su emergenti che diventeranno i dominatori dei prossimi anni... E non mancano quelli che già ora hanno imboccato una pericolosa discesa... E parlando di invasioni dell'America (e come sfondo, del resto del Mondo) da parte di esseri "alieni" (ricordiamo che "alien" è il termine usato negli USA anche per gli immigrati), non abbiamo che l'imbarazzo della scelta. Ovviamente, mettiamo subito da parte quelli benevoli, e affrontiamo subito i più cattivi e rognosi. Dai marziani della "Guerra Dei Mondi" (simpatico il vecchio classico del '53, decisamente troppo retorico il remake spielberghiano) a quelli, bastardi dentro, del satirico "Mars Attacks!" (che, ovviamente, gli Americani non hanno capito), ispirato a sua volta a "La Terra Contro I Dischi Volanti". Sempre marziani pure "Gli Invasori Spaziali". E se del "carotone" extraterrestre e della sua terrificante versione mutomorfica moderna de "La Cosa" si parlerà più avanti, vale la pena citare anche il goffo "Blob" e il suo notevole cugino inglese, in cui il povero astronauta de "L'Astronave Atomica del Dottor Quatermass" si trasforma. E se le città son messe a ferro e fuoco nel brutto "Independence Day", neppure nella giungla si può star tranquilli ("Predator"). Per tacer di cristalloni ("La Meteora Infernale") e piante ("Il Giorno Dei Trifidi"). Ed è un film di "invasione" pure lo scalcinatissimo "Plan 9 From Outer Space", "capolavoro" del leggendario Ed Wood, il peggior regista della storia. Ma indubbiamente i più subdoli e pericolosi sono i "baccelloni" di... "L'Invasione Degli Ultracorpi" (Don Siegel, 1956). L'orrore dell'assimilazione e dell'annullamento della personalità. Non importa se la minaccia aliena sia letta come una metafora della "minaccia rossa" o del maccartismo e della sua "caccia alle streghe". In origine doveva avere un finale tutt'altro che lieto, poi alleggerito dalla produzione. Finale che compare nel primo buon remake, "Terrore Dallo Spazio Profondo". Da evitare i successivi. E come accompagnamento culinario, un festival di legumi: fagioli, fagiolini e piselli e chi più ne ha più ne metta. Non tutti i baccelli son forieri di sventure... Ma torniamo alla musica... Il New Pop al momento raccoglie tutto e il suo contrario. Come già la new Wave, di cui di fatto è figlio, è più che altro un calderone che comprende tutte le band che si sono originate a seguito dell'esplosione punk e spesso (ma non tutte) ricorrono agli strumenti elettronici... Partiamo tuttavia da quelli più pop, abili rilettori della tradizione soul e votati alla realizzazione di un pop bianco di tradizione nera. Se i Culture Club sono i più popolari esponenti di questa corrente, ci son molti altri personaggi che stanno arrivando al loro livello di successo. Come un tale di Luton che ha seguito un percorso analogo a quello del Club del Boy: i primi due singoli son stati fiaschi, ma il terzo è arrivato dritto al N. 1 britannico... Paul Young - Un successo senza parole ![]() ![]() "Amore ritorna!"... Anche se sei nella tomba... Certo, un desiderio impossibile che tuttavia quando diventa possibile porta rogne a non finire... Il/la revenant infatti spesso non è esattamente quello che si sperava. Se ne accorge il protagonista di "Pet Semetary". E pure il povero Vincent Price in "L'Ultimo Uomo Sulla Terra" (angosciante versione cinematografica del romanzo di Matheson "Io Sono Leggenda", altro che Will Smith!). A volte si tratta di ritorni legati a tragici errori, come una sepoltura prematura, come ne "I Vivi E I Morti" o ne "Il Vampiro Dell'Isola". E che dire delle ex amanti che tornano come spirito e rivelano "Le Verità Nascoste". E la scena della vasca da bagno di quest'ultimo film ne richiama un'altra. Ma stavolta non si invocava di certo il ritorno del trapassato... "I Diabolici" (Henry-Georges Clouzot, 1955). Moglie decide di far fuori il losco consorte. Con l'aiuto della di lui amante. Un thriller a base di colpi di scena memorabili. E con un occhio a quello che cova sotto il livello dell'acqua nella provincia... Remake con la Adjani e la Stone, ma che non regge il confronto con l'originale. Visione da accompagnare decisamente con una specialità "umida" francese. E visto il periodo, si potrebbe trattare di una bella zuppa, di zucca o di patate... E attenzione a non esagerare con le cipolle, per evitare "ritorni"... ![]() ![]() ![]() Dave Stewart e Annie Lennox son il termine di transizione tra il recupero della tradizione soul e il synth pop. E perciò parliamo ora del synth pop che questo Autunno arriva dal Regno Unito... ![]() ![]() E a proposito di synth pop, il 17 settembre debutta nella UK chart un personaggio che verrà votato dalle principali riviste britanniche come il Miglior Nuovo Artista. Oddio, con tutto quello che c'è in giro probabilmente potevano trovare di meglio... Però è decisamente tra le grandi novità del periodo in Albione... Howard Jones - La canzone nuova del "Genietto del synth" ![]() Synth pop. Ovvero la versione musicale dell'uomo macchina. L'androide troppo umano o l'essere umano troppo meccanizzato. Più che horror, fantascienza (cyberpunk), e di quella pe(n)sante. Nel senso di elevato livello. La fantascienza tuttavia ha spesso flirtato con l'horror. E c'è un film in particolare che rappresenta il perfetto horror fantascientifico: con un'astronave al posto della casa maledetta e un alieno parassita come mostro residente... "Alien" (Ridley Scott, 1979). "Nello spazio nessuno può sentirti urlare". Questa la frase di lancio per un film che ha fatto epoca. Stupende le scenografie e la creatura ideate da Giger. Per tacer della protagonista Sigourney Weaver. Il primo action horror fantascientifico decisamente femminista. Tre seguiti, bello il marziale secondo, opera del titanico Cameron, discreto il terzo del cerebrale Fincher, da evitare il non necessario quarto. Per tacer delle botte con i Predator. Durante la visione somministrare agli ospiti dei bei beveroni in stile "cibo del domani" e magari dei bei granchietti fritti, che ricorderanno non poco larva dell'alieno... ![]() ABC - Martin fa l'impegnato e si fa male... ![]() Horror e politica. Sembrerebbe strano, ma l'horror è sempre stato uno dei generi più "politici" per eccellenza, in quanto si presta efficacemente alla metafora. Gli zombie di Romero sono politici e hanno evoluto il loro significato col mutare dei tempi e delle paure. Cosa dire poi di "Society - The Horror", grottesca raffigurazione della società californiana, mostro amorfo intento a succhiare le risorse? E cosa c'è di più politico del fatto che i veri mostri spesso sono quelli che si proclamano normali? E che ovviamente puntano a normalizzare tutto in base al proprio metro di misura. Questo è l'assunto di molti horror, tra cui "Cabal" o i recenti spagnoli "La Spina Del Diavolo" e "Il Labirinto Del Fauno": fiabe nere in cui i veri mostri non sono i fantasmi o le strane creature, ma sono i fascisti franchisti. Ma c'è un film che per primo ha mostrato senza veli la normalità dei mostri e la mostruosità dei normali. E infatti all'epoca è stato talmente rifiutato da diventare il film maledetto per eccellenza... "Freaks" (Tod Browning, 1932). Ovvero come il regista di uno dei maggiori successi dell'anno precedente finì in disgrazia. Perchè il mostrare veri deformi e rivelarne la normalità reale era troppo per l'epoca e forse lo è ancora anche oggi. Perchè ai "normali" fa ancora fastidio essere definiti da loro "Uno di noi!". Specie quando vediamo (e capiamo) la loro terribile vendetta contro i "belli" a cui i "normali" vorrebbero essere associati... L'ipocrisia pietistica viene fatta a pezzi. E come menù? Ma ovviamente un bel vassoio di "brutti ma buoni"! E mentre gli ABC rinnegano il passato, come già detto, ci son decine di band che hanno studiato a memoria il loro "Lessico dell'Amore" per poi replicarne il suono. Quelli che hanno saputo trarre maggior vantaggio dall'applicazione della formula sono gli Spandau Ballet, che ottengono il loro unico Top 10 americano con l’ormai vecchia TRUE, uscita in primavera in UK. Arrivano al N. 4. Nonostante i proclami, questo sarà la loro unica incursione nella Top 20 di Billboard (grazie a un buon singolo). La band tuttavia ci prova partendo a novembre per un tour americano, mentre al ritorno suonerà su palcoscenici prestigiosi in patria, come la Royal Albert Hall. Gli Spands ora sono copie carbone degli ABC senza Trevor Horn (e questo peserà non poco), ma fino a poco meno di due anni fa erano tra i portabandiera del movimento New Romantic, che aveva nel Blitz Club la sua base. Ebbene, gli Spands erano parte dei cosiddetti Blitz Kids. E c'è un altro Blitz Kid che questo autunno ottiene il suo unico successo... Marilyn - Il Boy George dei poveri ha i suoi 15 minuti ![]() Certo, già un disco di Marilyn può creare autentici stati di terrore. Ma se si volesse vedere un horror "en travesti"? Beh, più che horror, thriller. Se Buffalo Bill vuol tanto farsi un bel vestitino di donne (non da, di), a Michael Caine piace prendere a rasoiate la povera Angie Dickinson indossando una parrucca bionda in "Vestito Per Uccidere" di De Palma. Del Rocky Horror e di Frank'N'Further ne abbiam già parlato nell'Estate 1975. Ma a volte, più che di travestimento, si può trattare di trasformazione e senza operazione... "Barbara, Il Mostro Di Londra" (Roy Ward Baker, 1971). No, non parla della D'Urso colta da furia omicida nella capitale britannica. Ma parte da una domanda: cosa succederebbe se Mr. Hyde invece fosse Miss Hyde? Bizzarro, ma funziona. E così il maschio Dr. Jekyll stavolta diventa una femmina assassina che si rivela essere alla base della leggenda di Jack Lo Squartatore. Hammer al massimo del camp. Da servire, rigorosamente travestiti, the e pasticcini stracolmi di burro, rigorosamente inglesi. ![]() ![]() ![]() ![]() Ultimo hit anche per i Modern Romance, con la ballata WALKING IN THE RAIN, che arriva al N. 7 UK in settembre. Kajagoogooo. Sarebbe un verso prodotto dai neonati. Probabilmente quelli un po' tocchi. Ma allora perchè non parliamo di bambini? Graziose creaturine, che spesso son possedute dal demonio ("L'Esorcista"), altre volte son Belzebù in persona ("Il Presagio", lasciar stare il remake e i seguiti), oppure son frugoletti zannuti ("Baby Killer"). Ah, i piccini. Poi quelli che hanno la luccicanza, quelli che vedono la gente morta, quelli che son morti e non lo sanno, quelli che vengono dallo spazio. Per tacer di quelli rompimaroni di parenti e amici. Ma questi ultimi purtroppo non son un film. Poi ci son quelli prodigio che cantano. E son vere disgrazie. Per chi li ascolta mentre son piccoli, per loro quando crescono, come accade alla povera Baby Jane-Bette Davis di "Che Fine Ha Fatto Baby Jane?". E comunque il capolavoro tra i bambini horror cinematografici è... "Suspense" (Jack Clayton, 1961). Tratto da "Giro di Vite", uno splendido esempio di film che sta sospeso come gli spiriti di cui tratta: i due bambini sinistramente precosi son veramente posseduti dagli spiriti di amanti maledetti o si tratta solo delle ossessioni di una baby sitter troppo puritana (una magnifica Deborah Kerr)? Lei cercherà di salvare i piccoli "innocenti", fino alle estreme conseguenze... Una sua scena ispirerà una copertina dei Black Sabbath. Un classico da assaporare con una bella tisana alle rose... per depurare il vostro fisico, se non l'anima... Chi invece al momento sembra aver problemi per l'eccesso di successo sono altri ex Neoromantici, uno dei quali è stato proprio lo scopritore dei Kajagoogoo... Duran Duran - A cavallo della Tigre verso la tana del Serpente... I cinque di Birmingham tornano dopo il trionfo di “Rio” con il nuovo attesissimo album, “Seven And The Ragged Tiger”, il loro terzo, prodotto con Alex Sadkin e Ian Little, che esce il 21 novembre. Purtroppo le attese son talmente alte che il nuovo lavoro viene salutato con non poche perplessità. Colpa anche di una genesi travagliatissima, lunga mesi, dominata, come già scritto in occasione dell’Estate 1983, da una pressione esagerata che grava sulle crape dei cinque (con Nick Rhodes finisce pure in ospedale per lo stress). ![]() Inevitabilmente l'album, che tratta di una missione dei Sette (i cinque più i due manager) alla conquista della Tigre (il successo), risente di tutti questi casini. Il divertimento e l'energia che trasudavano dai solchi di "Rio" sembrano un lontano ricordo. Per il lancio comunque i cinque raccolgono le energie dando il via a novembre in Australia al Tour Mondiale Sing Blue Silver (quello che verrà filmato nel film-concerto - e album - "Arena"). E nonostante le critiche non favorevoli, l'album vende e arriva sparato al N. 1 UK, diventando platino in una settimana. Negli USA va al N. 8 e venderà 2 milioni di copie. I Duran così riescono nell'impresa di piazzare ben tre album nella Top 10 americana nel giro di un anno. ![]() Mi sento di sconsigliare i serpentoni cinematografici, a meno che non vogliate sorbirvi Jennifer Lopez che tenta di salvarsi il prezioso popò di fronte all'"Anaconda". Per tacer del putiferio scatenato dai simpatici rettili in "Snakes On The Plane". Meglio allora darsi allora agli altri rettili, a partire da "Godzilla" e parenti vari, per arrivare a svariati coccodrilloni e dinosauri? Senza dimenticare "Gli Uccelli", che dei dinosauri son i discendenti, ovviamente. Beh, a dire il vero c'è un serpente davvero terrificante da segnalare... "Il Serpente E L'Arcobaleno" (Wes Craven, 1988). Ovvero come ti realizzo un film sui riti voodoo e sugli zombie in modo tanto realista quanto visionario, non disdegnando l'analisi socio-etnologica. Mettendo il pubblico nei panni non graditi di chi del rito è (s)oggetto. Pollo alla haitiana per tutti. Magari sgozzandolo davanti agli ospiti... E a proposito di inglesi toccati dalle bacchette magiche (non è un doppi senso!) di Bernie Edwards e Nile Rodgers... David Bowie - Ah, Tempi (e amor) moderni... ![]() Da notare che la tappa del 12 settembre, a Vancouver, viene immortalata in un film concerto, dal quale tuttavia "Modern Love" viene tagliata per problemi di tempo. In compenso, il brano di Bowie verrà impiegato nel bel film francese del 1986 "Rosso Sangue". Un must per ogni riferimento a Bowie in ambito horror: "Miriam Si Sveglia A Mezzanotte", con il nostro vampiro partner della Deneuve che alla fine pensa ben di sostituirlo con Susan Sarandon. Ah, le lesbovampire bisex, altro che Katy Perry! Ma Bowie lo si può associare anche a uno dei thriller horror più cupi e affascinanti del decennio scorso, di cui ha musicato i memorabili titoli di testa... "Seven" (David Fincher, 1995). Nella città più piovosa dai tempi di "Blade Runner" un giustiziere decide di punire i vizi capitali. L'omicidio come atto artistico. Fincher non è più stato così equilibrato. E la futura signora Chris Martin ci perde la testa. Ricetta per la visione: in onore della "Gola" va bene di tutto purchè in quantità! ![]() Ah, quante sposine nel mondo horror. Dal bel "Le Spose Di Dracula" alla burtoniana "La Sposa Cadavere". Per tacer del maccartista "Ho Sposato un Mostro Venuto Dallo Spazio". Ma indubbiamente quella che vorrei suggerirvi è... "La Moglie di Frankenstein" (James Whale, 1935). Uno dei rari sequel che rivaleggiano con l'illustre predecessore. Un horror grottesco che conferma il genio di Whale. E un'indimenticabile Elsa Lanchester, nei panni della sposa dalla cotonatura elettrica... Un bello stufato ben cotto, rigorosamente cucinato al forno elettrico. Mi raccomando, cucinatelo bene, non vorrei che qualche vostro ospite piantando la forchetta urli "Its Alive!". ![]() Ma ci son anche nuove band che invece di un synth preferiscono imbracciare una chitarra elettrica... Allora, la gara per il titolo di rock band britannica epica dell'era New Rock è ufficialmente in corso. E sarà una lotta senza esclusione di colpi che coinvolgerà band che arrivano dalle zone delle Isole Britanniche, dove l'ascendenza celtica e il contatto con gli elementi naturali (montagne, pianure, oceano) è più forte. Scozia e Irlanda. Ma anche Liverpool, che risente delle influenze irlandesi ed è strettamente legata al mare. Queste band presentano spesso testi che richiamano la grandezza degli elementi naturali e un suono che punta senza vie di mezzo all'epico, con leader con atteggiamenti messianici volti, più che a conquistare, a "convertire" il pubblico. Se la fine di Novembre vedrà le nuove uscite di U2 e Simple Minds (ne riparleremo quindi in occasione dell'inverno), in circolazione c'è anche un'altra band, che arriva dalla Scozia come le Menti Semplici, che è portabandiera di un sound epico da stadio. Big Country - Il destino inesorabile seppur non camaleonte... ![]() ![]() Le Highlands scozzesi e la campagna britannica. Pure queste distese verdi possono nascondere terribili segreti, come Loch Ness insegna. Ma il film che vi consiglio si svolge in un'isoletta appena al largo... "The Wicker Man" (Robin Hardy, 1973). Riti pagani contro religioni rivelate. Con vittoria dei primi e il poliziotto che si ritiene detentore della verità finirà molto male. Sarà per questo che da noi non è mai stato distribuito, nonostante sia considerato uno dei migliori horror di tutti i tempi? Ha ispirato anche un pezzo degli Iron Maiden. Banale il remake, risolto in chiave di scontro dei sessi: se non altro ha il pregio di far fuori Nicholas Cage. E in onore dell'uomo di paglia e dei riti per la fertilità delle messi, un bel piatto di verdure miste, ovviamente scottate... Ma anche nell'Inghilterra più urbana vi son numerose band rock. Solo che loro, non avendo la possibilità di vagare per le Highlands o di osservare la distesa dell'Oceano, propendono per la frequentazione delle chiese medioevali e dei loro cimiteri. Non guardano pertanto ai Celti, ma ai Goti e alla loro arte. Nonchè alla letteratura gotica, impregnata di morte e soprannaturale. E pertanto la loro corrente, diretta figliazione del punk, viene definita gotica, o dark. Il loro obiettivo è rifuggere quello che definiscono "l'orrendo pop". Anche se alcune di queste band in questo momento stanno ottenendo autentici successoni commerciali. Siouxsie & The Banshees - Siouxsie rifà gli Scarabei ![]() Una versione live del pezzo è inserita nel doppio album live "Nocturne", che immortala due concerti della band tenutisi alla Royal Albert Hall il 30 settembre e il 1 ottobre. E in cui, accanto al trio formato dalla cantante, dal bassista Steve Severin e dal batterista Budgie, suona, come chitarrista, Robert Smith. Il leader dei Cure si è infatti unito ai Banshees un anno prima, dopo che la band ha licenziato il chitarrista John McGeoch per i suoi problemi di alcol. E dato che due band non son abbastanza, Smith realizza con Severin anche un progetto collaterale, i Glove, il cui album "Blue Sunshine" entra nella Top 40 UK a settembre. Cimiteri, cripte e sepolcri. Il paradiso per i dark. Certo, in un film del terrore che si rispetti cimitero è sinonimo di guai, specie di notte. Come minimo vi beccate un vampiro o uno zombie. Per tacer di qualche maniaco. Oppure dei profanatori di tombe... "La Jena" (Robert Wise, 1945). Karloff e Lugosi nel film che si rifà alle figure dei reali ladri di cadaveri Burke e Hare. Che, non trovandone abbastanza, decisero di "fabbricarseli" per poi rivenderli a medici per gli studi scientifici. Memorabile e terrificante l'uccisione della mendicante. E senza mostrare nulla. Grande anche la scena finale. Da servire, su vassoi ornati con crisantemi, frutta secca. Anzi marcescente: per ricordare la caducità dell'esistenza e che tutti torneremo alla terra, salvo poi venir disseppelliti da gente come Burke e Hare... The Cure - Robert sbronzo è un gatto in amore ![]() Gatti. Un soggetto con cui l'horror si è spesso cimentato. D'altra parte i felini non venivano bruciati con le streghe? "The Black Cat" è un incubo a base di necrofilia e riti satanici con il duello tra Lugosi e Karloff, ma il gatto appare appena di striscio. Delirante "Un Gatto nel Cervello" di Fulci, ma niente gatto vero. "L'Occhio Del Gatto" ha un gatto protagonista, ma è tutto sommato dimenticabile. In "Pet Semetary" però c'è un grazioso gatto zombie. Ma c'è un bel gattone nero che vale la pena di ricordare... "Il Bacio Della Pantera" (Jacques Tourneur, 1942). La coppia Tourneur, regista, e Lewton, produttore, ha creato veri e propri gioielli dell'orrore suggerito. E questo è il capolavoro. Freud sposa l'horror raccontando di una fanciulla che non può amare sennò rischia di uccidere. Una magistrale scena in piscina e un bus che ha fatto scuola. Merita anche il remake anni '80, ma soprattutto per la bellissima Nastassia Kinski. E per rimanere in ambito felino con Tourneur e Lewton, da gustare anche "L'Uomo Leopardo", con la scena di omicidio fuori campo più impressionante della storia: quel sangue sotto la porta... Da vedere assaporando baci di dama e lingue di gatto... Ma in circolazione c'è anche chi è stato una delle grandi icone del punk (se non la più grande) e ora decide di far ballare la gente a modo suo. P.I.L. - Di sicuro non è una canzone d'amore per Keith ![]() Il singolo rappresenta anche un punto di non ritorno relativamente alla formazione. Quando esce la band è ormai proprietà assoluta di Lydon: Keith Levene, fino ad allora responsabile della direzione musicale della band, durante la produzione del pezzo viene allontanato da Lydon che gli telefona da Los Angeles che gli intima "esci dal mio cazzo di studio!". Tra i due la situazione era tesa da tempo. E quando Levene, maniaco della perfezione, si trova nello studio per rimediare al primo mixaggio del pezzo, che ritiene una schifezza, il batterista Martin Atkins, fido di Lydon e in continuo contrasto con Levene, provvede ad avvisare il capo... Nonostante sia stato allontanato, Levene decide di continuare a lavorare sulle tracce incomplete e in estate non esita a presentarsi da Richard Branson, gran capo della Virgin, con quello che definisce il nuovo album dei P.I.L.. Ovviamente Lydon dice che i nastri gli son stati sottratti. Tuttavia il disco, contro il volere di Lydon, viene pubblicato a novembre come bootleg col titolo "Commercial Zone". Lydon, di tutta risposta, assume un gruppo di session men, reincide completamente l'album col titolo "This Is What You Want... This Is What You Get" e va in tour. Il Punk è una presenza costante nei film horror degli anni '80. Di solito viene sbranato dagli zombie o svenato dai vampiri. Ma ci son anche i vampiri ribelli e al margine, molto affini ai punk, come i ragazzacci del videoclipparo "Lost Boys" e, soprattutto, quelli disperati di... "Il Buio Si Avvicina" (Katryn Bigelow, 1987). Elementi al margine in un western moderno. Memorabili sequenze come quella che associa il vampiro alle pompe petrofilere... Una bella steak al sangue con patatine intinte nel ketchup a corredo... Ma c'è anche una formazione che si sta mettendo in luce nelle retrovie. Si tratta di un gruppo che non ha nulla a che fare con tutti quelli in circolazione, dato che il suo punto di riferimento è il folk rock acustico. The Smiths - Morrissey accetta il passaggio verso il successo "Punctured bicycle On a hillside desolate Will nature make a man of me yet?" Armati di pezzi dalle melodie semplici che affondano nel rock acustico, impreziositi dalle ipnotiche trame chitarristiche di Johnny Marr, e con un mazzo di fiori brandito dal loro leader, Morrissey, entrano in scena gli Smiths, il gruppo anni '80 più contro gli anni '80 della storia. Stephen Morrissey e Johnny Marr si son incontrati anni prima. Si è trattato di un breve incontro che tuttavia ha lasciato un'ottima impressione in entrambi, tanto che quattro anni dopo formano una band, assieme al bassista Andy Rourke e al batterista Mike Joyce. Il debutto avviene il 4 ottobre 1982, con un concerto nella natia Manchester, al Ritz. Quel primo concerto non è esattamente un successo, ma sette concerti dopo la band ha già un seguito di fedeli appassionati. E di discografici interessati. Tuttavia la band preferisce firmare per l'etichetta indipendente Rough Trade, snobbando le offerte a sei cifre delle concorrenti. ![]() ![]() Da notare che nella primavera 1984 "Hand In Glove" verrà portata nella Top 40 UK da una vecchia gloria come Sandie Shaw, mentre "This Charming Man", ripubblicata, troverà la Top 10 UK nel 1992. ![]() Accettare passaggi da uno sconosciuto può causare non pochi guai. E gli horror a riguardo si sprecano. Ma a volte anche darne può essere fonte di rogne. Specie se si rimorchia Rutger Hauer di "The Hitcher" (da evitare anche qua lo stolto remake). Se invece vogliamo aver a che fare con horror a componente omoerotica, cara a Morrissey, beh, la lista è inaspettatamente più lunga del previsto. E la parte del leone la fanno i vampiri. Ai vampiri belli e dannati del noioso "Intervista Con Un Vampiro" (chissà che trampoli ha dovuto usare Cruise per guardare in faccia Pitt), rispondono le seguaci di Saffo con i canini. Alle già citate vampire lesbo chic deòl già citato "Miriam Si Sveglia A Mezzanotte", si può associare la Cotessa Bathory di "La Vestale Di Satana". Ma, tornando ai maschi, il più divertente è di sicuro quello che compare in... "Per Favore... Non Mordermi Sul Collo" (Roman Polanski, 1967). Qui accanto al vampiro gay c'è pure un vampiro ebreo che si fa una bella risata davanti al crocefisso... Polanski alla guida di una divertente parodia che però non rinuncia a graffiare. Alla fine la scienza e le sue certezze assolute porteranno il caos nel mondo... In onore del regista scovare una specialità polacca, come un buon gulash, possibilmente ricco in aglio... E se Morrissey accetta i passaggi dagli sconosciuti, c'è invece chi tormenta una battona chiamandola "mamma". E si tratta del leader di una band storica che pubblica questo inverno il nuovo album... Genesis - Una Risata per Mammina Cara ![]() ![]() Il brano ha per certi versi una struttura simile a quella di "In The Air Tonight". Una base ritmica del brano creata con una drum machine settata per distorcere il suoni, su cui si inseriscono gradualmente le note di un sintetizzatore fino all'esplosione finale con la batteria che irrompe. E con "In The Air Tonight" il pezzo condivide l'elaborazione sonora sulla drum machine, che di fatto caratterizza il pezzo. Evidentemente, nonostante se ne sia andato da tempo, il fantasma dell'Arcangelo grava ancora sulla Genesi. Ricordo infatti che quel genere di manipolazione sonora è un retaggio dell'esperienza avuta da Collins mentre lavorava sul terzo album di Peter Gabriel (per l'esattezza nel pezzo "Intruder"). Le manipolazioni sonore son estese anche alla voce di Collins, che viene trattata al fine di ottenere un riverbero. Il singolo diventa il miglior piazzamento di sempre della band nella UK chart, approdando al N. 4. Ovviamente la Genesi non finirà con le turbe famigliari con il 1983. Dopo la figura materna, nel 1991 tirerà in ballo la figura paterna... Povere prostitute. Importunate da Phil Collins in raptus edipico e vittime ideali per vampiri, squartatori (su tutti il leggendario Jack, immortalato in "From Hell" ma anche spunto di partenza per il bel "Gli Artigli Dello Squartatore") e creature varie. Ma voi volete parlare della mamma, vero? Certo, se volete un orrore di film può andar bene anche "Mammina Cara". Ma indubbiamente la mamma horror più famosa è quella di... "Psycho" (Alfred Hitchcock, 1960). Il Maestro crea il suo film più horror e realizza un classico insuperabile. Antony Perkins verrà segnato dal ruolo, mentre Hitchcock rivela la sua insuperata capacità tecnica creando alcune delle scene più clamorose della storia del cinema. Volete fare una doccia? Da corso universitario il remake esatto scena per scena di Gus Van Zandt. Rimpinzarsi con un bel piatto di quelli che solo la vostra mamma sa fare. Possibilmente evitando di cenare con lei impagliata di fianco... Da notare che in "Genesis" c'è un brano destinato a diventare un classico del repertorio del gruppo, "Home By The Sea", prima parte di una suite in due brani che ben si addice ad Halloween: parla infatti di un ladro che entra in una casa sul mare scoprendo che questa è infestata dagli spiriti. Spiriti piuttosto loquaci, dato che lo intrappolano costringendolo per il resto della sua vita a sentire le storie delle loro vite passate... E parlando di ombre... Mike Oldfield - L'ombra masochista di Mike e Roger ![]() Spiriti inquieti e case infestate. Quanti film! E anche alcuni capolavori. Come "La Casa Sulla Scogliera". Ma per i romanticoni ci son anche spiriti che entrano nella vita dei vivi per farli innamorare ("Il Fantasma E La Signora Muir", da vedere preparate i fazzoletti, o "Il Ritratto di Jennie"). Ok, non viriamo sul film sentimentale. Spiriti che non capiscono chi sta veramente nell'aldilà ("The Others", "Il Sesto Senso") e fantasmi vendicativi (anche se tecnicamente son zombie) come in "Fog" (quello di Carpenter, diffidate dai remake!!!). Per tacer di chi li colleziona ("I 13 Spettri", stavolta un remake divertente di un filmetto). E se vi spaventano troppo, oppure vi importunano come "Beetlejuice", meglio chiamare i "Ghostbusters". Ma capolavoro tra le ghost story è... "Gli Invasati" (Robert Wise, 1963). Un film che crea uno stato di tensione senza mostrare nulla, a parte quella porta che respira. E che vale ben più di tutti gli effetti in CG del suo stupido remake. Ma i fantasmi ci sono o sono solo nella testa di Eleanor? Servite piatti vuoti, dicendo agli ospiti che il cibo è frutto della loro immaginazione. Meglio piatti di plastica, potrebbero tirarveli addosso... Ma c'è chi sta peggio, pensate a una povera gallese dalla voce rasposa che in preda alla disperazione più nera ci dice che il suo cuore è in eclissi totale... Bonnie Tyler - L'eclissi cardiaca di Bonnie e Jim "Once upon a time, I was falling in love But now, I'm only falling apart There's nothing I can do A total eclipse of the heart" ![]() ![]() E il brano viene scelto per lanciare il suo nuovo album, “Faster Than The Speed Of The Night” (titolo di un’altra composizione di Steinman). E succede il finimondo. Il pezzo va sparato al N. 1 UK il 12 marzo 1983, trainando l’album direttamente al N. 1: mai nessuna cantante britannica era riuscita prima a debuttare al N. 1 degli album. Si potrebbe dire che la carriera della Tyler è salva. L’hit nel corso dei mesi successivi fa sfracelli in giro per il mondo e il primo ottobre si piazza in vetta alla classifica più ambita, quella di Billboard, sfrattando Billy Joel e dominandola per quattro settimane. Si tratta dalla prima artista gallese capace di arrivare in vetta alla Hot 100. Venderà globalmente olte 5 milioni di copie. Da notare che tra i paesi in cui il pezzo non funziona c’è proprio lo stivale... Per vederlo in classifica da noi bisognerà aspettare la partecipazione (in playback) della cantante a San Remo 1984. Meglio tardi che mai. Strepitosamente trash anche il video, girato da Russell Mulcahy in un vecchio manicomio, con chierichetti indemoniati volanti, occhi luminosi come fari, ninja, schermitori sudati, ballerini in mutande che sembrano i Take That, tende che sventolano, e lei, di bianco fasciata, disperata che si agita. Nel frattempo Bonnie cavalca l’onda e incide un pezzo per una colonna sonora di un film musicale che uscirà nel 1984. Quel film si chiama “Footloose”. “Total Eclypse Of the Heart” diventa uno dei pezzi più famosi del decennio e finisce puntualmente elencato sia nelle liste dei pezzi che meglio hanno caratterizzato il decennio, sia in quelle che indicano perchè quel decennio è da evitare... Eppure il fascino melodrammatico-barocco lo rende uno dei miei “guilty pleasures”. Compreso il rumore del vento (che a me pare tanto una caffettiera) che compare a metà brano... Nel 1995 il pezzo ritornerà nelle Top 5 su ambo le sponde Atlantiche con la cover eurodance di Nicki French (vedi Estate 1995). Neppure lontanamente confrontabile con l’originale. E nel 2008 il pezzo rientrerà nella classifica britannica grazie a una pubblicità... Occhi brillanti. "Bright Eyes". E non quelli dei conigli cantati da Art Garfunkel nella Primavera 1979... "Il Villaggio Dei Dannati" (Wolf Rilla, 1960). I bambini più impressionanti della Storia del cinema? I "cuculi spaziali" più inesorabili compaiono nella campagna inglese. Per invaderci. Pensate a un muro. Un muro di mattoni... Consigliabile anche il remake, l'ha fatto Carpenter! Come accompagnamento, dei bei mattoncini di semifreddo... Tuttavia sembra che la Tyler sia stata un ripiego per Steinman, che avrebbe voluto dare il suo pezzo a Meat Loaf. Tuttavia il Polpettone all'epoca è costretto, sembra per motivi economici, dalla sua casa discografica a rifiutare. E il povero Polpettone non va oltre la 17esima posizione UK in Novembre con MIDNIGHT AT THE LOST AND FOUND. Agli oggetti smarriti? Probabilmente alla ricerca del successo. E così Steinman si ricorda della cara Bonnie che lo aveva cercato tempo prima. A dire il vero Jim ha pure un altro brano che aveva scritto per Meat Loaf. E decide di affidarlo a un'altra band. Ebbene quella band con quel pezzo arrivano al N. 2 USA proprio dietro la Tyler, facendo entrare Steinman nel ristretto novero degli autori capaci di occupare contemporaneamente i primi due posti della Hot 100 americana, ovvero della stessa. ![]() ![]() Beh, qua il link è spudorato. Il ruolo del dottore che osò troppo è sempre stato un banco di prova per numerosi attori. Per tacer delle parodie, dai soliti Gianni e Pinotto, al nostro Paolo Villaggio (con Edwige), al grande Jerry Lewis ("Le Folli Notti Del Dottor Jerryll") che ribalta la situazione traformando Hyde in un brillante viveur (cosa poi rifatta, più malamente, da Eddie Murphy). Ma noi puntiamo al settore "serio", e al Dottor Jekyll di Spencer Tracy o di John Malkovich (con cameriera Julia Roberts appresso) si preferisce... "Dottor Jekyll & Mr. Hyde" (Robert Mamoulian, 1932). Frederich March è uno dei pochi attori ad aver vinto l'Oscar per un horror, e vedendolo si capisce il perchè. Il suo Hyde scimmiesco è strepitoso. Per tacer della soggettiva iniziale... Visione consigliata sorseggiando un buon cocktail, possibilmente senza tirar fuori Mr. Hyde... Ma Britannici e Australiani non sono gli unici a colonizzare le chart mondiali del periodo... Dal Canada arrivano i... Men Without Hats - Sicurezza da discoteca "We can dance if we want to. We can leave your friends behind Cause your friends don't dance And if they don't dance - well they're no friends of mine" ![]() Horror danzanti? Certo, esiste "Danza Macabra", ma son pochi i racconti del terrore legati a Tersicore. Anche se per esempio "La Maschera Della Morte Rossa", da Poe, è un'affascinante danza macabra medioevale. Certo, c'è anche "Murderock Uccide A Passo Di Danza", ma se vogliamo vedere una strage di tutù di quelle serie... "Suspiria" (Dario Argento, 1977). Certo, le sceneggiature non son mai state il suo forte, ma certe sequenze son costruite alla perfezione. Una per tutte: l'uccisione del cieco. Per tacer dei rimandi a Hitchcock e all'horror classico. E i Goblin realizzano un'altra colonna sonora da brividi... Offrire agli ospiti una caraffa da almeno 6 litri piena di succo di lamponi... Non sarà sangue, ma da l'idea... ![]() Videomusica e pertanto qualche bell'horror dedicato al piccolo schermo. Che è sempre foriero di sventure. Da "Videodrome" di Cronenberg, dove ha il volto di Debbie Harry e causa dipendenza e mutazioni letali, a "Shocker" di Wes Craven, ove il terrore arriva attraverso il filo elettrico. Per tacer di quel che può uscirne se vedete certe videocassette... Ma il film consigliato, che vi potrebbe scatenare una fobia per il tubo catodico (o il plasma o i cristalli liquidi...), è... "Poltergeist" (Tobe Hooper, 1982). Inutile girarci attorno, più che di Hooper il film è di Spielberg. Quindi c'è pure un po' di zucchero, ma certe scene son comunque ancora capaci di far fare qualche salto sulla sedia. E comunque la scena più memorabile arriva alla fine: come risolvere alla radice i problemi con la TV? Semplice, buttandola fuori di casa. Due seguiti minori e un sacco di leggende metropolitane sul cast. Visto il ritratto della famiglia americana, una bella torta di mele a corredo. ![]() "Frankenstein Jr." (Mel Brooks, 1975). Ok, è un film comico, ma è un capolavoro. Probabilmente la più bella parodia cinematografica di tutti i tempi (tutto è perfetto) e merita sicuramente di essere consigliata a chi voglia passare un Halloween ridendo (tra l'altro fa apparire in confronto i vari "Scary/Epic/Disaster/ecc.. Movie" e compagnia come fiacche cazzate per rincoglioniti dalle troppe canne). Vale la pena di citare qualche pellicola dedicata alla più famosa creatura assemblata della storia dell'horror, nonchè al suo creatore... Beh, il primo "Frankenstein" con Boris Karloff, con tanto di avviso iniziale al pubblico, resta nella storia come una pietra miliare, seguito dal già citato secondo capitolo, dedicato alla Signora del Mostro. "Il Figlio di Frankenstein" è decisamente minore. Ma val pur una visione. E se li vedete e poi vedete il film di Mel Brooks riderete ancor di più... Più incentrati sulla figura del suo creatore, lo scienziato Frankenstein, invece i film dai colori vivaci prodotti dalla Hammer. Peter Cushing è colui che osò sfidare Dio, mentre il buon Christopher Lee recita il mostro. Ma in realtà il vero mostro non è al creatura, ma il suo creatore... A partire dalla "Maschera di Frankenstein", il film che lancia la Casa Cinematografica in tutta la gloria del suo Technicolor, proseguendo con altri capitoli, primo tra tutti "La Vendetta di Frankenstein". Trascurabile il recente film con Robert De Niro e Kenneth Branagh. E come piatto di accompagnamento? Beh, in onore dello "schwanstuck"... wurlster e crauti... L'American rock se desta... ![]() E rimaniamo in ambito rock anni '50 (seppur decisamente più pop e in ambito britannico) anche con CRY JUST A LITTLE BIT, N. 3 UK a novembre per il Little Tony del Regno Unito, Shakin' Stevens, giunto al nono Top 10 hit. Non ci sono però solo band britanniche a tener alta la bandiera del New Pop post punk. Negli USA infatti ci son due band legate alla new wave che ottengono questo autunno dei lusinghieri successi. ![]() Se vi capita, data un'occhiata al film tratto da quella piece, portato al cinema nel 1959 da Joseph L. Mankiewicz con una folgorante Liz Taylor e una sublime Katharine Hepburn. Non è esattamente un film da Halloween, ma il personaggio della Hepburn fa comunque venire i brividi... Talking Heads - Metti la casa (e la chart) a fuoco ![]() Le case maledette sono un must. Un esempio? "La Tomba di Ligeia". E di solito le case maledette vengono distrutte dal fuoco. Il fuoco spesso viene utilizzato per mondare le situazioni negli horror: puntualmente il mostro viene arrostito (o si suppone tale) da un provvidenziale incendio. Talvolta tuttavia è il "mostro" l'incendiario che fa crollare l'intera baracca. E talvolta non è poi un mostro, dato che i veri mostri sono gli altri... "Carrie, Lo Sguardo Di Satana" (Brian De Palma, 1976). Mai gettare del sangue di porco sulla vostra compagna di classe timida e introversa, perchè potrebbe farvene pentire amaramente. Il film che lanciò sia De Palma che il suo autore letterario, Stephen King. Un film matriarcale con una novità nel finale che verrà copiata da tutti. In onore alla scena madre? Una torta di sangue di maiale, ovviamente! Ora però mettetevi nei panni di un fan del rock USA a base di schitarrate. Uno che lavora duro e non chiede altro di accendere l'autoradio mentre torna a casa e poter fare un po' di sano headbanging! Chiamiamolo pure Joe the plumber. E invece accende e che trova? Quel finocchio di Boy George! Gira stazione, ed ecco quei finocchi dei Duran Duran! Aspetta, cambia stazione... Quei finocchi per di più intellettuali dei Talking Heads! Non è possibile! Dove è finito il sano rock americano!? Un'altra stazione... Ahhh, il più finocchio di tutti! Michael Jackson!!! Non è possibile... Ultimo tentativo... Billy Joel... No, quello non è finocchio perchè dice che gli piace una bionda... Però sentendo il pezzo ... è di sicuro finocchio anche questo! Insomma, dopo un viaggio simile gli ci vorranno almeno 3-4 birre per calmare i nervi. Dannate radio! Per lui questo periodo rappresenta l'inferno sulla terra. Insomma, non ha fatto in tempo a liberarsi di tutti quei finocchi che facevano discomusic, ed ecco che tutti questi inglesi (che notoriamente son tutti finocchi) comparire come dannati funghi! Dannata MTV! E mentre il nostro eroe rimugina continua a cambiare stazione. Eurythmics. Lionel Richie. Bowie. Non c'è speranza. Ma ecco, che nel momento più buio c'è una luce che si accende. O meglio la accende una schitarrata... Possibile che sia una schitarrata? Si... E' una schitarrata!!! Rock!!! La salvezza è a portata di mano... Basta intonare il ritornello facendo le corna... "Cum' On Feel The Noize, All You Girls And Boys..." Quiet Riot - I salvatori della causa heavy metal USA ![]() L'equivalente cinematografico delle cover sono ovviamente i remake. Certo, nell'horror vi sono alcune storie classiche rifatte migliaia di volte e spesso in modo interessante (basti pensare ai due superclassici, Dracula e Frankenstein). Ma qui vogliamo parlare della riproposizione di un film. In genere fatto per scopi "alimentari", spesso funziona contando sulla memoria corta o inesistente del pubblico. Tuttavia talvolta il remake è qualcosa di più. Succede quando dietro c'è un Autore che intende partire dal noto (il film esistente) per creare la sua opera, che va oltre la semplice riproposizione l'originale. Per esempio il remake di un classico della fantascienza da guerra fredda, "La Cosa Da Un Altro Mondo" ... "La Cosa" (John Carpenter, 1982). Non più la guerra fredda, ma un esame più generale, sulla paranoia della società. Chi è l'infetto? Il male non è esterno, ma diventa interno. E l'angosciante finale non lascia dubbi: comunque andrà sarà la morte. Perchè il male muta di continuo ed è impossibile riconoscerlo se non quando è troppo tardi. Servire ghiaccioli in parte disciolti, possibilmente all'amarena, per ricreare il mix tra clima artico e mutazione della materia... Piccola osservazione finale: i Quiet Riot devono il nome a un'intervista rilasciata dagli Status Quo, e più precisamente dal chitarrista Rick Parfitt, che ha detto che gli sarebbe piaciuto chiamare una band "Quite Right" (di cui Quiet Riot diventa la storpiatura). Insomma, i salvatori del rockazzo USA devono il nome a dei britannici e arrivano al successo con un hit inglese cantanto in dialetto. Buffo, vero? ![]() ![]() ![]() Asia. Quindi orrore asiatico. Dalle "Storie Di Fantasmi Cinesi" le storie del terrore orientali son diventate famigliari presso il pubblico occidentale. E sembra che in tale genere i più bravi a creare spaventi siano coreani e giapponesi. E gli americani puntualmente a rifare e banalizzare. La proposta? "Ringu" (Hideo Nakata, 1998). Ovvero l'orrore dentro una videocassetta. Un'idea semplice che si trasforma in uno degli horror più angoscianti e convincenti degli ultimi 10 anni. Da vedere con la copia americana, per capire come spesso una diversa cultura possa influire sulla stessa storia. Se proprio non riuscite a farne a meno, lanciatevi anche nei vari interminabili epigoni e seguiti... Abbinamento culinario? Ovviamente sushi. Gran finale con il resto: R'N'B, Dance e dintorni... La scena black non è mai stata così bianca come ora. E non parlo degli schiarimenti della pelle di Michelino (a dire il vero all’epoca ha ancora un sano colorito brunastro ed è lontano anni luce da quel grigio verdastro stile alieno sezionato nell’area 51 che lo contraddistinguerà nei successivi decenni). È che le star di colore, per poter essere accettate dal pubblico (e da MTV) adottano sonorità sempre più vicine al pop bianco e soprattutto alla musica di marca britannica. Per uno strano corto circuito, mentre i pallidi inglesi si danno al soul, i titolari del genere si sbiancano. Tra i pochi che al momento si ricordano del funk c'è Prince. Ma per un Prince, c'è anche un Lionel Richie che è arrivato a comporre una ballata per un musicista country come Kenny Rogers... E così molti pezzi “black” dell’epoca in realtà potrebbero tranquillamente essere interpretati anche da membri del KKK... Roberta Flack & Peabo Bryson - Meglio bene accompagnati che soli... ![]() Piccola nota personale, molti anni dopo questa canzone entrerà nei miei incubi quando una collega di lavoro (chiamata "il catorcio"), con cui disgraziatamente mi troverò a dividere l'ufficio, inizierà a canticchiarla per ore tutte le dannate mattine... Un tocco di orrore quotidiano prima di parlare di quello cinematografico... Ballata anche per George Benson che ottiene il secondo hit dell'anno in 7 UK in ottobre con IN YOUR EYES, title track dell'album che nel corso dell'estate è arrivato al N. 3 UK. ![]() ![]() Tra i grandi reduci dell'era Disco c'è anche Donna Summer. La Signora, ripresasi grazie al successo di “She Works Hard For the Money”, piazza nella Top 20 UK UNCONDITIONAL LOVE (video disneyano...), pezzo di sapore reggae realizzato con i Musical Youth. Per rivederla nella Top 20 britannica, attendere il 1987, mentre per ritornare in Top 10 su ambo le sponde atlantiche dovrà aspettare il 1989 e la cura SAW. Come trarre spunto dai dischi citati per propinarvi un film del terrore? Semplice, un film in cui il sole cala e c'è un amore assoluto che si celebra nottetempo. Avrete capito che è più facile che mai. E chiamiamo in campo nientemeno che il Conte Dracula. Il "Dracula" di Browning con Lugosi fu presentato come "una strana storia d'amore". Il Dracula interpretato in vari film da Christopher Lee è invece un vero tombeur de femme (ne senso che le manda nella tomba tutte, spingendole con il proprio fascino animalesco erotico). Seduttore anche il "Dracula" di Frank Langella, girato da John Badham dopo "La Febbre Del Sabato Sera". Il "Nosferatu" di Kinski ed Herzog invece, come il suo muto predecessore, si frega perchè attirato dalla seducente Isabelle Adjani. Con quei denti da topo e quella crapa pelata non poteva ambire al ruolo di seduttore (d'altra parte è una versione apocrifa). E dato che parlavamo di R'N'B, che ne dire di "Blacula", versione blaxploitation del Conte? E arriviamo al film che alla fine sintetizza l'equazione amore morte legata al vampiro... "Dracula Di Bram Stoker" (Francis Ford Coppola, 1992). Più che un semplice film, un saggio sul cinema. Come mezzo espressivo e come "vampiro" delle altre arti che regala vita eterna. Con al contempo una strizzata d'occhio alle paure moderne (l'AIDS). Eccessivo, ridondante, ma cinema allo stato puro. Da vedere assaporando un vino rosso corposo. Basta che non ci sia un ospite che vi dica "io non bevo mai... vino"... In campo danzereccio tuttavia il suono del momento è quello dello scratching. La nascente cultura hip hop attualmente si esprime attraverso tale pratica. Il genere è il freestyle e il ballo la breakdance. E questo autunno le classifiche presentano dei veri eroi della scena... The Rock Steady Crew - La febbre della breakdance "Hey, you, the Rock Steady Crew Show what you do, make a break, make a move Hey, you, the Rock Steady Crew B-boys, breakers, electric boogaloo!" ![]() ![]() L'horror urbano. Un genere trasversale che ha conosciuto una buona fortuna negli ultimi decenni, specie quando si ha a che fare con vampiri ("Underworld", "Blade"). Evidentemente ai nipotini di Dracula, rigorosamente stilosi e fighetti, piacciono le città che non dormono mai. Talvolta è la città stessa a creare i propri mostri. Specie quando ci si accorge di essere soli nella folla... "Rosemary's Baby" (Roman Polanski, 1968). L'altro '68 dell'orrore: se la "Notte Dei Morti Viventi" crea il new horror, l'incubo di Mia Farrow porta l'horror in serie A, da cui mancava da decenni. E crea l'horror demoniaco. La metropoli e i suoi condomini sono il teatro in cui il Male domina. Oppure è tutto frutto della paranoia della protagonista? Ambientato nel Dakota Building, il grattecielo in cui John Lennon verrà ucciso. Da vedere accompagnandolo a un mix di omogeneizzati. E per dessert, biscotti plasmon e latte. Ho nominato "Flashdance"? A settembre c'è un secondo N. 1 USA tratto dalla sua colonna sonora... Michael Sembello - Il Maniaco ballerino ![]() Comunque il buon Sembello, su consiglio del produttore Phil Ramone, decide di cambiare leggermente il testo, e il nostro maniaco squartatore viene trasformato in una fanciulla maniaca del ballo. Mantenendo così il titolo MANIAC. E il pezzo viene scelto per musicare una delle sequenze più famose del film, quella del training intensivo della bella con tanto di scaldamuscoli ai piedi. Il pezzo viene scelto come secondo singolo estratto dalla colonna sonora e negli USA segue il trionfale destino di “What A Feeling”: arriva al N. 1 il 10 settembre, sfrattando gli Eurythmics e rimanendovi per due settimane. E ripete poi l'exploit in giro per il Mondo (eccetto stranamente la Gran Bretagna, dove il singolo si arena al N. 43). Di lì a poco la suonerà ogni palestra specializzata in aerobica e le vendite degli scaldamuscoli andranno alle stelle. Purtroppo Michael è destinato a rimanere una one-hit wonder. Continuerà a lavorare dietro le quinte, ma non otterrà più un simile successo come interprete. Anche perchè, come dirà, lui si rifiuterà di prendere in giro il pubblico scrivendo una “Maniac 2”. Ma ci riproverà con un'altra canzone da colonna sonora, anche se dubito molti se ne ricordino: “Gravity” per il film “Cocoon”... Beh, anche in questo caso il link con l'universo del cinema horror è telefonato. Quanti maniaci in circolazione! L'indimenticabile assassino di bambine Peter Lorre di "M Il Mostro Di Dusseldorf", l'assassino che odia le imperfezioni del classico "La Scala A Chiocciola", il Michael Myers nel capostipite dello slasher, "Halloween" del sommo Carpenter (meno necessari i seguiti e i remake), il Jason di "Venerdì 13" e dei suoi interminabili seguiti, Freddy Krueger, geniale creazione "d'incubo" del più teoretico dei maestri dell'horror, Wes Craven. Tuttavia il film che probabilmente offre il ritratto più terribilmente realista di un serial killer resta... "Il Silenzio Degli Innocenti" (Jonathan Demme, 1990). Ok, è più un thriller che un horror, ma l'Hannibal Lekter di Anthony Hopkins è uno dei babau più seducenti creati dal cinema. E il film offre due maniaci al prezzo di uno: al cannibale si contrappone il "mutante" Buffalo Bill alla ricerca di un'identità come pure la sua cacciatrice Clarice. E quel montaggio alternato ingannatore finale è strepitoso, come pur el'uso dei primi piani. Da evitare i seguiti, da gustare l'antecedente "Manhunter". E come cena di accompagnamento? Ma ovviamente un vecchio amico... Ah, se ho chiuso l'Estate 1983 con dei necrologi, stavolta chiudo con una nascita: Il 14 settembre nasce Amy Winehouse... USCITE CHIAVE ![]() Tom Waits ha pure recitato in un paio di horror, "Wolfen" e il "Dracula" di Coppola. Ma è sicuramente associabile alla figura del derelitto alcolizzato che canta alla luna. E un film del 1987 può essere a lui associato senza requie... "Horror In Bovery Street" (Jim Muro, 1987). Un film poco noto, un trash movie in cui un liquore, il Viper, una volta ingurgitato discioglie in un tripudio di colori malcapitati barboni. Una trama inesistente a servizio dello splatter. L'orrore sconnesso e liberatorio sotto la superficie degli anni '80. Per accompagnare la visione, ovviamente si consiglia un buon liquore... ![]() ![]() Buon Halloween! Al prossimo giro, torniamo negli anni '70, in piena era disco: tra paperi, reginette e Ludovico Van, trionfa una ballata dalla Città Ventosa. E sotto la superficie, si agita il punk... Marco Fare clic qui per inserire un commento a questa monografia.  
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